9 Marzo
La lotta per la sopravvivenza
Guerra in Ucraina. La pace è lontana, la Russia continua l'assedio, Europa e Stati Uniti inviano altre armi. Scholz e gli aerei dalla Polonia: "Non ne invieremo". Londra prepara la spedizione dei missili Starstreak. Big Bang dell'energia e delle materie prime, Draghi: "Impegno per la sopravvivenza delle nostre imprese"
A che punto è la guerra? Prima di tutto, la situazione sul campo. Ogni mossa politica della Russia sposta i pezzi delle forze armate, Putin sta calibrando il suo intervento sullo scenario diplomatico e lo cambia (nella tattica, non nella strategia: sedersi al tavolo del negoziato da vincitore) a seconda della situazione sul teatro di guerra. Facciamo il punto nave della guerra, seguite il titolare di List.
01
La mappa dell'assedio
Da 48 ore la campagna militare russa è in fase di stop and go, a Mosca hanno deciso di aprire corridoi umanitari e dare tempo alla comunità internazionale di valutare cosa sta accadendo. Nel frattempo... pioggia di bombe e assedio. Le principali città dell'Ucraina sono circondate, il fronte sud della Crimea "allargata" e il Donbass sono solidamente in mano alle forze russe, Kiev è una città circondata. Mappa dell'intelligence britannica, ultimo aggiornamento:
A Kiev secondo la Difesa britannica "le forze russe non sono riuscite ad avere una svolta significativa a nord di Kiev, e le forze ucraine sembrano finora essere riuscite ad abbattere gli aerei nemici". Il problema di Kiev è l'approvvigionamento dei beni di prima necessità, la tecnica russa dell'assedio è spietata, è il manuale della guerra convenzionale, spezza i trasporti, circonda e posiziona i pezzi per i colpi d'artiglieria. Come scriveva Macchiavelli nel 1519 "non esiste alcun muro che non possa essere distrutto dai colpi d'artiglieria nel giro di pochi giorni". A est la città di Sumy è sotto i bombardamenti, Odessa attende l'assalto della fanteria di Mosca che così poi controllerà ogni approdo e sbocco sul Mar Nero, dopo aver preso la centrale nucleare, la città di Zaporizhzhia (350 mila abitanti) è nel mirino di quattro battaglioni tattici. L'aeroporto di Melitopol, dopo esser stato bombardato, verrà ripristinato per offrire copertura aerea alla fanteria che avanza...
A che punto è la guerra? Prima di tutto, la situazione sul campo. Ogni mossa politica della Russia sposta i pezzi delle forze armate, Putin sta calibrando il suo intervento sullo scenario diplomatico e lo cambia (nella tattica, non nella strategia: sedersi al tavolo del negoziato da vincitore) a seconda della situazione sul teatro di guerra. Facciamo il punto nave della guerra, seguite il titolare di List.
01
La mappa dell'assedio
Da 48 ore la campagna militare russa è in fase di stop and go, a Mosca hanno deciso di aprire corridoi umanitari e dare tempo alla comunità internazionale di valutare cosa sta accadendo. Nel frattempo... pioggia di bombe e assedio. Le principali città dell'Ucraina sono circondate, il fronte sud della Crimea "allargata" e il Donbass sono solidamente in mano alle forze russe, Kiev è una città circondata. Mappa dell'intelligence britannica, ultimo aggiornamento:
A Kiev secondo la Difesa britannica "le forze russe non sono riuscite ad avere una svolta significativa a nord di Kiev, e le forze ucraine sembrano finora essere riuscite ad abbattere gli aerei nemici". Il problema di Kiev è l'approvvigionamento dei beni di prima necessità, la tecnica russa dell'assedio è spietata, è il manuale della guerra convenzionale, spezza i trasporti, circonda e posiziona i pezzi per i colpi d'artiglieria. Come scriveva Macchiavelli nel 1519 "non esiste alcun muro che non possa essere distrutto dai colpi d'artiglieria nel giro di pochi giorni". A est la città di Sumy è sotto i bombardamenti, Odessa attende l'assalto della fanteria di Mosca che così poi controllerà ogni approdo e sbocco sul Mar Nero, dopo aver preso la centrale nucleare, la città di Zaporizhzhia (350 mila abitanti) è nel mirino di quattro battaglioni tattici. L'aeroporto di Melitopol, dopo esser stato bombardato, verrà ripristinato per offrire copertura aerea alla fanteria che avanza verso nord. Mariupol non è ancora caduta, ma i bombardamenti l'hanno tagliata fuori dalla resistenza e l'accesso al Mar d'Azov è già nelle mani di Mosca.
02
Il Cremlino e la "guerra economica americana
Il Cremlino parla di "guerra economica" dichiarata dagli Stati Uniti contro la Russia. Le dichiarazioni del portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov, sono da tenere sotto osservazione costante, indicano gli umori e la tattica di Putin: "Gli Stati Uniti hanno dichiarato guerra economica alla Russia e stanno conducendo questa guerra". In realtà la decisione americana ha più un valore simbolico che una reale efficacia sul piano strategico, riguarda 700 mila barili di petrolio e prodotti raffinati, solo l'8% dell'intero import americano e una frazione trascurabile dell'export russo. Agli americani hanno fatto seguito gli inglesi, stessa decisione, altro impatto limitato. L'Europa che dipende dall'energia di Mosca non può seguire le orme di Washington e Londra. Parola di Olaf Scholz, cancelliere della Germania: "La situazione della dipendenza da energie fossili in Europa è del tutto diversa da quella negli Stati Uniti o in Canada, lo sanno tutte le parti in causa. Le cose che si possono fare sono dunque molto diverse. Abbiamo bisogno di diversificare l'utilizzo delle materie prime".
03
Draghi: lavoriamo per "sopravvivenza" delle imprese
La Borsa oggi rimbalza, ma la vera partita è quella delle materie prime, un Big Bang. Listini in verde, altissima volatilità, è il caso di dire che siamo sulle montagne russe.
Mario Draghi alla vigilia del Consiglio europeo straordinario di Versailles sta rispondendo al question time alla Camera: il governo punta a "difendere il potere di acquisto delle famiglie e la competitività delle nostre imprese, ma forse sarebbe meglio dire la sopravvivenza. Continueremo a sostenere il nostro sistema produttivo". Prendere nota: la sopravvivenza.
04
Spedire missili e (forse) preparare la pace
Non è mai troppo tardi per la pace, a farla bisogna essere in due, in questo caso si è in tanti, forse troppi, con uno degli attori (gli Stati Uniti) che non sta sul palcoscenico, non convince la critica europea, ma pretende di scrivere da solo il copione della tragedia. Nella versione Made in Usa che sta andando in scena in questi giorni muoiono tutti i protagonisti. La missione dunque è quella di evitare questa strage, il conflitto nucleare. Per ora non si fanno grandi passi avanti nella soluzione diplomatica, la lingua e le azioni che dominano sono quelle della guerra.
Il missile Startreak in azione. Può essere lanciato da veicolo e da un soldato equipaggiato con un sistema di lancio portatile.Continuano i rifornimenti (o meglio, gli annunci) di armi all'esercito ucraino. Il ministro della Difesa inglese ha parlato alla Camera dei Comuni e annunciato che la Gran Bretagna invierà altri missili anticarro e Javelin all'Ucraina e sta valutando "la donazione di missili portatili anti-aerei ad alta velocità Starstreak". Per usarli, occorre conoscere il sistema d'arma, dunque serve formazione. Chi istruirà i militari ucraini? Si tratta di una domanda non di secondo piano, l'invio degli istruttori militari infatti potrebbe essere interpretato da Mosca come un atto di guerra.
05
Lo spettro dei Mig29 della Polonia. Scholz: niente aerei
Ieri sera il pendolo si è avvicinato parecchio a questo scenario atomico: la Polonia ha rimesso in pista i suoi Mig-29 per l'Ucraina (a Varsavia sono pronti a donarli agli Stati Uniti, trasferirli nella base di Ramstein in Germania, in cambio degli F-16 americani) e nel dirlo ha piazzato una bandiera che l'Orso russo non può ignorare: aerei della Nato che sorvolano uno spazio aereo conteso, di un paese non Nato, che attaccano l'esercito russo. Non bisogna essere diplomati a West Point per capire che l'azione sarebbe una dichiarazione di guerra.
La torre di controllo delle condizioni meteorologiche nella base aerea di Ramstein in Germania.Quando la notizia di Varsavia è piombata sul circuito delle agenzie, sono arrivate subito due reazioni. La prima, di Victoria Nuland, numero 3 del Dipartimento di Stato, diplomatica di lungo corso, esperta e tosta (fummo qualche anno fa insieme, con opinioni divergenti, in un dibattito a Washington, proprio sulla Russia e il gas) che durante un'audizione al Congresso, commenta: "Gli aerei? Una sorpresa, dalla Polonia nessuno ci ha avvertito". Un modo per dire a Mosca che la faccenda è sfuggita di mano a Varsavia. La seconda reazione è arrivata dal portavoce del Pentagono, un no netto (evidentemente la pentola sta bollendo pericolosamente) all'idea dei Mig-29 che decollano dalla Germania e atterrano non-si-sa-dove in Ucraina: "L'idea della Polonia non è sostenibile". Punto. Ma siamo in guerra, dunque le parole fanno ampi giri e poi tornano sempre da qualche parte.
Un Mig29-S dell'aviazione russa.L'idea dei Mig-29 per Kiev non è nuova (aereo perfetto per i piloti ucraini, una killing machine efficace, con l'aggiornamento dell'avionica occidentale per renderlo compatibile con i sistemi Nato), circola da giorni, il Wall Street Journal l'altro ieri faceva un resoconto molto puntuale e ricco di dettagli sull'accordo che sarebbe stato discusso dai parlamentari americani proprio in una videoconferenza con il presidente ucraino Zelensky. La notizia però era stata prontamente smentita via Twitter dalla cancelleria del primo ministro polacco, bollata addirittura come "fake news". Ieri il falso è diventato vero e ha gelato le cancellerie dei paesi Nato perché una mossa simile equivale a scatenare un conflitto totale. Il cancelliere Scholz ci ha messo (forse) la pietra sopra: "Certamente non invieremo aerei da guerra in Ucraina".
La storia non finirà qui, perché il WSJ aveva informazioni precise e dettagliate (dunque vere e da fonte diretta che seguiva il negoziato politico) e la Polonia ha un passato che vorrebbe regolare con i russi, ma evidentemente la lucidità arriva solo a sprazzi, a Varsavia (che sta facendo un lavoro gigantesco sul fronte dell'accoglienza dei profughi), manca ogni tanto la saggezza e il sangue freddo per capire che c'è troppa polvere da sparo in giro e si tratta di una situazione di estremo pericolo per tutta l'Europa.
Il conflitto in Vietnam partì così (leggere lo splendido libro di David Halberstam sulla guerra in Vietnam, The Best and the Brightest, e le memorie di Henry Kissinger su Gli anni della Casa Bianca, con l'invio di consiglieri militari del Pentagono, in numero sempre maggiore, infine Kennedy - nel tentativo di "dare una lezione" alla Russia - commise l'errore capitale: l'invio dell'esercito americano nella giungla vietnamita, l'inizio della sconfitta, un trauma psicologico nazionale, da quel momento gli americani non hanno più vinto una guerra.
06
Riecco il Dragone: tutta colpa della Nato e degli Stati Uniti
5 marzo 2022, Pechino. L'assemblea del Partito comunista cinese (Foto Epa).Chiusa la notte, aperta la mattina, il quadro diplomatico si conferma ben più frastagliato di quel che appare se si ascolta solo il rumore della macchina della propaganda (di tutti). Stamattina la Cina ha confermato l'alleanza con Mosca, il ministero degli Esteri accusa la Nato e gli Stati Uniti di avere spinto il conflitto tra Russia e Ucraina fino al punto di rottura. Parole del portavoce Zhao Lijian: "Sono state le azioni della Nato, guidata dagli Stati Uniti, che hanno gradualmente spinto fino al punto di rottura il conflitto tra Russia e Ucraina". "Ignorando le proprie responsabilità" - ha proseguito Zhao Lijian, "gli Stati Uniti accusano, invece, la Cina della propria presa di posizione sulla questione ucraina, e cercano margini di manovra per il tentativo di sopprimere contemporaneamente Cina e Russia, e mantenere la loro egemonia". Il Dragone cinese e l'Orso russo, questi sono i simboli della nuova egemonia che avanza.
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legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.