14 Febbraio
A che ora è la guerra?
La crisi in Ucraina. L'altalena tra guerra e pace nel cuore dell'Europa. Dall'apertura di Lavrov, allo scenario fosco di Blinken, fino al Cremlino che annuncia: Putin è pronto a negoziare. Oggi il cancelliere Scholz a Mosca. Da Don DeLillo a Michail Bulgakov, da War Games a Wall Street, letteratura, musica e cinema accompagnano un racconto "a mano libera" che parte dall'America e punta alla stazione finale, la Russia
A che ora è la guerra? Siamo in una fase di stop and go della crisi in Ucraina. Come spiegare tutto questo? Con il caro, vecchio, amato arsenale della scrittura, della letteratura, del cinema. Andiamo, facciamo questa cavalcata, a mano libera, accompagnati dalla musica dei Magnifici Sette e dietro la siepe s'affaccia lui, "Due Calzini", il lupo che danza sulla colonna sonora di Balla coi Lupi, un inchino d'archi che inonda la mia stanza di luce notturna e prateria, bosco e bisonti, quel saluto finale che ti strappa il cuore: "Balla coi Lupi, sono Vento nei Capelli. Lo capisci che sono tuo amico? Lo capisci che tu sarai mio amico per sempre?". Amico e nemico, anche questa è la nostra storia, una storia di mani smaltate di rosso che stringono un fucile mitragliatore, la promessa di un graffio gentile della pallottola. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
La drammatizzazione americana
Parte dal tuono lontano dell'America, questo immenso spazio di possibilità, terra giovane sempre promessa e mai mantenuta fino in fondo, quella che gioca una partita a baseball con il suo doppio e triplo, la storia raccontata da Don DeLillo in Underworld che s'allunga fino ai nostri giorni, con la palla da baseball che passa di mano in mano e a ogni cambio di scena svela un destino dove incombe la Bomba, il finale nucleare immanente e dimenticato. Underworld è un mondo di sotto che quello di sopra ha riposto nell'oblìo, il post-moderno che è un post-tutto non più riciclabile e improvvisamente forse non più rinviabile. Siamo noi, ancora. Di chi sarà il fuoricampo della partita in Ucraina?
Gli Stati Uniti continuano a spingere la drammatizzazione, il copione americano è una storia recitata con la tensione narrativa de “L’ora più buia” (e francamente...
A che ora è la guerra? Siamo in una fase di stop and go della crisi in Ucraina. Come spiegare tutto questo? Con il caro, vecchio, amato arsenale della scrittura, della letteratura, del cinema. Andiamo, facciamo questa cavalcata, a mano libera, accompagnati dalla musica dei Magnifici Sette e dietro la siepe s'affaccia lui, "Due Calzini", il lupo che danza sulla colonna sonora di Balla coi Lupi, un inchino d'archi che inonda la mia stanza di luce notturna e prateria, bosco e bisonti, quel saluto finale che ti strappa il cuore: "Balla coi Lupi, sono Vento nei Capelli. Lo capisci che sono tuo amico? Lo capisci che tu sarai mio amico per sempre?". Amico e nemico, anche questa è la nostra storia, una storia di mani smaltate di rosso che stringono un fucile mitragliatore, la promessa di un graffio gentile della pallottola. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
La drammatizzazione americana
Parte dal tuono lontano dell'America, questo immenso spazio di possibilità, terra giovane sempre promessa e mai mantenuta fino in fondo, quella che gioca una partita a baseball con il suo doppio e triplo, la storia raccontata da Don DeLillo in Underworld che s'allunga fino ai nostri giorni, con la palla da baseball che passa di mano in mano e a ogni cambio di scena svela un destino dove incombe la Bomba, il finale nucleare immanente e dimenticato. Underworld è un mondo di sotto che quello di sopra ha riposto nell'oblìo, il post-moderno che è un post-tutto non più riciclabile e improvvisamente forse non più rinviabile. Siamo noi, ancora. Di chi sarà il fuoricampo della partita in Ucraina?
Gli Stati Uniti continuano a spingere la drammatizzazione, il copione americano è una storia recitata con la tensione narrativa de “L’ora più buia” (e francamente si fatica a vedere Joe Biden nei panni di Winston Churchill che salva l’Europa), mentre al Cremlino si presentano con un copione più vicino a “Duello nel Pacifico”, il tentativo di dire a Washington che il rischio è quello della lotta all’ultimo sangue in un’isola deserta tra il pilota americano (Lee Marvin) e il soldato giapponese (Toshiro Mifune). Una guerra senza vincitori. Una cosa è certa, la giornata è stata un incredibile saliscendi, con la Borsa che ne ha scandito gli acuti e i bassi. Prima il tonfo dei mercati asiatici, poi l’apertura in profondo rosso delle piazze europee, seguito da una limatura delle perdite, l’apertura debole di Wall Street, il decollo a razzo del petrolio, ancora la paura e la speranza. Prevale l’ultima, per ora, ma tutto è ancora possibile.
02
Strano gioco. L'unica mossa vincente è non giocare
Nessuno può sparare il primo colpo, “l’incidente” è l’evento più temuto (e nello stesso tempo più inseguito, un tanto peggio tanto meglio inconscio), in un modo o nell’altro, anche senza un solo bossolo sul terreno, questo conflitto, questo gigantesco teatro che puzza di zolfo, ha bisogno di un vincitore e un vinto. E tutti sembrano dimenticare il fatto che in un conflitto anche di sole parole tra due potenze nucleari non possono esserci vincitori, perdono tutti.
Siamo vicini alla scena finale di War Games, quando il computer si gioca tutte le possibilità di lancio dei missili nucleari e arriva a una conclusione: “Strano gioco. L'unica mossa vincente è non giocare. Che ne dice di una bella partita a scacchi?”. Giocare è fare la guerra.
03
Una giornata fra tragedia e commedia
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha incontrato ieri a Kiev il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, oggi sarà a Mosca per scambiare quattro chiacchiere con Vladimir Putin, ultimo giro di giostra prima di un’invasione che gli americani hanno fissato sul calendario per mercoledì. Davvero? Siamo di fronte a un controsenso, se prepari un blitz, l’effetto sorpresa è fondamentale, qui siamo di fronte alla Cnn che anticipa la data e manca solo l’ora spaccata (a che ora è la guerra?) per entrare nella sceneggiatura surreale di una pallottola spuntata con Leslie Nielsen nei panni di Joe Biden.
C’è poco da ridere, ma niente come il comico (l'impareggiabile lezione de Il grande dittatore, Charlie Chaplin, 1940) riesce a dipingere meglio una situazione ai confini della realtà.
Gli Stati Uniti stasera hanno chiuso la loro ambasciata a Kiev e spostato tutto il personale a Leopoli, dove le immagini che spiovevano dalla tv erano quelle di una città che la sera mostra più vita del centro zombificato di Roma. La notizia del ripiego diplomatico americano ha innervosito i mercati e il petrolio ha cominciato a galoppare come una biga romana nel Circo Massimo: record del Wti (95 dollari) e del Brent (96 dollari), il prezzo del barile a livelli che non si vedevano dal 2014. Curva del Wti negli ultimi cinque giorni:
Come dice il nostro faro dei mercati, Gordon Gekko: "È tutta una questione di soldi, il resto è conversazione". E naturalmente "se vuoi un amico, compra un cane". Io ho due gatti, la dimensione ideale, la pax felina.
Sollevati nello spirito dalla saggezza del folletto di Wall Street (Oliver Stone, 1987), abbiamo affrontato una giornata a pelo corto e artiglio retrattile che sembrava diretta verso la pace e poi ha subito il colpo di freno degli Stati Uniti: lo spostamento dell’ambasciata a Leopoli, la dichiarazione del segretario di Stato, Antony Blinken su una "drammatica accelerazione nell'ammassarsi delle forze russe" al confine, le parole gravi del Pentagono sulle opzioni militari di Putin con il portavoce John Kirby (è lo stesso che abbiamo visto arrampicarsi sugli specchi durante la tragica ritirata americana da Kabul) che dice con assoluta indifferenza per la logica del racconto come da parte russa non sia stata ancora "presa la decisione finale" (e allora come fai a definire l’invasione “imminente”? - sono i misteri dialettici della guerra nell’amministrazione Biden) ma la scintilla potrebbe scoccare "forse anche questa settimana". Infine, le dichiarazioni del portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price, secondo cui non vi sono segnali di de-escalation militare sul fronte russo, “questo non è qualcosa che abbiamo visto fino ad oggi”. C'era una volta Serghei Lavrov che a fine mattina diceva che la pace era una possibilità. Tutto da rifare.
04
Il pozzo e il pendolo della guerra di carta
È il calendario impazzito della guerra di carta. E la sensazione netta che alla Casa Bianca stiano mettendo in scena un’operazione da gran finale dove o scoppia la pace o inizia la guerra. Dall'altra parte c'è lo specchio del Cremlino, l'antica arte del dire, non dire, infilarsi dove l'avversario mostra una debolezza semantica, un fianco scoperto, l'imprevisto. In ogni caso, nella storia della rotativa, il cattivo è uno (Putin) e il buono è l’altro (Biden). Com'è noioso il mondo in bianco e nero.
L’Europa è intrappolata in questo racconto che oscilla come il pendolo di Edgar Allan Poe, siamo nello stato di tensione crescente de Il pozzo e il pendolo, (1842), la “falce omicida” s’avvicina al petto del prigioniero, tutto sta per condurre alla morte certa e alla fine con squilli di tromba arriva l’aiuto insperato, la liberazione: “Era il braccio del generale Lassalle: i francesi erano entrati a Toledo; l’Inquisizione era nelle mani dei suoi nemici!”. Il maestro del mistero delibato in un'edizione favolosa - acquistata quando ancora avevo il tempo di frequentare le librerie d'America senza l'orologio baudelairiano che ti ammonisce con il sinistro trascorrere del tuo tempo, "ricordati!" - curata da Michael Connelly, con saggi tra gli altri di Jeffery Deaver, Nelson DeMille, Sue Grafton e Stephen King, proprio quello che ci vuole per catturare l'arte dell'intrigo, la chimica fine della suspence che in questa storia di preparazione della guerra è il centro della storia. Ci sarà il liberatore anche stavolta? E di chi? E da chi? Che storia, in Ucraina, terra di mezzo di un'Europa sonnambula. Siamo vicini al pozzo dove c'è il pendolo. Chi cadrà?
05
La Caduta dei Giganti e noi
Mentre il cancelliere Olaf Scholz ce la mette tutta a cercare di dimostrare di non essere la pallida ombra di Angela Merkel (e per ora lo è), mentre la Germania cerca di spegnare l’incendio dicendo che “l’adesione dell’Ucraina alla Nato non è in agenda” (e basterebbe questo a evitare il conflitto), la Casa Bianca ribadisce che un’invasione è possibile "in qualsiasi momento". La Germania che fu impero e poi precipita nell'abisso di due guerre, si rialza, la parabola che comincia con Fall of Giants, primo volume della Century Trilogy di Ken Follett, spazio immenso del razionale che combatte con l'irrazionale, terra di splendore e rovina, l'Europa.
Tutto questo affanno, la minaccia, parte da quello spazio immaginario, da quella data, da questa mappa, Europa, circa 1914:
Guardatela bene, la mappa, è il nostro futuro: la Russia che si protende dall'Asia verso l'Europa, tocca lo Stato destinato a fare eternamente da cuscinetto, la Polonia, comprende un luogo, Kiev, che oggi è "indipendente" (forse da tutto, ma non dall'onda lunga della storia) in un altro Stato chiamato Ucraina che è il posto dove comincia la storia della Russia, le Repubbliche Baltiche di oggi sono il il territorio e il porto di Mosca di ieri, quell'impero in espansione che si prepara a arrivare fino a Berlino, fino al bunker di Adolf Hitler, in un'altra guerra che nessuno poteva immaginare eppure covava tra le trincee insanguinate di quella allo stato nascente. La storia, le sue carte, i suoi confini, i suoi segni, sono i disegni del destino delle nazioni e dei popoli.
Per il vostro cronista questa giornata sulle montagne russe è una fatica di Sisifo, hai appena ricostruito una trama che va dritta verso la pace ed ecco l’aereo più pazzo del mondo puntare il muso verso il basso, vai con la picchiata. No panic. Ok, panic. Che cosa vogliono gli Stati Uniti? Che cosa si agita nella mente di Putin? Quanto è grande e profonda la crisi americana? Dove comincia e finisce il gioco a scacchi dello zar? Dilemma, nessuno lo sa (forse neppure i protagonisti hanno messo a fuoco la montagna da scalare, calibrato tutti i rischi dell'arrampicata), il poker è aperto, il banco è quello della pace. La telefonata tra Joe Biden e il premier britannico Boris Johnson in serata non schiarisce l’orizzonte, Londra e Washington fanno il gioco duro dell'Anglosfera, evocano la Conferenza di Monaco del 1938, un altro preludio di guerra che fa colare a terra il sangue vermiglio di cui non conoscono il sapore, entrambi dicono che c’è ancora "spazio per la diplomazia”, ma mettendo davanti alla strada i cavalli di Frisia e il filo spinato, dunque attenzione perché il cecchino russo ha pronto il colpo in canna.
06
La matrioska di Putin e la sorpresa
Tutto sembra perduto nel fango della steppa, poi alle 22:43 arriva una notizia da Mosca: Vladimir Putin "è disposto a negoziare". Parola di Dmitry Peskov, il portavoce del Cremlino. "Il presidente Putin ha sempre chiesto negoziati e diplomazia" - dice Peskov alla Cnn - e l'Ucraina è solo una parte del problema, è una parte del più grande problema delle garanzie di sicurezza per la Russia e ovviamente il presidente Putin è disposto a negoziare".
Siamo tra le pagine fluorescenti del Maestro e Margherita (meravigliosa edizione di Penguin Classics), tra la realtà, la finzione, la verità e l'inganno, in un luogo dove Woland (il diavolo) fa e disfa le biografie, semina distrazione e distruzione, innesca il riso e provoca il pianto, regalando pagine di vita (e morte), una rivelazione improvvisa che sa di domani in un mondo che si trascina a letto da ieri: "L’amore ci si parò dinanzi come un assassino sbuca fuori in un vicolo, quasi uscisse dalla terra, e ci colpì subito entrambi. Così colpisce il fulmine, così colpisce un coltello a serramanico!". La Russia è sempre un azzardo, è il fascino della matrioska. A che ora è l'invasione? Domani o la prossima settimana? Sempre o mai? Sorpresa.
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- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.