13 Febbraio
L'incidente dietro l'angolo
Crisi in Ucraina. Si teme un "innesco" improvviso del conflitto. Blinken: "Nessuna sorpresa su una provocazione o un incidente di Mosca per giustificare l'azione militare". Zakharova: "Preoccupazione per il trasferimento degli osservatori Osce". Gli inglesi accusano la Germania: "Tira aria da Conferenza di Monaco". A chi sfuggirà di mano la guerra?
A che ora è la guerra? Corre, ma non è ancora scoppiata. Parliamo di quella dell'Ucraina, perché le altre - quelle che non fanno tuonare i cannoni, ma mietono vittime "invisibili" - sono tutte in corso. Tra poco, alle 16:45, il presidente Biden parlerà con il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky. Domani il cancelliere tedesco Olaf Scholz sarà prima a Kiev per un colloquio con Zelensky e poi a Mosca per incontrare Putin. Tutti hanno iniziato improvvisamente a parlare del rischio di un "incidente", la miccia che accende la guerra. Siamo in un campo minato. La sabbia nella clessidra sta scorrendo velocemente. La contemporaneità è complessa, incandescente, sulfurea. Serve un recap e una proiezione in avanti di quello che sta succedendo nel cuore dell'Europa, facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Le regole della guerra. "Marciare" oggi è "puntare"
Pagina 1, regola numero 1 del manuale di guerra: “Non marciare su Mosca”. Così il generale Bernard Law Montgomery ricordò il 30 maggio del 1962 alla Camera dei Lord una regola che la storia ha sempre confermato: “Ci hanno provato in tanti, Napoleone e Hitler” - disse il generale - “e non va bene”. La Grande Armée di Bonaparte nella campagna di Russia (1812) fu quasi completamente distrutta; l’Operazione Barbarossa (1941) fu l’inizio della fine di Hitler. Nei libri di storia c’è quanto basta per tenere le mani di tutti ben lontane dai codici di lancio, ma potrebbe non bastare.
Ottobre 1944, il generale Bernard Montgomery con il Re d'Inghilterra, Giorgio VI.In una società che fa il maquillage al dolore, che ha espunto la parola "morte" dal suo dizionario, conoscere la guerra, la killing machine dello scontro tra eserciti è fondamentale. Uno dei più grandi problemi della politica dei nostri giorni - e in particolare dell'Europa...
A che ora è la guerra? Corre, ma non è ancora scoppiata. Parliamo di quella dell'Ucraina, perché le altre - quelle che non fanno tuonare i cannoni, ma mietono vittime "invisibili" - sono tutte in corso. Tra poco, alle 16:45, il presidente Biden parlerà con il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky. Domani il cancelliere tedesco Olaf Scholz sarà prima a Kiev per un colloquio con Zelensky e poi a Mosca per incontrare Putin. Tutti hanno iniziato improvvisamente a parlare del rischio di un "incidente", la miccia che accende la guerra. Siamo in un campo minato. La sabbia nella clessidra sta scorrendo velocemente. La contemporaneità è complessa, incandescente, sulfurea. Serve un recap e una proiezione in avanti di quello che sta succedendo nel cuore dell'Europa, facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Le regole della guerra. "Marciare" oggi è "puntare"
Pagina 1, regola numero 1 del manuale di guerra: “Non marciare su Mosca”. Così il generale Bernard Law Montgomery ricordò il 30 maggio del 1962 alla Camera dei Lord una regola che la storia ha sempre confermato: “Ci hanno provato in tanti, Napoleone e Hitler” - disse il generale - “e non va bene”. La Grande Armée di Bonaparte nella campagna di Russia (1812) fu quasi completamente distrutta; l’Operazione Barbarossa (1941) fu l’inizio della fine di Hitler. Nei libri di storia c’è quanto basta per tenere le mani di tutti ben lontane dai codici di lancio, ma potrebbe non bastare.
Ottobre 1944, il generale Bernard Montgomery con il Re d'Inghilterra, Giorgio VI.In una società che fa il maquillage al dolore, che ha espunto la parola "morte" dal suo dizionario, conoscere la guerra, la killing machine dello scontro tra eserciti è fondamentale. Uno dei più grandi problemi della politica dei nostri giorni - e in particolare dell'Europa - è l'assenza di leader che il conflitto lo hanno conosciuto. La leggerezza con cui si sta affrontando la crisi con la Russia deriva da questa ignoranza, dall'assenza dell'esperienza del "Nemico alle porte" (titolo del film di Jean-Jacques Annaud, tratto dal libro di William Craig, sulla battaglia di Stalingrado, la caccia tra due cecchini, uno nazista e l'altro sovietico - e provate a indovinare chi sopravvive). Per sapere, per capire, leggere il capolavoro di John Keegan, The Second World War e accompagnarlo con la cavalcata splendida di Margaret MacMillan in War, un'indagine sulla permanenza della guerra nella nostra vita, il suo influsso, la sua lunga ondata.
Nel manuale della guerra contemporanea “marciare” significa “puntare” i missili e Mosca pensa che l’allargamento della Nato a Est sia ormai a un passo dal suo “spazio vitale”, l’Ucraina, il “granaio” di quella che un tempo era l’Urss. Crollato il Muro di Berlino, dissolta l’Unione Sovietica, l’Ucraina ha mantenuto la sua importanza strategica, ma la Russia ne ha perso il controllo a causa dell’instabilità politica e oggi teme che Kiev entri a far parte dell’Alleanza Atlantica e diventi la base di missili puntati sui tetti di Mosca, è il tema che qui su List abbiamo esposto come "il problema dei 5 minuti di Putin”.
02
La telefonata e il "clima da Conferenza di Monaco"
La telefonata di Biden da Camp David. Il presidente americano nella giornata del colloquio con Putin (Foto Zuma).La telefonata di ieri sera tra Joe Biden e Vladimir Putin lascia il quadro immutato, la distanza tra i due presidenti è grande, Biden ha detto di essere “pronto alla diplomazia e ad altri scenari” (cioè anche al conflitto), Putin ha ribadito che quelle dell’Occidente sono “provocazioni” che mirano innescare una guerra.
Per ora non è Biden a cercare un accordo con Putin, ma l'Europa, il tentativo più serio è quello di Emmanuel Macron, mentre i paesi dell'Anglosfera (Stati Uniti e Regno Unito) sono schierati su una posizione di confronto durissimo con la Russia. Sono le parole di Ben Wallace, ministro della Difesa britannico, a dare oggi l'esatta misura di quel che sta accadendo dentro la Nato, intervistato dal Sunday Times Wallace ha addirittura evocato il clima della Conferenza di Monaco del 1938, quella che consentì alla Germania nazista di annettere i territori dei Sudeti nella Repubblica Ceca ma non riuscì a saziare Hitler che poi invase la Polonia: "Potrebbe accadere che il presidente russo Vladimir Putin semplicemente spenga i suoi carri armati e si vada tutti a casa, ma c'è una ventata di Monaco nell'aria da parte di qualcuno in Occidente".
Il ministro della Difesa inglese, Ben Wallace, a Mosca l'altro ieri con il ministro della Difesa della Russia, Sergei Shoigu (Foto Epa).La linea di Londra è quella di non fare alcuna concessione a Putin, tirare dritti e vedere che succede con l'Orso Russo. Evocare la Conferenza di Monaco - per bacchettare i tedeschi che allora era l'esercito invasore, una tagliente perfidia di fattura inglese - giunge fino a noi la frase di Winston Churchill: "Potevano scegliere tra il disonore e la guerra; hanno scelto il disonore e avranno la guerra".
È l'editoriale sul Sunday Times a dipingere il quadro di una sotterranea divisione tra alleati in Occidente che ora sta emergendo: "Le contorsioni sempre più farsesche di Olaf Scholz sul Nord Stream 2 sono un avvertimento per gli altri leader occidentali sulla dipendenza energetica dal presidente Putin. Mentre le tensioni sullo stallo militare al confine dell'Ucraina crescono e la Russia affronta la minaccia di sanzioni, il cancelliere tedesco sembra incapace di pronunciare il nome del nuovo gasdotto est-ovest in pubblico". Il leading article del Sunday Times comincia così, con un'accusa diretta al cancelliere tedesco, troppo morbido con Putin. Continua il Sunday Times: "La Germania importa già più della metà del suo gas dalla Russia. Nord Stream 2 - completato ma in attesa di approvazione normativa - raddoppierà la capacità del primo gasdotto Nord Stream a 110 miliardi di metri cubi all'anno. Raddoppiare le sue importazioni di gas russo attraverso un gasdotto russo, quando il signor Putin sfrutta la sua posizione per fini geopolitici, espone Scholz all'accusa di mettere gli interessi del suo paese davanti a quelli dell'Europa. Il cancelliere della Germania ha rifiutato di inviare armi all'Ucraina; le consegne britanniche hanno persino fatto deviazioni nello spazio aereo tedesco".
03
Francia e Germania. La geopolitica nucleare di Monsieur Fixit
È il risiko dell'energia a guidare le mosse delle nazioni. Si tratta di una questione di sopravvivenza. L'Inghilterra ha una forte diversificazione, ha chiuso tanti anni fa l'era del carbone (la Germania no), estrae petrolio e gas dal mare del Nord, ma ha un mix energetico dove il nucleare (che la Germania ha deciso di abbandonare) e le rinnovabili giocano un ruolo fondamentale. Ecco perché Emmanuel Macron ha deciso di accelerare il piano di sviluppo del nucleare francese, sta conquistando la sua indipendenza, stacca la Francia dalla Germania che guarda al gas della Russia, a Est. Foreign Affairs ha colto esattamente la parabola di Macron e gli dedica un articolo (che ne riconosce i limiti, ma lo dipinge nella sua capacità di movimento e iniziativa) dal titolo perfetto: "Monsieur Fixit".
Grandeur. Il presidente della Francia, Emmanuel Macron (Foto Epa).Il paese che ha un leader politico in Europa è la Francia, la Germania con il socialdemocratico Olaf Scholz (leader di un partito dove l'ex cancelliere Gerhard Schröder è oggi presidente di Rosneft, il colosso russo dell'energia) ha un successore modesto di Angela Merkel, la cui assenza in queste ore di crisi con la Russia è un gigantesco buco nero. Con l'ideologia "green" al potere, il no al nucleare, una transizione ecologica senza realismo, per Berlino si preparano anni difficili, ha un governo che vive in contraddizione con la contemporaneità e prima o poi l'inconciliabile esploderà chiedendo il conto ai socialdemocratici e agli alleati.
Secondo mandato. Frank-Walter Steinmeier, rieletto alla presidenza della Germania (Foto Epa).Berlino può contare sulla solidità del suo presidente, oggi rieletto per altri 5 anni, Frank-Walter Steinmeier, che nel suo discorso di secondo mandato ha subito piazzato il pezzo tedesco sulla scacchiera: "Siamo nel bel mezzo di un rischio di conflitto militare, di una guerra in Europa orientale ed è la Russia a esserne responsabile". Steinmer alza la bandiera delle sanzioni immediate contro la Russia. Funzioneranno?
04
Sanzioni, formaggio e... pancetta
Il presidente Steinmeier è uomo di polso e saggezza, ma anche a lui sfuggono alcuni particolari sulla dimensione della Russia, il suo complesso modo di frequentare la realtà. Le parole dell'ambasciatore della Russia in Svezia, Viktor Tatarintsev, al quotidiano svedese Aftonbladet sulle sanzioni sono un gong: "Scusa il mio linguaggio, ma non ce ne frega niente di tutte le loro sanzioni. Nuove sanzioni non sono un bene ma neppure un male così grande come sembra all'Occidente, siamo più autosufficienti e siamo stati in grado di aumentare le nostre esportazioni. Non abbiamo formaggi italiani o svizzeri, ma abbiamo imparato a fare altrettanto buoni formaggi russi usando ricette italiane e svizzere". E la guerra? "L'ultima cosa che i russi vogliono è la guerra". C'è qualcuno che ride alla comparsa del formaggio?
Consiglio la lettura di un libro di John Maynard Keynes, "Le mie prime convinzioni", sui Trattati di Parigi del 1919 (era finita la Prima guerra mondiale, si apparecchiava la sciagura immane della seconda), passaggio su... la pancetta.
Siamo nel 1919, si cerca la pace per l'Europa. Come? Leggiamo insieme, Keynes a pagina 53, Keynes racconta:
Hoover in qualità di sovrintendente alle derrate alimentari aveva promesso agli agricoltori americani un prezzo minimo per la carne di maiale, causandone la sovrapproduzione, con un conseguente crollo dei prezzi. Il Congresso si era rifiutato di stanziare i fondi necessari per mantenere la promessa. Quanto segue è un estratto del rapporto al Cancelliere dello Scacchiere che invia da Parigi quella sera: "Gli americani hanno proposto che si riversino sulla Germania i grandi stock di pancetta di bassa qualità in nostro possesso, e li si rimpiazzi con stock più freschi e vendibili. Dal punto di vista alimentare sarebbe chiaramente un buon affare per noi... La situazione è curiosa. L'embargo nei confronti dei paesi neutrali sta per essere revocato e la Germania potrà presto rifornirsi di grassi su scala molto generosa. È necessario sconfiggere il bolscevismo e dare il via a una nuova era. Al Supremo consiglio di guerra il Presidente Wilson è stato molto eloquente circa la necessità di un'azione tempestiva in linea con questi principi. Ma, in realtà, a ispirare le sue parole sono le abbondanti e costose scorte di carne di maiale, da scaricare a ogni costo su qualcuno, nemici o alleati che siano. I sogni di Hoover pullulano di maiali, ed egli si dichiara pronto a tutto pur di scacciare l'incubo.
Nobili principi? La pancetta. I maiali. Ieri e oggi. E non c'è da sorprendersi, è sempre quella cosa chiamata lotta per la sopravvivenza.
A Londra nel frattempo fanno il gioco antico dell'Anglosfera (altro che Partygate) che si era riaperto con Trump e continua in maniera ancor più intensa con Biden alla ricerca di un centro di gravità permanente (che non troverà, nonostante la musica del grande Franco Battiato), così con un'intervista del ministro della Difesa e un editoriale del giornale che - piaccia o meno - rappresenta l'establishment, dicono ai tedeschi (che non amano e non ci vuole uno scienziato della politica per capirne le ragioni) che non hanno la forza e la volontà politica di tenere testa a Putin, sono preoccupati dal gas, dunque nella Nato c'è una spaccatura profonda sulla strategia da adottare mentre Putin continua a trasferire brigate meccanizzate ai confini con l'Ucraina. Per fare cosa?
05
Le tre richieste di Putin senza risposta
Tre richieste, nessuna risposta. Il presidente della Russia, Vladimir Putin (Foto Epa).La Russia si oppone all’allargamento della Nato, gli Stati Uniti non accettano le condizioni poste dal Cremlino (no all’Ucraina nella Nato, niente armi strategiche ai confini della Russia, ritiro delle infrastrutture militari alle posizioni del 1997), il rischio di un conflitto è alto, cova nel precario equilibrio interno dell’Ucraina. Biden ieri di fatto ha rilanciato la palla nel campo di Putin. Cosa farà il leader russo? Le condizioni per una de-escalation non ci sono, dunque l’esercito di Mosca continuerà a giostrare ai confini con l’Ucraina, è uno “show of force” che il Cremlino non può smantellare senza prima aver ottenuto in cambio rassicurazioni sull’integrità del suo spazio di sicurezza.
Un conflitto al centro dell’Europa sarebbe una tragedia immane, stiamo entrando a tutta velocità in un percorso accidentato per l'economia: i costi dell'energia con un conflitto sono destinati a salire, il petrolio a quota 100 dollari non è più una previsione di lungo periodo (il contratto del Brent è a 95 dollari il barile), ma un fatto che può verificarsi in pochi giorni e l'effetto sulla corsa dell'inflazione sarebbe immediato, tutto questo mentre la Federal Reserve prepara un rialzo dei tassi di mezzo punto a marzo. Risultato: addio crescita e porte aperte alla recessione.
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L'incidente atteso e il gioco di fumo e specchi
Il pericolo di un “incidente” - soprattutto nell’area russofona del Donbass - è dietro l’angolo e quando si accende la miccia dove c’è polvere da sparo, le conseguenze sono imprevedibili. Putin ha avvisato sul clima e "le provocazioni", il rischio è altissimo. Qui entriamo in una fase ad altissima tensione, perché tutti sono pronti a dire che "l'incidente" lo ha provocato il "nemico" del momento. Se fossimo in una spy story di Nelson DeMille (un maestro del genere, un libro più intrigante dell'altro), il poliziotto John Corey avrebbe detto che siamo in "un gioco di fumo e specchi". E lo siamo.
Così a Putin che parla apertamente di "provocazioni", ecco rispondere indirettamente Anthony Blinken: "Nessuno dovrebbe sorprendersi se la Russia istigasse una provocazione o un incidente e lo utilizzasse per giustificare un'azione militare già pianificata da tempo". Il segretario di Stato americano parla da Honolulu, l'agenzia russa Tass lo quota subito. Le condizioni per "l'incidente" crescono di ora in ora.
La voce (e la mente) della politica estera russa. Maria Zakharova, portavoce di Serghei Lavrov (Foto Epa).A stretto giro, dopo Blinken, arriva una voce (e mente) tra le più influenti del governo russo, quella di Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri: "La presidenza di turno dell'Osce il segretario generale dell'Osce hanno informato gli Stati partecipanti della decisione di 'un certo numero di Paesi' di trasferire il proprio personale nazionale della Smm dall'Ucraina dell'Est a causa del deterioramento delle condizioni di sicurezza, questo non può che causarci seria preoccupazione". Traduzione: senza gli osservatori, campo libero a chi ha interesse a destabilizzare lo scenario e condurlo verso la guerra. Chi? Siamo davvero in romanzo di DeMille, è partito il gioco di fumo e specchi e ancora lui, il poliziotto John Corey, avrebbe sfoderato la sua frase sugli irlandesi che è un breviario sull'arte della bugia: "Gli irlandesi sono dei meravigliosi bugiardi. Voglio dire, tu sai che stanno mentendo, loro sanno che tu sai che stanno mentendo, ma lo fanno con così tanto fascino, convinzione ed energia che tutti si sentono bene". C'è solo un problema: in questa storia non c'è un solo irlandese. E qualcuno mente o mentirà.
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La crisi di Cuba rovesciata? No, la storia non torna indietro
Una mappa della Cia del 1962 sulla presenza dei missili sovietici a Cuba.No, la storia non è finita, ma non sta affatto tornando indietro. C’è chi dice che siamo di nuovo al 1962, a una crisi dei missili di Cuba rovesciata, in realtà siamo in un’altra fase, questa non è la Guerra Fredda, non ci sono due blocchi, siamo in presenza di un potente cambio di direzione della storia, il Secolo Americano è finito, lo sviluppo punta a Oriente, Mosca e Pechino sono alleati di ferro con un obiettivo comune (la fine dell’egemonia americana), stretti nell’abbraccio del gas e del petrolio, il carburante della straordinaria crescita cinese. Gli Stati Uniti sono la potenza in pericolo, hanno il fine separare la Russia dalla Cina, ma per farlo devono indebolire Putin, condurlo all’errore, isolarlo, fiaccarlo in patria con le sanzioni economiche e sperare un giorno in un regime change che faccia uscire la Russia dall’abbraccio di Xi Jinping. Questo è materiale radioattivo, siamo di fronte a una lotta per la sopravvivenza, all’ascesa e al declino di nazioni che portano il peso della storia degli imperi.
08
Giocare a poker con la storia. Al buio
Putin sta giocando una partita a poker con i libri di storia, una sfida dura anche per l’uomo del Cremlino che qualche giorno fa ha avvisato i naviganti: la Russia è una potenza nucleare, ha armi sofisticate, in un conflitto non ci sarebbe nessun vincitore. L’uomo fino a oggi si è dimostrato un abile scacchista e sulla questione del conflitto ha ragione, ma il suo paese resta un enigma (anche per lui) e in più non può sottovalutare la crisi americana, il contesto di enorme difficoltà in cui si trova immersa la presidenza Biden (è colato a picco nei sondaggi), il calendario con le elezioni di midterm che potrebbero segnare la sconfitta dei democratici, la riconquista del Congresso e il ritorno di Trump nel 2024, l’ombra inquietante un paese spaccato (l’Onda Blu e la Red Nation, la “cancel culture” e l’uomo bianco, la Rust Belt e la Sun Belt) che ha bisogno di trovare una narrazione vincente in un’atmosfera di decadenza e conflitto interiore.
Sono elementi psicologici che più o meno inconsciamente hanno spinto la Casa Bianca a accelerare la pressione sulla Russia, a definire l’invasione dell’Ucraina “imminente” senza poi averne chiaro l’esito finale. Il risultato è che le lancette dell’orologio corrono vorticosamente mentre Biden e Putin si studiano a distanza con i silos pieni di missili e le brigate meccanizzate schierate ai confini di una terra di mezzo nel cuore dell’Europa. Stanno tutti giocando a poker. Al buio.
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attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.