19 Novembre

Apple rallenta gli ordini, il Nasdaq affonda

Le vendite di iPhone sono inferiori alle attese, l'outlook di Facebook indica un rallentamento, il mercato dei titoli tecnologici è in fase orso e segna meno 3 per cento. Nel gruppo dei FAANG, anche il titolo di Netflix dà segni di cedimento. Il decollo a razzo dell'hi-tech sembra finito, il problema è che nessuno sa come sarà l'atterraggio

La correzione dei titoli tecnologici quotati nella Borsa americana continua. Il Nasdaq ha chiuso a meno 3,03 per cento a 7.028,49 punti, pesano ancora le incertezze sugli ordini di Apple e in generale sulle azioni hi-tech. Il Dow Jones ha chiuso un po' meglio ma sempre in rosso a - 1,56 per cento, 25.017,44 punti; l'indice S&P 500 ha ceduto l'1.66 per cento a quota 2.690,72. Ecco gli ultimi dieci giorni in picchiata dell'indice Nasdaq:

Su List nei giorni scorsi avevamo raccontato la storia di Lumentum, il produttore americano di sistemi ottici, fornitore di Apple, che aveva tagliato nettamente (circa 100 milioni di dollari) le stime dei ricavi per il primo trimestre del 2019, taglio innescato da una revisione degli ordini da parte appunto di Apple. Oggi questo scenario non solo è stato confermato, ma si è ampliato per i dubbi sulle vendite dei nuovi prodotti Apple, in particolare l'iPhone.

Tra i titoli dei FAANG (Facebook, Apple, Amazon, Netflix e Google) anche Netflix comincia a dare segni di cedimento. Il dato è che se Apple non tiene il ritmo della corsa, il mercato rallenta anche tutti gli altri in pista. 


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