16 Marzo
Tamburi di guerra
Biden spedisce armi all'Ucraina e dopo il bombardamento del teatro di Mariupol attacca Putin: "Queste sono atrocità, un oltraggio per il mondo". Mosca respinge le accuse: "Inaccettabile e imperdonabile retorica da parte di un capo di Stato le cui bombe hanno ucciso centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo". L'escalation e l'illusione della guerra-lampo che non c'è
A che punto è la guerra? Si combatte. Nelle strade. Nei mari. Nei cieli. E in televisione. Perché la guerra delle parole non è meno importante di quella dei cannoni. Winston Churchill durante la Seconda guerra mondiale annunciò che la flotta britannica aveva affondato metà dei sommergibili tedeschi. L'ammiraglio Arthur Talbot parlando in privato con il primo ministro gli disse: "Signore, ne abbiamo affondato appena 9 su 57". Churchill rispose: "Ci sono due modi per affondare sommergibili in questa guerra. Possiamo farlo nell’Atlantico ma anche in Parlamento. Il problema è che voi ci state impiegando il doppio del tempo". Settant'anni dopo, siamo di nuovo in questo scenario di vero, falso, vero e falso, falso e vero, soprattutto guerra vera. Il bollettino è terribile, la matrioska della guerra è uno sferragliare di lutto e devastazione.
Il livello dello scontro si sta alzando, a Mariupol le autorità denunciano un attacco russo contro un teatro, era un rifugio per oltre un migliaio di persone, la loro sorte è sconosciuta. Mosca è accusata del bombardamento, ma dal Cremlino replicano: "È stato fatto saltare in aria dal battaglione nazionalista ucraino Azov".
Ai bombardamenti, all'escalation delle armi, seguono i decibel delle parole. Joe Biden attacca con veemenza Vladimir Putin: "Sta infliggendo devastazione e orrore, bombardando appartamenti e reparti di maternità. Queste sono atrocità, un oltraggio per il mondo". Mosca reagisce con altrettanta durezza, le parole sono di Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino: "Riteniamo inaccettabile e imperdonabile tale retorica da parte di un capo di Stato le cui bombe hanno ucciso centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo". Atrocità. Oltraggio. Inaccettabile. Imperdonabile, le parole sgocciolano sul taccuino. Sono tamburi di guerra. Facciamo il punto nave, seguite il titolare di List.
01
Le vie del Signore sono infinite. Anche la "pace giusta"
Il colloquio tra il Papa e...A che punto è la guerra? Si combatte. Nelle strade. Nei mari. Nei cieli. E in televisione. Perché la guerra delle parole non è meno importante di quella dei cannoni. Winston Churchill durante la Seconda guerra mondiale annunciò che la flotta britannica aveva affondato metà dei sommergibili tedeschi. L'ammiraglio Arthur Talbot parlando in privato con il primo ministro gli disse: "Signore, ne abbiamo affondato appena 9 su 57". Churchill rispose: "Ci sono due modi per affondare sommergibili in questa guerra. Possiamo farlo nell’Atlantico ma anche in Parlamento. Il problema è che voi ci state impiegando il doppio del tempo". Settant'anni dopo, siamo di nuovo in questo scenario di vero, falso, vero e falso, falso e vero, soprattutto guerra vera. Il bollettino è terribile, la matrioska della guerra è uno sferragliare di lutto e devastazione.
Il livello dello scontro si sta alzando, a Mariupol le autorità denunciano un attacco russo contro un teatro, era un rifugio per oltre un migliaio di persone, la loro sorte è sconosciuta. Mosca è accusata del bombardamento, ma dal Cremlino replicano: "È stato fatto saltare in aria dal battaglione nazionalista ucraino Azov".
Ai bombardamenti, all'escalation delle armi, seguono i decibel delle parole. Joe Biden attacca con veemenza Vladimir Putin: "Sta infliggendo devastazione e orrore, bombardando appartamenti e reparti di maternità. Queste sono atrocità, un oltraggio per il mondo". Mosca reagisce con altrettanta durezza, le parole sono di Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino: "Riteniamo inaccettabile e imperdonabile tale retorica da parte di un capo di Stato le cui bombe hanno ucciso centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo". Atrocità. Oltraggio. Inaccettabile. Imperdonabile, le parole sgocciolano sul taccuino. Sono tamburi di guerra. Facciamo il punto nave, seguite il titolare di List.
01
Le vie del Signore sono infinite. Anche la "pace giusta"
Il colloquio tra il Papa e il Patriarca di Mosca (Foto Ansa).In assenza di una forte iniziativa diplomatica (senza gli americani, tutto è complicato, Kiev non si stacca da Washington dalla quale si sente "protetta" - e si illude, chiedere agli afghani) la guerra sta correndo. Non resta che sperare nella diplomazia e pregare. Così Papa Francesco e Kirill, il Patriarca di Mosca, discutono del conflitto e auspicano che possa essere raggiunta al più presto"una pace giusta". Sono più diplomatici e pragmatici dei diplomatici e dei leader politici. Le vie del Signore sono infinite. Anche quelle della guerra.
02
La InfoWar di Zelensky e Putin
Attenti a quei due. Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin impegnati in un confronto a distanza. L'ucraino parla al Congresso americano, il russo va in televisione si rivolge al popolo. Zelensky cerca l'impossibile (la vittoria), Putin è a caccia del massimo possibile (un altro colpo agli Stati Uniti). L'Europa è il teatro, ma il campo da gioco è molto più largo, si chiama dominio del mondo.
Washington DC, 16 marzo 2022. Zelensky in collegamento video con i parlamentari americani (Foto Epa).Zelensky è un attore, fa il giocoliere con la retorica, di fronte ai parlamentari cita Pearl Harbor e parafrasa Martin Luther King ("I have a need"), sa di non poter entrare nella Nato e sa pure che non avrà mai la No Fly Zone, ma punta ad avere armi ancora più potenti e sofisticate per provare a rendere meno agevole l'avanzata dell'esercito di Mosca, si sta posizionando per la tregua e un negoziato in cui dovrà chiudere la fase della "resistenza" senza far apparire la sua come una "resa". Il suo tour delle capitali via Zoom prosegue, ha chiesto di parlare prossimamente con il Giappone, ieri ha incontrato il terzetto del treno per Kiev, il primo ministro ceco Petr Fiala, quello polacco Mateusz Morawiecki e lo sloveno Janez Jansa. Pace? Per ora non si vede. Una cosa è chiara, sul ponte di Zelensky non sventola bandiera bianca. Chiede armi, le ottiene. Cosa farà Putin?
Mosca, Cremlino, 10 marzo 2022. Putin durante una riunione del governo russo (Foto Epa).Putin è lo Zar che mette l'accento sulla "fine del predominio dell'Occidente" - era stato anticipato la mattina da Lavrov che aveva parlato di "cambiamento dell'ordine mondiale" - promette aiuti alle famiglie e l'adattamento "strutturale" dell'economia, dichiara il successo dell'operazione militare e il "fallimento della guerra lampo delle sanzioni", punta a consolidare il controllo della 'Crimea allargata' e del Donbass, dice che non ha intenzione di "occupare l'Ucraina" ma la "neutralizzazione" del paese resta l'obiettivo primario, mentre il suo orizzonte è sempre più quello della grande alleanza con la Cina per combattere il vero nemico, gli Stati Uniti. Negozia, ma si prepara a una guerra lunga, il segnale è arrivato l'altro ieri, una doppia mossa, lo stop all'esportazione del grano: da un lato, taglia le possibilità di rifornimento dell'Occidente causando problemi di stabilità interna (e selezionando chi potrà accedere in futuro al grano russo), dall'altro accumula riserve per il suo paese, fondamentali nel caso di un conflitto lungo. In caso di guerra due sono le cose necessarie per la sopravvivenza: pane e acqua.
03
La spedizione dell'arsenale di Biden
Joe Biden prepara le mosse successive con il Pentagono, l'America accarezza il calcio della pistola, il sistema della Difesa pensa al riarmo in Europa e all'escalation del conflitto. Washington si prepara a fornire aiuto finanziario e soprattutto nuove armi all'Ucraina, un lungo elenco di materiali da guerra. I Repubblicani hanno inviato la lista con una lettera alla Casa Bianca: lancia-granate, piccoli droni, artiglieria e sistemi di lancio multiplo di razzi, oltre a indumenti protettivi e giubbotti anti-proiettile. Biden ha confermato che ci sarà un sistema anti-missile a lungo raggio, compresi i droni (armati).
Washington, 16 marzo. Joe Biden annuncia il pacchetto di aiuti e assistenza militare per l'Ucraina (Foto Epa).Sono i preparativi per una guerra lunga, tutto sembra congiurare contro la pace. L'America pensa di poter guidare il conflitto, è ancora una volta impegnata in una proxy war, una guerra conto terzi, dal Vietnam in poi le ha de facto perse tutte, lasciando macerie e disordine. In un certo senso, raccoglie i cocci di una strategia politica dove ha perso il controllo del mondo e accumulato molti, troppi nemici.
Sul campo continuano i combattimenti, a Vinnytsia una torre della tv è stata bombardata, come già accaduto a Kiev, Kharkiv, Vynarivka e Rivne. I russi stanno "accecando" il nemico. Anche qui infuria la battaglia della comunicazione, secondo lo Stato maggiore delle forze armate ucraine i russi si ritirano da alcune posizioni, mentre il ministero della Difesa di Mosca dice che sono stati abbattuti finora 111 jet, 68 elicotteri e 160 droni di Kiev.
04
La Fed alza i tassi e prova a domare l'inflazione
Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell (Foto Epa).I mercati scommettono sul negoziato, in qualche maniera cercano di anticipare gli eventi, dargli un prezzo, Wall Street apre la seduta a tutta velocità, poi ripiegano con la Federal Reserve che alza di un quarto di punto i tassi, come previsto, e annuncia altri sei rialzi nel corso dell'anno. Il problema si chiama inflazione, sta correndo, è al 7,9% ma viene già proiettata verso il 10%, la Fed cerca un modo per frenarla senza innescare una recessione. Manovra delicatissima, in piena guerra sul suolo d'Europa e con la Casa Bianca che invia armi. Operazione ad alto rischio. Parola di Jerome Powell, presidente della Fed: "L'impatto della guerra in Ucraina sull'economia statunitense è altamente incerto" e gli eventi collegati rappresentano "un rischio al ribasso per l'attività economica".
05
Il problema del disaccoppiamento dalla matrioska
L'Occidente è alle prese con un cambio di direzione drammatico, il decoupling, il disaccoppiamento delle alleanze energetiche, il distacco dalla matrioska di Mosca Con una notizia lanciata ieri dal Wall Street Journal che prelude a un cambio radicale degli equilibri: l'Arabia Saudita per la prima volta pensa di usare lo yuan al posto del dollari nelle transazioni del barile, dal petrodollaro al petroyuan, sarebbe una rivoluzione. Stamattina il ministro Cingolani in Senato ha dichiarato che "sostituiremo il gas russo in tre anni" e annunciato una manovra sulle accise per mitigare il caro-carburanti. Cingolani ha ricordato la realtà: "Paghiamo ogni giorno 1 miliardo per il gas russo", preme per fissare un price cap europeo sull'energia. A febbraio l'inflazione è confermata dall'Ista al 5,7%, un rialzo su base mensile dello 0,9%, è destinata a salire ancora, siamo dentro un'economia di guerra.
06
L'illusione della guerra-lampo che non c'è
La guerra va avanti, siamo al ventunesimo giorno, a molti sembra un tempo lunghissimo, ma non lo è, non c’è nessuna guerra-lampo che dura pochi giorni, si scambiano le battaglie per guerre (che sono l’insieme di una serie di battaglie su più fronti) e si dimentica che la tecnologia ha esteso i conflitti, ne ha moltiplicato le dimensioni (aria, terra, acqua, cielo, spazio e cyber) e allargato i confini. Basta dare un’occhiata ai libri di storia: la campagna di Francia del 1940 cominciò il 10 maggio e si concluse il 25 giugno con la resa incondizionata di Parigi. Durò oltre 40 giorni, un formidabile esempio di “Blitzkrieg”, uso dei carri e accerchiamento strategico.
I panzer tedeschi nel 1940 durante la campagna di Francia. (Foto Bundesarkiv).Sempre la Germania di Hitler, invasione della Polonia, iniziò il 1° settembre del 1939 e si concluse con la resa di Varsavia l’8 ottobre. Risposta degli Alleati, la Battaglia di Normandia, cominciò con il D-Day il 7 giugno del 1944 e si concluse il 26 agosto del 1944. Le guerre-lampo sono lunghe, soprattutto per l’immaginario di un Occidente che non ha più idea di cosa sia la realtà.
07
"Le non cose" e i dilemmi della guerra
Consiglio la lettura di un libro intitolato “Le non cose”, l’autore è Byung Chul Han, ho segnalato altre volte i libri di questo filosofo che ha il pregio di scrivere con un linguaggio chiaro, in questo suo viaggio nell'immateriale racconta “come abbiamo smesso di vivere il reale”. Se il reale diventa distanza insondabile, il palpabile è una esclusiva questione di polpastrelli sullo smartphone, la guerra è un orizzonte lontanissimo, un videogame. Finché tocca gli altri. Il problema nuovo per l’Homo Occidentalis è che questo conflitto è non solo vicinissimo nella mappa, ma sta arrivando al galoppo sullo scaffale della spesa, alla pompa di benzina, investe la sua quotidianità nell’unico gesto che sembra essergli rimasto: l’acquisto.
Nella dimensione dell'immateriale, in questa sospensione del biologico, della vita e della morte, deflagra il tuono e il lampo della guerra. Cioè quanto di più materiale, fisico c'è nella storia dell'umanità.
Quali dilemmi ci propone questa guerra? L'altro ieri durante un dibattito alla Fondazione De Gasperi ho provato a mettere un po’ in ordine alcuni elementi, mentre discutevamo prendendo le mosse dal libro Sotto scacco di Lorenzo Castellani, il mio taccuino si riempiva di note, concetti, schizzi di idee, frammenti. Proviamo a immaginare il conflitto sulla scacchiera:
- Ci sono delle mosse da fare, c’è un prima e c’è un dopo, tutto il movimento dei pezzi si svolge in un irripetibile durante.
- Le mosse hanno bisogno di una pre-visione e di una visione complessiva, un obiettivo: lo scacco matto.
- Le mosse si fanno in base a regole note e ignote, la fantasia ha un ruolo fondamentale, innova il gioco.
- La guerra esprime una fisicità del potere che (rieccoci alle “non cose” di cui parla Byung Chul Han) si contrappone alla dimensione dell’immaterialità in pixel in cui siamo immersi, irrompe nella nostra vita e porta stupore, spavento, lo shock dell’inesperienza.
- L’emersione di questa fisicità - la violenza totale - contrasta con l’esperienza, la competenza, l’opposizione e l’adattamento al contesto della battaglia di cui non conosciamo più i confini e le regole.
- La guerra è di chi la fa.
- Chi non fa la guerra, la commenta.
- Chi non fa la guerra segue le mosse, ma non muove. Non è di fronte alla scacchiera, è lontano dalla battaglia, è altrove.
- L’illusione di muovere i pezzi che non sono sulla scacchiera, l’invenzione consolatoria della “guerra ibrida”.
- Le vite perdute, la devastazione, ripetute nell’infinito talk dell’Homo Occidentalis diventano l’assuefazione alla violenza descritta da Jean Baudrillard in Power Inferno, le torri gemelle colpite dagli aerei di linea usati come missili balistici, il fuoco, l’inferno, la morte, il crollo, il fermo immagine, l'impatto al rallentatore, la riduzione dello scatto a elemento del paesaggio, sfondo della scena della tragedia, Shakespeare con il carburante, la lamiera, la vita polverizzata, dall'orrore del 9/11 alla minaccia di un conflitto nucleare, la Bomba.
- La democrazia immobile, senza esercito, senza il monopolio della forza, priva di azione e reazione, anestetizzata, con la guerra trasformata in fatto economico e arma finanziaria (le sanzioni) a doppio taglio.
- Le sanzioni non vanno in trincea.
- Il missile ha un target, un obiettivo, colpisce in una sola direzione. Le sanzioni si abbattono anche su chi le fissa, effetto boomerang.
- La sparizione del politico, il visionario assente e il burocrate regnante dell'Europa economica e finanziaria.
- Il dispotismo non dichiarato del burocrate che tutto regola e il dispotismo totale dell’autocrate.
- Un’Unione di principi senza imperatore che scopre la realtà di un imperatore che ha un impero, alleato di un altro impero, Putin e Xi Jinping.
- In basso, l’anarchia della non-conoscenza. In alto, il dispotismo del burocrate. In mezzo, una classe media spaventata e impoverita a ritmo vertiginoso dall’inflazione, lo scenario weimariano.
- In alto, l'élite: la politica, i militari, i produttori, i civil servants. Dov'è? È davvero tutta qui?
- Il drammatico corpo a corpo tra utopia (della resistenza a tutti costi - degli altri) e il realismo (del negoziato).
- Il conflitto tra mondo ideale e mondo possibile.
- La dittatura del linguaggio in ciclostile, da una parte e dall'altra, la censura, la propaganda, la strumentalizzazione. Fare cronaca nella giungla, inseguiti dalle tigri e dalla pantere della disinformatia.
- Le crisi degli ultimi trent'anni che stanno andando a dama: la War On Terror delle Torri Gemelle (2001); lo scoppio della bolla immobiliare, il crash della leva finanziaria e la pressione sul debito sovrano (2007-2008); la fuga dall'Afghanistan e lo spegnimento a Kabul della torcia accesa dopo vent'anni (2001-2021); la crisi biopolitica innescata dal coronavirus (2020 - presente), la crisi della sicurezza con la guerra in Ucraina dopo Yalta senza un dopo-Yalta, con la Russia neo-zarista dopo l'Urss del Pcus (2022). La storia che scorre davanti a noi.
- L'eterna lotta tra il buio e la luce, tra l'Illuminismo e il Romanticismo (il libro profetico di Isahia Berlin, Le radici del romanticismo), il razionale dispotico e l'irrazionale tirannico che giungono alla conclusione dello sterminio e del terrore, gli opposti che si congiungono come un incrocio di spade.
- L'erosione della differenza, l'appiattimento del linguaggio, il dissenso con le spalle al muro, la disgregazione del significato, una sola cultura no border, senza confini, senza identità, senza patria e senza Dio, la scomparsa del padre, della madre e dei figli, fino alla dissoluzione della comunità nell'universalismo dove l'unicum, il prezioso umano è nessuno.
- Una domanda: chi farà scacco matto?
Cosa resta? Un'immagine che viene dal passato, un flash, una fiammifero sfregato nel buio. Ci siete tutti?
08
Le Sabine
Con questi pensieri, appunti per restare desti, non finire nel sonnambulismo che distrugge la ragione (e genera mostri), emerge dalla memoria un dipinto di Jacques Louis David, Le Sabine:
È un'opera del 1799, esposta al Louvre, neoclassico, dal rivoluzionario David chiamato "puramente greco". È lo scontro dopo il ratto delle Sabine, la guerra tra famiglie che incrociano la biografia e la storia, il sangue e il tempo. Guardate le donne, difendono i bambini (la vita, il futuro), cercano di fermare i guerrieri, la morte. Al centro, la donna vestita di bianco, inondata di luce, è Ersilia, cerca di dividere il marito Romolo (a destra) che con il giavellotto sta per colpire suo padre Tazio (a sinistra) che alza lo scudo. A destra, il cavaliere sta riponendo la spada, intorno a lui i guerrieri alzano gli elmi. Il conflitto sta per placarsi, la tempesta sta per svanire, vincono le donne. Non è una scena di guerra, è un componimento d'amore.
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mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.