10 Giugno

Abbattono statue e sono il monumento dell'ignoranza

La furia iconoclasta dei manifestanti dell'anti-razzismo privi di senso storico. Nobili ideali che si scontrano con la realtà delle pagine della Storia. Un'indagine di Marco Patricelli sui simboli sfregiati e travisati

di Marco Patricelli

Se filtrassimo la storia col setaccio del pregiudizio potremmo impacchettare il nostro passato e gettarlo via in blocco. Perché avremmo amaramente scoperto che personaggi celebri e celebrati non erano poi questi campioni di virtù da esaltare e di cui perpetuare il ricordo. Un autolesionismo schizoide ha contagiato da qualche tempo l’Occidente più e peggio del Covid-19, perché almeno il devastante coronavirus prima o poi si potrà curare in laboratorio, mentre il focolaio acceso dopo la barbara uccisione di George Floyd è andato ad alimentare un incendio difficilmente domabile con i criteri della logica, su cui  soffia il vento di un radicalismo tanto rumoroso quanto malato.

La statua di Leopoldo II imbrattata dai manifestanti a Bruxelles (Foto Ansa).

La rimozione di statue definite «razziste» non è riprova di onestà intellettuale ma di stupidità strumentale: un’indignazione che scaturisce dall’incapacità di mediare e di elaborare le informazioni culturali, e si manifesta con un’iconoclastia virulenta che non ha risparmiato né la regina Vittoria, che ha gettato una rete genetica sui troni di mezza Europa dando il suo nome a un’età della storia, né Winston Churchill, che ha salvato tutta l’Europa dal mostro nazista. All’improvviso sono diventati di due spregevoli «razzisti». Con buona pace dei sepolcri imbiancati che protestano, manifestano, marciano, e vogliono cambiare il mondo con slogan “quattro stagioni” e con fiaccole per illuminare l’oscurantismo degli altri. Non piace, certamente, ma la storia è fatta di atrocità, dalla notte dei tempi e sarà così fino al crepuscolo dell’umanità, nonostante i tentativi di ammorbidire gli scontri dettando regole come fossero bon ton.

Un'altra statua di Leopoldo II imbrattata a Bruxelles (Foto Ansa).

Quando a livello internazionale si misero al bando i gas e le pallottole esplosive dum-dum, ci si autoconvinse che la guerra era possibile non farla oppure di farla “umanamente”,...


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