9 Settembre
Adulti, draghisti e vaccinati
La Lega soddisfatta dalla mediazione con Draghi, voterà il decreto e il Green Pass sarà esteso. Vaccino, somministrate oltre 80 milioni di dosi. Blitz della polizia contro un gruppo di No Vax, programmava disordini. Blinken scopre la realtà dell'Iran nucleare. L'ultima provocazione dei Talebani
Che succede? Facciamo un giro di giostra in titoli, la giornata è già piena di notizie. Queste sono quelle che contano, quelle che hanno un sottotesto importante.
- Vaccino: somministrate oltre 80 milioni di dosi.
- Lega:
- Blitz contro i No Vax: perquisizioni in tutta Italia, progettavano azioni violente.
- Green Pass a elastico: oggi il Consiglio dei ministri decide sull'estensione.
- Volare con i vecchi guai: Ita non decolla, azienda e sindacati rompono, "impossibile un accordo".
- Afghanistan, Vietnam: l'ultima provocazione dei Talebani: "Il nuovo governo si insediera' l'11 settembre".
- La Bomba dell'Iran: Blinken, "vicini a gettare la spugna sul nucleare".
- Pena di morte, ma con il prete: sospesa un'esecuzione in Texas. La Corte Suprema esamina il diritto del condannato di avere il pastore accanto.
- Coronavirus Politics: il ministro per la vaccinazione, Taro Kono, annuncerà venerdì la corsa per la leadership nel Partito liberale.
Questa sequenza di titoli ci dice molto sulla contemporaneità. Cosa?
01
Il blitz della polizia contro i No Vax
Prima di tutto che la vaccinazione corre, che avremo tra qualche settimana l'80% del paese immunizzato e il Covid-19 sta diventando un fenomeno gestibile. È confermato che tra i No Vax c'è anche un gruppo di idioti che ha scambiato la resistenza al vaccino per una guerra, secondo gli investigatori questo gruppetto di No Vax (composto da 5 donne e 3 uomini), aveva intenzione di costruire bombe "fai da te" e di approvvigionarsi di coltelli. Si sono fatti beccare subito, segno della loro infinita intelligenza. In giro è pieno di squilibrati che non capiscono proprio il significato della parola "libertà", i partitanti stiano attenti alle parole che usano quando parlano di vaccinazione e libertà.
Nel decreto di perquisizione dei No Vax si legge che il gruppo "con azioni violente" puntava a "mutare o condizionare la politica governativa e istituzionale in tema...
Che succede? Facciamo un giro di giostra in titoli, la giornata è già piena di notizie. Queste sono quelle che contano, quelle che hanno un sottotesto importante.
- Vaccino: somministrate oltre 80 milioni di dosi.
- Lega:
- Blitz contro i No Vax: perquisizioni in tutta Italia, progettavano azioni violente.
- Green Pass a elastico: oggi il Consiglio dei ministri decide sull'estensione.
- Volare con i vecchi guai: Ita non decolla, azienda e sindacati rompono, "impossibile un accordo".
- Afghanistan, Vietnam: l'ultima provocazione dei Talebani: "Il nuovo governo si insediera' l'11 settembre".
- La Bomba dell'Iran: Blinken, "vicini a gettare la spugna sul nucleare".
- Pena di morte, ma con il prete: sospesa un'esecuzione in Texas. La Corte Suprema esamina il diritto del condannato di avere il pastore accanto.
- Coronavirus Politics: il ministro per la vaccinazione, Taro Kono, annuncerà venerdì la corsa per la leadership nel Partito liberale.
Questa sequenza di titoli ci dice molto sulla contemporaneità. Cosa?
01
Il blitz della polizia contro i No Vax
Prima di tutto che la vaccinazione corre, che avremo tra qualche settimana l'80% del paese immunizzato e il Covid-19 sta diventando un fenomeno gestibile. È confermato che tra i No Vax c'è anche un gruppo di idioti che ha scambiato la resistenza al vaccino per una guerra, secondo gli investigatori questo gruppetto di No Vax (composto da 5 donne e 3 uomini), aveva intenzione di costruire bombe "fai da te" e di approvvigionarsi di coltelli. Si sono fatti beccare subito, segno della loro infinita intelligenza. In giro è pieno di squilibrati che non capiscono proprio il significato della parola "libertà", i partitanti stiano attenti alle parole che usano quando parlano di vaccinazione e libertà.
Nel decreto di perquisizione dei No Vax si legge che il gruppo "con azioni violente" puntava a "mutare o condizionare la politica governativa e istituzionale in tema di campagna vaccinale". Lo scrivono il capo della sezione distrettuale antiterrorismo di Milano Alberto Nobili e il pm Piero Basilone. Agli indagati è contestata l'accusa di istigazione a delinquere in concorso in quanto avrebbero pianificato la commissione "di delitti connotati dalla violenza contro persone e cose" nell'ambito di iniziative "volte ad affermare le convinzioni dell'area cosiddetta 'no vax'". Programmavano il tumulto per intimidire l'esecutivo, tanto che gli investigatori scrivono che il blitz rientra in una "importante attività preventiva contro dei disordini" che erano stati programmati. Questi gruppi non possono essere sottovalutati, stanno "alzando il tiro".
02
Green Pass. Lega soddisfatta, voterà sì al decreto
E la politica? Ha l'occasione per non lasciare alcuna zona grigia. Oggi ci sarà un Consiglio dei ministri interessante, il Green Pass è elastico (come la maggioranza) e dal raggio di estensione del certificato verde potremo misurare quanto Draghi abbia lavorato alla mediazione con la Lega. Salvini scalpita, vede svolazzare il fantasma di Giorgia Meloni, tutto comprensibile, ma non l'inseguimento delle minoranze rumorose, quelle fanno perdere non prendere voti. Alla fine, prevale il realismo.
Il segretario della Lega, Matteo Salvini, a Cernobbio (Foto Ansa).Perché si può negoziare, fare una politica di bandiera, ma non fino alla rottura, si tratta di una dimensione chiara che abbiamo già messo nero su bianco su List. La riprova, nelle dichiarazioni di stamattina della Lega: "La Lega è soddifatta perché, dopo un confronto costruttivo, è riuscita a ottenere dal governo alcuni impegni importanti, confermati in sede di accoglimento di ordini del giorno e che saranno inseriti nei prossimi provvedimenti. Si tratta, tra le altre cose, di milioni di euro per tamponi a prezzo simbolico per i minorenni e le famiglie in difficoltà, estensione della validità a 72 ore del tampone molecolare, il riconoscimento del tampone salivare rapido, il risarcimento per eventuali danni da vaccino, l'esclusione di obblighi estesi e generalizzati, ad esempio per l'utilizzo dei mezzi pubblici. Un altro passaggio importante riguarda rinvio, rateizzazione e rottamazione delle cartelle esattoriali. Insomma, mentre PD e 5Stelle approvavano la coltivazione e il consumo di droga in casa, la Lega lavorava con Draghi per risolvere problemi ben più reali e concreti". Firmato "fonti Lega". Non ci sarà nessuna crisi (e Salvini l'ha sempre esclusa, ma a volte non basta, le crisi prendono vita propria), nessun partito può permettersela di fronte a un'opinione pubblica che apprezza il pragmatismo di Draghi. Gli italiani sono adulti, draghisti e vaccinati. E piano piano ci arriva anche la politica, sono draghisti per forza, ma questa è la realtà.
02
Alitalia è fallita e il ritorno a quel mondo è impossibile
La manifestazione dei dipendenti Alitalia ieri a Roma (Foto Ansa).In un paese che sta cambiando ma tende con naturalezza al gattopardismo, la vicenda di Alitalia che è diventata Ita è esemplare. La compagnia aerea per decollare non deve essere la replica di quella che bruciava cassa per 2 milioni di euro al giorno. I sindacati ieri hanno rotto con Ita, chiedono garanzie, posti, piani industriali irreali, tutte cose che hanno condotto al fallimento di Alitalia. Sembra che per i sindacati il tempo non passi mai. Ita con quel tipo di impostazione non decollerà mai. O meglio, farà qualche volo, brucerà carburante e denaro e poi resterà a terra. Flotta piccola, flessibile, personale di qualità, alleanze internazionali. Questa è la formula giusta, quella dei sindacati è la Formula Liquidazione.
***
La parte estera è sempre quella più interessante, il coronavirus ha accelerato i cambiamenti che erano già fiumi carsici, li ha fatti emergere. Così ecco il Medio Oriente in piena evoluzione e involuzione e l'America in ritirata in tutte le sue dimensioni.
03
Blinken scopre che all'Iran di Raisi piace l'atomo
Il presidente dell'Iran Ebrahim Raisi durante un'intervista a Teheran (Foto Epa).La realtà dell'Iran sta bussando alla porta della Casa Bianca. Si diceva, ai tempi, che Trump era un fascista filo-israeliano e uscire dall'accordo sul nucleare era un errore figlio dell'ignoranza del palazzinaro di Manhattan, che bisognava credere alla buona fede degli Ayatollah (moderati come i Talebani, si sa), che la Bomba di Teheran era frutto della fervida immaginazione dei repubblicani americani, che Biden avrebbe rimesso tutto a posto, perché lui, Joe, è un "competente". Perbacco, ieri Antony Blinken ha detto che sul negoziato nucleare gli Stati Uniti "sono vicini a gettare la spugna". Din don dan, per chi suona la campana? Per chi crede che l'Iran sia un partner affidabile nelle relazioni internazionali. Il suo stratega numero uno, Qassem Soleimani, era l'architetto di una guerriglia internazionale che aveva come obiettivo l'uccisione degli americani, un killer al servizio della Guida Suprema, Ali Khamenei. Trump lo fulminò all'aeroporto di Baghdad con un missile hellfire. Biden? I suoi nemici sanno che si sta ritirando dall'Afghanistan facendosi ridicolizzare dai Talebani. Quanto sta sprofondando nel ridicolo l'amministrazione americana? Riassunto e sorpresa (semi)finale.
04
L'ultima provocazione dei Talebani
I simboli dell'Emirato al posto dei murales a Kabul (Foto Epa).In Afghanistan stanno mettendo in scena il festival di Woodstock del medio-evo islamista. Riepiloghiamo: le donne nelle scuole private sono state separate dai maschi e non possono avere insegnanti donne, nelle scuole pubbliche le donne non ci sono, se scendono in piazza vengono picchiate (è successo ieri), non potranno fare sport perché altrimenti il loro viso e corpo rischia di essere "esposto", le manifestazioni in piazza sono state vietate, due manifestanti sono morti a Herat, i giornalisti vengono picchiati (quando va bene), i comici vengono uccisi (è successo a Kandahar), la musica è stata bandita dal paese (e i musicisti vengono anch'essi uccisi, meglio non rischiare di averne qualcuno a piede libero), nel governo dei Talebani non c'è neanche una donna né sono presenti esponenti degli altri clan tribali. Nel paese naturalmente sono presenti gli stragisti di Isis-K e i tagliagole di Al Qaeda. In compenso nel governo dei Talebani sono presenti i seguenti ceffi: il primo ministro, si chiama Mohammad Hasan Akhund, è nella lista Onu dei terroristi; il ministro dell'Interno è Sirajuddin Haqqani, capo della Rete Haqqani, un gruppo filantropico dedito alla guerriglia e allo sterminio di massa, Haqqani è il link tra il Pakistan, i Talebani e Al Qaeda, sul suo capo pende una taglia da 10 milioni di dollari dell'Fbi; il ministro della Difesa è Mohammad Yaqoob, è il figlio del Mullah Omar, che fu il primo leader del gruppo jihadista e il fondatore dell'Emirato Islamico dell'Afghanistan. Abbiamo poi a completare il quadro idilliaco terroristi senza taglia e narcotrafficanti. Il Dipartimento di Stato, siamo sollevati, ha espresso "preoccupazione". C'è altro? Sì, sembra che i Talebani stiano preparando l'ultima provocazione: il governo di Kabul si insedierà l'11 settembre. Sarebbe troppo, ma da quando c'è Biden tutto è permesso ai nemici dell'Occidente.
Una reazione positiva, viene dall'Australia che è pronta ad annullare la partita di cricket maschile dell'International Cricket Council, prevista a novembre, contro l'Afghanistan se i talebani non faranno marcia indietro sull'annunciato divieto alle donne di praticare sport. Questo deve fare l'Occidente, mettere i Talebani di fronte al loro medio evo.
05
Il Texas non è un film di cow boys, è la guerra culturale americana
La frontiera americana è incandescente. Il Texas è il laboratorio politico da seguire. Il Dipartimento della Giustizia è pronto a fare causa allo Stato per la legge restrittiva sull'aborto, la Casa Bianca ha aperto un doppio fronte, contro il Lone Star State e la Corte Suprema. Si tratta di un gigantesco cortocircuito, le "guerre culturali" americane aperte dai Dem contro l'amministrazione Trump sono giunte alla collisione con la Red Nation conservatrice. Sempre in Texas, lo Stato ha varato una legge sul voto che tutela i diritti dei residenti, mentre la Corte Suprema ieri ha sospeso la condanna a morte di un uomo che ha chiesto prima di morire il conforto fisico del prete durante l'esecuzione. Attenzione, il Texas non è un paese di cowboy, ma rappresenta uno degli Stati più dinamici d'America, sede di prestigiose università e centri di ricerca, luogo di investimento di colossi hi-tech come Tesla. Sono conservatori, pagano le tasse e votano, nella storia americana non sono un'eccezione, ma la regola.
La sede della Corte Suprema a Washington DC (Foto Epa).La "guerra culturale" è uno degli elementi da seguire sul radar, per sapere, per capire. In Virginia, a Richmond, è stata rimossa la statua del generale Robert E. Lee, il capo dell'esercito dei Confederati del Sud. "La testa del serpente è stato tagliata", scrive il New York Times, citando un attivista nero. La guerra civile americana, lo schiavismo. I conti con la storia si fanno con la storia non con i canoni del presente. La cancellazione del passato americano è un tratto distopico che può condurre alla crisi della nazione americana e a esiti imprevedibili (ricordo che il Texas può secedere). La storia dovrebbe consigliare prudenza, ma le legioni del politicamente corretto che inseguono la teoria della giustizia sociale (che si trasforma prontamente in ingiustizia per tutti) procedono a passo di carica grazie alla debolezza del pensiero, al conformismo delle classi dirigenti.
06
Lezioni americane
La storia americana va studiata, la nascita della sua Costituzione non è quella dell'avanzata della cavalleria del progresso, ma un continuo aggiustamento della rotta di navigazione sul fiume impetuoso della storia. Chi ha voglia, tempo (è un libro di 560 pagine), passione, curiosità, può leggere un libro di Richard Hofstadter (morto nel 1970, fu docente di Storia Americana alla Columbia University, uno dei più importanti storici degli Stati Uniti) intitolato "The American Political Tradition", qui si trovano tutti gli elementi per sapere, per capire.
Un'introduzione di Christopher Lasch apre la porta di un'opera affascinante che racconta le figure che hanno costruito la macchina della democrazia in America. I Padri Fondatori erano conservatori, attenti a non scalfire i privilegi dell'allora classe dominante. Il grande presidente Thomas Jefferson, i cui scritti sono intrisi di passione per la democrazia e libertà, era uno schiavista, aveva oltre 200 neri che lavoravano nelle sue piantagioni e Hofstadter lo dipinge come il fautore di una politica economica conservatrice. Andrew Jackson, il generale colmo di gloria, era un uomo pieno di slancio e eroismo, un imprenditore, uno schiavista. Cancelleranno dalla memoria anche Jefferson e Jackson? E che dire allora dei presidenti "schiavisti" George Washington, James Madison, James Monroe, Zachary Taylor. Perfino una statua di Abraham Lincoln è finita nel mirino della "cancel culture" (perché lo schiavo liberato da Linconl era in ginocchio e dunque "alimentava pregiudizi"). Lincoln dissacrato, l'uomo che si battè per abolire lo schiavismo. Alla fine, l'incendio appiccato dagli ignoranti diventa un boomerang. E li colpirà.
07
L'ascesa (e il declino) dei leader pandemici
Il ministro per la vaccinazione, Taro Kono, correrà per la leadership del partito e del paese (Foto Epa).Le carriere politiche oggi sono plasmate, create dalla stagione del coronavirus, il caso Giappone è solo l'ultimo: il premier Suga costretto a dimettersi, l'arrivo in pista del ministro per la vaccinazione, Taro Kono. Tra pochi giorni si vota in Germania, le difficoltà dell'Unione conservatrice che sosteneva la cancelliera Merkel sono squadernate nei sondaggi, il vantaggio a sorpresa dei Socialdemocratici è il segnale, la crisi pandemica ha lasciato il segno, la Germania vuole cambiare spartito. Lo faranno davvero? Vedremo. In America è successo, una presidenza che aveva il vento in poppa - quella di Donald Trump - è caduta sulla pandemia e alla Casa Bianca è arrivato Joe Biden. Poi la realtà è tornata, la pandemia corre lo stesso, la vaccinazione degli americani va a rilento, non era un problema del Presidente, ma degli americani, della loro cultura e contesto storico. In Italia la pandemia ha mostrato quanto fosse impossibile l'alleanza giallo-rossa tra il Pd e i Cinque Stelle e quanto non si possa affidare il governo al primo che passa (Giuseppe Conte). È arrivato Draghi e la differenza è tra l'abisso dei lockdown, la riapertura e il boom economico dell'Italia. Gli uomini venuti dal nulla, torneranno nel nulla.
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abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.