10 Marzo
L'abisso della guerra
Conflitto in Ucraina sempre più duro e senza uscita. I carri armati russi cadono in un'imboscata alle porte di Kiev, gravi perdite. L'esercito di Mosca circonda le città, dalla capitale sono fuggite più di due milioni di persone. Falliti i colloqui in Turchia, Lavrov: no a guerra nucleare. Tra la Casa Bianca e il Cremlino accuse sull'inflazione, Biden "è colpa di Putin". Cose turche e droni di Erdogan. L'urlo dei tifosi del Chelsea: "Roman Abramovich". Diario della notte dell'Europa
Macbeth - Ci sarà sangue. Sangue chiama sangue,
si dice. Si son viste
pietre spostarsi e alberi parlare;
vaticini e concomitanze strane
hanno parlato agli uomini
con la voce di corvi, gazze, taccole,
a denunziar l'assassinio più occulto.
A che punto è la notte?
Lady Macbeth - All'ora incerta
che comincia a lottare col mattino.
William Shakespeare, Macbeth
A che punto è la guerra? Guardate la foto che apre questo numero di List, è il frammento di un filmato in cui si vede una colonna di carri armati russi colti in un'imboscata dell'esercito ucraino vicino a Kiev. Morte, devastazione, nel cuore dell'Europa. Ci sarà la risposta di Mosca. Sarà terribile, perché niente lo è come la guerra. E si andrà avanti così, qualcuno ancora cadrà, nessuno si rialzerà.
A che punto è la guerra? È avvinghiata nel fango con la pace, è l'assassinio della speranza, è nell'ora incerta in cui le pietre e gli alberi gemono, i corvi aprono le ali e la notte comincia a lottare col mattino. Lo scenario del conflitto in Ucraina di ora in ora peggiora. Più l'esercito russo penetra nei centri urbani, più vittime ci saranno. Lo scenario di una urban warfare è il peggiore in assoluto, casa per casa, è il tuono dei bombardamenti a tappeto e azioni asimmetriche, è il sangue che scorre tra le vie delle città. L'Europa e gli Stati Uniti armano una resistenza che non ha speranza di vittoria, si resiste (per andare dove se non si cerca la pace?), i rifugiati saranno milioni e milioni. Serve un negoziato, il cessate il fuoco, non se ne vede l'ombra. A che punto è la notte? È nell'abisso.
Nella foto qui sopra, c'è una scena presa dal vertice straordinario europeo che si è aperto stasera a Versailles, una marcia della guardia repubblicana...
Macbeth - Ci sarà sangue. Sangue chiama sangue,
si dice. Si son viste
pietre spostarsi e alberi parlare;
vaticini e concomitanze strane
hanno parlato agli uomini
con la voce di corvi, gazze, taccole,
a denunziar l'assassinio più occulto.
A che punto è la notte?
Lady Macbeth - All'ora incerta
che comincia a lottare col mattino.
William Shakespeare, Macbeth
A che punto è la guerra? Guardate la foto che apre questo numero di List, è il frammento di un filmato in cui si vede una colonna di carri armati russi colti in un'imboscata dell'esercito ucraino vicino a Kiev. Morte, devastazione, nel cuore dell'Europa. Ci sarà la risposta di Mosca. Sarà terribile, perché niente lo è come la guerra. E si andrà avanti così, qualcuno ancora cadrà, nessuno si rialzerà.
A che punto è la guerra? È avvinghiata nel fango con la pace, è l'assassinio della speranza, è nell'ora incerta in cui le pietre e gli alberi gemono, i corvi aprono le ali e la notte comincia a lottare col mattino. Lo scenario del conflitto in Ucraina di ora in ora peggiora. Più l'esercito russo penetra nei centri urbani, più vittime ci saranno. Lo scenario di una urban warfare è il peggiore in assoluto, casa per casa, è il tuono dei bombardamenti a tappeto e azioni asimmetriche, è il sangue che scorre tra le vie delle città. L'Europa e gli Stati Uniti armano una resistenza che non ha speranza di vittoria, si resiste (per andare dove se non si cerca la pace?), i rifugiati saranno milioni e milioni. Serve un negoziato, il cessate il fuoco, non se ne vede l'ombra. A che punto è la notte? È nell'abisso.
Nella foto qui sopra, c'è una scena presa dal vertice straordinario europeo che si è aperto stasera a Versailles, una marcia della guardia repubblicana francese. Divise, tamburi, la grandeur, un certo timbro napoleonico, gli onori. La guerra è da un'altra parte, combattono gli uomini di Kiev e i soldati russi. l'Occidente come ha titolato Le Monde "non è neutrale e non è cobelligerante". Non è. O forse lo è, dipende da come la Russia interpreterà nei prossimi giorni l'invio dei sistemi di lancio dei missili Javelin e altro materiale letale (domanda fissile: chi istruisce l'esercito ucraino?). Per ora si suona il tamburo a Versailles. E a Kiev si scavano trincee, sul terreno si muore. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
La battaglia dei prezzi tra Biden e Putin
Prima di tutto, lo scenario macro, quello dove si fronteggiano gli americani e i russi. Joe Biden di fronte all'ultimo dato dell'inflazione americana (+7,9%) ha trovato il colpevole: Putin. Il presidente americano ha detto che si tratta dell'impatto della guerra e del "costo dell'imposizione delle sanzioni". Da parte sua, Putin ha svolto il tema in un'altra chiave: "Le sanzioni faranno salire i prezzi alimentari" e lancia un avvertimento sulla mancanza di fertilizzante di cui Mosca e la Bielorussia sono grandi produttori. La guerra delle materie prime.
Guardate il grafico sull'inflazione, dice molte cose sulla politica economica americana:
La prima è che l'energia è certamente la componente chiave dell'aumento, ma le cose non vanno bene anche per le altre categorie, l'inflazione c'è al di là della crisi del petrolio e del gas. Quest'ultima non è stata innescata dalla guerra in Ucraina, è precedente all'invasione di Putin, è la conseguenza di una serie di fattori interni e esterni, tra i quali c'è la politica energetica dell'amministrazione Biden. Altro grafico, l'andamento dei prezzi mese per mese:
L'invasione russa è del 24 febbraio, nei mesi precedenti di chi è la colpa? Questa è la domanda alla quale Biden non può rispondere senza trovare se stesso allo specchio. Fino a poco tempo fa la Casa Bianca, la Federal Reserve (e naturalmente le istituzioni europee in coro) sostenevano che l'inflazione fosse "temporanea", destinata a svanire. Non poteva essere così per una ragione difficile da accettare: il cambiamento del quadro geopolitico, lo spostamento del futuro a Oriente, il ruolo decisivo giocato da Cina e India, non a caso le due potenze energivore che hanno scelto una via diversa dalla decarbonizzazione a tappe forzate di cui si discuteva nel vertice dell'Onu sull'ambiente, la Cop26 di Glasgow. E sempre non casualmente si tratta di due nazioni che si sono astenute dal voto nella risoluzione Onu di condanna dell'invasione russa in Ucraina. Basta seguire i fili ad alta tensione dell'energia per scoprire la realtà.
La realtà di Biden si chiama pompa di benzina, prezzo del carburante al gallone, ha raggiunto il prezzo medio record di 4,17 dollari al gallone, la Casa Bianca sta studiando sgravi fiscali, l'elettore americano non voto guidando un caccia F-18 ma quando fa il pieno della sua automobile. Questa è una delle armi più importanti che ha Putin. La userà. I dati sull'inflazione dunque non incorporano che una piccola frazione della battaglia sulle sanzioni e la guerra (e infatti ci sono proiezioni con l'inflazione americana a +10% nei prossimi mesi), quella di Biden è propaganda ad uso interno. Il segno dei tempi è che lo fa e pensa che nessuno se ne accorga.
Dulcis in fundo, la Banca centrale europea, da tempo nel limbo politico e con una politica monetaria da rivedere alla svelta. A Eurotower oggi c'è stata un'ampia e a quanto pare contrastata discussione sullo scenario, secondo le previsioni Bce il Pil dell'eurozona salirà del 3,7% quest'anno contro il 4,2% atteso a dicembre, mentre per i prezzi al consumo la stima è del 5,1% quest'anno dal 3,2% atteso a dicembre. Sono a dir poco ottimisti, la guerra in Ucraina sta entrando in una fase intensa, potrebbe durare molti mesi. E gli effetti sull'economia saranno devastanti.
***
Andiamo sul campo di battaglia, sta succedendo di tutto e la guerra è in corso da sole due settimane. Reggerà l'Ucraina? Si arrenderà Zelensky? Vincerà Putin? O finiremo nello stallo per molto tempo, come nei conflitti delle guerre del Novecento? E poi, la domanda chiave: quanto può reggere l'opinione pubblica occidentale questo scenario di sangue e sacrifici per tutti? Diventare poveri non è una bella prospettiva in un mondo difficile anche per chi (oggi e domani non si sa) ha un lavoro.
02
Conflitto sempre più pesante
La situazione sul terreno sta virando verso un conflitto ancora più duro, pesantissimo, di fuoco e acciaio. A Brovary, vicino a Kiev, mercoledì scorso una colonna di carri armati russi è stata attaccata dai missili anti-tank (e probabilmente anche mine) delle forze ucraine. Un video (qui sotto) mostra pesanti perdite delle forze di Mosca, secondo fonti ucraine nell'attacco sarebbe morto Andrei Zakharov, un comandante che ha ricevuto la medaglia dell'ordine del coraggio da Putin nel 2016 per la guerra in Siria. Imboscata riuscita, perdite pesanti per i russi.
Guerra sempre più spietata, c'è da attendersi una reazione veemente della Russia, l'ipotesi di un bombardamento come in Cecenia si fa largo tra gli analisti militari. Ultima mappa dell'intelligence inglese sul campo di battaglia:
Siamo al 15° giorno di guerra, si combatte senza sosta. Kiev è sotto assedio, metà della popolazione ha lasciato la capitale, a Mariupol continuano i bombardamenti, il segnale del collasso: risse e saccheggi per cibo e carburante. Kiev è assediata su tre fronti, i tank russi non sono ancora entrati nel cuore della città, sono state scavate trincee, il sindaco ha detto che la città è "una fortezza". A Mariupol i russi dicono di aver preso il controllo di "diversi quartieri. La Russia ha annunciato alle 20:00 che ogni giorno saranno aperti corridoi per l'evacuazione dalle 10, per tutte le destinazioni, e senza l'approvazione di Kiev. Sono più di 2,3 milioni le persone fuggite dall'Ucraina, secondo gli ultimi dati Onu.
Mosca ha dato il via libera a una squadra di riparazione ucraina per ripristinare l'elettricità vicino alla centrale nucleare di Chernobyl, in mano alle forze russe. La centrale è rimasta senza elettricità durante i combattimenti, non c'è pericolo di radiazioni secondo l'Aiea.
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Negoziati di pace? Una chimera. Andiamo in Turchia.
03
Vertice fallito in Turchia. Lavrov: no a guerra nucleare
C'era qualche fiammella di speranza sul vertice di Antalya, in Turchia, ma è fallito. L'incontro tra Dmytro Kuleba e Serghei Lavrov non ha prodotto nessun risultato. I ministri degli Esteri dei due paesi si incontreranno ancora nei prossimi giorni. "L'Ucraina non si arrenderà", ha detto Kuleba, al termine dell'incontro. "Non ci sono stati progressi per un cessate il fuoco" ha ribadito Lavrov.
Serghei Lavrov, ministro degli Esteri della Russia (Foto Epa).Il ministro degli Esteri russo ha escluso il rischio di un conflitto atomico: "Non voglio credere e non credo che ci sarà una guerra nucleare", ha ribadito la fornitura di armi all'Ucraina dall'Occidente è "pericolosa" e confermato che "non ci sono alternative al percorso negoziale tra Russia e Ucraina apertosi in Bielorussia per risolvere la crisi". Si va avanti, al buio, l'unica cosa chiara è che parlano i cannoni. L'evacuazione del maggior numero di civili non combattenti è una priorità anche per Mosca, questo è il pensiero di Lavrov che ha posto l'attenzione sul rischio di un uso dei civili (che nei conflitti abbiamo già visto, niente di nuovo) sul terreno dello scontro: "Si è parlato di corridoi umanitari e abbiamo discusso di tutte le possibili precauzioni da prendere per evitare qualsiasi danno ai civili. Questi ultimi vengono usati come volontari per combattere, mentre alcune milizie locali li utilizzano come scudi umani. Ogni giorni vengono diffusi da parte nostra avvisi relativi l'apertura di corridoi umanitari. Il nostro obiettivo è l'evacuazione di civili".
Lavrov ha continuato a puntare i fari sulla Nato: "Come intende rispondere agli interessi relativi alla sicurezza della Russia? Il fine delle nostre operazioni militari in Ucraina lo abbiamo reso noto in maniera molto chiara. Non vogliamo che l'Ucraina venga armata e non vogliamo nella maniera più assoluta che in Ucraina si formi un nuovo governo nazista al cui servizio ci sia un esercito fascista. Questo non lo vogliamo e Putin lo ha detto chiaramente, vogliamo l'Ucraina neutrale. Essere contro l'allargamento della Nato all'Ucraina non significa essere contro la sicurezza dell'Ucraina. Vogliamo la sicurezza di Ucraina e Paesi europei, ma richiamiamo l'attenzione sulla sicurezza anche della Russia. Vogliamo un approccio realistico rispetto a questi argomenti".
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Realismo, in un mondo di fiction dove il vero e il falso vanno a braccetto. Sporchi di sangue.
04
InfoWar sull'attacco all'ospedale di Mariupol
Mosca sta ovviamente pensando al caso dell'ospedale di Mariupol che è diventato il teatro della guerra dell'informazione tra Russia e Ucraina (e non solo). Il governo di Kiev ha accusato la Russia di aver bombardato un ospedale dove c'erano mamme e bambini, il presidente Zelensky ha accusato Mosca di "crimini di guerra", l'Occidente ha espresso sdegno per l'azione contro una struttura ospedaliera descritta come pienamente operativa. I russi già ieri sera con Peskov ("non bombardiamo obiettivi civili") e Maria Zakharova ("l'ospedale era stato evacuato e c'erano postazioni militari") avevano dato la loro versione. Stamattina Serghei Lavrov è tornato sul punto con i giornalisti: "Era la base dei miliziani del 'battaglione Azov'" e la Russia ne "aveva informato l'Onu alcuni giorni prima". La strage di cui si parlava ieri subito dopo l'attacco per fortuna non c'è, all'inizio il bilancio era di 17 feriti, oggi è ufficialmente di tre morti, tra cui una bambina. Sono notizie terribili perché costituiscono il preludio di un inasprimento del conflitto. L'analisi delle immagini dell'ospedale è complessa, donne e bambini erano certamente presenti, ma l'ambasciata russa in Israele sul suo profilo Twitter ha pubblicato delle foto di militari con dei mezzi nell'ospedale, probabilmente la struttura - come spesso capita nei conflitti - era operativa, usata come rifugio e come "copertura" dai militari. È l'orrore della guerra.
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Doppio e triplo gioco? In guerra è la regola. Torniamo in Turchia.
05
Cose turche. I droni di Erdogan rallentano l'avanzata di Mosca
La Turchia ha una posizione speciale in questo scenario: è il secondo esercito della Nato, compra sistemi di difesa anti-aerea dalla Russia. Doppio e triplo gioco. Il presidente Erdogan sperava di ottenere un risultato diplomatico dal vertice di Antalya, così non è stato. Ma come altri (il Venezuela di Maduro che darà petrolio agli Stati Uniti) sta cercando di capitalizzare questa posizione, ecco dunque una telefonata di un'ora con Joe Biden, i due leader hanno discusso delle "preoccupazioni comuni" per l'invasione russa dell'Ucraina e ribadito il "forte sostegno" a Kiev, riferisce una nota della Casa Bianca. Biden ha espresso "apprezzamento" per gli sforzi di mediazione di Ankara per "una soluzione diplomatica del conflitto" e "l'impegno con leader regionali per aiutare a promuovere la pace e la stabilità".
I droni da combattimento turchi Tb2 Bayraktar (nella foto qui sopra) in forza all'Ucraina sono un'arma che sta rallentando l'avanzata russa. Lo afferma Ben Wallace, ministro della Difesa britannico, rispondendo in Parlamento a una domanda sull'assistenza all'aviazione dell'Ucraina (l'idea dei Mig29 polacchi da "girare" a Kiev via Germania è finita in soffitta, per ora). Wallace ha affermato che i Tb2 stanno bombardando l' artiglieria e le linee di rifornimento russe: "Questo è importante per rallentare o bloccare l'avanzata russa". Non si conosce il numero esatto di droni venduti da Ankara a Kiev, rumors parlano di una ventina di unità, i droni sarebbero stati acquistati direttamente dall'azienda produttrice, non vi sarebbe un accordo tra le due nazioni. Difficile da credere, ogni movimento di armi nel mondo è monitorato dai governi.
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Guerra ne abbiamo? Quanta ne vogliamo, quella economica colpisce noi più di quanto si immagini. Il resto, senza una tregua, arriverà.
06
La guerra economica. Il "decoupling" (o l'indipendenza) della Russia
Decoupling o indipendenza? Disaccoppiamento o autonomia? Dipende da chi la racconta. Per l'Occidente sono le sanzioni e il distacco del legame con Mosca, la punizione e l'arma della guerra economica. Per il Cremlino è una strategia d'indipendenza (ora obbligata) per non dipendere dall'Europa (e andare a rifornire di energia la Cina come partner privilegiato). Nel vertice di Versailles (sui libri di storia si ricorda che quello di Versailles del 1919 condusse dritti alla Seconda guerra mondiale) che ha preso il via stasera e proseguirà domani la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, presenterà un piano per il phase-out dai fossili russi entro il 2027. Cinque anni. Sarà già cambiato il mondo (anche l'Unione europea).
A proposito di Versailles, dei negoziati di pace del 1919 di Parigi, quelli che John Maynard Keynes denunciò come un capitolo nefasto della diplomazia internazionale che avrebbe condotto la Germania a cercare un'altra guerra per sottrarsi alle sanzioni della Prima guerra mondiale che l'avrebbero strangolata, consiglio la lettura di un libro di Margaret Macmillan, Paris 1919, c'è tutto l'errore (e l'orrore) di un negoziato condotto con l'odio negli occhi. Non vedevano la tragedia arrivare: Adolf Hitler.
Dall'altra parte del fiume Dnieper c'è la Russia, ha un modo di vedere le cose più lungo, ragiona come un impero, Lavrov ha spietato che il suo paese sta lavorando per "non dipendere più" da Stati o società occidentali, ma ha anche ribadito che Mosca "non ha mai usato né userà il suo petrolio e il suo gas come armi" dicendosi sicuro che l'export dell'energia di Mosca "avrà sempre un mercato". C'è già, è in Asia. Il tubo che arriva fino alla casa di Xi Jinping.
La fantasia e il cliché abbondano. Storia già vista altrove (lo fece Hugo Chavez in Venezuela), non è così sorprendente apprendere che il governo russo sta valutando la possibilità di dichiarare il fallimento e la nazionalizzazione dei beni delle società straniere che lasciano la Russia. Lo ha annunciato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione, l'ex premier Dmitri Medvedev, uno che fa profezie che poi si avverano (vedere alla voce prezzo del gas).
07
Londongrad. Il sequestro del Chelsea (e i canti per Abramovich)
Cose inutili dal Regno Unito con capitale Londongrad. Il governo britannico requisito il Chelsea. Non bastano le sanzioni al proprietario, l'oligarca amico di Putin, Roman Abramovich. Il governo inglese ha deciso di picchiare duro e la ministra duello Sport, Nadine Dorries, avrà una licenza speciale per continuare a pagare gli stipendi e consentire alla squadra di calcio di partecipare alle competizioni. Abramovich aveva già messo in vendita il club, ma non potrà più incassare una sterlina dalla sua creatura: chiusura del negozio nello stadio Stamford Bridge e blocco della vendita dei biglietti per le partite interne. Posti solo per gli abbonati, sono 28mila su 41mila posti disponibili.
Roman Abramovich allo Stamford Bridge con la figlia Sofia festeggia la vittoria della Premier League nel 2017 (Foto Epa).Durante la partita di Premier League Norwich-Chelsea di stasera (è in corso mentre scrivo, il primo tempo si è concluso 2-0 per il Chelsea) è stato impedito ai tifosi del Norwich del gruppo Along Come Norwich di sventolare le bandiere dell'Ucraina: "Stasera avevamo in programma una piccola esibizione delle bandiere - hanno scritto su Twitter - tuttavia il club ci ha informato questo pomeriggio che l'uso delle bandiere ucraine non sarebbe stato consentito. Questa è una totale sciocchezza, se c'e' una partita per usarle è quella di stasera, più di qualsiasi altra. Quindi niente bandiere stasera". Sì è una sciocchezza. Come tante altre che stanno accadendo, la cancellazione del grande cultura russa dai teatri, dalla musica, dalla letteratura. La guerra d'Inghilterra nel pallone. Un tempo furono perfino definiti leoni. Povero Churchill.
Post scriptum: al calcio d'inizio i tifosi del Chelsea hanno scandito più volte il nome di Roman Abramovich. Saranno sanzionati tutti da Boris Johnson? Viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.