3 Febbraio
Sanremo noi
Cercare il paese reale? Nel Festival che macina ascolti record dove Zalone smaschera ipocrisie, vizi e perbenismi virologici. Una sacra lettura della trasgressione. Mattarella giura, ma la maggioranza è sfibrata. Monica Vitti, una gran bella prima pagina e due romanzi da dove la letteratura non è morta, la Francia
Che succede? Mai guardare il Festival di Sanremo con snobismo, se vuoi capire il paese (nel bene e nel male) devi dargli uno sguardo, accendere il radar, controllarlo con la cloche, dolcemente, senza scossoni, come se fosse uno splendido biplano, farlo cabrare e portarlo in quota e velocità di crociera. La scuola di pilotaggio dell'Ariston apre la porta al contemporaneo, lo libera dalla gabbia. Siamo noi.
Gli ascolti in tv sono una conferma della ricerca di evasione nella trappola domestico-pandemica (che sta finendo, fatevene una ragione, lasciate che l'incognito torni tra voi, aprite quella porta), Amadeus e la sua compagnia di giro stanno macinando numeri da record: la puntata di ieri, share del 55.8%, il più alto della seconda serata del festival dal 1995, quando il festival di Pippo Baudo mise a segno uno stellare 65.42%. Ma allora non c'era internet e la pandemia era un incubo letterario. Il Festival non è una canzonetta, è la politica, il desiderio della stabilità e della virata improvvisa. Sorpresa, si canta, si ride e s'irride. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Mattarella Day e maggioranza sfibrata
Sergio Mattarella oggi giura (aula di Montecitorio, ore 15.30) di fronte ai 1009 Grandi Elettori, c'è attesa per il suo discorso, non sarà come la frustata ai partiti di Giorgio Napolitano nel 2013. Questo presidente è stato "chiamato" dai gruppi parlamentari, in piena rivolta contro le leadership incapaci di trovare un accordo sul nuovo presidente. Giorgio Napolitano fu implorato (e tirò colpi di clava contro l'inadeguatezza del sistema politico), in qualche maniera Mattarella aveva il sospetto che potesse presentarsi questa situazione di blocco istituzionale, dunque aveva preparato il terreno - per la rielezione - anche sul piano della comunicazione (le foto degli scatoloni, la casa in affitto, il...
Che succede? Mai guardare il Festival di Sanremo con snobismo, se vuoi capire il paese (nel bene e nel male) devi dargli uno sguardo, accendere il radar, controllarlo con la cloche, dolcemente, senza scossoni, come se fosse uno splendido biplano, farlo cabrare e portarlo in quota e velocità di crociera. La scuola di pilotaggio dell'Ariston apre la porta al contemporaneo, lo libera dalla gabbia. Siamo noi.
Gli ascolti in tv sono una conferma della ricerca di evasione nella trappola domestico-pandemica (che sta finendo, fatevene una ragione, lasciate che l'incognito torni tra voi, aprite quella porta), Amadeus e la sua compagnia di giro stanno macinando numeri da record: la puntata di ieri, share del 55.8%, il più alto della seconda serata del festival dal 1995, quando il festival di Pippo Baudo mise a segno uno stellare 65.42%. Ma allora non c'era internet e la pandemia era un incubo letterario. Il Festival non è una canzonetta, è la politica, il desiderio della stabilità e della virata improvvisa. Sorpresa, si canta, si ride e s'irride. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Mattarella Day e maggioranza sfibrata
Sergio Mattarella oggi giura (aula di Montecitorio, ore 15.30) di fronte ai 1009 Grandi Elettori, c'è attesa per il suo discorso, non sarà come la frustata ai partiti di Giorgio Napolitano nel 2013. Questo presidente è stato "chiamato" dai gruppi parlamentari, in piena rivolta contro le leadership incapaci di trovare un accordo sul nuovo presidente. Giorgio Napolitano fu implorato (e tirò colpi di clava contro l'inadeguatezza del sistema politico), in qualche maniera Mattarella aveva il sospetto che potesse presentarsi questa situazione di blocco istituzionale, dunque aveva preparato il terreno - per la rielezione - anche sul piano della comunicazione (le foto degli scatoloni, la casa in affitto, il trasloco) dicendo sempre che per lui era fuori discussione la prosecuzione del mandato. Ha dovuto ripiegare quando Mario Draghi si è presentato a dirgli che non c'era altra via per conservare la stabilità (e il governo da lui guidato) e la pax dei mercati. Dunque si va avanti per altri 7 anni con Mattarella, 14 anni di "regno" in tutto. Sono tanti e basta proiettarli nel tempo per rendersi conto di quanto la previsione dei costituenti di soli sette anni (senza escluderne altri sette, ma mai disponendo per il raddoppio) fosse ponderata. Tutto è affidato all'esperienza di Mattarella. Basterà? Visto il Parlamento, i partiti, i leader, lo stato di cose nello Stato, avanzare qualche dubbio non è operazione chimerica.
02
C'è un problema nel governo (e in classe)
Confermare Mattarella e Draghi allunga la vita alla legislatura, ma per salvarla ci vuole anche altro. Perché ieri in Consiglio dei ministri si è materializzata la prova della crisi della maggioranza larga che sostiene il governo. La Lega non ha votato il provvedimento dell'esecutivo che in caso di diffusione del virus in classe prevede la Dad solo per gli alunni non vaccinati. I ministri leghisti pur condividendo i provvedimenti sulla riapertura del paese, non hanno votato questo punto specifico che è delicato: gli alunni non vaccinati hanno un diverso trattamento e il tema non è solo una questione sanitaria, c'è di mezzo quella cosa che la politica ignora, l'educazione, entriamo nel campo della filosofia e della giustezza della misura della decisione di governo. Sono tempi in cui non si va per il sottile e la democrazia è piegata su se stessa, ma basta una frase per capire che siamo su un punto del sentiero molto pericoloso: le colpe dei padri (e delle madri) non devono ricadere sui figli. Chi ha preso questa decisione non ha letto gli studi che dicono quanti danni abbiano creato le politiche di "distanziamento", quanto le prossime generazioni pagheranno, quanto tutto il sistema sia stato calibrato su una società senile e non sui giovani e i piccolissimi cittadini di oggi e di domani. È necessario un ripasso.
03
Le politiche anti-Covid cambiano la mente dei bambini
Un articolo di Nature fa luce sull'impatto psicologico del Covid sui bambini, un altro elemento fondamentale per capire quanto le scelte politiche abbiano poi conseguenze inattese. Gli effetti si vedono fin dalla nascita, non è un problema fisico - il Covid non provoca cambiamenti di questo tipo, per fortuna - ma l'analisi dei dati sui piccoli nati prima e durante la pandemia rivela differenze di comportamento e apprendimento che sono una (amara) sorpresa. I dati del NewYork–Presbyterian Morgan Stanley Children’s Hospital di New York sono la base di uno studio condotto da Morgan Firestein, ricercatrice della Columbia University. Cosa dicono? "I bambini nati durante la pandemia hanno ottenuto un punteggio più basso, in media, nei test di motricità lorda, motricità fine e capacità di comunicazione rispetto a quelli nati prima di essa. Non importava se i loro genitori naturali erano stati infettati dal virus o meno; sembrava esserci qualcosa nell'ambiente della pandemia stessa". Sconvolgente? Non troppo, siamo quello che siamo perché viviamo, cresciamo, abitiamo in un preciso contesto. Parliamo di un impatto globale, combinato con le ineguaglianze di cui parla il report di Oxfam, abbiamo lo scenario di una generazione che avrà difficoltà a orientarsi e costruire il proprio futuro. Vanno aiutati a recuperare, ecco perché le scelte politiche vanno ponderate, non riguardano solo noi, ma i piccoli che saranno gli adulti di domani.
Abbiamo un quadro in cui secondo quanto pubblica Nature "anche se i bambini in genere se la sono cavata bene quando sono stati infettati, la ricerca preliminare suggerisce che lo stress legato alla pandemia durante la gravidanza potrebbe influenzare negativamente lo sviluppo del cervello fetale in alcuni bambini. Inoltre, genitori e badanti esausti potrebbero interagire diversamente o meno con i loro bambini piccoli in modi che potrebbero influenzare le capacità fisiche e mentali del bambino". I lockdown sono stati disastrosi non solo per l'economia: "Le chiusure - che sono state cruciali per controllare la diffusione del coronavirus - hanno isolato molte giovani famiglie, privandole del tempo di gioco e delle interazioni sociali. Stressati e ridotti all'osso, non sono stati in grado di fornire il tempo a tu per tu di cui hanno bisogno i bambini e i neonati". Potranno recuperare? Sì, ma solo se prendiamo atto degli errori, correggiamo le politiche, diffondiamo cultura e aiutiamo gli svantaggiati. Un altro studio condotto dalla Brown University ha scoperto che "i bambini provenienti da famiglie a basso reddito hanno sperimentato le più grandi cadute (nei test di valutazione, ndr), che i maschi sono stati più colpiti rispetto alle femmine e che le abilità motorie lorde sono state colpite di più".
Una delle cause dell'accumulo di questi deficit secondo gli studiosi è l'assenza di "human-to-human interactions", i bambini hanno bisogno di stabilire relazioni (anche gli adulti, ne abbiamo ampia prova dalla cronaca di ogni giorno e dall'esperienza personale) con altri, imparano osservando, dialogando, frequentando altre persone, prima di tutto i loro coetanei. La Dad? Una follia, il tuo maestro non potrà mai essere uno schermo dove si agita una persona trasformata in ologramma, nonostante il sogno dei ricchi della Silicon Valley (si torna sempre a loro, dipinti perfettamente nel report di Oxfam) di farci vivere in un eterno metaverso dove il pixel diventa la tua carne, non siamo macchine, siamo umani.
04
Il virologo Zalone e la trasgressione divina dell'Osservatore Romano
Quello che è accaduto durante la pandemia è frutto di una distorsione gigantesca del vissuto, il virus ha corroso la scena fino a ridurla a se stessa, un invisibile soggetto da microscopio, ha schiaffato la vita nel cassetto e nella visione che trionfa nei sogni dei fancazzisti (l'home office) e improvvisamente è riapparso un fantasma - lo scientismo al posto della scienza - e con esso il suo opposto, l'irrazionalismo. Questo tema è il cuore pulsante di un libro fondamentale per capire il nostro tempo, Le radici del romanticismo, splendido saggio di Isaiah Berlin.
Lo scontro tra l'assolutismo del razionale e la rivolta dell'irrazionale, due dogmi, una vittima di se stesso, l'uomo. Siamo, ancora una volta, nel campo della storia della filosofia e della politica (dunque nell'incomprensibile per la nostra classe dirigente che ha scarse frequentazioni letterarie, anche tra i cosiddetti "migliori"), dunque le possibilità di farsi capire sono poche, ma per sapere, intuire, aprirsi un varco, in fondo bastava guardare Checco Zalone ieri sera a Sanremo, un saggio di critica politica espresso con una feroce satira sul luogo comune, sul rapper che fa il "poco ricco" (e non ha mai visto un giorno senza pasto né fatica), sul sesso e il genere, sul perbenismo e, finalmente, sui virologi.
Checco Zalone e i virologi sul palco del Teatro Ariston (Foto Ansa).Una geniale presa per i fondelli dei rapper da Bosco Verticale (chi ci ha visto Fedez e Co. non ha sbagliato di un millimetro), lo sberleffo pieno sulla fiction, i nuovi mostri del presente instagrammato. E poi loro, i nuovi sacerdoti dell'Antico Egitto, i virologi. Zalone sul palco dell'Ariston, nei panni del virologo cugino di Al Bano, ha ridicolizzato gli avvolti nel camice bianco del narcisismo, catapultati nell'improvvisa fama, inseguiti dallo spettro della fine della pandemia che li riporterebbe all'anonimato (e in alcuni casi perfino al lavoro), "la pacchia è finita", ammonisce Zalone e sì, cribbio, il re è nudo. La satira demolisce lo scientismo del talk show, il bla bla bla dove l'imperativo categorico è quello del copione pandemico dove "un virologo deve stare in disaccordo con l'altro". Zalone non è affatto volgare, è un sottosopra linguistico, parla come l'italiano medio, storpia la lingua, la fa uscire dalla televisione e la fa piombare senza pietà nel mondo reale. Mi vengono in mente vecchie canzoni, la strofa di Jacques Brel, Les Bourgeois:
Les bourgeois c'est comme les cochons
I borghesi sono come i maiali
Plus ça devient vieux plus ça devient bête
Più sono vecchi più sono animali
Les bourgeois c'est comme les cochons
I borghesi son dei maialoni
Plus ça devient vieux plus ça devient...
Più sono vecchi più sono …
Brel prendeva in giro senza pietà la borghesia nel 1961, era rivoluzionario in tempi sì conformisti, ma almeno colti, dove la letteratura era una cosa seria e le parole avevano peso e sostanza. Zalone è uno che ci prova, studia, osserva, prende in giro les bourgeois della società dello spettacolo (titolo di un importante saggio del 1967 di Guy Debord) con il suo linguaggio, i suoi pregiudizi, rovescia la scena del trash quanto toglie il velo al perbenismo che serve a nascondere vizio e degrado, è la favola Lgbt con la "fata di Cosenza" e la storia del "diverso" che è sì "metà e metà" ma dove in perfetto auto-ribaltamento zalonesco alla fine trionfa lo sberleffo al presunto normale che in realtà è il "coglione intero". Applausi.
***
Insieme a Zalone, un tocco di vera trasgressione divina l'ha dato L'Osservatore Romano pubblicando una lettura della "trasgressione" di Achille Lauro (il cantante, non il leggendario armatore) che si è auto-battezzato come un San Giovanni a Sanremo. Commento del giornale del Vaticano:
David Bowie, un tocco di classe. Sarebbe stato, questo tempo da pazzi senza arte sempre nella parte, splendido materiale per una corrosiva commedia con Ugo Tognazzi e Monica Vitti.
05
Monica Vitti, una gran bella prima pagina
Libé ha sfornato una gran bella prima pagina per ricordare Monica Vitti. Nessun quotidiano italiano oggi in edicola è all'altezza di questa prova di news design. In fondo, la Francia ha ancora oggi una letteratura. Noi no.
06
Coppia francese
Cito la Francia perché in questi giorni alterno la lettura di due libri, mondi diversi con il terreno comune della lingua, dell'eleganza della trama e della cura editoriale. Il primo è l'ultimo romanzo di Michel Houellebecq, Anéantir (flammarion) libro dove il più grande scrittore di Francia (e tra i più grandi della contemporaneità) fa sfavillare un dramma borghese che diventa parabola di una nazione e una civiltà. Si parte da un attacco informatico, dalla crittografia di un messaggio terroristico e si penetra nell'intimo della politica che svela tutta la sua solitudine (c'è l'eco lontano come una conchiglia del Simenon de Il Presidente) e si risolve nella (ri)scoperta dell'amore.
Houllebecq mette in scena Bruno Juge (che nella realtà è Bruno Le Maire, ministro dell'economia francese), il suo consigliere Paul Raison e la moglie Prudence (la scialuppa di questo naufragio collettivo) famiglie polverizzate, uomini e donne "distanti" (e oggi perfino "distanziati") per ricomporre il quadro nel nome di Prudence, la moglie di Paul che è la soluzione al male. Anéantir è un romanzo dove l'apocalisse di Houllebecq è già consumata, l'Occidente disteso sulla chaise longue in attesa della fine, dove la tecnica ha già il suo dominio e non ha bisogno di conquistarlo, la morte è un'occasione per tutti, la Francia del 2027 è dentro un macronismo statalista e soprattutto fatalista. Dentro questo destino senza storia, c'è un non-luogo dove l'uomo si frequenta a sprazzi, l'anima. Romanzo di una resa quasi addolcita, un mistero galleggiante, sul ponte sventola bandiera bianca capitano Houllebecq, abbiamo una parola d'ordine, annientare.
Il secondo libro è un micidiale viaggio nel cielo del doppio, l'autore è Hervé Le Telllier, il titolo è L'anomalie (Gallimard). La storia è da sottosopra: il calendario segna il mese di marzo 2021, un Boeing 787 di Air France fa rotta da Parigi a New York, finisce in mezzo a una turbolenza, atterra e tutti vissero felici e contenti. Sembra facile, ma tre mesi dopo, grande sorpresa e mistero dei misteri: l'aereo ricontatta i controllori di volo dell'aeroporto JFK di New York. Stesso equipaggio, stessi passeggeri, stesso aereo. E altro atterraggio. Siamo di fronte a un caso di... sdoppiamento. Da questo momento siamo di fronte alla scienza che cerca la soluzione dell'inspiegabile, i governi di tutto il mondo che cercano il complotto, le vite doppie dei passeggeri che prendono una direzione (im)possibile. Chi vive? Chi muore? Chi ride? Chi piange? La vita dell'uno è quella del suo doppio? Grande libro.
***
Sfoglio Libération, ho ripreso a leggere romanzi francesi, le contraddizioni dei borghesi mi divertono, guardo il Festival, ho voglia di perdermi in una libreria di Parigi, mi sveglio all'alba, resto un tiratardi che scrive, non ho fatto un solo giorno di lockdown (non fa per me, sono senza Speranza) e penso che sia proprio l'ora di andare una di queste sere a Le Dôme. Sto invecchiando, mi pare cosa buona e giusta tornare a venticinque anni fa. Vivremo tempi interessanti. Forse troppo.
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aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.