20 Marzo
Aria, terra, mare. Putin alza il tiro
La guerra in Ucraina fa un ulteriore balzo, la diplomazia è all'angolo. La Russia lancia i missili ipersonici Kinzhal e i Kalibr dalle navi schierate nel Mar Nero. Un messaggio alla Nato. Crisi del grano: l'Egitto fissa il prezzo del pane non sussidiato, il Kuwait blocca l'export dei cereali per tre mesi. Biden fallisce l'aggancio con Xi, alta tensione su Taiwan. Il Medio Oriente si sta sganciando da Washington. Il conflitto e il dilemma dell'uomo del Cremlino, la sua durata
A che punto è la guerra? Va avanti, l'orologio della diplomazia è lento, le lancette dei cannoni e dei missili sono veloci, abbiamo una serie di nuovi fatti, ma ancora non è arrivato il momento di voltare pagina. Nessuna delle parti in campo è pronta a stare al tavolo del negoziato, la pace è ancora lontana.
Putin alza il tiro, sta schierando tutte le armi di ultima generazione, missili che i radar della Nato non possono intercettare (Kinzhal), missili che vengono lanciati dalle navi e dai sommergibili (Kalibr), missili cruise a lungo raggio, mentre le brigate meccanizzate (fonte intelligence britannica) stanno circondando le città, in attesa di un ordine. La guerra di Mosca sta salendo di livello, mentre l'Ucraina cerca di tenere le posizioni (Kiev soprattutto) e attende l'arrivo di nuove armi dall'Occidente. I contraccolpi globali sono enormi, l'intero sistema della catena di produzione e distribuzione è in crisi, il problema degli approvvigionamenti di grano sta cambiando il mercato, i paesi del Medio Oriente e del Nord Africa bloccano l'export, vanno a caccia di cereali e fanno politiche di prezzo nuove sul pane. Facciamo il punto nave, seguite il titolare di List.
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Il problema dell'exit che non c'è
Il lancio di un missile Kalibr da una nave al largo della Siria il 19 agosto del 2016, il primo utilizzo di questo missile (Foto Epa).In Russia un funzionario del governo ha detto che l’Italia la pagherà cara per le sanzioni e ha accusato il ministro Lorenzo Guerini di essere un “falco anti-russo”. Si chiama propaganda, lo scopo è quello di intimorire, minare la fiducia, far sentire bersaglio un popolo, una nazione. Sono velate minacce, messaggi obliqui, ricatti (chiudere il rubinetto del gas russo, dal quale dipendiamo) che fanno parte dello scenario della guerra. Le istituzioni hanno reagito con...
A che punto è la guerra? Va avanti, l'orologio della diplomazia è lento, le lancette dei cannoni e dei missili sono veloci, abbiamo una serie di nuovi fatti, ma ancora non è arrivato il momento di voltare pagina. Nessuna delle parti in campo è pronta a stare al tavolo del negoziato, la pace è ancora lontana.
Putin alza il tiro, sta schierando tutte le armi di ultima generazione, missili che i radar della Nato non possono intercettare (Kinzhal), missili che vengono lanciati dalle navi e dai sommergibili (Kalibr), missili cruise a lungo raggio, mentre le brigate meccanizzate (fonte intelligence britannica) stanno circondando le città, in attesa di un ordine. La guerra di Mosca sta salendo di livello, mentre l'Ucraina cerca di tenere le posizioni (Kiev soprattutto) e attende l'arrivo di nuove armi dall'Occidente. I contraccolpi globali sono enormi, l'intero sistema della catena di produzione e distribuzione è in crisi, il problema degli approvvigionamenti di grano sta cambiando il mercato, i paesi del Medio Oriente e del Nord Africa bloccano l'export, vanno a caccia di cereali e fanno politiche di prezzo nuove sul pane. Facciamo il punto nave, seguite il titolare di List.
01
Il problema dell'exit che non c'è
Il lancio di un missile Kalibr da una nave al largo della Siria il 19 agosto del 2016, il primo utilizzo di questo missile (Foto Epa).In Russia un funzionario del governo ha detto che l’Italia la pagherà cara per le sanzioni e ha accusato il ministro Lorenzo Guerini di essere un “falco anti-russo”. Si chiama propaganda, lo scopo è quello di intimorire, minare la fiducia, far sentire bersaglio un popolo, una nazione. Sono velate minacce, messaggi obliqui, ricatti (chiudere il rubinetto del gas russo, dal quale dipendiamo) che fanno parte dello scenario della guerra. Le istituzioni hanno reagito con la giusta fermezza. Questa è solo una prova ulteriore, è ancora più chiara la posta in gioco. Occorre sangue freddo, bisogna guardare lo scenario con rigore, senza narrazioni auto-consolatorie, perché chi illude s’illude.
A che punto è la guerra? Va avanti, mettendo in crisi tutte le narrazioni che erano state proposte da chi scambia i propri desideri con la realtà. C’era chi sosteneva la teoria della guerra-lampo di Putin (non c’è, perché non poteva esserci in un paese che ha un’estensione pari alla distanza che passa da New York a Chicago, uno spazio più grande della Germania, della Spagna, dell’Italia, dell’Iraq e dell’Afghanistan che gli americani non sono mai riusciti a controllare). C’era chi vedeva l’implosione dell’uomo del Cremlino sotto le sanzioni (non c’è, perché così non possono funzionare, se compri il gas di Mosca per un 1 miliardo al giorno, stai rigenerando paradossalmente le sue finanze che hai congelato). C’era chi era pronto a far decollare aerei spediti all’Ucraina via Nato e la No Fly Zone (non c’è, perché si apre la guerra totale, quella nucleare). C’era chi sosteneva che la Cina avrebbe lasciato Putin al suo destino (non c’è, perché Pechino è attaccata al tubo del gas di Mosca e con il Cremlino condivide un piano per cambiare l’ordine mondiale). C’è una sola cosa: la guerra di Putin. E la resistenza dell’esercito ucraino.
C’è anche la torre di Babele, il contorno dell’Occidente che non fa la guerra, ma la commenta. C’è chi dice che Zelenksy deve arrendersi subito per risparmiare vite (ma gli ucraini hanno il diritto di combattere per la propria patria); c’è chi protesta per l’invio di armi a Kiev (ma non farlo sarebbe - dopo il ritiro dall’Afghanistan - un’altra pagina di disonore dell’Occidente); c’è perfino chi pensa che Putin sia nel giusto (e non sa quanto vale la propria libertà); c’è chi odia l’America e come sempre è tutta colpa degli yankee (e sta di nuovo dalla parte sbagliata della storia). Tutto questo c’è. E non ci aiuterà a trovare la pace.
Non c’è la pace, perché tutti non sono ancora pronti a firmarla. Non è pronto Putin, perché pensa di vincere la sua guerra d’aggressione e ha molte, troppe carte da calare sul tavolo. Non è pronto Zelensky, perché cerca di salvare il suo paese sotto assedio. Non è pronta l’Europa, perché non può cedere di schianto all’assalto. Non è pronta l’America, che vede all’orizzonte l’alleanza dell’Orso russo e del Dragone, il patto tra Putin e Xi, come una minaccia esistenziale.
Che fare? Resistere, ovvio. E preparare un tavolo negoziale degno del nome, cosa che non è stata fatta. Il primo tragico errore è stato quello di andare avanti con incontri bilaterali tra i leader. Tutti sono andati da Putin. E tutti hanno fallito. Per la semplice ragione che la Russia parla una lingua oggi sconosciuta alle leadership occidentali, quella del Novecento e perfino dell’Ottocento. La scuola diplomatica di Mosca prevede la presenza di sherpa, funzionari di alto livello, economisti, geografi e cartografi (l’arte di disegnare i nuovi confini), i direttori dei ministeri degli Esteri, che preparano la bozza dell’accordo di pace mentre i militari fissano le regole per una tregua credibile e duratura. Il vecchio mestiere della diplomazia. Chi conosce Serghei Lavrov, il ministro degli Esteri della Russia, sa che tra i suoi punti di riferimento c’è Aleksandr Gorchakov, il principe della diplomazia dello Zar, l’uomo che si riprese la Crimea (l’eterno ritorno della storia) senza sparare un colpo, il negoziatore inossidabile (trattò per 10 anni) della vendita dell’Alaska agli Stati Uniti. Non è la politica di due secoli fa, è il presente.
Siamo al 25° giorno di guerra, chi pensa che sia un lungo periodo si sbaglia: nel 2003 la prima fase dell’invasione dell’Iraq (un paese più piccolo dell’Ucraina e senza un esercito ben addestrato e equipaggiato) durò più di 40 giorni; nel 1991 sempre in Iraq l'Operazione Desert Shield durò più di cinque mesi (invio e preparazione delle truppe) e poi fu seguita da Desert Storm, la fase combat, che durò 43 giorni e al comando c’era il pluridecorato generale Norman Schwarzkopf, un veterano del Vietnam. Seconda guerra mondiale, la campagna di Francia del 1940 di Hitler cominciò il 10 maggio e si concluse il 25 giugno con la resa incondizionata di Parigi. Durò oltre 40 giorni, un formidabile esempio di “Blitzkrieg”, uso dei carri e accerchiamento strategico.
Non sappiamo quanto può durare il conflitto, ma la Nato deve trovare una soluzione prima di tutto al suo interno, perché ieri Putin ha schierato per la prima volta sul campo di battaglia una nuova arma, “Kinzhal”, un missile balistico con capacità nucleare o convenzionale che viene lanciato da un Mig-31 modificato. È una delle sei armi di "prossima generazione" citate da Putin in un discorso del marzo 2018. È un segnale. L’uomo del Cremlino sta perdendo la guerra? Se è così, allora sta diventando sempre più pericoloso.
02
Partita a cinque e scena aperta
La partita è essenzialmente a cinque, poi tra una puntata e l'altra la scena resta aperta più o meno tutti quelli che contano. Vediamo le principali parti in tragedia.
1. La Russia non ha intenzione di lasciare un solo centimetro di terreno conquistato, continuerà a avanzare con la strategia di stop and go, un mix di pausa e sorpresa. Sono (s)comparsi sul teatro di guerra gli elementi che finora Putin non aveva usato: l'aviazione, i missili a lungo raggio e ipersonici. L'intelligence britannica sostiene che l'esercito russo è passato alla "fase di logoramento". Ma ogni giorno la versione di Londra cambia, anche loro si "adattano" alla scena, così ieri sera c'era il fallimento della campagna aerea di Mosca, mentre oggi la Russia sta circondando le città e bombardando tutto quello che incontra. Ma precisando che non avanza (e curiosamente manca sempre la domanda seguente: perché? E la risposta è disturbante, dunque non arriva).
2. L'Ucraina difende le posizioni nelle città, l'esercito viene rifornito di armi (in arrivo altri missili Stinger e Javelin), il problema è che mancheranno le scorte di cibo, beni di prima necessità, Kiev ne ha solo per circa due settimane, Zelensky cerca un negoziato, ma prima deve definire con i suoi partner cosa può cedere alla Russia e cosa no, cosa può dare (e dire) agli americani e cosa no, cosa chiedere all'Europa e cosa no, cosa fare del suo paese dopo il cessate il fuoco e la pace che un giorno verrà, perché bene o male tutte le guerre finiscono.
3. Gli Stati Uniti pensano che una strategia di lunga durata del conflitto possa far implodere Putin, sperano nell'effetto delle sanzioni (illusione), nella rottura del blocco che sostiene il leader. Così riforniscono di armi Zelensky, lo supportano nel tour dei parlamenti dell'Occidente, armano i i paesi dell'ex Cortina di Ferro (ieri il segretario del Pentagono, Lloyd Austin, era in Bulgaria ma ha incassato poco, Sofia è troppo vicina alla Russia per rischiare), stringono alleanze con i nemici di un tempo (Iran e Venezuela, cose da sottosopra). Battere la Russia per l'amministrazione Biden significa tagliare il tubo dell'energia della Cina, la realtà è che finora Pechino non solo conferma l'alleanza con Mosca, ma avvisa gli americani di non interferire su Taiwan (una mossa eseguita dalla Casa Bianca nel peggiore dei modi, come vedremo);
4. La Cina sta a guardare gli americani che si distraggono dal quadrante asiatico (un'ottima occasione per le attività militari nel Mar della Cina), impegnati in un conflitto in Europa e con problemi crescenti in casa. Xi Jinping tiene ferma l'alleanza con Mosca, si mette nella posizione di Pechino: win win. Nella mano finale, sarà il paziente e silente Dragone (Xi non parlava con Biden dal novembre scorso) a vincere questa partita letale;
5. E l'Europa? Si riarma e spedisce missili all'Ucraina, sostanzialmente segue gli Stati Uniti, ma continua a comprare petrolio e gas dalla Russia per circa 1 miliardo di euro al giorno, soffre il boomerang delle sanzioni, sta per affrontare una situazione di disordine interno crescente, l'opinione pubblica sta realizzando che la guerra ha un costo diretto e indiretto e si levano sempre più voci a chiedere di non fornire armi a Kiev. Testacoda politico imminente. E i russi lo sanno.
***
Manca qualcosa? Sì, la Santa Barbara del Medio Oriente.
03
Un dettaglio al check-in: Assad negli Emirati
Prima pensa, poi agisci. L'amministrazione americana sembra allo sbando perché non pensa: ha innescato un effetto domino con una serie di scelte che hanno messo in moto altre forze. Non ha fermato la campagna militare di Putin in Ucraina (e non solo, il Kazakistan lo hanno dimenticato tutti) quando poteva (e doveva), sta chiudendo un accordo sul nucleare iraniano che gli farà perdere l'appoggio degli alleati storici, Israele, Arabia Saudita e Emirati Arabi, tanto per cominciare. La Casa Bianca sta addirittura pensando di cancellare i pasdaran dalla lista delle organizzazioni terroristiche. L'altro ieri è arrivato il primo avviso da Gerusalemme, un comunicato congiunto di Bennett e Lapid: “Non crediamo che gli Stati Uniti abbandoneranno il loro più stretto alleato in cambio delle vuote promesse dei terroristi”. Ovviamente, trattandosi di Biden, ci credono.
Abu Dhabi, 17 marzo 2022. Sheikh Mansour bin Zayed Al Nahyan e il President della Siria Bashar Al Assad (Foto Epa).La situazione del Medio Oriente si è scongelata a tal punto che il presidente siriano, Bashar al-Assad, l'altro ieri è volato negli Emirati Arabi Uniti, parliamo di un fatto eccezionale, è la prima visita di Assad in un paese arabo da quando è iniziata la guerra in Siria nel 2011. Assad, espulso dalla Lega Araba e isolato per un decennio dagli altri Paesi dell'area, è stato ricevuto dal leader di fatto degli Emirati, il principe ereditario di Abu Dhabi Mohammed bin Zayed, per discutere di "relazioni fraterne" tra i due Paesi, afferma l'agenzia emiratina Wam. Assad ha incontrato inoltre il monarca di Dubai, Mohammed bin Rashid al-Maktoum. Gli Emirati avevano riaperto nel 2018 la loro ambasciata a Damasco. Dall'inizio della guerra, le uniche visite all'estero di Assad sono state in Russia e Iran.
Il fatto è rimbalzato sulla porta della Casa Bianca come un colpo di cannone. "Siamo profondamente delusi e turbati da questo tentativo palese di legittimare Bashar al-Assad", ha dichiarato il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Ned Price. Bashar al-Assad "rimane responsabile e colpevole della morte e delle sofferenze di innumerevoli siriani, dello sfollamento di oltre la metà della popolazione prebellica, nonché della detenzione arbitraria e della scomparsa di oltre 150.000 uomini, donne e bambini. Esortiamo i paesi che intendono avviare un dialogo con il regime di Assad a esaminare seriamente le atrocità commesse dal regime". Bene, solo una domanda sul taccuino: perché gli Stati Uniti, allora guidati dal presidente Barack Obama, lasciarono Assad sul trono? Perché hanno concesso alla Russia l'iniziativa contro l'Isis e de facto il controllo sulla Siria di oggi e domani?
Si leva un'obiezione dal loggione: titolare, questo non c'entra niente con l'Ucraina e la Russia! Voi dite? Guardate questa foto:
È sempre il 17 marzo, Mosca, ministero degli Esteri, quello a sinistra è il ministro degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti, Sheikh Abdullah bin Zayed Al Nahyan, a destra c'è il padrone di casa, Serghei Lavrov, il timoniere della politica estera russa. Che coincidenza, il tennis internazionale: gioco, partita e incontro.
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Succedono cose strane intorno alla guerra in Ucraina. Un terzo del grano del mondo viene prodotto tra Kiev e Mosca. Occhio al pane, andiamo in Egitto.
04
L'Egitto fissa il prezzo del pane, il Kuwait blocca l'export del grano
Egitto, Il Cairo, 15 marzo 2022. La vendita del pane nella capitale egiziana (Foto Epa).L'Egitto, spesso al primo posto nel mondo come importatore di grano, fisserà il prezzo del pane non sovvenzionato per tre mesi. Lo ha detto il ministro dell'approvvigionamento, Ali Moselhy, in un'intervista a una tv locale ripresa dall'agenzia Reuters. Il prezzo potrebbe variare ogni mese se necessario, ha aggiunto Moselhy. La settimana scorsa, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha chiesto al governo di fissare un prezzo per il pane non sovvenzionato in seguito ai recenti aumenti dei prezzi. L'Egitto ha oltre 100 milioni di abitanti. Le primavere arabe furono innescate in Tunisia nel 2011 dalla rivolta del pane. Siamo di fronte alla guerra delle materie prime. La battaglia per la sopravvivenza.
Poco fa, ore 9:39, il Kuwait ha bloccato l'esportazione di tutti i cereali per tre mesi. Hanno riserve per un anno, ma cominciano a prepararsi allo scenario peggiore. Attenzione: la Giordania alle 9:34 ha annunciato che non aumenterà il prezzo del pane. Sono tutti segnali di crescente tensione sociale in Medio Oriente e Nord Africa.
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È il momento di andare sul teatro della guerra tra gli eserciti, allacciate le cinture e mettete l'elmetto.
05
Kinzhal e Kalibr. I missili russi e la guerra di terra, aria e acqua
Vediamo il teatro di guerra, la mappa aggiornata dell'intelligence inglese, comparata con l'inizio dell'invasione:
Le posizioni dell'Ucraina sono difensive, solo negli ultimi giorni c'è stato qualche contro-attacco, la situazione delle truppe di Kiev sul terreno è precaria e le vie di rifornimento vengono progressivamente distrutte dall'aviazione russa.
Il fatto nuovo sul piano militare è l'uso per la prima volta in una guerra del missile balistico ipersonico Kinzhal, è stato usato per distruggere un deposito sotterraneo di munizioni a Deliatyn, nella regione sud-occidentale di Ivano-Frankivsk. Il Kinzhal è un'arma sofisticata, un missile con capacità nucleare o convenzionale che viene lanciato da un Mig-31 modificato (nella foto qui sopra). È una delle sei armi di "prossima generazione" citate da Putin in un discorso del marzo 2018.
Stamattina, il quadro operativo (e tecnologico) si è espanso. La Difesa russa ha annunciato l'attacco su una infrastruttura militare ucraina con i missili Kalibr lanciati dal Mar Nero (sopra, in una foto di repertorio della Difesa russa). Altro lancio di missili ipersonici Kinzhal che ora fanno parte dello scenario, accelerano e curvano lo spazio della guerra. I Kalibr sono missili a lancio verticale, arsenale della Marina russa, 2000 chilometri di gittata. Kinzhal non può essere rintracciato dai radar della Nato, Kalibr viene lanciato da un sommergibile. Di che pericolo si tratta? Silenzioso e invisibile. Gli Stati Uniti lo sanno, guardate questo grafico del Csis di Washington, coste americane:
Sommergibili, guerra sottomarina. È un doppio segnale: Putin userà queste armi nel teatro dell'acqua (Mar Nero, Mar d'Azov, Mar Caspio), per disarticolare la difesa ucraina; Mosca inoltre dice alla Nato che queste armi sono ready to launch, pronte a essere dispiegate in una guerra allargata.
06
Parlare al telefono e "ombreggiare" il nemico sullo Stretto di Taiwan
Com'è andata la telefonata tra Xi Jinping e Biden? Non si parlavano da novembre, il colloquio è durato quasi due ore, il presidente americano sperava di portare i cinesi dalla sua parte sul dossier Ucraina: mission impossible. Xi ne ha approfittato per piazzare la Cina dalla parte di chi non partecipa al conflitto, ha negato di aver dato il via libera all'assistenza militare alla Russia, ha detto che "non solo dobbiamo guidare lo sviluppo delle relazioni Cina-Usa sulla strada giusta, ma dobbiamo assumerci le nostre responsabilità internazionali e compiere sforzi per la pace e la tranquillità nel mondo" (traduzione, se chiedi a me di non dare armi alla Russia, poi non devi essere tu a dare armi all'Ucraina), ha ribadito che le "relazioni tra Stati non possono arrivare al punto di scontro" e toccato il punto chiave, il futuro di Taiwan (che la Cina considera parte del suo territorio e dunque oggetto di "riunificazione"): "Alcune persone negli Stati Uniti inviano segnali sbagliati alle forze dell'indipendenza di Taiwan, il che è molto pericoloso", ha affermato Xi nel resoconto dell'agenzia Xinhua. "Se la questione di Taiwan non sarà gestita adeguatamente avrà un impatto sovversivo sulle relazioni tra i due Paesi e spero che gli Stati Uniti presteranno sufficiente attenzione". Sanzioni? Xi la pensa così: "Applicare le sanzioni a tutto tondo e in maniera indiscriminata ha come effetto che sono le persone comuni a soffrirne: se saranno ulteriormente potenziate, si innescheranno anche gravi crisi nell'economia globale, nel commercio, nella finanza, nell'energia, nell'alimentazione e nella filiera industriale, peggiorando ulteriormente la già difficile economia mondiale e provocando perdite irreparabili".
Dopo qualche ora, è arrivata la versione americana del colloquio. Biden ha detto chiaramente che ci saranno "implicazioni e conseguenze se la Cina fornisce supporto materiale alla Russia mentre questa conduce attacchi brutali contro città e civili ucraini" ma soprattutto, in maniera ruvida ha detto a Xi che Taiwan non si tocca: "La politica Usa su Taiwan non è cambiata, gli Stati Uniti continueranno ad opporsi ad qualsiasi cambiamento dello status quo". Più tardi, un funzionario americano in un briefing con i giornalisti ha rimarcato il passaggio: dunque Biden ha "sottolineato l'importanza di mantenere pace e stabilità nello stretto di Taiwan" e "ha ribadito che gli Usa rimangono impegnati alla nostra politica di una sola Cina e sono guidati dal Taiwan Relations Act, i tre comunicati congiunti e le sei assicurazioni".
Risultato? Peggio che mai. Subito dopo il colloquio, durante l'incontro con la stampa, la portavoce della Casa Bianca, Jean Psaki ha detto che la preoccupazione per l'aiuto della Cina alla Russia permane. Non proprio un messaggio di fiducia. Ma a dare l'idea di come la situazione sia disastrosa è proprio quello che è accaduto nello Stretto di Taiwan mentre erano in corso i colloqui.
La USS Ralph Johnson nella base navale di Yokosuka, Giappone.L'altro ieri il cacciatorpediniere USS Ralph Johnson ha attraversato lo Stretto di Taiwan, i cinesi hanno fatto altrettanto e inviato la portaerei Shandong a "ombreggiare" la nave americana.
Ieri nel primo pomeriggio, la dura reazione della Difesa cinese:
Il cacciatorpediniere USS Ralph Johnson ha navigato attraverso lo stretto di Taiwan il 17 marzo. Il Comando del Teatro Orientale dell'Esercito Popolare di Liberazione cinese (PLA) ha inviato le sue forze per seguire e monitorare il passaggio della nave da guerra statunitense in tutto il percorso", ha detto il colonnello Shi Yi, portavoce del Comando del Teatro Orientale". Il sabato del villaggio Pacifico. Questo tipo di mossa provocatoria da parte degli Stati Uniti sta inviando segnali sbagliati alle forze "indipendentiste di Taiwan", il che è molto pericoloso. Le truppe dell'Eastern Theater Command sono in allerta in ogni momento per salvaguardare risolutamente la sovranità e la sicurezza nazionale e la pace e la stabilità regionale".
Al campionato di diplomazia Biden sembra imbattibile, un elefante in una cristalleria. Lettura della homepage del Global Times a meno di 24 ore dalla telefonata che doveva risolvere tutto:
Poteva andare peggio? Con questa amministrazione (e con i cinesi infuriati) quando pensi di aver toccato il fondo, è il momento che cominci a scavare.
07
L'intelligence inglese e le versioni del conflitto
La Russia non sta usando tutto il suo potenziale offensivo, i missili a lungo raggio e le armi di ultima generazione sono rimaste negli hangar e nei silos. Ma da qualche giorno la Difesa russa sta colpendo con più intensità gli obiettivi strategici: aeroporti, basi militari, depositi di munizioni, radar, sta lavorando per "accecare" la resistenza di Kiev, disarticolare la logistica e rendere difficili i rifornimenti di ogni tipo (armi, cibo, etc.). La campagna si sta intensificando soprattutto a sud, dove Odessa ora è un bersaglio visibile. È vero che i carri armati di Mosca hanno incontrato una fiera opposizione nella zona intorno a Kiev (che non è il cuore della campagna militare, per ora), ma la strategia della guerra-lampo probabilmente non è mai esistita, la Russia sta lavorando con una "lentezza" (e anche questo è lontano dalla natura delle manovre, dalla loro massa e impatto) che in realtà è il presupposto dello stato d'assedio. L'intelligence inglese ogni giorno mischia la realtà e cerca di dare uno "spin" al racconto, tutto normale, fanno il loro lavoro. Ecco tre versioni in poche ore dello scenario, prima slide, ieri ore 7.10:
Qui abbiamo il quadro di una "guerra di logoramento". Seconda versione, ieri a mezzanotte:
Qui la Russia non è riuscita ad avere la supremazia aerea e lancia i suoi missili da posizioni sicure, questo mina i progressi dell'esercito di Mosca. Terza slide, stamattina, ore 7:14:
Qui abbiamo un racconto ancora diverso: i russi stanno circondando le città e sta usando l'artiglieria pesante. Sua Maestà, noi siamo grandi lettori di Ian Fleming (che fu prima giornalista della Reuters, poi spia e capo di una unità operativa per la British Intelligence), siamo sempre dalla parte di 007 che ha le spalle coperte da M e per sua fortuna non si innamora mai (forse solo una volta, perdutamente, of course), dunque è una questione di educazione sentimentale e istinto di sopravvivenza, Bond, James Bond.
Ma proprio a causa di questa ammirazione per 007, Sua Maestà, abbiamo il sospetto che in ogni caso eccezionali analisti stiano cercando di imitare Winston Churchill in una delle sue performance migliori. La storia è questa: Churchill durante la Seconda guerra mondiale annunciò che la flotta britannica aveva affondato metà dei sommergibili tedeschi. L'ammiraglio Arthur Talbot parlando in privato con il primo ministro gli disse: "Signore, ne abbiamo affondato appena 9 su 57". Churchill rispose: "Ci sono due modi per affondare sommergibili in questa guerra. Possiamo farlo nell’Atlantico, ma anche in Parlamento. Il problema è che voi ci state impiegando il doppio del tempo".
08
Il Blitzkrieg che non c'è, un po' di Sun Tzu e l'eXIt
La guerra-lampo non può esserci, per ragioni evidenti, prima di tutto le dimensioni dell'Ucraina, guardate la comparazione con il territorio americano, World Factbook della Cia:
Un territorio immenso che va da New York a Chicago, da Toronto a Raleigh. Solo un idiota può pensare di conquistarlo in un paio di giorni. Putin è un despota e uno spietato invasore, non un idiota e tanto meno un pazzo (questa è la versione consolatoria, non serve a vincere le guerre). Se non si esce da questa narrativa distorta, non si capisce cosa ha in mente l'avversario e si corre verso la sconfitta. Altre ragioni che cancellano l'idea del Blitzkrieg? La complessa gestione di un conflitto, che non è solo quello che si vede nella prima linea, ma l'organizzazione, ciò che si muove in retrovia, lo prepara e lo assiste.
Leggiamo Sun Tzu, L'arte della guerra:
In generale la strategia per guidare l'esercito è questa: Se vi sono mille carri da guerra da quattro cavalli, mille carri di supporto con armature di cuoio, mille soldati con la cotta di maglia, e le provviste devono essere trasportate per mille chilometri, le spese interne e esterne per la campagna, per i salari dei consiglieri e per gli ospiti, per materiali come colla e lacca, per i carri di approvvigionamento e le armature consisteranno in mille pezzi d'oro al giorno. Solo se disponete di questa somma potrete mobilitare un esercito di mille uomini".
Il maestro cinese qui sta spiegando come si prepara il conflitto, gli elementi base della pianificazione della guerra.
Ma subito dopo Sun Tzu lancia un avviso che Putin dovrebbe conoscere (e non è detto che segua):
Nel corso di molte guerre ho sentito parlare di azioni maldestre realizzate grazie alla rapidità, tuttavia non ho mai visto nessuna operazione condotta con abilità in campagne di lunga durata. Nessun paese ha mai tratto vantaggio da una lunga guerra. Coloro che non si rendono realmente conto dei pericoli intrinseci nella conduzione di una guerra sono incapaci di capire veramente i potenziali vantaggi delle azioni militari.
Il fattore sorpresa in questa guerra non c'era fin dal principio - un'invasione annunciata da anni con tutti che stanno a guardare - dunque la chiave sarà la durata. Quanto tempo ha Putin? Quanto tempo ha Zelensky? Quanto tempo ha l'Europa? Gli unici a disporre di tempo in questa storia sono i cinesi e gli americani. Washington può prolungare il conflitto, un nemico durante le elezioni di mid-term può servire. Ma la Cina prima o poi dovrà accorciare per evitare danni pesanti anche alla sua economia. Può farlo in due modi: facendo desistere Putin o aiutandolo a vincere. La guerra e la pace passano tra l'Aquila e il Dragone. Tutti attendono la l'exit di Xi, da questo momento, eXIt. Sì, viviamo tempi interessanti, forse troppo.
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Il Codice privacy e il Regolamento privacy conferiscono agli Utenti l’esercizio di specifici diritti.
Gli Utenti in qualsiasi momento potranno esercitare i diritti di cui all’art. 7 del Codice privacy e s.m.i. e di cui agli art. 15, 16, 17, 18, 20 e 21 del Regolamento privacy, inviando una comunicazione scritta ai recapiti del Titolare di cui al precedente paragrafo 1 e, per l’effetto, ottenere:
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- Aggiornamenti
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Termini e condizioni di vendita dei servizi di abbonamento
I presenti termini d'uso disciplinano la fornitura digitale del servizio in abbonamento (di seguito,
il"Servizio" o
l'"Abbonamento") a List nelle diverse formule di volta in volta disponibili. Il Servizio è fornito da List
S.r.l., con
sede in Via Ferdinando di Savoia, 3 - 00196 Roma P. IVA 14403801005, iscritta al registro delle imprese di
Roma, numero
di iscrizione RM/1518421 (di seguito, il "Fornitore").
Il Servizio è rivolto esclusivamente a utenti maggiorenni. (di seguito, l'"Utente" o gli "Utenti").
List è il servizio digitale che fornisce agli Utenti contenuti editoriali, giornalistici e informativi di
qualità;
maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.