4 Maggio
È scoppiata la guerra sul governo di tregua
Di Maio dice che siamo di fronte al "tradimento del popolo". Grillo: "Colpo di Stato". E chiede un referendum sull'Euro. Renzi: "Orgoglioso di averli tenuti fuori". Franceschini all'ex segretario: "Analisi sbagliata". Caos totale, il debito pubblico salirà. Mattarella ha in mente un governo a tempo ma senza i voti.
L'ultima formula magica che è uscita dal pentolone dei partitanti è "il governo di tregua". Una definizione che vuol dire tutto e niente. Che governo sarebbe? Quello del Presidente, l'esecutivo che nasce dall'iniziativa di Mattarella, il quale vista l'incomunicabilità tra i partiti e la corsa da otto volante dei leader, chiama a raccolta i cocci dispersi del sistema politico e fa la seguente proposta: allora, cari figlioli, ora nomino un presidente del Consiglio, concordiamo insieme un programma minimo e anche una scadenza, il sostegno al governo è aperto a tutti, chi ci sta?
01
Bang bang sulla tregua che non c'è
Cominceranno subito a vedersi i lineamenti di chi pensa di capitalizzare il voto (Movimento 5Stelle e Lega) e di chi cerca di ritardarlo (Forza Italia e Partito democratico). Il governo di tregua, di scopo, del Presidente, di dritto e di rovescio, è l'escamotage per far partire la legislatura, evitare il muro frontale dell'Unione europea (il commissario Moscovici ha cominciato il bombardamento sui conti di Roma) e tornare alle urne. Con o senza una nuova legge elettorale? Bella domanda. Di Maio ha detto che non c'è tempo, ma dovrebbe essere lui per primo a proporre una modifica, visto che con il Rosatellum difficilmente il Movimento 5Stelle avrà i numeri per governare. Intervistato dal Fatto Quotidiano, Di Maio dice:
Berlusconi e Renzi sono d'accordo. Ora sarà Salvini a decidere se aiutarli o meno a fare un governo contro di noi. Stanno già cercando il pretesto, le riforme o una nuova legge elettorale. Ma una nuova legge non si può fare, ci infileremmo in un inferno. Bisogna tornare al voto il 24 giugno. Noi diciamo no a un nuovo Nazareno, magari con Giorgetti premier come ho letto oggi sul Corriere della Sera. E sarebbe ancora peggio un governo di scopo, di tregua o con qualsiasi altra formula:...
L'ultima formula magica che è uscita dal pentolone dei partitanti è "il governo di tregua". Una definizione che vuol dire tutto e niente. Che governo sarebbe? Quello del Presidente, l'esecutivo che nasce dall'iniziativa di Mattarella, il quale vista l'incomunicabilità tra i partiti e la corsa da otto volante dei leader, chiama a raccolta i cocci dispersi del sistema politico e fa la seguente proposta: allora, cari figlioli, ora nomino un presidente del Consiglio, concordiamo insieme un programma minimo e anche una scadenza, il sostegno al governo è aperto a tutti, chi ci sta?
01
Bang bang sulla tregua che non c'è
Cominceranno subito a vedersi i lineamenti di chi pensa di capitalizzare il voto (Movimento 5Stelle e Lega) e di chi cerca di ritardarlo (Forza Italia e Partito democratico). Il governo di tregua, di scopo, del Presidente, di dritto e di rovescio, è l'escamotage per far partire la legislatura, evitare il muro frontale dell'Unione europea (il commissario Moscovici ha cominciato il bombardamento sui conti di Roma) e tornare alle urne. Con o senza una nuova legge elettorale? Bella domanda. Di Maio ha detto che non c'è tempo, ma dovrebbe essere lui per primo a proporre una modifica, visto che con il Rosatellum difficilmente il Movimento 5Stelle avrà i numeri per governare. Intervistato dal Fatto Quotidiano, Di Maio dice:
Berlusconi e Renzi sono d'accordo. Ora sarà Salvini a decidere se aiutarli o meno a fare un governo contro di noi. Stanno già cercando il pretesto, le riforme o una nuova legge elettorale. Ma una nuova legge non si può fare, ci infileremmo in un inferno. Bisogna tornare al voto il 24 giugno. Noi diciamo no a un nuovo Nazareno, magari con Giorgetti premier come ho letto oggi sul Corriere della Sera. E sarebbe ancora peggio un governo di scopo, di tregua o con qualsiasi altra formula: se con 120 parlamentari abbiamo fatto perdere la metà dei voti al partito di governo, con 338 eletti non gli faremmo passare neanche un provvedimento. Aspettiamo cosa deciderà il Quirinale, però ricordo che questo tipo di esecutivi hanno solo tagliato diritti sociali.
Stamattina la faccenda si fa ancora più spessa:
Se metteranno il presidente Mattarella in condizione di individuare questo "governo di tregua", gli altri partiti saranno stati i traditori del popolo.
Traditori del popolo. Di Maio dimentica che voleva imbarcare in un esecutivo - mossa legittima, sia chiaro - il partito perdente, il Pd. Quel piano non tradiva forse il voto? Ora ha cambiato idea, si lambicca e arrampica sulle procedure parlamentari. E sostiene che il voto a giugno è possibile perché le norme sul preavviso di 60 giorni sono in un regolamento ministeriale che "non può impedire l'esercizio del diritto al voto, diritto costituzionale". Di Maio esperto di legge elettorale e costituzionalista ogm ci mancava. In due mesi ha acceso e spento forni, detto solo no. Questo è il risultato e lo ha raggiunto in splendida solitudine. Può chiudere la pizzeria e andare a fare un'altra campagna elettorale. Scoprirà dopo un altro voto che resta in campo un problema: l'assenza di cultura di governo del suo partito.
Quanto all'utilità di un altro voto senza un reale cambiamento delle regole, il titolare invita alla lettura di questo articolo di Alfonso Celotto pubblicato su List. La storia è maestra di vita. Per chi la segue.
02
Non si va al governo e (ri)canta il Grillo
Chiusa la pizzeria di Di Maio, riapre la fiaschetteria di Grillo. Il Movimento 5Stelle è tornato a fare l'unica cosa che pare sappia fare: le campagne elettorali. Beppe Grillo ha dato un'intervista al sito francese Putsch e ha detto le seguenti cose:
In Italia c'è stato un colpo di Stato alla rovescia in cui è stata usata la democrazia per impedire al Movimento 5 Stelle di andare al governo. Oggi siamo in post-democrazia. C'è stato un colpo di Stato alla rovescia. Si è utilizzata la democrazia per distruggerla perché a causa di una legge elettorale ci siamo ritrovati - lo sapevamo già - in un'impasse. La legge elettorale è stata decisa attorno a un tavolo per impedirci di governare. Allora cos'è la democrazia? Non so ma la democrazia dovrebbe permettere a chi raccoglie più voti di governare.
Fin qui, siamo al problema che Grillo - geniale costruttore del Movimento, sia chiaro - non ha ben definiti i confini della democrazia parlamentare, la procedura costituzionale, perfino l'entità dei numeri. Secondo le regole, il vincitore delle elezioni non è il suo partito, ma la coalizione di Centrodestra. I Cinque Stelle sono un pezzo importante del sistema, ma non tutto. Non solo, il cambio della legge elettorale è discutibile politicamente, ma non fa una grinza dal punto di vista costituzionale. Se i pentastellati volevano governare, potevamo trovare un accordo parlamentare o, prima, chiudere un accordo in Parlamento per una legge maggioritaria. Dovevano fare politica. Anche Grillo incontra i limiti della strategia del no: alla fine resti solo in acqua, c'è una tempesta e il timone è rotto.
I Cinque Stelle pensano di uscire dal marasma che hanno contribuito a creare alzando i toni, ma è puro illusionismo. Ecco perché Grillo nella medesima intervista rispolvera un referendum sull'Euro:
Ho proposto un referendum per la zona euro e voglio che il popolo italiano si esprima. Tutti i trattati che sono stati firmati erano giusti ma sono stati deformati da regolamenti. In seno al Movimento Cinque Stelle, abbiamo riflettuto su 7 punti come il Patto di bilancio europeo, l'eurobond, l'euro-obbligazione o ancora la condivisione del debito. Se siamo un'unione di paesi, dobbiamo condividere. Ci sono due economie... quella del Nord e del Sud. E noi, gli italiani, siamo nel Sud. Ho dunque proposto un referendum per la zona euro. Voglio che il popolo italiano si esprima. Il popolo è d'accordo? C'è un piano B? Occorre uscire o no dall'Europa?
Ottime domande. Ancora un po' di sforzi in questa direzione e Grillo vedrà una pronta e meravigliosa risposta dei mercati (e tra qualche riga vedrete il debito pubblico che bel balzo che sta per fare). Sintesi dell'entrata in scena di Grillo: i tempi dei governisti sono finiti, si torna a fare i casinisti. A proposito: che fa Renzi? Sta anche lui sui social. È una pandemia. Che dice? Finitela di chattare con l'ex compagna di banco su Facebook e seguite il titolare.
03
Renzi: i grillini sbroccano
Renzi ha vinto in Direzione, è confermato che il Pd lo telecomanda lui e dunque è tempo di gioire con profonde riflessioni politiche. Cosa scrive? Ecco qui una strizzatina di neuroni:
Per due mesi hanno fatto i bravi, gli istituzionali. Oggi capiscono finalmente di non avere i numeri per Palazzo Chigi e quindi sbroccano. Beppe Grillo addirittura torna a proporre referendum sull'Euro e accusa gli altri partiti di Colpo di Stato per la legge elettorale, dimenticando che grazie al Rosatellum i Cinque Stelle hanno preso il 36 per cento dei seggi, nonostante si siano fermati al 32 per cento dei voti. Contrordine dal Blog: il PD torna a essere un partito di delinquenti, non più il compagno di strada verso il Governo. Sui social tornano gli insulti, le campagne di odio condotte dai finti profili, il giustizialismo. Quando vedo certe capriole, sono orgoglioso di aver contribuito - insieme a tanti altri militanti - a evitare l'accordo tra il PD e i Cinque Stelle. Lo ripeto: sono orgoglioso. Perché non è stata una ripicca, ma solo una constatazione: rispetto ai dirigenti Cinque Stelle noi abbiamo una diversa concezione dell'Europa, del lavoro, del futuro, dei diritti, della lotta politica contro gli avversari. Massimo rispetto per gli elettori che hanno scelto i Cinque Stelle. Se hanno i numeri per governare, governino. Ma massimo rispetto anche per chi non vuole finire la propria esperienza come partner di minoranza della Casaleggio e Associati srl. Buona giornata, amici.
Che bella giornata. Dario Franceschini, un democratico, la vede in maniera leggermente diversa:
Penso che la riflessione di Renzi sia superficiale e sbagliata. Proprio il fatto che Grillo e 5 Stelle tornino, fallita una prospettiva di Governo e avvicinandosi le elezioni, ai toni populisti e estremisti, dimostra che avremmo dovuto accettare la sfida di un dialogo proprio per portarli a rapportarsi con la realtà di una azione di governo reale che non si affronta con grida e slogan. Come evolve un movimento che raccoglie il consenso di un terzo degli italiani riguarda anche il Pd e tutto il Paese ed è miope pensare sia un vantaggio che regredisca a posizioni populiste.
Stanno nello stesso partito, Renzi e Franceschini. Ancora per poco. Chi dovrebbe fare tra questi il governo di tregua? È il Pd, sono tutti dentro la fase "Wilma, passami la clava".
04
La tregua di Matteo e Silvio
Il governo di tregua, o come si chiama, in realtà è quello che esce dall'alambicco di Renzi e Berlusconi. I due nei loro piani erano destinati a governare insieme via Rosatellum. Gli elettori quel progetto di coabitazione per tagliare le ali estreme (Movimento 5Stelle e Lega) l'hanno bocciato. Dal 5 marzo la strana coppia ha lavorato per far saltare qualsiasi governo di legislatura, il Governo Frankenstein e il sottosopra democratico in versione pentastellata. Di Maio ci ha messo tutta la sua sapienza e ha facilitato il raggiungimento dello scopo. Missione compiuta. Tutte le combinazioni possibili di "governo politico" ora sono esaurite e resta la variante del governo del Presidente, cioè una macchina che serve a diluire il tempo, andare alle urne ma non tout de suite, mettere a posto alcune partite istituzionali, in particolare i conti in Italia e il rapporto con Bruxelles. La Direzione del Pd ha dato la curvatura definitiva allo spazio di manovra del Presidente Mattarella. Il piano è chiarissimo e traspare dalle parole di Ettore Rosato pronunciate stamattina a Radio Anch'io:
Il 4 dicembre due soggetti hanno detto abbiamo vinto, il centrodestra e i 5 Stelle ma non sono mai riusciti a sedersi insieme per fare una proposta e si chiede a Pd cosa vuole fare. Noi siamo disponibili al dialogo con tutte le forze politiche, fermo restando alcuni paletti: no secco a una premiership di Salvini o di Di Maio. Un governo politico con i 5 stelle o col centrodestra sono impossibili. Questo non vuol dire che non possiamo fare governo istituzionale. Un governo di tregua sulle regole. Questo avrebbe il nostro sostegno.
Insieme a Rosato è venuto fuori anche Andrea Marcucci, più renziano di Renzi, capogruppo al Senato:
Di fronte a una chiamata alla responsabilità cercheremo di capire quali sono i nominativi, qual è lo scenario, qual è il contesto generale. Da parte nostra emerge la volontà di capire, di approfondire, di andare avanti.
Capire e andare avanti. Marcucci. Vaste programme.
E il candidato premier chi sarebbe? Cribbio, quello che Renzi ha oscurato durante l'ultima campagna elettorale: Paolo Gentiloni. Lo dice lo stesso Rosato:
Se ci sarà il voto anticipato discuteremo su chi potra' essere il nostro candidato. Certo Gentiloni ha tutte le carte in regola per esserlo.
Discuteremo. Carte in regola. È sempre il Pd. Con la sua storia di separazioni, azioni e illusioni. Alla fine, Renzi ha vinto nel partito e ha lasciato il cerino in mano a Mattarella. Maremma...
04
Quirinale. Il tempo è scaduto
È stata una giornata lunghissima. Abbiamo giocato a pre- vedere e vedere come sarebbe andata la Direzione del Pd. Ora il campo da gioco è più chiaro, è passata la linea Renzi (no pasaran né Cinque Stelle e né Lega) e la palla passa al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha di fronte un gran bel dilemma: che governo fare e soprattutto disfare? Fin dalla notte del 4 marzo il titolare, Maite Carpio (il socio spagnolo) e tutto il team di collaboratori di List ha acceso il radar per cercare di capire quale sarebbe stato il punto di caduta della crisi che si apriva con un sistema tripartito, due forze guidate da una coppia di giovani in rampa di lancio (Di Maio e Salvini), due partiti in crisi, il primo per carta d'identità (quello dell'81 enne Berlusconi) e il secondo di identità tout court (quello del 40 enne Renzi), un sistema istituzionale vecchio, imballato, una classe politica al di sotto di ogni probabilità di riuscita. Continua a leggere l'articolo su List.
Che fa il Quirinale? Si prepara alle consultazioni lampo di lunedì. Nomi in campo per guidare il governo di tregua? Il favorito è Sabino Cassese, per ora. Un giurista. Ma in realtà al Quirinale vorrebbero tanto un economista. Che non si trova perché l'unico in grado di fare quel lavoro, Mario Draghi, è impegnato a Francoforte al vertice della Banca centrale europea. Siamo pieni di classe dirigente solo per fare cose mediocri, ma quando emergono fasi eccezionali ti giri intorno e scopri... il vuoto. D'altronde, le figure in gamba o vengono espulse dal Palazzo o se ne tengono alla larga. Radiazioni.
05
Il calendario delle consultazioni
Ecco l'agenda del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che riprenderà lunedì 7 maggio le consultazioni per la formazione del nuovo Governo.
- 10.00 "Movimento 5 Stelle".
- 11.00 "Fratelli d'Italia".
- "Forza Italia - Berlusconi Presidente".
- "Lega - Salvini Premier".
- 12.00 "Partito Democratico".
- 16.00 "Liberi e Uguali".
- 16.20 Gruppo Parlamentare per le Autonomie (SVP-PATT,UV) del Senato della Repubblica, Partito SVP (Südtiroler Volkspartei) e (UV - Union Valdôtain).
- 16.40 Gruppo Misto del Senato della Repubblica.
- 17.00 Gruppo Misto della Camera dei Deputati.
- 17.30 On. Dott. Roberto Fico, Presidente della Camera dei Deputati.
- 18.00 Sen. Avv. Maria Elisabetta Alberti Casellati, Presidente del Senato della Repubblica.
Di cosa parleranno al Presidente Mattarella? Non di questo.
06
Debito pubblico oltre 2300 miliardi
Finora i mercati ci hanno risparmiato, ma con i chiari di luna nel Pd, le dichiarazioni da ballerino istituzionale a caccia di voti di "responsabili" di Berlusconi, la ruspa di Salvini accesa, il colpo di Stato di Grillo e i forni spenti di Di Maio, prima o poi qualcuno in sala trading comincerà a dire: "Scusate, ma gli italiani dove pensano di abitare? Non lo sanno che hanno il debito pubblico?". No, pare non lo sappiano, qui è tutta una storia di Champions League, di arbitri, di Liverpool, di Juventus e Napoli. Le supercazzole del Conte Mascetti sono state ampiamente superate molti anni fa. Il debito? Non è nostro, è degli altri, passami la birra che vediamo il tiro di Naingolan. Mortacci...
E il debito? È sul dischetto del rigore. E la porta è vuota. Ecco appena uscite da un forno che è sempre acceso e fa cose prelibate le stime sul debito pubblico di Mazziero Research:
Debito pubblico: 2.286 miliardi (stabile)
Relativo a: febbraio 2018
Pubblicato il: 13 aprile 2018
Le stime Mazziero Research:
La stima a marzo 2018
2.307 miliardi (in forte aumento)
Intervallo confidenza al 95 per cento
compreso tra 2.303 e 2.311 miliardi
Dato ufficiale verrà pubblicato il: 15 maggio 2018
La stima a giugno 2018
Compreso tra 2.328 e 2.338 miliardi (in aumento)
Intervallo confidenza al 95 per cento
Dato ufficiale verrà pubblicato a metà agosto 2018
Tenere bene a mente questi numeri quando la realtà tornerà al timone della navicella spaziale Italia che è alla deriva nella fascia degli asteroidi elettorali. Visto che siamo nello spazio, andiamo a visitare gli spazi in assenza di gravità della capsula in fuga verso Alpha Centauri, il Partito democratico. Facciamo un'incursione audio con uno che conosce bene gli astronauti del Nazareno. Alzate il volume in cuffia, nel dialogo tra il titolare e Claudio Velardi c'è anche un po' di musica.
07
RadioList. Il prossimo Partito di Renzi
La Direzione del Partito Democratico è l'ennesimo capitolo di una storia lunga dieci anni senza una soluzione e dissoluzione. Il titolare di List e Claudio Velardi esplorano la giungla della sinistra, la sua storia dal crollo del Muro di Berlino fino ad oggi. Quindici anni di governo del principale partito della sinistra, la trasformazione in Pd e il voto del 4 marzo che ha terminato un'esperienza figlia di due storie fallite, quella del Pci e quella della Dc. Quale sarà la prossima tappa? Le mosse di Matteo Renzi, il destino di un nuovo partito macronista.
Questa puntata di RadioList è al primo posto della classifica di iTunes. E abbiamo due puntate nella top ten.
Che crisi. È finita male per mancanza di idee, di ideali, di teoria che si sposa con la prassi. Siamo in piena zona Marx. Mediata da Antonio Gramsci. Sorpresi? Allora leggete questo libro del professor Giovanni Arrighi, dove a un certo punto si legge che "Marx è a Detroit e Adam Smith a Pechino". List oggi va a Londra, dove è sepolto Marx. Premete il bottone del seggiolino eiettabile e controllate il paracadute.
08
Riscoprire Gramsci. All'inglese
Nel RadioList di ieri, mentre Claudio Velardi parlava del prossimo partito di Renzi e delle idee "pedagogiche" che avrebbero dovuto fondarlo, il titolare ha commentato: "Sai che stai pericolosamente scivolando in zona gramsciana?". Ridacchiando Velardi ha ammesso di avere bene in mente il filosofo italiano del marxismo e il titolare di avere proprio in questi giorni accanto al cuscino le "Note sul Machiavelli". Se ne parli in Italia vieni accusato come minimo di essere uno da rottamare, ma in realtà come sempre vale il detto nemo propheta in patria. Stamattina il Financial Times segnala che da tempo Gramsci è il pensatore che influenza l'azione del Labour. E sul monitor lampeggia un articolo del New Statesman che racconta come Gramsci sia diventato il punto di riferimento della politica del partito laburista di Jeremy Corbyn. Non è una sorpresa, chiunque abbia navigato tra le pagine di Gramsci sa bene di trovarsi di fronte a speculazioni filosofiche che sono anche un blueprint, un guida per l'azione politica.
Velardi cita la funzione "pedagogica" che deve avere la politica, il titolare pensa che l'assenza di officine di pensiero sia il problema numero uno del paese e dunque della sua classe dirigente, che infatti non c'è, a meno che non si pensi che lo stormo di predatori attuale lo sia sul serio, dirigente, al massimo è digerente. L'attualità del pensiero di Gramsci è la sua idea di egemonia, un link diretto al contemporaneo mondo dell'informazione disseminata attraverso il pervasive computing. Citato a destra e a sinistra, il filosofo di Ales è oggi una guida non per chi vuole vincere le elezioni ma per chi vuole governare in maniera duratura nel tempo e sa che per diventare persistente deve penetrare nel "senso comune", nella filosofia dei non filosofi, una non consapevolezza che però aderisce a principi, idee, agisce e trasforma la realtà. Indottrinamento? No, cultura e competizione delle idee, ammesso che a qualcuno interessi ancora averne.
Il titolare ricorda i passaggi in cui Gramsci nei Quaderni descrive la sua condizione di bimbo povero, l'infanzia in una Sardegna magica e poverissima:
Che cosa mi ha salvato dal diventare completamente un cencio inamidato? L’istinto della ribellione, che da bambino era contro i ricchi, perché non potevo andare a studiare, io che avevo preso dieci in tutte le materie nelle scuole elementari, mentre andavano il figlio del macellaio, del farmacista, del negoziante di tessuti. Esso si allargò per tutti i ricchi che opprimevano i contadini della Sardegna ed io pensavo allora che bisognava lottare per l’indipendenza nazionale della regione: “Al mare i continentali”. Quante volte ho ripetuto queste parole. Poi ho conosciuto la classe operaia di una città industriale e ho capito ciò che realmente significavano le cose di Marx che avevo letto prima per curiosità intellettuale.
La condizione dei poveri, degli ultimi, dei reietti di cui parla Herbert Marcuse ne "L'uomo a una dimensione", un classico della Scuola di Francoforte che non si può citare senza suscitare l'accigliata reazione dei liberali alle vongole, quelli che confondono il Capitale (Marx) con il capitale (il loro portafoglio). Il voto del 4 marzo in Italia e la sequenza di sconvolgimenti politici degli ultimi anni sono una sorpresa solo per chi non osserva i fatti con un minimo di attenzione. L'ascesa del Movimento 5Stelle, della Lega, la spaccatura in due del paese, la frattura tra alto e basso, il voto ai partiti dell'establishment nei centri urbani e nei quartieri dove l'immobile è rigorosamente di pregio, sono originati dal crollo del reddito, dall'ansia di perdere il posto, dallo smarrimento di fronte all'incertezza e spietata azione del contemporaneo. Se il licenziato diventa un esubero, il lavoratore è atipico, il contratto è a termine, la vita è una sequenza precaria, il futuro la chiamata di un'applicazione e il tempo della fabbrica un algoritmo, bisogna chiedersi dove conduca questa distopica metrica della miseria.
Una lettrice di List che abita a Londra, sfavillante città del capitalismo finanziario, centro delle classi ricche e colte del pianeta, ha scritto qualche giorno fa al titolare:
Tra un po’ caro Mario, alle porte di Londra arriveranno con i forconi. E sarà per Alfie, per i treni che non funzionano, per le case che non si riesce a comprare, per le scuole fatiscenti, per il poco lavoro. Ecco, la fine di un grande paese.
I laburisti di Corbyn provano a ricucire questo tessuto lacerato. Non sappiamo se ci riusciranno e se questa sarà la soluzione. Ma lo fanno rileggendo Gramsci. Nella Direzione del Pd è sicuro che lo ha letto Gianni Cuperlo,come che infatti nessuno ascolta. Andiamo avanti. Se stiamo nella terra di mezzo di Marx e Gramsci, alla fine dobbiamo tenere conto non solo della sovrastruttura. C'è la struttura, l'economia. Come va? Quella americana pare destinata ancora a crescere per molti mesi.
09
La locomotiva americana va
La Federal Reserve di Atlanta stima la crescita americana al 4 per cento, dato rivisto in leggerissimo ribasso a causa del rallentamento dell'acquisto di automobili. C'è da fidarsi? Nessuna stima che abbiamo visto qui a List indica possibilità reali di recessione, sboom improvviso, rovesci a breve termine. Ma nello stesso tempo qua e là si parla periodicamente di tenersi pronti ad aprire l'ombrello quando pioverà (cit. Lagarde, Fondo monetario internazionale). Una cosa è certa: qui non faremo la danza della pioggia.
***
Come chiudiamo questo numero di List? Con la battaglia del container. Sono in corso i colloqui tra Stati Uniti e Cina. Come stanno andando?
10
Gli Stati Uniti alla Cina: tagliare il deficit a 200 miliardi
La richiesta di Washington a Pechino è di quelle pesanti: tagliare il deficit commerciale a 200 miliardi di dollari entro il 2020 (mancano due anni), ridurre i dazi e i sussidi alle imprese emergenti. La notizia è del Financial Times che ha visto i documenti della trattativa. Trump con Xi Jinping sta facendo sul serio. Quanti miliardi dovrebbero sforbiciare i cinesi? Leggere questa tabella:
Il rosso americano nel 2017 è pari a 375 miliardi di dollari. E non accenna a scendere neanche nel 2018. Siamo solo all'inizio di un autoscontro globale. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.