20 Ottobre

Accordo nel governo sul Fisco e "nessuna patrimoniale"

Pace in Consiglio dei ministri tra Di Maio e Salvini condono fiscale. Limite totale di 100 mila euro, c'è la dichiarazione integrativa. Conte e i vicepremier: "Non ci sarà nessuna patrimoniale". La maggioranza fa quadrato dopo il downgrade di Moody's. Il ruolo di Conte nella diarchia di Palazzo Chigi. Salvini pronto a dialogare con i vertici Ue. News e scenario politico

Punto nave dopo il Consiglio dei ministri. Il vertice è andato come da copione: la maggioranza non si rompe (Salvini stamattina aveva detto che stava facendo "esercizio di yoga") e d'altronde non ci sono le condizioni per una crisi, non è il momento. Lunedì riaprono i mercati e il declassamento dei conti dell'Italia da parte di Moody's peserà. Sul decreto fiscale si è giunti a un chiarimento sul tetto annuo (100 mila euro totali e non per singola imposta) e perimetro (riguarda chi ha già fatto la dichiarazione dei redditi). Ci sarà dunque la dichiarazione integrativa che, tra l'altro, non è una novità, è già prevista dall'ordinamento tributario. Di Maio e Salvini sono apparsi sornioni, hanno colmato una distanza politica su un tema oggi, ma le schegge di questa vicenda restano.

Il governo non è né più forte né più debole, i rapporti sono quelli che conosciamo: regolati da un contratto che di volta in volta viene "interpretato" da una delle parti. Oggi è stato il Movimento Cinque Stelle a sollevare eccezioni, non mancheranno in futuro quelle della Lega. Il ruolo di Giuseppe Conte in questa diarchia è molto più importante di quello che immaginano i suoi critici a prescindere: il premier è il vertice di un triangolo dove spesso circola corrente ad alta tensione che si scarica su di lui. Conte è l'elemento di compensazione del governo, senza questa figura la maggioranza non troverebbe mai la sintesi.

L'elemento più interessante della conferenza stampa è stato il continuo richiamo di Conte, Salvini e Di Maio all'appartenenza dell'Italia all'Unione europea e l'apertura concreta al negoziato sulla manovra. Non una marcia indietro sul deficit, ma un cambio di passo (vediamo quanto durerà) nel metodo e nello stile. In realtà Conte a Bruxelles ha sempre praticato un negoziato fermo ma cordiale con...


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