1 Marzo
Alta velocità low cost, frappe, tuffi e nomine
A Palazzo Chigi per ora domina l'impasse. Conte prova a mediare con un progetto di mini alta velocità per la tratta Torino-Lione. Tutti pensano alle nomine (e alla Rai). I "buchi" della relazione dei Servizi Segreti al Parlamento. Politica allo sbando social: il premier con le frappe, il bagno di Calenda
Che cosa sta succedendo? Abbiamo scritto all'indomani del voto in Sardegna che il governo sarebbe finito nel limbo e così è stato. Tutto è fermo, tutto si muove, c'è grande agitazione, ma in realtà non succede assolutamente nulla. Nel vuoto, ci sono quattro punti da tenere d'occhio: grandi opere e riforme istituzionali, nomine nelle partecipate, piano industriale della Rai, l'agenda del Quirinale. Vediamo gli appunti sul taccuino. Seguite il titolare di List.
01
Grandi opere e autonomia regionale
Sono i due dossier sui quali la nave del governo è finito su un banco di sabbia.
La Tav Torino-Lione continua ad essere congelata. Il ministro Toninelli potrebbe far partire i bandi per non far naufragare la società italo-francese (la Telit) che costruisce l'opera, salvo poi tornare indietro con un altro progetto o lo stop totale. Si discute di un progetto low cost che passerebbe da 7 miliardi a 3.5 miliardi. Così, come rifare i conti del ricevimento del matrimonio della figlia. I Cinque Stelle si spaccheranno, attenzione a un'altra consultazione sulla piattaforma Rousseau. Questo passa il convento.
L'autonomia delle Regioni del Nord è bloccata. Salvini vuole l'intesa prima delle elezioni europee, il Movimento Cinque Stelle no e nessuno sa cosa fare. In Veneto il Presidente Luca Zaia comincia a lanciare freccette e prima o poi nel bersaglio ci sarà la faccia di Salvini.
I cantieri di Toninelli. Il ministro dei trasporti ha consegnato al premier Conte un dossier per contestare l'Ance, l'associazione dei costruttori, che dice che in Italia vi sono 600 cantieri fermi. L'unica cosa che sta producendo quel ministero è la carta. Conte ha scritto una lettera a Repubblica dove parla di cantieri per 11 miliardi per la tutela del territorio e dell'ambiente. Per ora è solo comunicazione. Il Palazzo è interessato a una sola cosa: le nomine.
02
Nomine nelle aziende
...Che cosa sta succedendo? Abbiamo scritto all'indomani del voto in Sardegna che il governo sarebbe finito nel limbo e così è stato. Tutto è fermo, tutto si muove, c'è grande agitazione, ma in realtà non succede assolutamente nulla. Nel vuoto, ci sono quattro punti da tenere d'occhio: grandi opere e riforme istituzionali, nomine nelle partecipate, piano industriale della Rai, l'agenda del Quirinale. Vediamo gli appunti sul taccuino. Seguite il titolare di List.
01
Grandi opere e autonomia regionale
Sono i due dossier sui quali la nave del governo è finito su un banco di sabbia.
La Tav Torino-Lione continua ad essere congelata. Il ministro Toninelli potrebbe far partire i bandi per non far naufragare la società italo-francese (la Telit) che costruisce l'opera, salvo poi tornare indietro con un altro progetto o lo stop totale. Si discute di un progetto low cost che passerebbe da 7 miliardi a 3.5 miliardi. Così, come rifare i conti del ricevimento del matrimonio della figlia. I Cinque Stelle si spaccheranno, attenzione a un'altra consultazione sulla piattaforma Rousseau. Questo passa il convento.
L'autonomia delle Regioni del Nord è bloccata. Salvini vuole l'intesa prima delle elezioni europee, il Movimento Cinque Stelle no e nessuno sa cosa fare. In Veneto il Presidente Luca Zaia comincia a lanciare freccette e prima o poi nel bersaglio ci sarà la faccia di Salvini.
I cantieri di Toninelli. Il ministro dei trasporti ha consegnato al premier Conte un dossier per contestare l'Ance, l'associazione dei costruttori, che dice che in Italia vi sono 600 cantieri fermi. L'unica cosa che sta producendo quel ministero è la carta. Conte ha scritto una lettera a Repubblica dove parla di cantieri per 11 miliardi per la tutela del territorio e dell'ambiente. Per ora è solo comunicazione. Il Palazzo è interessato a una sola cosa: le nomine.
02
Nomine nelle aziende partecipate
Fincantieri, Italgas e Snam sono i nomi delle aziende, il significato è cantieristica navale globale, distribuzione del gas, trasporto, stocaggio e rigassificazione. Parliamo di aziende strategiche, tutte e tre quotate, dove dovrebbero prevalere gli interessi del mercato e della buona gestione. Per la politica questo è un fatto del tutto secondario. Sulla nomina dell'amministratore delegato di Fincantieri c'è un dissidio netto nel governo e fa impressione perché parliamo di un'azienda di eccezionale importanza finora guidata in maniera eccellente. La partita delle nomine è incasinata e naturalmente è anche l'unica scacchiera del governo dove si muovono i pezzi, a Cinque Stelle e Lega interessa occupare tutte le caselle, poi si vedrà.
Fincantieri, una delle più belle aziende italiane nel mondo, guidata da un manager in gamba, Giuseppe Bono, secondo i Cinque Stelle dovrebbe cambiare guida. La Lega dice no: "Squadra che vince non si cambia". Se si mettono in discussione i capi azienda che ottengono risultati, non si va lontano.
Italgas e Snam sono la coppia energetica i cui vertici sono da rinnovare. Ufficialmente nessuno mette in discussione gli amministratori delegati, Paolo Gallo e Marco Alverà, in realtà tutte le poltrone ballano, ma in presenza di un grande disaccordo nel governo, paradossalmente si hanno ottime possibilità di conquistare una riconferma al vertice.
03
Informazione e piano industriale della Rai
La Rai è il solito problema: tutti la vogliono controllare, alla fine è la Rai che controlla te. L'amministratore delegato Fabrizio Salini ha presentato il suo piano industriale, pensa di ristrutturare completamente l'organizzazione creando nove direzioni tematiche che di fatto annullano il potere dei direttori di rete che diventeranno dei coordinatori di palinsesto. Sul piano teorico l'idea ha dei precedenti, la televisione francese funziona così. Le direzioni saranno queste: Intrattenimento prime time, Intrattenimento day time, Intrattenimento culturale, Fiction, Cinema e serie tv, Documentari, Ragazzi, Format. Ci sarà anche una direzione per l'approfondimento giornalistico, un modo che in una visione virtuosa serve a dare coerenza e pluralità editoriale, ma la Rai non è un'azienda qualsiasi e il rischio è quello di limitare l'autonomia dei giornalisti e dei programmi. Che ne dicono Cinque Stelle e Lega? A loro interessa l'influenza sull'azienda, questo si ottiene solo mettendo il cappello sulle nuove direzioni.
04
Bank of America da Mattarella
Agenda Quirinale. Sergio Mattarella ieri pomeriggio ha ricevuto al Quirinale il presidente e l'amministratore delegato della Bank of America, Brian Moynihan, e il presidente del Global Advisory Council della Bank of America, John Kerry, con una delegazione del Global Advisory Council della Bank of America. La politica italiana va in Russia (la prossima settimana vedremo lo spettacolo di Roberto Fico che parla alla Duma a Mosca), la finanza americana va da Mattarella. Bel sottosopra.
***
Come vedete, non ci sono visioni o decisioni strategiche, il governo e il Parlamento sono piombati in una palude. Le vere relazioni internazionali che contano le coltiva il Quirinale. L'unica cosa che gira tra i partitanti di maggioranza e opposizione è la chiacchiera sui social. Cose davvero incredibili, danno la misura di quello che ci circonda.
05
Le frappe di Conte e il bagno di Calenda
A Palazzo Chigi la politica è immersa in una bolla social, la comunicazione Made in Casalino è di una devastante povertà culturale. Guardate cosa ha twittato il Presidente del Consiglio mentre era in corso l'altro ieri il vertice notturno che avrebbe dovuto far ripartire la diligenza del governo e invece è servito solo a rinviare ogni decisione affinché Luigi Di Maio possa rialzarsi dal quadrato del ring:
L'idea è sempre quella, comunicare cose che si suppone siano "vicine al popolo", trattare il cittadino italiano come uno che non ha alcun pensiero, un soggetto incapace di attivare un ragionamento e di separare ciò che è privo di contenuto e viene pubblicato per distrarre l'attenzione, da ciò che invece è importante o tale dovrebbe essere.
***
Qualcuno pensa che le frappe e la "comunicazione del popolo" siano una prerogativa (istituzionale, mi raccomando) di quei puzzoni dei sovranisti, dei buzzurri del cambiamento, di quei cafoni del 4 marzo che hanno okkupato Palazzo Chigi. No, cari lettori, Conte, Di Maio, Salvini, Toninelli, sono accompagnati in questo percorso verso il burrone da "I Competenti", anzi da colui che aspira a guidarli alla vittoria, niente meno che Carlo Calenda:
Calenda cercava di fare dell'auto-ironia (non gli riesce, si faccia aiutare, se proprio aspira a usarla come registro stilistico), ma come gran parte dei politici che usano i social media non ha ancora afferrato la regola numero uno: se scendi sul terreno virtuale del nemico, valgono le sue regole, non le tue. Dunque ti diranno che lo vuoi imitare e lo sberleffo che hai confezionato per lui, finirà addosso a te, come una torta in faccia. Cosa che è accaduta puntualmente e Calenda alla fine è stato oggetto di un #panzacalenda serial. Eccolo in marcia ne Il Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo:
Naturalmente non poteva sfuggire il cigno elegante in acqua che in questa immagine diventa oggetto del desiderio:
Se il premier sovranista fotografa le frappe, se Salvini offre la visione pop del sugo Star, il Competente mangerà il cigno. Che eleganza. Questa è la dimensione del messaggio sui social, è rasoterra, si nutre di istanti, non ha logos, è solo emozione, divora come un buco nero tutto quello che gli passa vicino, non importa quanto sia intelligente o cretina la "cosa" pubblicata sui social media. Dal momento in cui viene lanciata sulla timeline, in quella dimensione senza legge, la rotta non è più governata dall'autore, diventa una navicella senza pilota che viene dirottata dal cosiddetto "popolo della Rete". L'influencer sparisce, viene annichilito a raffiche di sparatutto, come in un videogame, e il suo oggetto e soggetto diventa il bottino di conquista dei follower. Il post originario di Calenda subisce un dirottamento verso altri segni e significati (il Quarto Stato, il cigno arrosto) per la semplice e inesorabile ragione che viviamo in un tempo in cui si è realizzata la formula di Marshall McLuhan: il mezzo è il messaggio. Non importa cosa ci sia dentro la lavatrice digitale, l'importante è centrifugare tutto a velocità massima. Così Calenda è finito a girare nel cestello inconsapevolmente, mentre l'avvocato Conte è un premier centrifugato da Casalino. Tutto ha la dimensione di un incubo della comunicazione, siamo in un campo allucinato e allucinatorio, un frammento del Pasto Nudo di William Burroughs dove il protagonista, William Lee, è uno scrittore killer di scarafaggi che a quel punto potrebbe benissimo comparire a Palazzo Chigi, mangiare frappe e tirare fuori una pistola, o stare a bordo piscina al fianco di Calenda mentre spenna un cigno vivo. Siamo in una selva narrativa, nella giungla si applica la legge della giungla. Clic.
Si mangiano le frappe, si fanno bagni di ristoro, si va online pur sapendo che la testa apparirà inesorabilmente vuota. Non solo la testa, anche i documenti che dovrebbero pesare e contare nella vita pubblica del Paese.
06
Cosa non c'è nella relazione dei Servizi Segreti
La relazione semestrale dei Servizi Segreti è stata presentata ieri dal Presidente del Consiglio Conte ed è rilevante per quello che non c'è scritto, per ciò che manca e per l'orientamento che si è voluto dare al rapporto.
Si è puntato soprattutto sul Nord Africa e l'immigrazione - tema importante - ma sono stati saltati accuratamente capitoli chiave che sono connessi all'evoluzione del quadro internazionale, alle nostre alleanze. Sul Venezuela nella relazione leggiamo questo passaggio:
Gli sviluppi intervenuti nel gennaio 2019, che hanno visto il neo-Presidente del Parlamento Juan Guaidó proclamarsi Capo dello Stato, hanno impresso un’improvvisa virata agli eventi, chiamando a nuova prova, sul fronte interno, le Forze Armate, il cui ruolo negli anni si è rivelato cruciale alla sopravvivenza politica di Maduro e, su quello esterno, la Comunità internazionale, tutt’altro che compatta rispetto ad una crisi che, nella migliore delle ipotesi, restituirà un Paese al collasso economico e con scenari analoghi a quelli di una ricostruzione post-conflitto.
Questa dovrebbe essere la relazione al Parlamento dei Servizi Segreti italiani, non il tema di un liceale. Siamo un paese che fa parte della Nato, un alleato strategico degli Stati Uniti, abbiamo fondato l'Unione Europea. Gli Stati europei nostri alleati hanno una posizione di supporto a Guaidó e contro il governo di Maduro, l'amministrazione americana lavora per la caduta dell'attuale governo. Di tutto questo non si fa minimo cenno. Si liquida una vicenda complessa che ci riguarda (ricordiamo la comunità di italiani presenti in Venezuela) con la frase "la Comunità internazionale, tutt'altro che compatta", fatto vero che non aggiunge nulla a ciò che sappiamo tutti, ma così la relazione è completamente priva dello scenario politico, degli elementi che dovrebbero servire al Parlamento per valutare cosa sta accadendo, quale dovrebbe essere il nostro interesse nazionale, le politiche conseguenti da adottare. Non si può fare uno scenario dove si omette la non-posizione dell'Italia, la divergenza rispetto ai nostri alleati.
La sensazione netta, purtroppo, è che si siano voluti evitare temi che mettono in imbarazzo il governo. Non c'è un serio approfondimento - con la casistica e le cose chiamate chiaramente per nome - sulla questione fondamentale della difesa degli asset economici del paese e sulla sicurezza in relazione ai soggetti esteri (in America e in Europa si discute sul caso Huawei che in Italia è presentissima e costruisce la rete 5g), non compare mai in quella scarna sezione (da pagina 61 a pagina 63) la parola "Cina" (soggetto presente nei settori strategici della nostra economia con quote di capitale rilevanti), manca del tutto un capitolo documentato e puntuale sulla Russia, la politica di Putin in Europa (che non è certo solo quella della disinformatia) e le sue azioni in Italia. La relazione è un discreto dossier di geopolitica in cui mancano i fatti che contano. Viviamo tempi segreti interessanti. Forse troppo.
***
Come spesso accade, il calendario offre un calembour di situazioni e richiami che si incrociano. Mentre il governo presentava la relazione dei Servizi Segreti, al Palazzo di Vetro a New York...
07
Venezuela. Stop di Cina e Russia alla risoluzione Onu americana
Russia e Cina hanno messo il veto sul progetto di risoluzione degli Stati Uniti in cui venivano chieste elezioni "libere, giuste e credibili" in Venezuela e nel quale si chiede che vengano "consegnati senza ostacoli gli aiuti umanitari" al Paese latinoamericano. Anche il Sudafrica, membro permanente del Consiglio di sicurezza, ha votato contro il testo di risoluzione Usa, che ha invece il sostegno di nove Paesi europei e latinoamericani.
Ecco perché era importante avere un rapporto dei Servizi Segreti completo, senza reticenze. Presentarlo al Parlamento significa consegnarlo al popolo sovrano di cui tanto si parla nella propaganda quotidiana. Nel rapporto non si danno gli elementi (sul Venezuela e molto altro) per rispondere a una semplice domanda: cosa deve fare l'Italia? Certo, i Servizi Segreti non devono fornire il blueprint del governo, ma qui si fanno scivolare in una botola perfino i fatti.
***
Restiamo in America, facciamo un giro tra Wall Street e la Casa Bianca.
08
Trump, l'economia, Kim e l'arte del no deal
Trump ha rotto in Vietnam con Kim, ma restano "quasi amici", mentre abbandonava il tavolo del summit di Hanoi, a Wall Street si guardavano i dati sulla produzione americana nell'ultimo trimestre. Sono ancora molto buoni, superiori alle stime degli analisti, un + 2.6 per cento che dice che l'economia ha ancora energia e polmoni per la corsa del 2019. Sarà più lenta, più difficile, ma la Casa Bianca ha ancora un terreno favorevole su questo tema e spazio di manovra per "allungare" il periodo di crescita.
La campagna presidenziale è già partita e naturalmente la macchina dell'impeachment è in moto. La testimonianza di Michael Cohen ieri al Congresso era parte di questa sceneggiatura, una comparsata violenta, troppo per essere credibile fino in fondo, ma efficace quanto basta per proseguire l'azione di logoramento di Trump. All'origine della rottura con Kim c'è anche questo, Trump ha preferito non siglare un accordo che concedeva troppo a Kim, avrebbe esposto il fianco a ulteriori critiche e acceso un fronte con l'accusa di appeasement nei confronti del regime della Corea del Nord.
Trump e Kim continueranno a parlarsi nelle prossime settimane, non c'è fretta, quello di Pyongyang è un dossier aperto dal 1953. Come in amore, a volte bisogna lasciar perdere e andare avanti. C'è anche l'arte del no deal. Buona giornata.
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addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.