2 Marzo

Appunti per non andare a nanna con la camomilla del Pd

Le primarie del Partito democratico. La speranza del milione di votanti, una campagna vuota, la necessità di aprirsi ai temi dei giovani e farli crescere. Maite Carpio racconta la fine dell'era del narcisismo del Pd e (forse) un faticoso e lungo nuovo inizio

di Maite Carpio

Domani ci sono le primarie del Partito democratico. Gli aspiranti alla segreteria si aspettano che vadano ai gazebo almeno un milione di persone. Sembra una vana illusione (la metà già sarebbe tanto) ma non ci lasciamo prendere dallo sconforto perché la verità è che qualcosa sta cambiando nella triste prateria distrutta a colpi di narcisismo dalla classe dirigente del Pd. In questi mesi, i tre candidati si sono messi d’impegno per scoraggiare perfino i più agguerriti tra i masochisti, hanno fatto una noiosa e innocua campagna elettorale (vi ricordate cosa ha detto qualcuno di loro?), giorno dopo giorno l'argomento dibattuto è stato il perfetto sonnifero prima di addormentarsi: si guardava e ascoltava un servizio (breve) del Tg3 Linea Notte (non ne parlava nessun altro) che ti ricordava, en passant, che c'erano dei candidati in corsa, però non si sapeva bene su cosa si discuteva, e con questo torpore di fondo, all’improvviso uno si lasciava prendere da un sonno beato e tranquillo, sollevato dall'idea che in fondo non si perdeva niente d'interessante. Come la camomilla Bonomelli, il Pd garantisce sogni d’oro. 

La campagna è stata un vuoto. Sfido chiunque a fare la lista dei punti che fanno la differenza tra Zingaretti e Martina o tra Martina e Giachetti, che non sia la quantità dei capelli che ancora rimangono loro in testa. C'è un solo punto che li mette d'accordo: ce l'hanno tutti con Carlo Calenda, indaffarato nel ruolo di Ludwig di Baviera nella grotta in Val Badia. E ammettiamolo, la maggior parte dei votanti del Pd (ormai una specie in estinzione) sarebbe pronta a tutto pur di non dare soddisfazione a Calenda. Tutta l’antipatia che una volta apparteneva per merito proprio a Renzi, oggi se la contende anche Calenda. Non è riuscito ancora a toglierli il primato perché l’ex...


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