1 Marzo
Il confine dell'aquila
Putin chiede la neutralità dell'Ucraina e la sovranità sulla Crimea. L'esercito di Mosca stringe l'assedio, convoglio di 60 chilometri diretto a Kiev. Bombardamento a Okhtyrka, uccisi 70 soldati ucraini. L'alleanza Russia-Cina: Gazprom ha firmato il contratto per un nuovo maxi-gasdotto per Pechino. Le Maire: provocheremo il collasso dell'economia russa. Il destino dell'uomo del Cremlino tra azzardo, guerra e sanzioni
A che punto è la guerra? Rapido aggiornamento e recap, lo scenario è in rapidissimo movimento:
- Kiev è sotto assedio, un convoglio militare russo lungo oltre 60 chilometri è diretto verso la capitale dell'Ucraina. La Casa Bianca sta "monitorando con attenzione" le immagini satellitari. A Leopoli i cittadini fabbricano molotov in un birrificio. Finora l'esercito russo non aveva usato tutta la sua forza, ora Mosca sta cominciando a aumentare la pressione bellica in vista del negoziato e in risposta alle decisioni dell'Unione europea sull'invio di mezzi e materiali militari.
- Nella città di Okhtyrka, in quella che un tempo era chiamata la regione della Sloboda Ucraina, un bombardamento russo ha ucciso 70 soldati.
- Sanzioni? La Russia sta dirottando le sue risorse verso la Cina. Gazprom ha firmato il contratto per un nuovo maxi-gasdotto per Pechino. Il decoupling dell'Occidente dal settore energetico russo è un errore strategico, consegna l'Orso al Dragone, il quale lo annetterà economicamente. La Cina avrà quello che le mancava per sferrare l'attacco agli Stati Uniti: l'energia.
- Tensione tra Cina e Stati Uniti su Taiwan: una delegazione di ex alti funzionari Usa da oggi è a Taipei per una visita di due giorni, domani è atteso l'arrivo dell'ex segretario di Stato Mike Pompeo che si fermerà fino al 5 marzo. Tra i delegati, c'è anche l'ex capo di Stato maggiore Mike Mullen, al servizio delle amministrazioni di George W. Bush e Barack Obama. Il segnale di Washington in supporto di Taiwan ha innescato la reazione del ministero degli Esteri di Pechino: "Ogni tentativo di supporto a Taiwan è inutile, gli Stati Uniti siano prudenti".
- Mentre a Vienna sono in corso i negoziati per il nucleare iraniano, il leader supremo della Repubblica islamica, Ali Khamenei, avvisa i naviganti sulla posizione di Teheran: "L'Ucraina vittima di una crisi creata dagli Stati...
A che punto è la guerra? Rapido aggiornamento e recap, lo scenario è in rapidissimo movimento:
- Kiev è sotto assedio, un convoglio militare russo lungo oltre 60 chilometri è diretto verso la capitale dell'Ucraina. La Casa Bianca sta "monitorando con attenzione" le immagini satellitari. A Leopoli i cittadini fabbricano molotov in un birrificio. Finora l'esercito russo non aveva usato tutta la sua forza, ora Mosca sta cominciando a aumentare la pressione bellica in vista del negoziato e in risposta alle decisioni dell'Unione europea sull'invio di mezzi e materiali militari.
- Nella città di Okhtyrka, in quella che un tempo era chiamata la regione della Sloboda Ucraina, un bombardamento russo ha ucciso 70 soldati.
- Sanzioni? La Russia sta dirottando le sue risorse verso la Cina. Gazprom ha firmato il contratto per un nuovo maxi-gasdotto per Pechino. Il decoupling dell'Occidente dal settore energetico russo è un errore strategico, consegna l'Orso al Dragone, il quale lo annetterà economicamente. La Cina avrà quello che le mancava per sferrare l'attacco agli Stati Uniti: l'energia.
- Tensione tra Cina e Stati Uniti su Taiwan: una delegazione di ex alti funzionari Usa da oggi è a Taipei per una visita di due giorni, domani è atteso l'arrivo dell'ex segretario di Stato Mike Pompeo che si fermerà fino al 5 marzo. Tra i delegati, c'è anche l'ex capo di Stato maggiore Mike Mullen, al servizio delle amministrazioni di George W. Bush e Barack Obama. Il segnale di Washington in supporto di Taiwan ha innescato la reazione del ministero degli Esteri di Pechino: "Ogni tentativo di supporto a Taiwan è inutile, gli Stati Uniti siano prudenti".
- Mentre a Vienna sono in corso i negoziati per il nucleare iraniano, il leader supremo della Repubblica islamica, Ali Khamenei, avvisa i naviganti sulla posizione di Teheran: "L'Ucraina vittima di una crisi creata dagli Stati Uniti".
- Il ministro francese dell'Economia, Bruno Le Maire, pochi minuti fa: "Provocheremo il collasso dell'economia russa".

Le delegazioni di Mosca e Kiev si sono incontrate per sei ore al confine tra Ucraina e Bielorussia per provare a negoziare uno stop al conflitto. "Abbiamo trovato alcuni punti su cui è possibile individuare un terreno comune" ha detto l'inviato russo Vladimir Medinsky, ci sarà un nuovo vertice nei prossimi giorni, al confine tra Polonia e Bielorussia. Vladimir Putin ha parlato al telefono con Emmanuel Macron e ha messo giù le condizioni per chiudere la campagna militare: "Completamento della smilitarizzazione, de-nazificazione dell'Ucraina, soprattutto garanzia del suo status neutrale" e "il riconoscimento della sovranità russa sulla Crimea".
Questa è la lista, tutta la narrazione sull'uomo del Cremlino al capolinea per ora fa parte del mondo dei desideri e non della realtà. Putin ha i suoi problemi, sono grandi, può fallire e chiudere la sua avventura, ma per ora l'agenda la sta dettando lui. Alla Casa Bianca questo racconto non piace, il Pentagono sottolinea che sul campo i russi non hanno una superiorità schiacciante, che equivale a dire che non è ancora il momento della resa. Il problema è che la Russia non ha usato ancora tutta la potenza di fuoco di cui dispone e a combattere sul campo non sono né gli americani né gli europei dell'Unione, ma gli ucraini. A Kiev dopo l'incontro con la Russia cosa dicono? "I negoziati sono difficili. Purtroppo la posizione russa è ancora estremamente parziale riguardo ai processi distruttivi che ha avviato", twitta il consigliere del presidente ucraino, Mykhailo Podolyak. Il finale è ancora da scrivere.
E infatti l'assedio su Kiev resta, a Karkhiv i bombardamenti di Mosca sono intensi, così come resta lo stato d’allerta alle forze di deterrenza nucleare. Putin usa il codice della guerra. L’Unione europea ha fatto scattare sanzioni finanziarie durissime sulla Russia, si arma e per la prima volta arma gli ucraini (un arsenale da 450 milioni di euro - poi vedremo quando e se mai arriveranno le armi, i russi monitorano terra e cielo più di quanto si immagini), la Germania rompe un tabù e annuncia che spenderà 100 miliardi nella Difesa, la Cina risponde picche a Biden e condanna le sanzioni definendole "unilaterali" e "illegali". C’è ancora speranza, ma anche troppa polvere da sparo, il pericolo di una guerra totale resta gigantesco. Vediamo tutte le carte in tavola, sono quelle del Grande Gioco. E per leggere i movimenti sulla scacchiera bisogna seguire il volo dell'aquila bicefala, la parabola della Russia. Seguite il titolare di List.
01
Le carte del Grande Gioco sono sul tavolo dell'Onu
Siamo di fronte a una battaglia che si combatte su più fronti, non tutti sono esposti pienamente, ma i segnali che peseranno a lungo sono visibili, la storia ha una trama e un ordito. L’immagine piena della scacchiera è stata offerta il 26 febbraio scorso dalla riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu che doveva decidere su una risoluzione di condanna dell’invasione russa. Mosca ha posto ovviamente il veto, undici paesi hanno votato a favore - Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Ghana, Kenya, Gabon, Irlanda, Albania e Norvegia - ma sono le astensioni a raccontare il Grande Gioco: la Cina, l’India e gli Emirati Arabi Uniti si sono astenuti. Le pedine stanno andando tutte a dama e le parole chiave di questa partita sono due: territorio e energia.

La Cina, il più grande consumatore di petrolio del mondo dopo gli Stati Uniti, l’alleato strategico della Russia (che ha diversificato il rischio-forniture con il gasdotto “Forza della Siberia”, 3 mila chilometri, 38 miliardi di metri cubi di capacità di esportazione per anno, la “politica del tubo” aperta a Pechino), da settimane guarda al conflitto in Ucraina con i fari puntati sulle sue tensioni interne. Il Global Times, il braccio internazionale dei media di Pechino, riportava l’altro ieri le frasi del portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hua Chunyin: “Ancora oggi, la Cina affronta una minaccia reale da parte degli Stati Uniti, affiancati dai suoi diversi alleati, che si intromettono in modo volgare e grossolano negli affari interni della Cina e minano la sovranità e la sicurezza della Cina su questioni relative a Xinjiang, Hong Kong e Taiwan. La Cina rimane l'unico membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell'Onu che deve ancora realizzare la completa riunificazione nazionale”. Ogni mossa occidentale sull’Ucraina è vista da Pechino nella chiave della protezione dei suoi confini presenti e soprattutto futuri, l’astensione sulla risoluzione Onu è un doppio segnale: dice a Putin che il suo alleato c’è ancora, ricorda al mondo che le dispute territoriali della Cina sono “affari interni” e il “processo di riunificazione” non si fermerà.
In mattinata, arriva la conferma sulla strategia del Dragone: il ministro degli Esteri cinese, Wang Wenbin, ha detto che le sanzioni sono "unilaterali", "illegali", "non risolvono i problemi e ne creano altri". La Cina resta alleata della Russia, non sappiamo fino a quando, ma oggi lo schieramento sul campo vede Mosca e Pechino contrapporsi a Stati Uniti e Europa.

L’astensione dell’India è un capitolo complesso, Nuova Delhi ha una partnership importante con la Russia in vari settori (tra cui la difesa e la sicurezza, oltre all’energia) e rapporti solidi con gli Stati Uniti e in generale tutti i paesi occidentali che usano l’India come piattaforma per la manifattura e l’hi-tech. Il premier Narendra Modi ha chiamato il presidente Zelensky assicurando l’impegno per la pace, il rappresentante dell’India alle Nazioni Unite, T.S. Tirumurti, ha chiesto “il ritorno alla diplomazia”. Il tentativo di Modi è quello di porsi come mediatore tra Russia, Ucraina e soprattutto Stati Uniti (sono in tanti a provarci, tra le potenze regionali c’è anche la Turchia, secondo esercito della Nato e acquirente dei sistemi di difesa anti-missile della Russia). La carta indiana (tra le tante, ma per ora tutte inefficaci) è anche “chiamata” da Washington, il portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price, lo ha detto chiaramente: “L’India ha certamente rapporti con la Russia che noi non abbiamo”. Dove andranno a convergere questi rapporti in una crisi così grave lo vedremo presto.
L’astensione degli Emirati Arabi Uniti è quella che ha sorpreso di più, il legame con Washington è storico, ma la relazione con la Russia è altrettanto salda e si dispiega nel formato dell’Opec+ (che si riunirà virtualmente mercoledì) dove Mosca gioca il ruolo chiave del soggetto che media tra le volontà dei singoli paesi produttori di petrolio e gas. La missione diplomatica degli Emirati alle Nazioni Unite ha spiegato la posizione con la ricerca del dialogo e dell’equilibrio: “Chiediamo un'immediata de-escalation e la cessazione delle ostilità”.
Altro elemento sul tavolo, un frammento che cela il nocciolo incandescente del nostro tempo: Cina e India sono i due paesi che hanno marcato nettamente la distanza dal processo di de-carbonizzazione indicato dal summit Cop26 di Glasgow, sono economie che consumano petrolio, gas, carbone, gli idrocarburi che spingono il loro sviluppo (le materie prime di cui si era decretata la morte prematura, troppo per essere vera), mentre gli Emirati sono il primo paese arabo dell’Opec ad aver annunciato l’obiettivo net-zero emissioni entro il 2050. Mix interessante, tenete d’occhio la mappa e chiedetevi dove va e viene l’energia.
02
Russia-Cina a tutto gas. Gazprom firma il contratto per il nuovo maxi-gasdotto
Da dove viene e dove va l'energia. La notizia che sto scrivendo è strategica: mentre la Russia viene colpita dalle sanzioni dell'Occidente, Gazprom ha siglato il più grande accordo di fornitura di gas naturale con la Cina. Gazprom - riporta Bloomberg - ha infatti firmato un contratto per progettare il gasdotto Soyuz Vostok che, attraverso la Mongolia, arriverà in Cina. Soyuz Vostok trasporterà fino a 50 miliardi di metri cubi di gas naturale all'anno verso Pechino. "Oggi il contratto di progettazione è stato firmato: questo significa che il progetto è passato alla fase di attuazione pratica", commenta l'amministratore delegato di Gazprom, Alexey Miller. Se l'obiettivo degli Stati Uniti era quello di separare Mosca da Pechino, per ora il risultato è esattamente il contrario, l'abbraccio tra le due potenze è sempre più forte. Gazprom realizzerà un'interconnessione tra i gasdotti verso Ovest e verso Est, permettendo alla Russia di reindirizzare il gas verso la Cina dai campi che ora alimentano solo l'Europa. Il passo è chiaro: Mosca così riduce a sua volta la dipendenza dagli acquisti dell'Europa, oggi il primo acquirente di gas russo. I paesi europei stanno andando verso il decoupling, il disaccoppiamento energetico dalla Russia. Conseguenza: l'Orso e il Dragone insieme hanno lanciato l'assalto alla fortezza americana.
03
Il sistema Swift e l'isolamento della Russia

L’esclusione della Russia dal sistema Swift sarà applicata in modo selettivo per limitare lo shock economico, ma non eviterà la pressione sull’energia e i cambi (nota bene: il flusso di gas dalla Russia all’Ucraina procede finora normalmente, tutte le grandi potenze stanno acquistando - adesso - materie prime dalla Russia messa al bando, un cortocircuito tra politica e finanza, ideologia e capitalismo, guerra e pace, retorica e realpolitik) e a mezzanotte i mercati hanno aperto le danze: petrolio, il contratto del Brent è schizzato a 105 dollari al barile; cambi, il rublo affonda a -30% sul dollaro; le Borse dopo aver aperto in profondo rosso si sono riprese con gli spiragli del dialogo tra Mosca e Kiev, nessun crollo, europee tutte in rosso, Wall Street contrastata. È solo l’inizio della Parigi-Dakar dei mercati che devono adattarsi a uno scenario d’emergenza, il doppio fronte della guerra, militare e economica.
04
L'agenda della settimana tra guerra e pace

Viviamo tempi di ferro e fuoco, guardate l’agenda della settimana:
Guerra e pace. Ieri mezzogiorno sulle rive del fiume Pripyat, al confine tra Ucraina e Bielorussia, si sono incontrate le delegazioni di Russia e Ucraina, due nazioni in pieno conflitto. Fase interlocutoria, tutti hanno richieste alte, nessuno arretra. Si rivedranno nei prossimi giorni. A Vienna sono in corso i colloqui sul nucleare dell’Iran (e Israele osserva con le mappe degli obiettivi sul tavolo).
Politica americana. Il presidente Joe Biden oggi terrà il suo primo discorso sullo Stato dell’Unione, è l'appuntamento più importante, i sondaggi danno Biden in costante calo, ai minimi storici (Washington Post/Abc, 24 febbraio: il 55% disapprova l'operato del presidente, il 37% è favorevole), mentre nel cuore del Vecchio Continente brucia un conflitto novecentesco e centinaia di migliaia di profughi (sono proiettati in milioni) attraversano la frontiera con l'Unione europea.
Petrolio e gas. Mercoledì si riuniscono in videoconferenza nel formato Opec+ (con la Russia) i paesi produttori di petrolio. Escono i dati del ministero dell’Energia sulle riserve americane di petrolio. L'uso delle riserve strategiche globali in caso di crisi è un'opzione che si discute sotto traccia ma esiste, c'è il problema dello stoccaggio di idrocarburi per il prossimo inverno, ieri il principe saudita Mohammed Bin Salman ha parlato con il presidente francese Emmanuel Macron, parole chiave, produzione e stabilità dei prezzi.
Prezzi. Escono i dati sull’inflazione in Europa nel mese di febbraio, sono previsti in forte rialzo, stime degli analisti +5,4% anno su anno. I mercati delle materie sono surriscaldati e non si tratta solo dell'energia (contratto TTF del gas a +30% in apertura, poi in calo a fine giornata), il settore dei cereali in fortissima tensione (vedi tra qualche riga).
Banche centrali. Si riunisce la Banca centrale del Canada, il presidente della Federal Reserve Jerome Powell sarà ascoltato dal Congresso. Pubblicazione dei verbali delle riunioni della Banca centrale europea in febbraio. Escono i dati sull’occupazione americana nel mese di febbraio. La politica del rialzo dei tassi sembra destinata al rinvio, con la guerra e la recessione alle porte, il clima è quello delle colombe, niente stretta monetaria.
Il Dragone. In agenda c'è la conferenza della consulta politica del Partito comunista cinese, prende il via un giorno prima del Congresso nazionale del popolo a Pechino. Là sarà espressa la linea del governo, il piano egemonico della Cina.
Club nucleare. È la settimana decisiva (è da sempre decisiva) per i negoziati di Vienna sul dossier atomico dell'Iran, restano ancora dei nodi da sciogliere. L'Iran cerca un accordo vantaggioso con gli Stati Uniti, ma le relazioni con Mosca pesano. Dettaglio: il presidente cinese Xi Jinping in un messaggio al presidente della Corea del Nord, Kim jong-un, ha invitato il leader (in piena fase di lancio di missili) a stringere la cooperazione dei due paesi alla luce del "nuovo scenario". Quale scenario? Non si sa, ma non è difficile immaginarlo se guardiamo all'Europa e agli Stati Uniti. Il club nucleare (vedi il grafico sopra) ha le sue liturgie e alleanze. Imran Khan, il premier pakistano, altra potenza nucleare, era in visita al Cremlino qualche giorno fa. Niente è casuale.
05
Il blocco dell'energia (e attenti al grano)
Questi sono gli appuntamenti sul radar degli analisti, dei mercati e dei governi. Il prezzo del petrolio e del gas sarà in maniera più intensa e bruciante uno degli elementi chiave del conflitto, della sua evoluzione, soluzione o del suo scivolamento verso una guerra di cui l’Ucraina sarà solo l’episodio iniziale. C’è chi pensa di usare l’energia come “un’arma”, Liz Truss, ministro degli Esteri del Regno Unito, ha sostenuto nei giorni scorsi “l’idea di avere dei massimali su quanto petrolio e gas vengono importati dalla Russia”. Il Canada ha già bandito l'import di petrolio da Mosca. I russi potrebbero a loro volta agire di controbalzo e non sarebbe una passeggiata sostituire le forniture. Terreno infiammabile. Qualche giorno fa il Qatar, il secondo esportatore di gas liquido del mondo (al primo ci sono gli Stati Uniti), ha avvisato i naviganti che è “impossibile” rimpiazzare in tempi rapidi il flusso che arriva dalla Russia. La lentezza in guerra diventa sempre un problema di sopravvivenza.

Altro punto che lampeggia sul monitor, il prezzo delle materie prime agricole: l’Egitto ha chiesto una riunione urgente della Lega Araba per evitare una crisi alimentare (e politica, le primavere arabe iniziarono in Tunisia nel 2011 con la rivolta sul prezzo del pane), la maggior parte del grano egiziano viene fornito dalla Russia e dall’Ucraina che rappresentano il 29% del totale mondiale dell'export di grano, il 19% del mais e l'80% dell'olio di semi di girasole. Le guerre commerciali sono un rischio geopolitico, inoculano il virus dell’instabilità nei paesi più vulnerabili.
Questo è il campo di battaglia economico, dove non è sufficiente un approccio graduale alle sanzioni contro la Russia, ma può diventare un grande rischio applicarle senza uno scudo per ripararsi dall’inevitabile rimbalzo. E all’orizzonte c’è un inesplorato conflitto totale armato dalla tecnologia del Ventunesimo Secolo, se i colloqui di pace tra Russia e Ucraina falliscono, tutto è possibile.
06
Il tubo, la sorgente e una domanda: chi sta vincendo?
La strategia dell'Occidente è quella di isolare Mosca, ma bisogna sempre ricordare che quando tagli un tubo, beve solo chi è alla sorgente. Siamo tra l'incudine e il martello: la Russia ha le materie prime (e ha bisogno di cash), l’Occidente ha il denaro (e ha bisogno delle materie prime). La Russia conduce una guerra classica, ottocentesca, con mezzi convenzionali e violenza crescente; Stati Uniti e Europa hanno usato l'arma del Ventunesimo Secolo con determinazione, la guerra finanziaria. Due mondi.
Chi sta vincendo? Putin ha davanti uno scenario complesso, la guerra lampo è possibile solo con l'uso estremo della forza militare (cosa che per ora non c'è, le infrastrutture dell'Ucraina sono in piedi), il suo paese è stato tagliato quasi del tutto dai circuiti finanziari, il rublo è crollato, gli oligarchi vedono le loro immense ricchezze congelate, la Banca centrale russa ha spazio limitato di manovra, l'uomo del Cremlino deve resistere e trovare una exit strategy nella guerra (e pace).
L'Europa ha avviato un processo di riarmo e assistenza militare all'Ucraina, la spinta è quella di un ariete. Domanda: e il negoziato con Mosca? È sparito, non è un buon segno. L'impatto economico della crisi sta arrivando, più dura e più è destinato ad alimentare le divisioni nella politica europea. Si vedono già su due temi chiave: l'ingresso dell'Ucraina nell'Unione europea e nella Nato - improvvisamente è diventato "difficile" - bentornati sulla terra, le differenze stanno emergendo; l'accoglienza dei profughi ucraini che dovranno essere distribuiti tra i paesi Ue. Lo scenario potrebbe svoltare verso lo "zero sum game", un gioco a somma zero dove vince chi ha più resistenza. O crea un diversivo: la guerra.

Le sanzioni e il blocco di Swift per la Russia sono una sfida enorme, è già partita un’ondata di vendite massicce nel settore più importante di Mosca, l’energia. British Petroleum venderà il 20% della quota che detiene in un altro gigante russo del settore, Rosneft; il fondo sovrano della Norvegia detiene titoli di stato e azioni di quasi 50 società russe per 2,83 miliardi di dollari, asset che da ieri sono in svendita. Gli altri titani del petrolio e del gas stanno seguendo a ruota. Sono decisioni poco meditate, i russi incassano e hanno l'opzione, una carta d'ingresso strategica, per far entrare nel business dell'energia di Mosca le aziende di altre nazioni alleate (prima fra tutte, la Cina).
È uno scenario a doppio taglio, potrebbe accelerare o fermare la guerra. In ogni caso, fa saltare tutte le previsioni degli economisti sulla crescita e le visioni dei politologi sulla pace nel mondo e il progresso inarrestabile. La storia non è lineare, va a zig zag, spesso fa balzi brutali e salti all’indietro. E si tuffa nel vuoto. Il problema è di asimmetria dei codici: Putin applica la dottrina della guerra classica, Stati Uniti e Europa sono in fase ibrida (sanzioni, finanza e proxy war), mentre la Cina attende con la pazienza del Celeste Impero che tutti i suoi avversari si brucino, ma tiene d'occhio le forniture di gas dalla Russia e si scaglia contro le sanzioni.
Quando si entra in uno scontro tra eserciti (e questo lo è), teoria e prassi, teatro e azione, pianificazione e improvvisazione sono catturati e spinti dal vento della storia. I leader devono fare queste valutazioni - prima e non dopo - e non riguardano solo Putin, perché i mercati sono il sistema nervoso dell'Occidente, giocano un ruolo chiave nella guerra, accelerano e potenziano, rallentano e indeboliscono, infiammano e congelano il conflitto. Dove stiamo andando?
07
La Russia non è una novità del dopo Yalta
La Russia non è una novità del nostro tempo, non è una scoperta di Jens Stoltenberg, il segretario generale della Nato. Il regno degli zar vide la luce nel 1547, la dinastia dei Romanov arrivò al potere nel 1617 e vi rimase fino alla rivoluzione bolscevica del 1917 con Lenin. L'Unione Sovietica di Stalin fu al tavolo delle nazioni vittoriose nella Seconda guerra mondiale, alla conferenza di Yalta nel 1945 (che Putin considera un pilastro della pace, come ha ricordato nella sua "dichiarazione di guerra" all'Ucraina), attraversò una "Guerra Fredda" lunga oltre 45 anni e si dissolse il 26 dicembre del 1991, sotto la guida di Gorbaciov. Preoccupati per il destino dell'arsenale atomico (abbiamo pubblicato alcuni documenti chiave su List), Stati Uniti e paesi europei sostennero la creazione della Federazione Russa, l'escamotage per tenerla in sonno, fino all'arrivo di Putin, l'ex capo del Kgb che oggi sta ricordando all'Occidente la storia del suo paese (e anche la sua personale) e i suoi antichi confini. Putin usa la storia come un'arma geopolitica. La simbologia dell'uomo del Cremlino è una proiezione sul futuro che si specchia nel passato: l'aquila bicefala dell'impero nella bandiera, la vittoria sulla Germania nazista, la sfilata nella Piazza Rossa, le cerimonie con la Flotta del Mar Nero, il Victory Day della Grande Madre Russia, l'accensione delle candele con Kirill, il patriarca della Chiesa Ortodossa.

Il "ritorno a Yalta" fa parte di questa simbologia, dopo la caduta del Muro di Berlino (1989) e la fine dell'Urss (1991), niente ha sostituito quel patto, non c'è un documento che abbia fissato i confini del nuovo spazio di sicurezza dell'Europa dalle sponde dell'Atlantico agli Urali (la formula del generale Charles de Gaulle), non c'è il Patto di Varsavia (ma nel caso della rivolta in Kazakistan abbiamo visto come funzionano i patti di cooperazione militare in quell'area, Nur-Sultan chiama e Mosca risponde), ma la Russia c'è e fare finta che sia morta nel 1991 non risolve il problema, lo rende solo più acuto. Putin sta dicendo alla Casa Bianca e alle cancellerie europee che intende superare Yalta. La risposta finora è che non se ne parla e la Nato va avanti a Est (salvo poi dire che con l'Ucraina c'è qualche problema). Ma l'aggressione a Kiev è un passo da giocatore di poker che potrebbe costargli caro, isolarlo all'interno del paese, fino a segnare la fine della sua avventura.
08
"Finlandizzazione", campo di battaglia e politica
Quando è uscita la notizia che al vertice Nato di qualche giorno fa hanno partecipato Finlandia e Svezia, la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova (personalità influente, non a caso tra i sanzionati del "cerchio magico" di Putin), ha commentato che è "un importante fattore della sicurezza la politica di non-allineamento" di questi Stati.

La "finlandizzazione" è un pilastro della dottrina Putin (espresso nella parola di queste ultime ore, "neutralità"), quindi non si può abbattere senza provocare una reazione della Russia. Far balenare l'idea di un ingresso della Finlandia e della Svezia nella Nato è pericoloso - come lo era nel caso dell'Ucraina e ne vediamo l'esito - perché Putin lo strumento militare non solo lo mette in mostra, lo usa. Come ha scritto con un più che mai necessario realismo Chris Miller (analista della Fletcher School) sul New York Times "non c'è nessun leader mondiale oggi con un curriculum migliore del presidente russo Vladimir Putin quando si tratta di usare il potere militare. Sia contro la Georgia nel 2008, l'Ucraina nel 2014 o in Siria nel 2015, l'esercito russo ha ripetutamente convertito i successi sul campo di battaglia in vittorie politiche". Secondo Miller "la minaccia alla sicurezza dell'Europa non è la guerra ibrida, ma l'hard power, visibile nei missili cruise che hanno colpito l'Ucraina". Se i colloqui di pace tra Russia e Ucraina falliscono, Putin dovrà decidere se premere il pulsante o no.
09
Storia vera, storia alternativa e un leader che non c'è
Il fatto che Putin sia un nemico della democrazia e un aggressore, non è un lasciapassare per gli errori commessi dall'Occidente, perché la Fortuna non sempre è dalla parte della libertà, la lezione della Seconda guerra mondiale ci dice che per lungo tempo fu il Male a prevalere e senza la tenacia di Winston Churchill nel difendere l'Inghilterra nella sua ora più buia, la risposta di Franklin Delano Roosevelt alla chiamata della storia (e due bombe atomiche sganciate sul Giappone dal presidente Harry Truman), la reazione d'acciaio di Stalin all'operazione Barbarossa di Hitler, oggi questo articolo sarebbe una storia alternativa, un'ucronia, come nelle pagine de "L'uomo nell'alto castello" di Philip K. Dick (serie tv di grande fascino, su Amazon), con i giapponesi e i tedeschi che dominano in America, le forze dell'Asse che hanno vinto la Seconda guerra mondiale.

La storia aiuta a essere umili e realisti. Bisogna ricordare che nella Seconda guerra mondiale morirono venti milioni di russi e soprattutto va tenuto bene in mente il manuale di guerra che citò il generale Montgomery nel 1965 in un dibattito alla Camera dei Lord: "Prima pagina, prima regola del manuale di guerra: non marciare su Mosca. Non va bene". Le classi dirigenti contemporanee non hanno quel ricordo. E anche in questo caso non va bene. Senza un'esperienza lunga della guerra, non puoi provare a fare Churchill. Il problema è che in questo momento all’Europa servirebbe più che mai lui, Winston Churchill.
***
Questo numero di List è stato aggiornato alle ore 08:40 del 1° marzo 2022.
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I dati personali degli Utenti saranno trattati dal personale incaricato di List. Inoltre, i loro dati personali potranno essere trattati da terzi, fornitori di servizi esterni, che agiscano per conto o a nome di List, debitamente nominati quali Responsabili del trattamento, e che tratteranno i dati in conformità allo scopo per cui i dati sono stati in origine raccolti.
- Diffusione dei dati
I dati personali non sono soggetti a diffusione.
- Diritti dell’interessato
Il Codice privacy e il Regolamento privacy conferiscono agli Utenti l’esercizio di specifici diritti.
Gli Utenti in qualsiasi momento potranno esercitare i diritti di cui all’art. 7 del Codice privacy e s.m.i. e di cui agli art. 15, 16, 17, 18, 20 e 21 del Regolamento privacy, inviando una comunicazione scritta ai recapiti del Titolare di cui al precedente paragrafo 1 e, per l’effetto, ottenere:
- la conferma dell'esistenza o meno dei dati personali degli Utenti con indicazione della relativa origine, verificarne l’esattezza o richiederne l'aggiornamento, la rettifica, l'integrazione;
- l’accesso, la rettifica, la cancellazione dei dati personali o la limitazione del trattamento;
- la cancellazione, trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati personali trattati in violazione di legge.
Gli Utenti, inoltre, potranno opporsi al trattamento dei dati personali che li riguardano.
- Aggiornamenti
La Privacy policy del Sito potrà essere soggetta a periodici aggiornamenti.
Termini e condizioni di vendita dei servizi di abbonamento
I presenti termini d'uso disciplinano la fornitura digitale del servizio in abbonamento (di seguito,
il"Servizio" o
l'"Abbonamento") a List nelle diverse formule di volta in volta disponibili. Il Servizio è fornito da List
S.r.l., con
sede in Via Ferdinando di Savoia, 3 - 00196 Roma P. IVA 14403801005, iscritta al registro delle imprese di
Roma, numero
di iscrizione RM/1518421 (di seguito, il "Fornitore").
Il Servizio è rivolto esclusivamente a utenti maggiorenni. (di seguito, l'"Utente" o gli "Utenti").
List è il servizio digitale che fornisce agli Utenti contenuti editoriali, giornalistici e informativi di
qualità;
maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.