29 Marzo
È sempre Italia-Germania
La battaglia tra Roma e Berlino. Scambio di ruvidezze tra Von der Leyen, Conte e Gualtieri sul piano anti-crisi e i "coronabond", poi il tentativo di conciliazione, ma restano grandi distanze nei piani economici dei governi. Domanda sul taccuino: l'Italia ha un piano? Soluzioni, con e senza Mes. Papa Francesco centra il punto: i nuovi poveri e la fame
Stanotte scatta l'ora legale. È l'unica cosa certa, tutto il resto sguscia come una saponetta. La giornata se ne stava andando con il commercialista Borrelli sfebbrato e tornato sul ponte di comando della Protezione civile alle 18 a commentare il funereo bollettino dei morti in Italia (sono stati 889, il totale a superato quota 10 mila), quando Massimo Maugeri improvvisamente manda un messaggio da Bruxelles:
Ciao direttore, ho dato un'intervista di von der Leyen a Dpa in cui chiude a coronabond e di fatto si schiera con Merkel. È forte, poi faccio pezzo.
Notizia pesante in arrivo, di solito sconvolge il piano di lavoro in redazione. Tutto regolare, vai con la marcia imperiale di Star Wars: è sempre Italia-Germania.
01
Von der Leyen fa il botto
Eccola qui, lancio Agi, ore 18:01:
== Von der Leyen, coronabond è slogan, Ue non ci sta lavorando = (AGI) - Bruxelles, 28 mar. - La parola coronabond "è uno slogan", "ci sono limiti legali molto chiari, non è questo il piano" della Commissione: "non stiamo lavorando a questo". Lo dice la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen in una intervista all'agenzia di stampa Dpa rilanciata da Die Welt. "La parola" coronabond "è solo un slogan", ha detto von der Leyen - "dietro ad essa c'è la questione più grande delle garanzie. E in questo le riserve della Germania e di altri paesi sono giustificate". "Alla Commissione - ha aggiunto von der Leyen - è stato affidato dal Consiglio il compito di elaborare il piano di ricostruzione, e questi sono i binari su cui stiamo lavorando".
Booom, la presidente della Commissione Ue si schiera con la Germania e leva ogni equivoco: nell'agenda della Commissione i "coronabond" non ci sono. Ulteriore lettura: la Germania non ha gradito le sortite di Conte (la Bild, giornale popolare della borghesia tedesca, racconta di...
Stanotte scatta l'ora legale. È l'unica cosa certa, tutto il resto sguscia come una saponetta. La giornata se ne stava andando con il commercialista Borrelli sfebbrato e tornato sul ponte di comando della Protezione civile alle 18 a commentare il funereo bollettino dei morti in Italia (sono stati 889, il totale a superato quota 10 mila), quando Massimo Maugeri improvvisamente manda un messaggio da Bruxelles:
Ciao direttore, ho dato un'intervista di von der Leyen a Dpa in cui chiude a coronabond e di fatto si schiera con Merkel. È forte, poi faccio pezzo.
Notizia pesante in arrivo, di solito sconvolge il piano di lavoro in redazione. Tutto regolare, vai con la marcia imperiale di Star Wars: è sempre Italia-Germania.
01
Von der Leyen fa il botto
Eccola qui, lancio Agi, ore 18:01:
== Von der Leyen, coronabond è slogan, Ue non ci sta lavorando = (AGI) - Bruxelles, 28 mar. - La parola coronabond "è uno slogan", "ci sono limiti legali molto chiari, non è questo il piano" della Commissione: "non stiamo lavorando a questo". Lo dice la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen in una intervista all'agenzia di stampa Dpa rilanciata da Die Welt. "La parola" coronabond "è solo un slogan", ha detto von der Leyen - "dietro ad essa c'è la questione più grande delle garanzie. E in questo le riserve della Germania e di altri paesi sono giustificate". "Alla Commissione - ha aggiunto von der Leyen - è stato affidato dal Consiglio il compito di elaborare il piano di ricostruzione, e questi sono i binari su cui stiamo lavorando".
Booom, la presidente della Commissione Ue si schiera con la Germania e leva ogni equivoco: nell'agenda della Commissione i "coronabond" non ci sono. Ulteriore lettura: la Germania non ha gradito le sortite di Conte (la Bild, giornale popolare della borghesia tedesca, racconta di Angela Merkel irritata con il fu avvocato del popolo, poi novello europeista, oggi impegnato nel bombardamento di Berlino), le considera una manovra di disturbo, una cosa fatta a fini di propaganda interna. Ci sono valide ragioni per sostenere che non tutto quello che racconta l'Italia, insieme a Francia, Spagna e Portogallo, sia cristallino e vedremo perché. Dall'altra parte, i tedeschi devono decidere cosa fare dell'Unione europea, sono arrivati dopo il 2011 di nuovo a un bivio: o assumersi la responsabilità della guida (e come dice l'ex numero uno della Banca d'Inghilterra, Mervyn King, allora"devono pagare"), oppure tirare fuori di nuovo dal cassetto della cancelliera Angela Merkel il piano B (lo rivelò The Economist) per la rottura dell'Eurozona e, cari europei, "auf Wiedersehen", arrivederci a tutti.
02
Palazzo Chigi si lancia nella campagna tedesca
Un'ora e mezza dopo, è arrivata la risposta di Palazzo Chigi e abbiamo capito due cose: l'Italia non ha un piano, la Germania ha certamente un piano, perché i tedeschi non vanno neppure in bagno senza un piano. La loro dote è la precisione, il loro difetto è che sono troppo precisi.
Cosa ha risposto il presidente del Consiglio alla Ursula stroncatrice europea? Conte ha impostato il tono come se fosse Churchill (immaginate la pochette che si rigonfia) e ha detto che "non è la presidente a decidere, ma l'Eurogruppo a dover elaborare proposte al prossimo Consiglio Ue" e per quanto riguarda Ursula il riferimento indiretto è quello che carambola dalla frase "l'Ue sia adeguata all'appuntamento con la Storia". Più diretto e efficace Roberto Gualtieri, il ministro dell'Economia che, a bassa voce, alla fine però l'ha detto: "Le parole della presidente Ue sono sbagliate, sia all'altezza della sfida". Segue evocazione contiana di sudore e impostazione del sopracciglio da Rambo. Non proprio le lacrime e il sangue di Sir Winston durante l'ora più buia. In effetti, c'è una certa differenza.
03
Stiamo con la Francia. Tutto bene?
Gong. Siamo ai materassi con la Germania, un osso durissimo con i bilanci a posto e un piano di protezione dell'economia tedesca di oltre mille miliardi di euro. Noi come compagno di viaggio abbiamo i francesi e oh là là, non hanno mai saputo fare la guerra (vedere alla voce Indocina e varie imprese da guinness dei fiaschi militari) e sono delle sagome che di solito ti abbandonano in mezzo alla strada. Perché questo è il pericolo, abbiamo deciso di andare in tandem con la Francia, che ci sta mandando avanti, fuori dalla trincea, ci usa come un ariete in questa battaglia sull'uso dei fondi europei anti-crisi, ma siamo anche l'anello debole del sistema e chi dice che l'asse franco-tedesco è rotto dimentica la storia e i trattati, quello tra Parigi e Berlino è ben più forte dei nostri rapporti con la Francia che, tra l'altro, ha mire da rapace sulle imprese del nostro paese e dunque è un amico-non-amico. Lo stesso bisogna dire per Madrid, che è certamente nei guai, la Spagna ha un problema enorme con il blocco dell'industria automobilistica, con l'alto tasso di disoccupazione e con la bomba virulenta di Madrid, ma proprio per queste ragioni al primo toc toc della Germania può cedere.
04
Ok, diamoci una calmata
La situazione è talmente esplosiva che alle 21:45 arriva una di quelle cose che servono alla diplomazia per fare la de-escalation: la nota di un portavoce. Che arriva regolarmente dalla presidenza della Commissione europea e fa sapere al mondo che la presidente Ursula "in questo momento non esclude nessuna opzione entro i limiti del trattato" per aiutare i paesi membri a fronteggiare le conseguenze economiche del coronavirus. Attenzione: la chiave della risposta è "entro i limiti del trattato". Dunque non cambia niente nella sostanza, ma serve al Ministero dell'Economia per fare una nota di risposta targata fonti Mef che è conciliante con Von der Leyen: "È positivo il chiarimento fornito dalla presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, che ha sottolineato come non sia esclusa nessuna opzione all'interno dei limiti definiti dai trattati". Che cosa è successo? Acqua e ghiaccio, le turbine sono surriscaldate, può andare a fuoco l'Unione europea e lunedì riaprono i mercati e non sarà uno spettacolo piacevole per gli investitori.
Dopo le "fonti Mef", arriva il tweet del calumet della pace di Roberto Gualtieri:
Sintesi? Il governo Conte sta pattinando sul ghiaccio sottile (forse troppo). Si va alla guerra se hai l'artiglieria e la cavalleria corazzata, ma qui le munizioni sono poche e si è decisa una linea che è illogica perché il governo poteva (e quel punto doveva) arrivarci (allo scontro) solo dopo aver messo in piedi un suo vero piano d'emergenza economica. Il piano non c'è, questo è il punto.
05
La contabilità che non torna
Ricordiamo ai naviganti che la dottrina contabile europea è archiviata, sono saltati i limiti sul pareggio di bilancio, il patto di stabilità è sospeso, la stessa Germania ha rotto il tabù dello "zero nero" e detto che il pareggio di bilancio è accantonato, dunque si può andare in deficit, si possono mettere in campo interventi più grandi - straordinari che diventano ordinari, come ha spiegato Mario Draghi sul Financial Times - adeguati all'emergenza, invece stiamo andando avanti a tranche (sembrano le cambiali di Totò) da 25 miliardi alla volta, stiamo affastellando decreti (siamo oltre le 250 pagine di provvedimenti) con una caotica produzione normativa che si tradurrà in dispersione immane di risorse.
La sensazione netta è che vogliamo l'aiuto altrui perché non riusciamo a uscire dai guai da soli. Ma allora c'è poco da fare gli eroi e bisogna aguzzare l'ingegno. Si poteva negoziare un aiuto del Mes "senza stigma" (definizione perfetta data da Danilo Taino, ottimo giornalista del Corriere della Sera) che non significa "senza condizioni" (nessuno vende e compra, presta denaro, senza condizioni in nessuna parte del mondo nelle economie avanzate e non) ma con una possibilità di trattare, di dare l'impulso politico per l'emissione di bond tripla A, tra l'altro con la garanzia dell'acquisto al 100% da parte della Bce. Ci sono gli strumenti per dare una risposta, non si capisce cosa il governo nasconda o non abbia compreso. Bisogna essere chiari con i contribuenti e con il mercato, con chi sottoscrive ancora il nostro debito pubblico. Gualtieri è persona retta, che cosa sta succedendo? Le soluzioni c'erano (e ci sono ancora) solo che l'Italia ha giocato un all in al tavolo da poker che non si poteva permettere e quando i tedeschi hanno detto, "ja, foliamo federe fostro kurioso cioko", s'è scoperto che le nostre carte erano desolatamente senza il punto e abbiamo rovesciato il tavolo, insomma un pasticcio diplomatico con la sceneggiatura della commedia dell'arte.
06
Ehm, scusate, ma qual è il piano del governo?
Resta la domanda sul taccuino: qual è il piano del governo? Non si sa, incerottiamo qua e là, ci mettiamo buona volontà, qualche mossa riesce, ma non si capisce il disegno, ammesso che ci sia. Anche oggi, abbiamo assistito a Conte e Gualtieri che di fronte al problema della liquidità, che sta venendo a mancare nelle famiglie, hanno fatto un giochino delle tre carte (siamo sempre là) che è imbarazzante, perché i 4,3 miliardi di trasferimenti annunciati dal governo ai Comuni per aiutare le persone in difficoltà (e provate a immaginare la scena della distribuzione degli aiuti) sono in realtà un anticipo di risorse ordinarie che ogni anno lo Stato dà agli enti locali. E allora cosa resta dell'intervento annunciato: 400 milioni da dividere in 8100 Comuni italiani. Niente rispetto a quello che sta emergendo sulla povertà, sulla fame, sulla mancanza di cassa per le piccole e medie imprese (traduzione: le famiglie italiane) che su List abbiamo evidenziato fin dall'inizio della crisi. Questo è il problema urgente e la risposta alla crisi di cassa è solo la cassa (vedere alla voce Helicopter Money) non la soluzione del buono pasto, della distribuzione diretta di cibo, una cosa umiliante per tutti, come è stato detto in una conferenza stampa che è sembrata a un certo punto toccare il fondo, una rappresentazione da crisi devastante in uno Stato sudamericano nel caos (con tutto il rispetto), una cosa non degna di un paese che fa parte del G7.
07
Papa Francesco e "la gente che ha fame"
È stato Papa Francesco, stamattina, durante la messa a Santa Marta, a suonare il gong per tutti:
In questi giorni, in alcune parti del mondo, si sono evidenziate alcune conseguenze della pandemia. Una di queste è la fame. Si comincia a vedere gente che ha fame perché non può lavorare, perché non aveva un lavoro fisso e per tante circostanze. Si comincia già a vedere il dopo, quello che avverrà più tardi, ma incomincia adesso. Preghiamo per le famiglie che cominciano a sentire il bisogno a causa della pandemia, cominciamo già a vedere il dopo.
Stiamo vedendo anche il durante. Ci sono molte famiglie che stanno male, il governo si attrezzi, il Parlamento riapra, la politica trovi dignità, forza e coraggio, c'è da salvare l'Italia. Sì, cari lettori di List, siamo qui, tutti insieme, sulla stessa barca. E ce la faremo. Perché viviamo tempi interessanti (forse troppo) e li vivremo e racconteremo ancora, tutti insieme. Il microbo verrà sconfitto, il nemico più grande si chiama paura. E vinceremo anche quella. Ok, basta fase epica, non esageriamo. Ora il vostro cronista apre una bottiglia di vodka (manca il Gin Martini, domani provvediamo) con un sogno preciso: la riapertura dell'American Bar.
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7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.