8 Dicembre

Achtung! C'è l'accordo sulla Brexit

La stretta di mano tra Juncker e May è il primo passo che fa la sintesi degli interessi di Londra e Berlino. L'apertura di nuovo spazio commerciale fondamentale per la Germania dove ieri è arrivato il via libera ufficiale della Spd ai colloqui con Angela Merkel.

"Ogni inglese è un'isola" scrisse il grande poeta Novalis. È una delle più fulminee e efficaci definizioni del carattere degli inglesi. Questa insularità indomabile, questo senso dello spazio che gira intorno, questo orizzonte, questo mare, questa terra e questi confini. L'isola d'Inghilterra e i suoi isolani. Il primo accordo sulla Brexit siglato stamattina dal Regno Unito e dall'Unione europea è figlio di questo carattere. La stretta di mano tra Jean-Claude Juncker e Theresa May nasce dalla volontà inglese "di andare". I critici a una dimensione della Brexit - quelli che dissero che ci sarebbe stato l'Armageddon - dicono che tutto questo è una chiusura della mente, un ritrarsi nei propri confini. Sbagliato. Gli inglesi sono commercianti e esploratori, chiudono contratti e aprono nuovo vie, la Brexit è esattamente questo: la chiusura di un contratto con l'Europa e l'apertura di una nuova via della storia. 

L'Unione europea premeva per l'accordo subito per una ragione molto semplice: la Germania ha un problema, anzi due. Non ha ancora un governo e sta cercando di rianimare la Grosse Koalition, il matrimonio tra Angela Merkel e Martin Schulz, e le imprese tedesche hanno bisogno di un nuovo corridoio per lo scambio commerciale con il Regno Unito che per loro è fondamentale. Qualche settimana fa, il titolare di List aveva segnato sul taccuino le parole di Clemens Fuest, l'economista tedesco che guida l'IFO:

Sta per arrivare la Brexit, se le regole del commercio non vengono subito chiarite, potrebbe esserci uno shock per le imprese tedesche.

Guardare alla Germania significa specchiarsi con il Regno Unito, l'insularizzazione di entrambi è un movimento storico che continua: l'individualismo inglese insegna a quello tedesco come diventare più forte e elegante, ne plasma il carattere e costruisce una rete di relazioni che esprimono energia. Scriveva alla fine dell'Ottocento August Julius Langbehn: 

Amsterdam, Londra, Copenaghen, Amburgo,...


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