29 Gennaio
Afghanistan. Il governo che si ritira a sua insaputa
La Farnesina attacca la Difesa: non ne sappiamo niente. Dietro lo scontro fra i ministri Moavero e Trenta si cela la politica estera fai da te dei grillini. Un dietrofront che non è stato coordinato con nessuno. Ultime dalla crisi in alto mare: Salvini non vuole più il processo e chiede ai Cinque Stelle di votare contro l'autorizzazione a procedere
Che cosa sta succedendo? Tra i lavori in corso c'è il dibattito alla Camera dei Comuni sulla Brexit, vedremo l'esito in giornata. Sono in discussione 19 emendamenti, la portavoce di Theresa May ha annunciato che il governo intende modificare le norme sul confine irlandese. In ogni caso la May deve passare per un nuovo accordo con Bruxelles. Angela Merkel aveva mostrato disponibilità in tal senso. Il caso è aperto, la discussione a Westminster è in corso. L'altro caso di grande interesse è quello tra la giustizia americana e il colosso cinese delle telecomunicazioni, Huawei. Pechino ha reagito con veemenza, il dossier casca sul tavolo del negoziato tra Stati Uniti e Cina sui dazi. Riguarda anche l'Italia, vale miliardi (investimenti e infrastruttura della Rete 5G) ma i nostri baldi eroi sono impegnati in altre faccende.
L'agenda italiana si conferma surreale, al di là di ogni immaginazione, non siamo solo nel consueto quadro dell'emergenza italiana, qui vi sono altri due elementi: scarsa esperienza, nessuna moderazione. Il Paese, le sue presunte classi dirigenti (non solo quelle politiche) sono fuori dalla contemporaneità, l'Italia vive in una bolla, da una parte i fatti, dall'altra la fiction. Facciamo il punto nave (occorre proprio chiamarlo così). Seguite il titolare di List.
01
Punto nave. Salvini non vuole il processo e sfida di Maio
Ecco le note sul taccuino a metà giornata. Sono molto istruttive.
- Il Parlamento è impegnato a discutere la sorte di una nave con 47 persone a bordo e il governo - per imperizia - si è ficcato un autoscontro istituzionale che rischia di mandarlo in frantumi;
- Il ministro dell'Interno oggi in una lettera al Corriere della Sera dice che il processo chiesto dal tribunale dei ministri non si deve fare perché ha "agito nell'interesse pubblico". Sono ragioni fondate, ma ieri sosteneva che avrebbe rinunciato...
Che cosa sta succedendo? Tra i lavori in corso c'è il dibattito alla Camera dei Comuni sulla Brexit, vedremo l'esito in giornata. Sono in discussione 19 emendamenti, la portavoce di Theresa May ha annunciato che il governo intende modificare le norme sul confine irlandese. In ogni caso la May deve passare per un nuovo accordo con Bruxelles. Angela Merkel aveva mostrato disponibilità in tal senso. Il caso è aperto, la discussione a Westminster è in corso. L'altro caso di grande interesse è quello tra la giustizia americana e il colosso cinese delle telecomunicazioni, Huawei. Pechino ha reagito con veemenza, il dossier casca sul tavolo del negoziato tra Stati Uniti e Cina sui dazi. Riguarda anche l'Italia, vale miliardi (investimenti e infrastruttura della Rete 5G) ma i nostri baldi eroi sono impegnati in altre faccende.
L'agenda italiana si conferma surreale, al di là di ogni immaginazione, non siamo solo nel consueto quadro dell'emergenza italiana, qui vi sono altri due elementi: scarsa esperienza, nessuna moderazione. Il Paese, le sue presunte classi dirigenti (non solo quelle politiche) sono fuori dalla contemporaneità, l'Italia vive in una bolla, da una parte i fatti, dall'altra la fiction. Facciamo il punto nave (occorre proprio chiamarlo così). Seguite il titolare di List.
01
Punto nave. Salvini non vuole il processo e sfida di Maio
Ecco le note sul taccuino a metà giornata. Sono molto istruttive.
- Il Parlamento è impegnato a discutere la sorte di una nave con 47 persone a bordo e il governo - per imperizia - si è ficcato un autoscontro istituzionale che rischia di mandarlo in frantumi;
- Il ministro dell'Interno oggi in una lettera al Corriere della Sera dice che il processo chiesto dal tribunale dei ministri non si deve fare perché ha "agito nell'interesse pubblico". Sono ragioni fondate, ma ieri sosteneva che avrebbe rinunciato all'immunità e il dietrofont arriva perché Salvini ha fiutato il rischio che la faccenda finisca male per lui. Pensiero non impossibile, vista la sua totale assenza di tono, comportamento e prassi istituzionale, sono cose che contano quando sei al Viminale perché un comportamento sopra o sotto le righe non è solo una questione di discorso, spesso nasconde anche una potenziale incuria negli atti formali, quelli che incontrano il limite e la forza della legge. Sul piano politico, inoltre, Salvini vuole tenere sotto pressione il Movimento Cinque Stelle (Di Maio ha detto che voteranno sì alla richiesta di autorizzazione a procedere, ma attenzione alla prossima giravolta spaziale pentastellata) per tenere calda la carta radioattiva della crisi di governo e del voto anticipato. Sintesi: Salvini si è messo con le sue mani sulla griglia e ora cerca di non farsi grigliare. Sarà anche uno che prende valanghe di voti, ma sul piano della capacità istituzionale è imbarazzante. In ogni caso è battuto sempre dai Cinque Stelle che sono riusciti a fare un'involontaria operazione perfetta: nella Giunta per le immunità del Senato - quella che vota sull'autorizzazione a procedere su Salvini - c'è il comandante Gregorio De Falco, ex pentastellato espulso dai pentastellati. Il suo voto sarà decisivo e ha già fatto sapere come la pensa: "Quello sulla Diciotti non è in nessun modo configurabile come un atto politico". È il sottosopra della cronaca che diventa politica e dadaismo parlamentare. Siamo al caso Concordia in Parlamento, il naufragio con l'inchino: "Salga a bordo, cazzo". Preparate le scialuppe e cercate Schettino;
- La sinistra è immersa (parola adeguata) in una fase Ridolini. Hanno preso il gommone e sono saliti sulla Sea Watch, ma il problema è che non sono mai scesi sulla terra. Hanno sbagliato - anche qui, per assenza di moderazione e cinico scambio con l'Europa - politica sull'immigrazione, dato ai populisti un'arma per la campagna elettorale e oggi sono... in barca. Dovrebbero ridefinire la propria missione, rinnovare la classe dirigente del partito, studiare la contemporaneità, fare un'opposizione seria, preparata e puntuale in Parlamento e invece giocano a fare Green Peace, perpetuano un vecchio giro di nomi, facce, idee bocciate dalla storia, sono imprigionati nella cella/bolla dei social e quando ricorrono alla via istituzionale (vedi Corte Costituzionale) rimediano figure che nel vecchio Pci - un partito serio - avrebbero condotto gli attuali protagonisti del Pd a andare in giro con la scopa e il secchio pieno di colla, tutti ad attaccare manifesti;
- Il ministro del Lavoro - quello che non ha mai lavorato - esulta su Facebook: "Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decretone che contiene il Reddito di Cittadinanza e Quota 100. Bentornato Stato Sociale!". Cribbio, che notizia. Di Maio ha dimenticato di dire che Mattarella ha fatto tagliare con la motosega il provvedimento perché era stato trasformato in un decreto omnibus con dentro di tutto.
Questo è il quadro di navigazione. Ora andiamo in Afghanistan, i sovranisti immaginari hanno deciso di dare il loro contributo di creatività anche da quelle parti.
02
Afghanistan. La Farnesina contro la Difesa
Nota ufficiale del ministero degli Esteri, due righe, micidiali:

Siamo alla Difesa fai da te dei grillini. Siamo anche alle comiche. E nel comico c'è sempre il tragico. Elisabetta Trenta, ministro della Difesa, fa sapere di "aver dato disposizioni al Coi di valutare l'avvio di una pianificazione per il ritiro del contingente italiano in Afghanistan. Orizzonte temporale di 12 mesi". La cosa è di inaudita gravità per un paio di motivi:
- Il ministro prende un'iniziativa autonoma che tocca direttamente la linea di politica estera dell'Italia;
- Si tratta di decisioni (o piani) su cui va informato il Parlamento, cosa che non è stata fatta;
- Il ministro degli Esteri, Enzo Moavero, non ne è stato informato;
- Non risulta a nessuno che il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, al vertice del Consiglio Supremo di Difesa, ne sia mai stato informato;
- Non risulta che siano stati informati gli Stati Uniti;
- Non risulta che il ministro Trenta abbia discusso con gli alleati della Nato di un ritiro del contingente italiano dall'Afghanistan;
- Il ministro Trenta ha condiviso il piano (o presunto) tale con la Presidenza del Consiglio, cioè con Giuseppe Conte.
La faccenda è di estremo interesse: dunque il ministro della Difesa parla con il Presidente del Consiglio, il quale lascia scorrere la cosa. Nessuno ne parla con il ministro degli Esteri, nessuno ne fa oggetto di discussione in Parlamento, nessuno affronta il tema con il capo dello Stato, nessuno ne parla con gli Stati Uniti, nessuno ne discute in sede Nato. D'altronde, tutto si tiene, abbiamo ormai un generatore automatico di linee di politica estera impazzito, basta pensare al caso del Venezuela. E poi sull'operazione Trenta c'è già il sigillo del ministro-ombra, il Segretario di Stato grillino, Dibba, il quale afferma: "Il ritiro delle truppe dell'Afghanistan, di tutto il contingente entro un anno, è una splendida notizia". Di Battista, modestamente, chiosa: "Ho lottato tanto per questo obiettivo e con me ha lottato tutto il Movimento. In Afghanistan, abbiamo perso uomini valorosi nonchè sprecato piu' di 5 miliardi di euro dei cittadini italiani. Ho appena parlato con Luigi Di Maio complimentandomi per la decisione. Si tratta di un altro successo di questo governo. Faccio i miei complimenti anche al ministro della Difesa Trenta. Sarà bellissimo vedere i nostri soldati far ritorno già nei prossimi mesi". Massì, c'è solo un dettaglio: gli affari militari e la politica estera impongono una serietà e compostezza istituzionale sconosciuta ai grillini, le cose si concordano con gli alleati, a meno che non si vestano i panni di una forza chiamata America.
Cosa ne pensa del ritiro - non solo italiano - il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg? Dice questo: "Penso sia un po' presto per speculare perché quello che occorre fare ore è sostenere gli sforzi per trovare una soluzione pacifica. Noi sosteniamo con forza questo impegno". Stoltenberg ha pronunciato questa frase mentre era al Pentagono, Washington. Il luogo dove si fanno e disfano le cose in Afghanistan, là, non in una diretta Facebook del Movimento Cinque Stelle.
***
Se tutto è improvvisato, se la logica non esiste, se il ridicolo è superato, se vale soltanto il consenso a presa rapida via social, è chiaro che la situazione è quella comica dei Tre uomini in barca, il romanzo di Jerome K. Jerome: "Io ho sempre l'impressione di fare molto più lavoro del dovuto. Non che sia contrario al lavoro, intendiamoci, il lavoro mi piace, mi affascina. Posso starmene seduto a guardarlo per ore". Quello che non si può fare in Afghanistan.
03
Afghanistan. Quadro storico e punto della situazione
La guerra in Afghanistan non fu un capriccio, fu la risposta degli Stati Uniti all'attentato delle Twin Towers, l'attentato progettato da un gruppo di terroristi ispirato da Osama Bin Laden. C'è una sorta di oblìo sul punto, si fa presto a dimenticare i fatti storici, ma quello è il punto da cui parte questa vicenda: la strage di tremila persone nel centro di New York, isola di Manhattan, America.

Sul tema, regna un'ignoranza abissale, si sono sviluppate nel corso del tempo perfino farneticanti teorie cospiratorie. Questo grafico spiega cosa accadde quella maledetta mattina dell'11 Settembre 2001, nel centro di New York, grafico da fonte Fbi:

A proposito delle teorie cospiratorie, il debunking puntuale è stato fatto da un libretto prezioso di Popular Mechanics (con post-fazione di John McCain) eccolo:
Per sapere, per capire, bisogna studiare, figuriamoci per governare e fare scelte ponderate. È per questo che servono i libri, bisogna inquadrare la storia, proiettarla sul futuro. I libri offrono una ricostruzione dettagliata e autorevole di quanto accaduto. Quelli che segnaliamo vengono dalla biblioteca di List. Cominciamo con la nascita di Al Qaeda e della rete di Osama Bin Laden, qui il libro fondamentale è "The Looming Tower", di Laurence Wright, un'opera di eccezionale valore (qui l'edizione italiana di Adelphi):
La storia, il racconto, va incrociato con i documenti, dunque bisogna leggere - altrimenti si parla a vanvera, cosa che riesce benissimo a tutti, ma non aiuta la comprensione dei molti - gli atti ufficiali della commissione d'inchiesta sugli attentati dell'11 Settembre 2001:
Fatte queste non rapide ma essenziali letture, si ha una prima idea del tema, del contesto storico, della logica che sta dietro la decisione dell'intervento in Afghanistan. Per Dibba e soci, evidentemente refrattari alla documentazione storica e all'analisi dei fatti, suggeriamo almeno la lettura di questo eccezionale libretto, la storia illustrata, un fumetto, del report di cui sopra. I disegni sono di Sid Jacobson e Ernie Colón, un altro modo di rappresentare con efficacia la storia:
Dopo tutto questo, gli americani avevano un solo grande obiettivo: eliminare Al Qaeda e la rete terroristica di Osama Bin Laden. E per farlo dovevano abbattere il suo potere in Afghanistan. Eliminare Bin Laden, cosa poi realizzata dall'amministrazione Obama con un blitz a Abbottabad, Pakistan, il 2 maggio del 2011. Questa è la foto di quella notte che passerà alla storia, il momento in cui i membri del governo americano assistono all'irruzione di 24 Navy Seals nel bunker di Osama:

Su quel blitz, da vedere assolutamente il film di Kathryn Bigelow, Zero Dark Thirty, la ricerca e uccisione di Bin Laden:
Queste sono le premesse storiche, quelle minime che bisogna conoscere, quelle che servono per fare delle valutazioni equilibrate sulla guerra in Afghanistan. Quanto al presente, alle attuali condizioni della missione e al nation building, siamo di fronte certamente a un costoso e frustrante piano americano - di tutto l'Occidente - che ha raccolto pochi frutti. Il primo, quello più evidente ma in realtà non visibile nella cronaca povera che ne fanno i media mainstream, riguarda l'economia dell'Afghanistan. È completamente dipendente dalla coltivazione dell'oppio, guardate questo grafico:

Il punto sulla ricostruzione lo trovate nel report del Sigar sulla ricostruzione in Afghanistan. Un quadro complessivo sulla situazione è in questo paper del Congressional Research Service. Sono cose decisamente più complesse delle frasi a vanvera di Dibba e dei proclami del ministro della Difesa italiana.
04
Le nazioni in Afghanistan
Siamo in Afghanistan con una missione della Nato (la Resolute Support Mission), non siamo soli nell'universo, sono cose che si discutono prima di tutto con gli alleati, ecco quali paesi partecipano alla missione:

I nostri Carabinieri addestrano la polizia afghana, fanno un lavoro fondamentale, il generale David Petraeus di fronte al titolare ne commentò così il lavoro: "Essere addestrati dai Carabinieri è come giocare a basket con Magic Johnson".

Sentire trattare il lavoro dei nostri soldati come una cosa da cui scappare, un impegno nobile e necessario per la pace, quella pace di cui si riempiono la bocca i nuovi entrati a Palazzo Chigi, è il segno del degrado della cultura di governo e delle istituzioni. Non è una cosa che comincia certo oggi, ma il mestiere delle armi ha sempre mantenuto una sua stabilità e serietà - si gioca a dadi con la morte in quei luoghi - e ora anche qui siamo all'improvvisazione, alla boutade, al tentativo di strumentalizzare anche questo.
05
Siria e Afghanistan. I piani di Trump

Quanto al "ritiro" degli Stati Uniti, si tratta di un'operazione ben più articolata di quanto si immagini. L'amministrazione Trump sta ricalibrando i suoi impegni militari nelle aree geopolitiche (priorità al Pacifico) e la strategia complessiva. L'uscita di Jim Mattis dalla Difesa è arrivata proprio per un disaccordo tra la Casa Bianca e il Pentagono sulla Siria e l'Afghanistan. In Siria ha già fatto una mezza retromarcia perché fidarsi di Erdogan significa mettere la testa nella bocca della tigre, in Afghanistan (e in Iraq) la storia è ben diversa da come viene dipinta (ce ne occuperemo in una puntata di RadioList più tardi con Dario Fabbri, state sintonizzati) e di solito in questi affari alla fine si impongono i militari per una ragione semplice e inesorabile: sono loro a conoscere il mestiere delle armi.
Pubblichiamo quanto avevamo scritto su List il 1° gennaio scorso, avevamo anticipato il tema italiano, legandolo ovviamente alla discussione in corso negli Stati Uniti.
06
Kabul e quei duemila miliardi di dollari
Morire per Kabul? Non più. Lo sostiene Trump e tutti lo criticano, anche quelli che erano contro l'invasione dell'Afghanistan. Ma The Donald comincia ad avere sostenitori insospettabili. Robert D. Kaplan è un importante scrittore americano, si occupa di politica estera, è uno da leggere per capire cosa si muove nello spazio della geopolitica. Kaplan sul New York Times ha scritto un pezzo per dire che per gli Stati Uniti "è giunta l'ora di uscire dall'Afghanistan" e la frase fa un certo effetto perché arriva da uno che i boots on the ground li ha sempre messi nei suoi viaggi. "Il ridimensionamento della missione afghana era probabilmente inevitabile. E presto per gli Stati Uniti potrebbe arrivare il momento di uscire dal paese", scrive Kaplan. Perché? Giudizio lapidario:
Nessun altro paese al mondo simboleggia il declino dell'impero americano quanto l'Afghanistan. Non c'è praticamente nessuna possibilità di vittoria militare sui Talebani e poche possibilità di lasciarsi alle spalle una democrazia autosufficiente - fatti che la comunità politica di Washington in gran parte non è in grado di accettare.
Kaplan va avanti con una serie di numeri: non c'è alcun reale vantaggio economico per gli Stati Uniti in Afghanistan nonostante abbiano speso 45 miliardi ogni anno per tentarvi il nation building, la guerra post 2001 è costata finora al contribuente americano 2000 miliardi di dollari, ecco la tabella di Cost of War Project:

Realismo, aspettative, costo per il contribuente. Che cosa possono sperare ancora di ottenere gli Stati Uniti in Afghanistan? È una domanda che per ora resta in sospeso. Riguarda anche l'Italia, le nostre truppe di addestramento sono da anni a Herat.

Abbiamo sul teatro una media annua di 800 militari per circa 100 milioni di spesa. Domanda sul taccuino del compagno Lenin: che fare? È uno dei dilemmi della politica italiana per il 2019. Dipende da cosa deciderà Trump. Le truppe americane si ridurranno, le nostre in un gioco di impegni reciproci nell'Alleanza Atlantica potrebbero restare. Sono problemi leggermente più consistenti degli auguri sulla neve.
***
Il problema è appunto quello della consistenza del dibattito e dei protagonisti in Italia: siamo ancora agli auguri sulla neve. Se la Difesa non parla con gli Esteri, se il ministro si mostra unfit per il ruolo che ricopre, se la linea è quella di Dibba, se il premier sa e fa scena muta, se tutto questo è nella dimensione della fiction del Rocco Casalino di turno, dove volete che si vada a finire?
***
C'è altro sul taccuino? Voliamo alto. Andiamo oltre. Troppe cose terrestri. Abbiamo visto un getto d'idrogeno. Gigantesco.
07
Una scia rossa nello spazio
Foto del telescopio Hubble, ammasso della Chioma, galassia D100, rilascia un lieve getto di gas, si estende per circa 7 mila anni luce:

Per fortuna il colore è rosso. Se fosse giallo Di Maio direbbe che è la conferma della presenza di forze aliene pentastellate nello spazio. Buona giornata.
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stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.