23 Aprile
È arrivato il carico del secondo virus, la crisi economica
Gli indici Pmi su produzione, nuovi ordini e occupazione in Europa al minimo di sempre. Lagarde: il Pil può cadere fino al 15%. In America altri 4.4 milioni di iscritti alle liste di disoccupazione, 26 milioni in fila per il sussidio. Merkel al Bundestag: no a Eurobond, sì a più soldi nel bilancio Ue. Il Consiglio europeo ne prende atto e conferma la linea. Sconfitto sugli Eurobond, Conte ripiega sul Recovery Fund
Che succede? Crolla tutto. Non è una sorpresa, chi legge List sa che con franchezza e largo anticipo abbiamo visto sul radar il volo del secondo virus, il collasso economico. Quello che scriviamo qui, poi accade. Il secondo virus ha dispiegato le ali e sta sputando fuoco. Il blocco della produzione, la chiusura delle attività economiche, il lockdown senza un piano per il dopo, senza nessun calcolo di cosa avrebbe potuto significare per una nazione come l'Italia, con il fiato corto, con il debito pubblico galoppante, con milioni di poveri, un'economia già in recessione prima del coronavirus (leggere le analisi dell'Ufficio Parlamentare di Bilancio) ha fatto terra bruciata.
01
Vince Merkel, perde Macron, Conte in fuorigioco
Il Consiglio europeo è finito poco fa, si è deciso di non decidere o, meglio, la linea è quella della Germania: niente mutualizzazione, no a Eurobond, c'è il Mes e altri strumenti, si parlerà in futuro di come fare il Recovery Fund. Il governo italiano ne esce sostanzialmente a mani vuote, come avevamo previsto: a una strategia suicida corrisponde un suicidio. Conte ha già cambiato il suo racconto: oggi è nella parte del vincitore del Recovery Fund. Ecco il quadro della situazione dopo il vertice.
Angela Merkel ha "rappresentato" la sua "opinione" sui titoli di debito comune negli stessi termini in cui lo aveva fatto stamani al Bundestag. Traduzione: "Nein". La cancelliera ha anche detto che "l'atmosfera è stata molto positiva" e alla domanda sullo "scontro" tra paesi del Nord e del Sud ha commentato: "È stata una conversazione molto amichevole. Non lavorerei con concetti così marziali". Pubblicheremo su List il discorso integrale della cancelliera Merkel al Bundestag, c'è tutto quello che serve per capire come stanno le cose, chi è statista è chi si improvvisa quello che non può essere.
Emmanuel Macron ha detto che "servono trasferimenti...
Che succede? Crolla tutto. Non è una sorpresa, chi legge List sa che con franchezza e largo anticipo abbiamo visto sul radar il volo del secondo virus, il collasso economico. Quello che scriviamo qui, poi accade. Il secondo virus ha dispiegato le ali e sta sputando fuoco. Il blocco della produzione, la chiusura delle attività economiche, il lockdown senza un piano per il dopo, senza nessun calcolo di cosa avrebbe potuto significare per una nazione come l'Italia, con il fiato corto, con il debito pubblico galoppante, con milioni di poveri, un'economia già in recessione prima del coronavirus (leggere le analisi dell'Ufficio Parlamentare di Bilancio) ha fatto terra bruciata.
01
Vince Merkel, perde Macron, Conte in fuorigioco
Il Consiglio europeo è finito poco fa, si è deciso di non decidere o, meglio, la linea è quella della Germania: niente mutualizzazione, no a Eurobond, c'è il Mes e altri strumenti, si parlerà in futuro di come fare il Recovery Fund. Il governo italiano ne esce sostanzialmente a mani vuote, come avevamo previsto: a una strategia suicida corrisponde un suicidio. Conte ha già cambiato il suo racconto: oggi è nella parte del vincitore del Recovery Fund. Ecco il quadro della situazione dopo il vertice.
Angela Merkel ha "rappresentato" la sua "opinione" sui titoli di debito comune negli stessi termini in cui lo aveva fatto stamani al Bundestag. Traduzione: "Nein". La cancelliera ha anche detto che "l'atmosfera è stata molto positiva" e alla domanda sullo "scontro" tra paesi del Nord e del Sud ha commentato: "È stata una conversazione molto amichevole. Non lavorerei con concetti così marziali". Pubblicheremo su List il discorso integrale della cancelliera Merkel al Bundestag, c'è tutto quello che serve per capire come stanno le cose, chi è statista è chi si improvvisa quello che non può essere.
Emmanuel Macron ha detto che "servono trasferimenti di risorse verso i Paesi Ue più colpiti da questa crisi, non dei prestiti" e ha spiegato che "c'è un consenso sulla necessità di una risposta rapida e forte. È un passo avanti, nessuno contesta che abbiamo bisogno di una risposta fra i 5 e i 10 punti del nostro Pil. Ci sono disaccordi che restano sui meccanismi". Macron ha fatto un passaggio forte sul punto della solidarietà, chiaramente rivolto alla situazione dell'Italia: "Se lasciamo cadere una parte dell'Europa è tutta l'Europa che cadrà". Macron ha ragione, ma dimentica che potrebbe essere la Germania a volere un chiarimento definitivo dentro l'Unione.
Giuseppe Conte è entrato nella fase forlaniana (dal Maestro Arnaldo Forlani: parlare molto, dicendo niente) e così ha informato il popolo, filosofando: "Dovremmo rivedere il concetto di altruismo non solo nel senso di altruismo ma anche nel senso di un concetto meno romantico, quello della 'comunita' di interessi': noi stiamo lavorando per preservare il mercato interno e in questa prospettiva non ci sono differenze tra Nord e Sud dell'Europa". Cribbio, ma i risultati? Il no imperiale al Mes, il pugno chiuso per ottenere gli Eurobond? Spariti. Così ecco ancora i grandi temi, le considerazioni ultime, i passaggi da statista: "L'emergenza sanitaria è diventata molto presto emergenza economica e sociale, ma è diventata anche un'emergenza politica. Dovremmo dare chiaro mandato alla Commissione europea di preparare il più presto possibile una concreta proposta per il Recovery Fund, fornendo un 'ponte' per anticipare le risorse quest'anno". Traduzione: soldi subito. Ma gli altri fanno da soli. E poi, scusate, non aveva detto proprio lui, Conte, "faremo da soli".
Le solite "fonti di Palazzo Chigi" per cercare di mettere della luce dove c'è il buio pesto, anticipano che la formula del Recovery Fund definito "necessario e urgente" è stata chiesta da Conte ed stata accolta. Alle 20.15, il premier compare come un lampo e in una dichiarazione lampo dettata in tv dice che il Recovery Fund "dovrà essere di ampiezza adeguata e dovrà consentire soprattutto ai Paesi più colpiti di proteggere il proprio tessuto socio-economico". Conclusione di Conte con autoelogio incorporato: "Grandi progressi, impensabili fino a poche settimane fa, all'esito del Consiglio Europeo appena terminato: i 27 Paesi riconoscono la necessità di introdurre uno strumento innovativo, da varare urgentemente, per assicurare una ripresa europea che non lasci indietro nessuno". Applausi.Vaste programme.
Sintesi: ha vinto Merkel, Macron ha perso, Conte in netto fuorigioco non sente il fischio dell'arbitro, mette il pallone in rete quando tutti sono fermi e poi va a esultare davanti alla telecamera. Andiamo avanti.
02
Macerie, ricostruzione (e reddito di cittadinanza)
Siamo stati i primi a chiudere, siamo gli ultimi a presentare un piano (nel fine settimana, pare, vedremo qualcosa di concreto), ora stiamo per assistere a una caotica riapertura. Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea, poca fa in videoconferenza con i leader dell'Unione, avrebbe annunciato un Prodotto interno lordo dell'Unione a -15%, secondo Lagarde l'Unione avrebbe fatto poco, male e in ritardo per contrastare al crisi. Bisogna prepararsi sempre al dopo, c'è il piano A e il piano B. Wall Street pensa sempre al secondo, prezza il futuro, alimenta la prospettiva, il guadagno è tutta una questione di orizzonte. Ecco perché tra le macerie fumanti, la Borsa americana aveva aperto la seduta in positivo, scommettendo sulla fine della fase del lockdown:
Tutto bene? No, perché poi in serata è arrivata una notizia del Financial Times: il Remdesivir, l'antivirale prodotto da Gilead Sciences, farmaco sul quale erano puntati i riflettori di tutto il mondo, non funziona per la cura del coronavirus. Così Wall Street ha cominciato a ripiegare:
Effetto sulla quotazione del titolo Gilead sul Nasdaq? Ecco il tonfo:
In ogni caso, al di là di questo episodio, Wall Street pensa che la ripresa ci sarà, crede nel rilancio, nella ricostruzione. E sul piano dei fatti e della storia la cosa non fa una piega, perché alla fine l'Homo Faber prevale sul popolo stolto degli indivanados, quello con il telecomando in mano e il joystick al posto del cervello, in attesa del reddito di cittadinanza. Mancano migliaia e migliaia di lavoratori nell'agricoltura, i flussi migratori sono fermi, alla proposta di Confagricoltura di far lavorare nei campi chi incassa il reddito di cittadinanza è seguito il silenzio. C'è un pezzo del paese che vien retribuito per non far niente, questa è la realtà.
***
Continuiamo il nostro giro di giostra. Numeri e scenari, per sapere, per capire. Seguite il titolare di List.
03
Tre curve dello sprofondo europeo
La prima ondata di lockdown nelle economie avanzate finirà a metà maggio, da quel momento ci sarà una ripresa parziale dell'attività economica e della vita sociale. Nel frattempo, quello che è accaduto nello scenario della produzione è senza precedenti, sono stati pubblicati gli indici Pmi Flash in Europa e sono eloquenti, ecco la panoramica delle stime di aprile produzione, nuovi ordini e occupazione:
Non serve una spiegazione, stiamo assistendo al collasso del sistema economico: abbiamo un crollo record della produzione, una forte contrazione dell’attività economica nel terziario e nel manifatturiero, una contrazione senza precedenti della produzione; record anche nel crollo dei nuovi ordini, così come nell'occupazione con il più forte taglio del personale da 11 anni nel manifatturiero. Questi dati vengono raccolti da Markit da vent'anni, sono il big bang di una crisi profonda, rapidissima, letale. L’economia dell’eurozona di aprile è precipitata ai minimi storici con un indice di 13.5 e, come fa notare Markit, per avere un termine di paragone, "la lettura minore cui abbiamo assistito durante la crisi finanziaria globale di febbraio 2009 è stata di 36.2". Chi parla di un nuovo 2011 non ha capito in quale buco nero siamo già entrati e quanto sarà difficile uscirne.
Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit ha commentato così questa violenta interruzione del ciclo economico:
Il nostro modello, che mette a confronto il PMI con il PIL, suggerisce che l’indagine di aprile è stata indicativa di una contrazione dell’economia dell’eurozona al tasso trimestrale di circa il 7.5%. Con il possibile proseguimento delle restrizioni per parecchi settori dell’economia nelle prossime settimane, nell’intento di contenere la diffusione del Covid-19, è probabile che il secondo trimestre testimonierà la contrazione più violenta che la regione abbia mai osservato nella storia recente. La speranza è ora rivolta all’allentamento programmato delle restrizioni per cercare di diminuire la paralisi che le aziende hanno registrato ad aprile. Detto ciò, per evitare una seconda ondata di contagi, pare che tale percorso sarà terribilmente lento. Di fronte ad un tale prolungato crollo della domanda, i tagli occupazionali potrebbero intensificarsi rispetto al livello attuale e verranno sollevati nuovi timori sui costi economici legati al contenimento del virus.
Al cospetto di questa catastrofe, ora provate a pensare per 30 secondi al tenore delle dichiarazioni dei politici italiani. Ecco, basta.
Domanda: possiamo sostenere un altro lockdown? No, ma il rischio c'è e dobbiamo sperare che un esperimento, quello della Svezia, vada a dama. Perché? Riprendiamo il filo di un capitolo di List impaginato ieri.
04
Il caso Svezia
Nel primo giro, tutti i paesi ad economia avanzata hanno scelto la formula dell'isolamento totale, il lockdown. Tranne uno, la Svezia, che ha deciso per l'altra strada, quella dell'immunità di gregge. Anche il Regno Unito in un primo tempo aveva optato per questa soluzione, poi Johnson ha ceduto e scelto il lockdown. Il risultato è che dopo la prima fase di isolamento tutte le economie sono crollate, ora si stanno più o meno preparando alla riapertura ma con una grande incognita: quanta parte della popolazione è stata contagiata? Studi condotti a livello locale, ci dicono che la quota è bassa, ma siamo di fronte a campioni che in ogni caso non sono attendibili perché mancano di ponderazione e universalità. Perché sono importanti questi elementi? Perché l'economia potrebbe ripartire, ma essendo la gran parte della popolazione non immune, una seconda ondata dell'epidemia sarebbe devastante. In questo caso i governi si troverebbero di fronte a una domanda micidiale: possiamo reggere un altro lockdown? Visti gli effetti del primo, la risposta è no. E allora gli Stati dovrebbero cambiare strategia e adottare la soluzione svedese dell'immunità di gregge. Grande dilemma. A che punto è l'esperimento in Svezia? Un rapporto oggi diceva che a Stoccolma avrebbero raggiunto l'obiettivo dell'immunità a maggio, ma i calcoli sono da rifare. Nordea sta monitorando i mercati nordici e la Svezia fa parte del capitolo "speranza", ecco l'andamento dei decessi svedesi comparato con l'anno precedente:
Negli anni precedenti in Svezia dal 1° marzo a oggi morivano circa 250 persone al giorno, il numero ora di circa 350 decessi al giorno, a Stoccolma la mortalità è raddoppiata. La scommessa è sulla diffusione degli anticorpi. Nel paese le uniche misure di distanziamento sociale proibiscono i raduni di oltre 50 persone e le visite nelle case di riposo. Stop, il resto è buon senso. Hanno lasciato aperto tutto e in teoria sono certamente più vicini all'immunità di gregge rispetto a chi ha scelto l'isolamento. Chi avrà ragione? Siamo di fronte a una sfida scientifica, di politica sanitaria, contrasto all'epidemia. E sarà anche una grande lezione d'economia. Se la soluzione svedese sarà efficace, avremo di fronte a noi il completo fallimento dei virologi e dei politici. In caso contrario, saremo falliti e basta. Quanto? Se non basta l'Europa, allora andiamo in America.
05
Ventisei milioni di americani a caccia del sussidio
Altri 4,4 milioni di lavoratori americani si sono iscritti nell'ultimo week end alle liste di disoccupazione per accedere al sussidio. Il totale da metà marzo è balzato a 26 milioni di persone, un numero incredibile. La progressione è rallentata, gli iscritti sono 810 mila in meno rispetto alla settimana precedente, in questo momento 12 milioni di americani ricevono un sussidio di disoccupazione, un dato superiore di 7,4 milioni rispetto alla settimana precedente, numero record dal 1967, ricorda il Wall Street Journal.
Altro numero, sconvolgente: secondo le stime di Standard & Poor's l'economia americana nel secondo trimestre crollerà a -34,5% , per l'intero anno, la contrazione sarà pari a -5,2%, mentre per il 2021 il pil crescerà del 6,2%.
***
Che facciamo? Torniamo in Europa, nel Consiglio europeo non è successo niente (nonostante Conte si sforzi di far credere agli italiani il contrario), quello che conta è già tutto nelle dichiarazioni di stamattina di Angela Merkel di fronte al parlamento tedesco, il Bundestag.
06
L'amaro Merkel per Conte
Bundestag. Il presidente Wolfgang Schauble osserva la cancelliera Angela Merkel durante il suo intervento (Foto Ansa)Tutta la baldanza del nostro premier dov'è finita? Ha scritto messaggi su Facebook all'alba, battuto i pugni sul tavolo di fronte a dei giornalisti che facevano il loro mestiere, impugnato la penna e firmato decreti che hanno chiuso in casa gli italiani e non il virus e ora si è già riposizionato sull'esito di un Consiglio europeo che ha confermato tutto quello che doveva essere confermato (Bei, Sure e naturalmente il Mes), non ha discusso neanche un minuto di Eurobond (la questione non è mai stata sul tavolo) e del Recovery Fund se ne occuperà la Commissione europea il prossimo 6 maggio.
Merkel di fronte al Bundestag stamattina ha fatto un grande intervento di un'ora, ecco un paio di colpi della cancelliera:
Una cosa è chiara: dovremo essere pronti a dare contributi chiaramente più alti per il bilancio europeo. Viviamo tempi straordinari, siamo di fronte alla più grande prova dalla seconda guerra mondiale e in gioco c'è la tenuta dell'Europa. Riusciremo a superare questa prova gigantesca come società e come Europa.
Gli eurobond non sono il mezzo adatto per combattere la crisi da coronavirus dato che per un tale passo tutti i Parlamenti degli Stati membri dovrebbero decidere che una parte dei loro bilanci deve essere trasferita all'Ue e questo sarebbe "un processo molto difficile che prende molto tempo e non un processo che aiuterebbe nella presente situazione. Ora si tratta di aiutare rapidamente e di avere rapidamente nelle mani strumenti che possano alleviare le conseguenze di questa crisi.
Il sistema sanitario tedesco ha retto alla sfida, il numero dei posti letto e dei respiratori è stato aumentato in modo sostanzioso. Questa una prova come non si è più vista dalla seconda guerra mondiale e dagli anni fondativi della Repubblica federale. Non ci sono precedenti per le misure prese nelle scorse settimane.
Al centro c'è la Germania, l'Europa viene in seconda battuta o prima, se volete, visto che Berlino si sente e non a torto il cuore dell'Europa. Dopo, molto dopo viene l'Italia. E anche questo è scontato ma si tende a dimenticarlo. La politica ha una logica non ci si improvvisa statisti di carta. Ribadiamo lo stato dell'arte: ci siamo presentati in Europa pensando di fare la parte di quelli che la sanno più lunga di tutti sul corso della Storia. Noi, con Giuseppe Conte, in politica dal giugno 2018 con due governi di opposto segno e uguale inesperienza; i tedeschi con la cancelliera Angela Merkel che è alla guida del gigante d'Europa ininterrottamente dal 2005 e ha visto passare davanti ai suoi occhi i nostri 9 governi e 7 premier diversi negli ultimi 15 anni. Siamo un paese stabile nell'instabilità, fermo nella precarietà, fisso nell'immobilità, sempre troppo indebitato.
***
Come stiamo? Ungaretti la metterebbe così: "Si sta come / d'autunno / sugli alberi / le foglie". Restiamo nel campo del bel canto, ci posiamo sul ramo della fantascienza in versi.
07
Un parabola dell'isolamento. Aniara
Il coronavirus al microscopio elettronico (Foto Ansa)Da quando è iniziato il lockdown, da quando questa segregazione di una nazione come l'Italia è stata decretata con un colpo di penna, da quando le tenebre della solitudine hanno avvolto i giorni e chiuso con le catene le notti, ho cominciato a immaginare le conseguenze, il lato oscuro della fine delle nostre relazioni, una bomba all'idrogeno su quella che un tempo si chiamava vita sociale. Lo sconvolgimento della fondamenta stesse dell'amore, l'eros tra non conviventi proibito, siamo arrivati all'insopportabile buoncostume ministeriale, al poliziotto che interroga "dove va?" (e dove vuoi che vada, in discoteca alle 7 del mattino?), alla privazione dei funerali (ora la titolare del ministero degli Interni, la signora Luciana Lamorgese, dice all'Avvenire che i funerali si potranno fare e grazie, che sollievo, dopo aver sepolto senza nessun conforto oltre 25 mila persone). E poi, quando i carabinieri (e ci spiace tanto per l'Arma) entrano in chiesa e interrompono una messa, allora qualsiasi barbarie (la libertà di culto, dimenticata?) è possibile. Don Lino Viola, parroco di Gallignano, la messa interrotta, il frastuono del verbale che si mischia con l'eucarestia.
Abbiamo visto i concertini nei balconi, le idiozie online, le risate si sono presto diradate, serpeggia la preoccupazione, si è detto che saremo migliori... alcuni certamente, la maggioranza no. Più andava avanti l'isolamento di tutti (contro tutti) più mi veniva in mente un poema da cui è stato tratto di recente un film di fantascienza: Aniara.
Il poema fu scritto nel 1956 dallo scrittore svedese Harry Martinson, un premio Nobel. Racconta la storia dei passeggeri di un'astronave, Aniara, che fa la spola tra la Terra e Marte. Aniara porta l'umanità nella sua nuova casa, è concepita come un centro commerciale, si consuma. Aniara finisce contro dei detriti spaziali e va fuori ruotta, non potranno mai più tornare indietro, viaggeranno per sempre, fino alla fine, nel vuoto. I passeggeri cominciano la loro segregazione nello spazio, senza domani. L'esito è la disperata violenza, la prevaricazione, la morte. Anche il supercomputer di bordo, alla fine, decide di spegnersi.
L'isolamento è un altro virus, devia la mente. Come nell'astronave, alla fine entra in scena l'infelicità di massa. Ma quale romanzo, quale film, quale cultura letteraria, psicologica, hanno i nostri governanti? Cosa sanno, oltre la bulimia televisiva, il culto dell'apparire senza dire mai qualcosa che dura più di un minuto nell'aria?
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Post scriptum: Tutto quello che abbiamo visto, sentito e raccontato finora ha un esito chiaro: prima che sia troppo tardi, dobbiamo abbandonare l'astronave che va alla deriva.
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diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.