12 Dicembre
Auto, petrolio, aerei, lavoro. Di Maio indietro tutta
La tassa ecologica sulle auto innesca la marcia indietro di Fca, Alitalia la paga il contribuente, la ricerca di idrocarburi in Basilicata si ferma e sul lavoro la "Waterloo del precariato" non esiste. Il grillismo di governo e il suo leader hanno un serio problema con l'industria, gli investimenti, la realtà. Cercano così la crescita? Allora non la troveranno. Conte a Bruxelles da Juncker
Che cosa sta succedendo? Il punto nave di List alle ore 17.00 è il seguente: a Strasburgo la polizia francese ha fatto ancora una volta un buco nell'acqua nella lotta al terrorismo, un sospetto segnalato è riuscito a compiere il suo assalto mentre la polizia il giorno prima lo ha cercato in casa senza trovarlo; a Londra si profila un voto di sfiducia da thriller sul governo di Theresa May, mentre l'accordo sulla Brexit è già in camposanto; il caso Huawei, un affare di Stato e telefonini tra Stati Uniti e Cina per ora ha una cauzione (7.5 milioni di dollari) pagata dalla figlia del fondatore per uscire (con il braccialetto elettronico) dal carcere di Vancouver. In mezzo a questo scenario, c'è un paese che ha una discussione aperta sul bilancio con la Commissione Ue (Giuseppe Conte sta incontrando ora Jean-Claude Juncker a Bruxelles) e una maggioranza dove un partner di governo comincia ad essere un serio problema per quello che dice ma soprattutto per quello che fa, vorrebbe fare o non fa. Di chi parliamo? Chiavi sul cruscotto, saliamo in macchina, poi andiamo al distributore di benzina, prendiamo un aereo e infine diamo un'occhiata anche agli annunci di lavoro, quello che resta. Seguite il titolare di List, si va nel regno di Utopia.
01
Fca: con la tassa del governo addio investimenti sull'auto
Il gruppo Fiat-Chrysler avvisa i naviganti di Palazzo Chigi: la tassa bonus/malus sull'automobile presentata dai grillini mette a rischio i 5 miliardi di investimenti per l'Italia. Ecco la lettera dell'azienda
Il gruppo Fiat-Chrysler qualche giorno fa aveva annunciato un piano di investimenti in Italia per 5 miliardi di euro. Lancio di 13 nuovi modelli, nuove motorizzazioni, produzione su piattaforma elettrica o ibrida. Fca questo piano lo realizza se ha la certezza del quadro normativo, ma se tutto cambia...
Che cosa sta succedendo? Il punto nave di List alle ore 17.00 è il seguente: a Strasburgo la polizia francese ha fatto ancora una volta un buco nell'acqua nella lotta al terrorismo, un sospetto segnalato è riuscito a compiere il suo assalto mentre la polizia il giorno prima lo ha cercato in casa senza trovarlo; a Londra si profila un voto di sfiducia da thriller sul governo di Theresa May, mentre l'accordo sulla Brexit è già in camposanto; il caso Huawei, un affare di Stato e telefonini tra Stati Uniti e Cina per ora ha una cauzione (7.5 milioni di dollari) pagata dalla figlia del fondatore per uscire (con il braccialetto elettronico) dal carcere di Vancouver. In mezzo a questo scenario, c'è un paese che ha una discussione aperta sul bilancio con la Commissione Ue (Giuseppe Conte sta incontrando ora Jean-Claude Juncker a Bruxelles) e una maggioranza dove un partner di governo comincia ad essere un serio problema per quello che dice ma soprattutto per quello che fa, vorrebbe fare o non fa. Di chi parliamo? Chiavi sul cruscotto, saliamo in macchina, poi andiamo al distributore di benzina, prendiamo un aereo e infine diamo un'occhiata anche agli annunci di lavoro, quello che resta. Seguite il titolare di List, si va nel regno di Utopia.
01
Fca: con la tassa del governo addio investimenti sull'auto
Il gruppo Fiat-Chrysler avvisa i naviganti di Palazzo Chigi: la tassa bonus/malus sull'automobile presentata dai grillini mette a rischio i 5 miliardi di investimenti per l'Italia. Ecco la lettera dell'azienda
Il gruppo Fiat-Chrysler qualche giorno fa aveva annunciato un piano di investimenti in Italia per 5 miliardi di euro. Lancio di 13 nuovi modelli, nuove motorizzazioni, produzione su piattaforma elettrica o ibrida. Fca questo piano lo realizza se ha la certezza del quadro normativo, ma se tutto cambia senza preavviso, allora quel piano salta. I grillini hanno deciso di introdurre una tassa bonus/malus sull'acquisto di nuove auto, su List avevamo scritto nei giorni scorsi che eravamo in presenza di un disastro imminente. Bene, la bufera sta arrivando: Fca ha confermato che se il piano è quello, tanti saluti. E lo ha fatto non andando più a un incontro previsto per oggi con il Consiglio regionale del Piemonte e inviando una lettera firmata da Pietro Gorlier, capo dell'area Emea di Fca, che parla chiaro e suona come una sirena mentre è in corso un attacco aereo. Ecco il testo della lettera. Continua a leggere l'articolo su List.
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Si tratta di un caso isolato? No, è una linea precisa di politica anti-industriale o, se preferite, di idee fantasiose che non tengono conto del mondo reale. Guardate cosa è successo oggi in Consiglio dei ministri. Naturalmente in diretta Facebook, il nuovo tg delle masse.
02
Idrocarburi. Stop a impianto di ricerca in Basilicata
Il governo ha respinto l’autorizzazione per l’impianto di ricerca idrocarburi di Masseria La Rocca, in Basilicata, un progetto che interessa Eni, Rockhopper e Total. Luigi Di Maio - che ricordiamo è il ministro anche dello Sviluppo economico - ha dato l'annuncio con una diretta Facebook dopo il Consiglio dei ministri: “Abbiamo respinto l’autorizzazione per l’impianto di Masseria La Rocca, presto lanceremo un nuovo piano clima energia che è un piano che si baserà sulle rinnovabili su un’Italia che nel 2019 deve avviare il suo percorso verso un paese che nel 2050 potrà diventare cento per cento rinnovabili. Impianti e ricerche idrocarburi, mega centali geotermiche non rappresentano una strategia nazionale degna di questo nome per quanto riguarda l’energia”. Possiamo stare tranquilli sul futuro, si sa, Di Maio è un grande esperto del settore. In Basilicata non ci sono solo le realtà industriali dell'energia come Eni e Total, c'è anche il gruppo Fca che nello stabilimento di Melfi produce la Jeep Renegade che esporta in tutto il mondo. In Basilicata si vota, la demagogia ha il sopravvento. Tra tassa bonus/malus sulle auto e provvedimenti sull'energia il cerchio si chiude. Non è una buona notizia per i lucani e per l'Italia.
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L'altro tema del quale Di Maio si occupa in tandem con un altro ministro pentastellato, Danilo Toninelli, è Alitalia. Siamo al ritornello di sempre: chi paga? In buona parte il contribuente, noi.
03
Alitalia. Stato nel capitale al 14 per cento
Le Ferrovie dello Stato hanno un piano per coinvolgere Delta e Easyjet jet nell'acquisizione di Alitalia. Questo è emerso nell'incontro con i sindacati al ministero dello Sviluppo economico. Lo Stato entrerebbe direttamente in una new company con una quota del 14 per cento (modello Air France) e poi assicurerebbe tutti gli ammortizzatori sociali necessari. Niente esuberi. Il lavoro più garantito è quello in Alitalia. Finora il contribuente italiano ha speso oltre 7 miliardi di euro per farla volare in rosso. Si continua. Alla cloche c'è Toninelli, aiuto pilota Di Maio.
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D'altronde quello che ha fatto finora il leader pentastellato funziona a meraviglia, possiamo dormire tra due guanciali. Vi ricordate del cosiddetto decreto dignità?
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La Waterloo del precariato? No, è quella di Di Maio
Tra le parole e i fatti c'è sempre una grande distanza. Spesso le parole superano i fatti, a volte i fatti superano le parole. Nel caso di Luigi Di Maio siamo in presenza di entrambi i fenomeni. Le parole che pronuncia superano sempre i fatti, i fatti che producono le sue decisioni superano sempre le parole.
Di Maio il 3 luglio del 2018 quando fu approvato il cosiddetto decreto dignità annunciò al mondo che in consiglio dei ministri era successo qualcosa di incredibile: "La Waterloo del precariato". Scomodare Napoleone Bonaparte e una delle più grandi sconfitte (e vittorie) della storia militare, è impegnativo ma, si sa, per Di Maio nulla è impossibile. Annunciando la sconfitta in quel di Waterloo evidentemente Di Maio si sentiva come il generale Wellington.
I dati sul mercato del lavoro del terzo trimestre pubblicati da Istat dicono che Di Maio è indubbiamente così come lo vediamo, è proprio lui. Questi sono i numeri:
Diminuiscono ancora i lavoratori a tempo indeterminato e aumentano quelli a termine. Della wellingtoniana vittoria del generale Di Maio non c'è traccia. Waterloo è rinviata. Sul piano complessivo, il commento dell'Istat è il seguente:
Il terzo trimestre 2018 si caratterizza per una diminuzione dell’occupazione rispetto al trimestre precedente, in un contesto di calo della disoccupazione e aumento dell’inattività. Queste dinamiche congiunturali del mercato del lavoro riflettono il calo dei livelli di attività economica rilevato nello stesso periodo, con una flessione del Pil (-0,1%), dopo quattordici trimestri di espansione. L’andamento economico in Italia è più debole di quello dei paesi dell’area Euro, per i quali si registra una crescita dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. Con riferimento all’input di lavoro, nonostante la flessione congiunturale del Pil, nel nostro Paese si rileva una crescita delle ore lavorate sia su base congiunturale (+0,5%) sia in termini tendenziali (+1,2%).
Qualcuno dirà che i dati del terzo trimestre non fanno testo, che il miracolo pentastellato arriverà più tardi. Va bene, allora vediamo i numeri di ottobre, giusto per provare a immaginare il punto di caduta di questa storia.
A ottobre c'è stato un lieve aumento dei dipendenti permanenti (+0,3 per cento) e una lieve diminuzione dei dipendenti a termine (-0,4 per cento). Il mercato è stabile e come fa notare l'Istat "su base annua, l’occupazione cresce dello 0,7 per cento, pari a +159 mila unità. L’espansione interessa uomini e donne e si concentra fortemente tra i lavoratori a termine (+296 mila); sostanzialmente stabili gli indipendenti, mentre si registra un’ampia flessione dei dipendenti permanenti (-140 mila)". Waterloo? Nei libri di storia. Non parlano di Di Maio.
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Con questi chiari di luna e una congiuntura economica in fase di raffreddamento, il governo dovrebbe superare lo scoglio della Commissione Ue sul bilancio e poi centrare gli obiettivi. Messi sulla carta i conti possono perfino tornare (e non è mai riuscito nessun governo), ma nella realtà se decidi di punire l'industria tutto diventa una fatica di Sisifo. Oggi ci sarà un incontro tra Jean-Claude Juncker e Giuseppe Conte.
05
Juncker, Conte e il bilancio (con gli investimenti che ballano)
Giancarlo Giorgetti, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio si dice "ottimista" sull'incontro previsto per oggi tra Juncker e Conte. Fa bene ad esserlo, qui a List non siamo pessimisti, ma realisti bene informati e quello che forse tornerà sulla carta, rischia come abbiamo visto di non tornare nel mondo reale, fuori dai fogli excel. Si ragiona su una riduzione del rapporto tra deficit e pil ed è logico che sia così, quello è il punto, la distanza da ridurre tra Commissione Ue e governo italiano, il numero è sempre quello delle origini di questa vicenda, il 2 per cento. Poco sotto o su quel livello, si trova un accordo con l'Unione europea e si torna a casa senza il rischio di una procedura d'infrazione (che per ora non c'è). Il mercato crede a un accordo e infatti lo spread è arretrato parecchio, siamo a 275 punti base:
Sono segnali positivi, ma bisogna vedere se c'è davvero e se regge un accordo politico nella maggioranza su quel numero. Meno deficit significa meno spesa e dunque qualcuno dovrà sacrificare qualcosa. La riforma previdenziale della Lega o il reddito di cittadinanza? Questo è il punto. La tattica dei pentastellati tradisce molto nervosismo e la consueta dose da cavallo di demagogia. La pedata presa oggi dal gruppo Fca dovrebbe far riflettere, ma non è affatto detto che Di Maio e soci seguano una linea di ragionevolezza, anzi. Dal canto suo Salvini si trova sempre più in una condizione in cui è pressato dai ceti produttivi e non può certo ignorarli, sono una parte della constituency della Lega. Vedremo stasera se a Bruxelles sarà quiete o tempesta. Siamo di fronte a un passaggio delicatissimo. Tanto che il governo è andato a pranzo al Quirinale.
06
Il pranzo da Mattarella
Tutti al Quirinale. Dopo una prima informativa sull'attentato di Strasburgo (purtroppo un giovane giornalista italiano, Antonio Megalizzi, è stato ferito gravemente, è in coma), il vertice tra il Capo dello Stato e il governo ha affrontato il tema della manovra e del negoziato con Bruxelles. Il Presidente Sergio Mattarella ha auspicato ovviamente l'accordo con l'Unione, bisogna evitare la procedura d'infrazione (lo spread tornerebbe subito sopra i 300 punti). Il pranzo è stato anticipato alle 12.30 perché Giuseppe Conte deve raggiungere Bruxelles dove è atteso da Juncker. Al Quirinale erano presenti, oltre a Mattarella e Conte, anche il vicepremier Luigi Di Maio, il ministro dell'Economia Giovanni Tria, il ministro degli Affari Europei Paolo Savona, il ministro della Difesa Elisabetta Trenta e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. Matteo Salvini era assente perché in Israele.
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Che facciamo? Andiamo a Francoforte. Mario Draghi ha parecchie cose di cui preoccuparsi: la no Brexit è una possibilità concreta e sarebbe un problema anche per l'Eurozona, l'Italia deve trovare un accordo sul bilancio, l'economia tedesca è in fase di rallentamento, il suo mandato finisce l'anno prossimo e rischia di passare alla storia come qualcosa di non proprio brillante come viene descritto dai pifferai del mainstream. Non tutti, c'è chi conserva spirito critico e senso storico.
07
Wall Street Journal: la Bce tra successo economico e fiasco politico
La Banca centrale europea domani potrebbe chiudere l'era del quantitative easing. Una decisione importante - un piano da 2.6 trilioni di euro- che segna la fine di un'epoca, ne apre un'altra (vedremo come) e naturalmente produce un'eredità da valutare in sede storica. La Bce ha acquistato titoli di Stato dell'area euro dal 2015, l'Italia è stata uno dei beneficiari. Com'è andata questa storia? Il Wall Street Journal pubblica un articolo sulla politica monetaria della Bce durante la crisi e ne viene fuori un giudizio misto: un successo economico e un fiasco politico.
Quanto scrive il WSJ è un elemento importante, una delle chiavi per valutare lo scenario contemporaneo. Lo strumento della leva monetaria non ha impedito ai partiti populisti di crescere, segno che non è stato superato il problema del reddito delle classe medie scivolate verso il basso. Non tutto è economia, ma non si può pensare che la Bce sia esente da un giudizio storico. Riproponiamo un nostro articolo su questo tema.
08
Il gioco di Draghi
La politica monetaria della Banca centrale europea e il sottosopra dell'Unione. Il Presidente della Bce ammonisce il governo e lancia allarmi sui bilanci delle banche italiane, ma c'è un deficit politico che riguarda direttamente anche Francoforte. Le premesse dello sboom e della crisi istituzionale dell'Eurozona
Draghi è uno degli uomini più potenti del mondo, persona di grande talento (poi vedremo di che tipo), un illustre italiano che ha fatto il suo lavoro al servizio di istituzioni (governo italiano, Banca d'Italia, Bce) e società private (Goldman Sachs) nelle condizioni date dal presente. Passerà alla storia, bisogna poi vedere che storia sarà quando si sarà posata la polvere e l'incenso dei media sarà esaurito per contatto a terra con la realtà. Come tutte le grandi figure, avrà le sue luci e le sue ombre. Durante la crisi Draghi ha inventato una serie di strumenti per intervenire sul mercato del debito pubblico, si è molto preoccupato dell'inflazione, moltissimo dei bilanci delle banche dell'Eurozona, poco o niente dell'impatto sociale della sua politica monetaria. Continua a leggere l'articolo su List.
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Come chiudiamo questo numero di List? Troppe cose terrene, andiamo in una dimensione oltre i confini della Terra, molto lontano.
09
Voyager 2 nello spazio interstellare
La sonda Voyager 2 è entrata ufficialmente nello spazio interstellare. Dopo Voyager 1 è il secondo oggetto costruito dall'essere umano a varcare quella porta a 18 miliardi di chilometri dalla Terra, ora il Voyager 2 viaggia fuori dai confini dell'Eliopausa, il luogo dove il vento solare si ferma:
Siamo di fronte a una grande avventura. E ora provateci voi a tornare a fare la cronaca delle dirette Facebook di Di Maio e soci.
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24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.