27 Ottobre
Avanti è rimasto indietro
Speciale. Lettura critica del volume più anticipato e meno recensito nella storia dell'editoria italiana. Il libro di Matteo Renzi. Più che un memoriale è un'altra occasione persa
Winston Churchill all'inizio del Novecento era lo scrittore più pagato d'Inghilterra. Neanche trentenne - lo ricorda Boris Johnson in una bella biografia intitolata "The Churchill Factor" pubblicata da Riverhead Books - Churchill aveva già scritto cinque best-seller, incassato 250 sterline al mese (circa 10 mila sterline oggi) per la copertura della guerra dei Boeri e preso l'astronomica cifra di 8 mila sterline dell'epoca per scrivere la biografia del padre. Del padre, non la sua. Churchill a quell'età era già una star, aveva rischiato la vita un bel paio di volte in battaglia, aveva cavalcato, sparato, raccontato un Altro Mondo, i suoi libri e reportage facevano parte dell'immaginario degli inglesi e il suo destino politico, quello del campione della libertà, non era scritto nei libri, ma nelle azioni.
Un politico con in testa una carriera (anche) da memorialista - per soprammercato di se stesso - dovrebbe prima fare un giro nella macchina narrativa di Winston Churchill e farsi almeno due domande: ho qualcosa di veramente importante da dire? so scrivere quello che voglio dire? Matteo Renzi non si è posto il quesito e il risultato è "Avanti", un libro che dovrebbe raccontare "perché l'Italia non si ferma" e in realtà spiega in un involontario coming-out psicologico quali sono le ragioni per cui Renzi non si ferma a pensare a quello che sta facendo. Renzi ha un solo obiettivo: occupare lo spazio della comunicazione. Nel libro non dice quasi niente, ma occupa benissimo il campo da gioco dei media con la pronta collaborazione dei giornali in cerca non di contenuti ma di pop politics e buone relazioni di potere. L'esito finale è che il libro del segretario del Pd ha già stabilito un record: è il volume più anticipato e meno recensito nella storia di tutta la saggistica italiana. ...
Winston Churchill all'inizio del Novecento era lo scrittore più pagato d'Inghilterra. Neanche trentenne - lo ricorda Boris Johnson in una bella biografia intitolata "The Churchill Factor" pubblicata da Riverhead Books - Churchill aveva già scritto cinque best-seller, incassato 250 sterline al mese (circa 10 mila sterline oggi) per la copertura della guerra dei Boeri e preso l'astronomica cifra di 8 mila sterline dell'epoca per scrivere la biografia del padre. Del padre, non la sua. Churchill a quell'età era già una star, aveva rischiato la vita un bel paio di volte in battaglia, aveva cavalcato, sparato, raccontato un Altro Mondo, i suoi libri e reportage facevano parte dell'immaginario degli inglesi e il suo destino politico, quello del campione della libertà, non era scritto nei libri, ma nelle azioni.
Un politico con in testa una carriera (anche) da memorialista - per soprammercato di se stesso - dovrebbe prima fare un giro nella macchina narrativa di Winston Churchill e farsi almeno due domande: ho qualcosa di veramente importante da dire? so scrivere quello che voglio dire? Matteo Renzi non si è posto il quesito e il risultato è "Avanti", un libro che dovrebbe raccontare "perché l'Italia non si ferma" e in realtà spiega in un involontario coming-out psicologico quali sono le ragioni per cui Renzi non si ferma a pensare a quello che sta facendo. Renzi ha un solo obiettivo: occupare lo spazio della comunicazione. Nel libro non dice quasi niente, ma occupa benissimo il campo da gioco dei media con la pronta collaborazione dei giornali in cerca non di contenuti ma di pop politics e buone relazioni di potere. L'esito finale è che il libro del segretario del Pd ha già stabilito un record: è il volume più anticipato e meno recensito nella storia di tutta la saggistica italiana.
Come sanno i lettori di List, da queste parti non si clicca, si legge, dunque il titolare non anticipa nessun capitolo integrale o stralcio del libro di Renzi perché è già stato ampiamente svelato e fatto esplodere come una bomba a grappolo sui media. Di fronte a un'adesione così totale alla diffusione senza l'accompagnamento di un testo che ne introduca la lettura, fare in fondo una cosa semplice, la recensione del volume, la sua lettura critica, rischia di essere un'operazione da lavoratori atipici della penna. Che si fa? Andiamo... Avanti.
Partiamo da un paio di certezze iniziali: Renzi non è Churchill, Renzi non è uno scrittore. I due dettagli non sono un'aggravante, ma punti fermi che servono a avvicinarsi con prudenza al libro, a ricordare che parliamo di un giovane politico italiano che non è vissuto in tempo di guerra, non ha combattuto in Sudan, non ha sconfitto Hitler e ridato la libertà all'Europa. Renzi, nonostante lui spesso creda il contrario, non è ancora entrato nel Pantheon dei grandi uomini del nostro tempo, è uno che sta "sminestrando" (termine renziano) la politica ad alto livello, ha una lunga carriera davanti (e una già dietro) e purtroppo non ha la prosa che serve per mascherare l'immaturità della sua pur fulminante, sorprendente e rutilante stagione al potere.
"Avanti" è un'operazione di marketing politico-editoriale condotta abilmente da Renzi e messa in navigazione dall'esperienza di un editore che si chiama Feltrinelli. E' distribuito in maniera capillare da un'organizzazione perfetta, ha una copertura mediatica totale (e straordinariamente acritica sulla qualità del libro e del suo autore). Il successo sul piano del "rumore" è stato già ottenuto, l'occupazione dello spazio un fatto già registrato in diretta e in differita, online e offline. Ma dopo il rumore, cosa resta? Ci sarebbe da scrivere, recensire sul serio il libro. Quello anticipato da tutti e quasi da nessuno davvero recensito. Vediamone insieme la struttura, la scansione del plot (se esiste), i capitoli, il linguaggio, la scelta della copertina, insomma il bric-à-brac che fa di un libro un oggetto e soggetto d'esposizione.
Duecentotrentacinque pagine, una breve auto-introduzione, cinque capitoli, una dedica, una citazione generale in epigrafe, una citazione iniziale per ogni capitolo, un indice dei capitoli, nessun indice dei nomi, nessuna bibliografia, zero note a margine, un solo protagonista che domina tutto il racconto: se stesso, Renzi. E' indubbiamente il classico instant-book (non troppo instant, come vedremo) che è perfettamente sintonizzato con l'essenza di Renzi: catturare l'attimo e dimenticarlo subito. Il non-instant della sua genesi editoriale da stop and go è che Renzi immaginava di farlo uscire dopo la vittoria al referendum costituzionale, ma qualcosa è andato storto con la maggioranza degli italiani, il lancio è stato stoppata e poi ha ritrovato la sua occasione d'uscita con la riconquista della segreteria del Pd. Lo scopo del libro è quello del rilancio politico dell'unico personaggio della vicenda, sempre se stesso. Dopo vari tentativi andati a vuoto, ripensamenti e dubbi, alla fine l'agenda e il destino hanno dato al nuovamente segretario del Pd uno spazio del calendario che era solo questo: non prima della scalata al partito e non dopo l'appuntamento con le elezioni regionali in Sicilia che potrebbero rivelarsi un altro scoglio per il Pd. Il momento per Renzi è tutto, è il solo significato davvero che conta, la scelta del tempo d'esecuzione in politica è fondamentale, è una qualità che Renzi possiede e sposa con la velocità. Per uno scrittore però le cose cambiano e in questo caso noi ci troviamo di fronte a Renzi che scrive cose politiche su stesso, un leader di poco più di quarant'anni che si cimenta con le sue memorie da statista. E' un proposito prometeico rispetto all'esperienza del soggetto. Solo che l'iperbole del desiderio stride con il reale, con i dati della vita, come le unghie sugli specchi. Poco tempo fa è morto Helmut Kohl, un gigante della politica europea di tutti i tempi, l'uomo della caduta del Muro di Berlino e della riunificazione della Germania, l'architetto politico dell'Euro, il Mr. Germany di una copertina di Time. Bene, quest'uomo scrisse dopo la fine della sua gloriosa stagione un volume sui suoi taccuini nel 2000 (Mein Tagebuch 1998 - 2000), la sua autobiografia solo pochi anni fa, un appello per l'Europa nel 2014 e prima un profilo di Konrad Adenauer e un racconto sull'unificazione (dopo averla fatta), ma l'opera di cui andava veramente orgoglioso era un viaggio culinario della Germania. Il tempo ha i suoi ritmi, a volte anticiparlo è un grande errore. E per un politico che vuole raccontare la sua storia, il tempo diventa prezioso e brillante quando si è sedimentato, s'è fatto solida esperienza, vittoria, sconfitta, lacrime, gioia, una certa praticaccia della vita che diventa pazienza, attesa, memoria. Renzi no, è diventato il velociraptor della memorialistica politica.
La copertina del libro è on the road, una foto tratta dall'archivio Getty, una strada in saliscendi, senza un soggetto in movimento, un percorso di solitudine che dovrebbe essere uno sguardo languido e speranzoso sul domani, se non fosse che il titolo piazzato al centro come un intruso (eccolo, l'Io ingombrante di Renzi) ne spegne il flessuoso gioco ondulatorio. Il nome dell'autore brilla di giallo (è la nuova scelta cromatica del renzismo, lo stesso colore usato nell'operazione dei militanti del Pd con la scopa in mano a Roma) il corpo è uguale a quello del titolo del volume, ma espresso in bianco e da questa scelta di tono si capisce che ciò che conta non è il libro ma l'autore. La quarta di copertina è uno scatto di Tiberio Barchielli (il suo fotografo ufficiale) con Renzi in bicicletta, un bianco e nero, dominato dalla camicia bianca d'ordinanza, le maniche tirate su, come si conviene a ogni progressista cool, la bicicletta ha le ruote semi-sgonfie. E' un ritratto in surplace dove non si pedala, non è il flash di una corsa alla Romano Prodi, il prof era uno che sudava tra l'Emilia e il West, qui di sudore non se ne vede l'ombra, c'è il tentativo di fissare l'Italia in un gioco di luci e ombre che si stampa sul volto del gitante di un bucolico paesello, sempre Renzi. E' la presentazione di una sagoma che sta dicendo: sono normale, non sono il potere, mi vedete, vado in bici, sono il ritratto della modestia, il nuovo Renzi.
La dedica iniziale è "a chi mi ha permesso di non mollare" e ognuno dedica i libri a chi vuole. L'epigrafe iniziale è di Italo Calvino, Eugenio Scalfari ne sarà contento ma siamo già pericolosamente nel territorio della scelta presa al discount della retorica in progress. Ogni capitolo viene introdotto da una citazione, un nobile cappello per dare un tono alla prosa, in ordine ritroviamo le frasi più o meno memorabili di Gabriel Garcia Marquez (vabbè, ci può stare), Oscar Wilde (geniale, Wilde), Dag Hammarskjold (vi state chiedendo chi sarà mai? Era un politico svedese, fu segretario generale delle Nazioni Unite, gli diedero il premio Nobel alla memoria), Martin Luther King (serve sempre), Pierre-George Latécoère (francese, pioniere della posta aerea), Aldo Palazzeschi (scrittore fiorentino, autore de Le Sorelle Materassi: "Non vi è sposa fedele che almeno con gli occhi non abbia tradito il coniuge parecchie volte").
Si suppone che questo sia il Pantheon del momento di Renzi, quello che serve allo scopo: un visionario sudamericano dalle trame secolari, un dandy e uno snob nella vita e nella letteratura, un politico scomparso tragicamente che lavorava per la pace, un uomo dei diritti e dell'uguaglianza, un figura simbolica del fare e del non mollare (tipico del discorso renziano), un funambolo della letteratura italiana. E' Renzi? Questo è quello di quando ha scritto il libro. Renzi cambia, il suo fregolismo politico è un'arte. Così si propone al lettore supponendo che il libro sia un non-luogo e invece è un posto fisico dove si consumano matrimoni e divorzi. Se le citazioni in epigrafe vi sembrano in fondo un dettaglio rispetto al testo, il titolare di List non dimentica mai che il diavolo s'annida nei dettagli.
Il volume nella libreria Feltrinelli di via Vittorio Emanuele Orlando a Roma è esposto tra le novità, non ha una fascetta di presentazione, è offerto con il bollino dello sconto del 15 per cento. Il titolare di List l'ha regolarmente comprato, compensando il breve smarrimento interiore all'atto del pagamento dell'opera renziana con l'acquisto dell'ultimo libro del fisico Carlo Rovelli, edito da Adelphi, che guarda caso si intitola "L'ordine del tempo". Il libro di Rovelli ha molto a che fare con quello di Renzi: nel presunto saggio del politico tutto questo tempo è divorato, consumato, posseduto, compresso, impacchettato e raccontato come se fosse già sedimentato, un grandioso passato che è già Storia e limpida memoria del segretario fiorentino; nel delizioso libro di Rovelli il tempo è pensiero scientifico e filosofico, un mix di divinità e leggi della fisica, comprensione, rallentamento, immagini didascaliche, spiegazione, umiltà, Aristotele, Newton, Einstein e la consapevolezza che "l'universo dipana il suo divenire trascinato dal tempo, secondo l'ordine del tempo". Nel libro di Renzi questo tempo, il tempo di Matteo, non è spiegato, ma piegato, accelerato dal compulsivo desiderio dell'autore di affermare continuamente se stesso, la sua impresa, il suo ieri, oggi e soprattutto domani.
L'introduzione e i quattro capitoli seguenti di Avanti sono la cronaca raccontata in prima persona da Renzi della sua esperienza politica. Non c'è niente di trascendentale in tutto questo, ma fin dalla prima riga Renzi considera il fatto eccezionale: "Diciamolo subito: questa storia è strana". Cominciare "subito" un libro con un "diciamolo" è il modo migliore per rovinare un racconto e gettare il napalm sulla prosa, ma Renzi non è uno scrittore, non abita nel mondo della produzione letteraria, non ha nessuna raffinatezza stilistica. Egli parla. E scrive come parla. La traduzione in scrittura del suo stile televisivo sincopato si traduce in frasi assertive, un rally di affermazioni dove si sente solo il rombo del motore renziano, un sibilo assordante, la marmitta che scoppietta. Presentarsi fin da "subito" con il doppio ruolo dell'io narrante e del protagonista di una storia "strana" è impresa che richiede grandi polmoni, capacità stilistiche, un certo talento letterario. Qualità rare tra gli scrittori, figuriamoci tra gli uomini politici per i quali il vero campo da gioco è sempre quello dell'azione. A meno che tu non sia Winston Churchill. Solo che Renzi non è Churchill. E fin dalla prima pagina si capisce che siamo di fronte a un caso di esplosione dell'Io che si manifesta nel banale: "La politica ha il potere, sì. Il potere di cambiare le cose". Con tutto il rispetto, il vero segretario fiorentino, Niccolò Machiavelli, queste cose le ha spiegate con una certa cura del dettaglio e del linguaggio qualche secolo fa. Ma andiamo...Avanti.
Il primo capitolo del libro è sull'uscita da Palazzo Chigi, Renzi chiede lo scotch per fare i pacchi, ha perso il referendum si dimette. C'è tutto il racconto di Renzi, arriva fino alla scelta del suo successore, Paolo Gentiloni e va oltre in un rigoroso disordine sparso, inghirlandato di progetti di riscossa, rivincite, grandi speranze e rullar di tamburi. C'è tutta la fretta di Renzi. Anche nello scrivere e nel non rileggersi. Sono i dettagli rivelare gli uomini e a pagina 38 c'è una ripetizione che è un flash sul modus operandi di Renzi. E' un passaggio, un dettaglio in apparenza insignificante, in cui difende la calata dei fiorentini al governo, eccolo: "Qualcuno riesce a fare polemica perfino contro Carlo Conti...". Sei righe dopo, ancora: "Su qualche quotidiano perfino uno come Carlo Conti viene messo nel mirino...". Non c'è solo una ripetizione della frase e del tema (segno di una rilettura frettolosa del testo), c'è il vero ambiente naturale di Renzi: la televisione, l'entertainment, lo spettacolo. Renzi è contemporaneo proprio per questo, è uno dei suoi punti di forza, ha il senso del tempo televisivo, la battuta pronta, ma quando trasporti in un libro la video-generation, alla quale lui culturalmente appartiene, il risultato è un racconto che ha la stessa profondità del lancio di un video musicale su MTV. E' questione di un attimo e olà, eccoci a Sanremo, con Renzi che nel libro difende i dati Auditel del Festival di Carlo Conti. Può farlo, ma questa sua testimonianza, questa appassionata arringa per Conti e il Festival sono la trasformazione del libro nel palcoscenico di un dejà vu, la replica di tutto il Renzi che gli italiani hanno già visto.
Quando il segretario del Pd scrive che "è ora di rimettersi in marcia, di riprendere il trolley e non più i voli di Stato", non aggiunge niente a quel che gli elettori non solo hanno capito, ma hanno deciso con il voto sul referendum. Il trolley come simbolo della nuova politica. E' un leader che ha senza alcun dubbio un urgente bisogno di altre metafore. Renzi continua a esprimersi con un linguaggio - e dunque un messaggio - che nel libro finisce per banalizzarlo in eccesso, non restituisce tutta la complessità - e le non poche qualità - che invece fanno parte della sua figura. Non c'è niente di tragico in tutto questo, ma è proprio l'assenza del tragico - e dunque del grande - a diventare la cifra stilistica del suo racconto. E le contraddizioni politiche che emergono come iceberg sono il non-risolto di Renzi che riducono il libro a una produzione dell'istante - rieccolo, il tempo - che non dura, non matura, resta la prima stesura di un'idea che non regge alla prova dei fatti, la realtà. Quello che di Renzi colpisce in quest'operazione di marketing politico-editoriale è il fatto di non aver colto che il libro non è una parola nell'etere che poi svanisce, non è il flash di un'immagine che evapora, non è il talk-show da 60 minuti e poi tutti a casa e domani è un altro giorno, ma è un oggetto fisico che resta, è memoria, tempo sedimentato. Nel suo caso, il racconto di un politico di primissimo piano, quello che c'è scritto assume peso, significato, leggerezza o non-sense, a seconda dei suoi comportamenti nella vita reale, della sua azione politica, del suo divenire soggetto di governo o opposizione. Quando nel capitolo sul futuro della sinistra Renzi scrive "il Pd rappresenta oggettivamente la diga più coriacea contro il populismo", dovrebbe interrogarsi sull'altro Renzi, quello che in televisione e sui giornali poi dice di voler mettere il veto sul Fiscal Compact, usare le regole di Maastricht dimenticando che tra queste però c'è anche quella sul rapporto tra debito e pil, cioè il macigno dell'Italia.
Qual è il Renzi vero? Quello che scrive? O quello che appare in video? Siamo di nuovo alla Grande Sorella, la televisione. Siamo a Mike Bongiorno: vuole la busta numero uno, due o tre? E' vero che Renzi andò alla Ruota della Fortuna e probabilmente questo per lui ha avuto l'impatto di un imprinting d'infanzia, ma il suo innato senso per lo spettacolo, il suo efficace senso del ritmo televisivo, nel libro diventano un problema alpino, sono una continua salita e discesa senza corda, un ruzzolone, uno scarpone incastrato tra le rocce, una performance che ha perfino dei momenti di surreale e involontaria comicità: "L'idea che "Stai sereno" sia una fregatura mi ferisce". Il titolare di List non ne dubita (del dolore di Renzi) ma è altrettanto certo dal punto di vista storico di un fatto: Letta è saltato dopo quella frase. Aggrapparsi al dettaglio, tornarci sopra come un'ossessione, sentire la necessità di dargli un contesto diverso da quello percepito - e dunque in qualche maniera comunicato - è il sentimento che attraversa tutto il libro. C'è un'ansia che si addensa su questo disordinato diario che ha il pregio indubbio di far accendere una torcia sull'irrisolto di Renzi, il suo linguaggio naturale in televisione e così caotico, sciatto, che fa emergere il suo doppio, la sua fretta, la sua capacità di surfare abilmente in superficie e la sua difficoltà ormai palese a immergersi, andare in profondità, spiegare e non piegare, allargare e non chiudere, ascoltare e non ascoltarsi.
Tutto quell'Io che si auto-impagina avrebbe avuto un bisogno disperato, paziente e rigoroso di una mediazione. La forma dell'intervista, del dialogato, del contrappuntato, avrebbe giovato moltissimo al segretario del Pd. L'avrebbe costretto a riordinare le idee, scartare tutti i suoi registri retorici che sono consumati, sfibrati e dannosi per la sua idea politica e il suo partito, mettersi in discussione non con un dialogo interiore che nel libro tra l'altro non c'è, ma con un partner di dibattito, un altro pugile sul ring, prima e durante la stesura del testo. Senza confronto, in tipografia hanno stampato il soliloquio di un politico che si è smarrito. Il progetto del volume è un guazzabuglio fin dalla sua struttura base. Un libro che parla di fatti, eventi, cose, personaggi e non ha un indice dei nomi è incompleto perché privo di uno schema di navigazione e ricerca pre e post lettura. Un libro che vorrebbe essere come minimo una puntuale ricostruzione fatta dal principale protagonista di quell'epoca - troppo vicina per diventare storia, ma abbastanza lontana da diventare almeno buona cronaca - avrebbe avuto bisogno di una cronologia grafica, di una serie di riferimenti bibliografici e link politici, di un corredo fotografico esclusivo, di un momento pubblico con un discreto ma necessario sguardo privato. Il titolare di List ha ricordato la biografia su Churchill scritta da Johnson, attuale ministro degli Esteri britannico. La cura di quel volume, il lavoro di uno scrittore che fa il politico su un'icona della Storia, è un fortissimo contrasto con il mordi e fuggi che è il fedele tratto distintivo di Renzi, il suo problema principale. La copertina, la cura di ogni particolare, la presentazione, la timeline degli eventi, le note, la bibliografia, l'indice dei nomi sono la bussola necessaria per un'immersione totale nel mondo di Churchill.
E' vero, il titolare ha precisato fin dall'inizio che Matteo non è Winston, ma Renzi è pur sempre un protagonista della vita politica italiana e anche se i suoi piani non dovessero riuscire, se non altro per ragioni anagrafiche - e assenza per ora di avversari di peso nel suo campo da gioco - lo sarà ancora in futuro. Il problema sia chiaro, non è dell'editore, Feltrinelli ha un'eccezionale esperienza, ma ha trovato un autore che ha un tempo di concentrazione limitato, pensa alla comunicazione e non a cosa comunicare, è sintonizzato sulla trasmissione e non sulla produzione, è post e non pre.
E' quanto di più inadatto per un libro, un prodotto per definizione non è On Air, ma è meravigliosamente Off. E' un lavoro artigianale che ha bisogno di duro lavoro, ordine, creatività, tanto amore. Il libro non è il parto dell'immediatezza, ma della riflessione, di un tempo lungo che non è previsto nel dna renziano. Il problema è sempre quello, Renzi anche in questa operazione editoriale ha avuto un solo nemico: se stesso, la sua fretta, le sue incertezze, i tempi dettati non più dalla volontà ma dalla necessità, il marketing prima del messaggio e il mezzo, l'oggetto, il suo significato dopo, molto dopo. Il risultato finale è che gli appunti di Matteo Renzi in "Avanti" restano appunti. Soggetti d'inchiostro sparsi qua e là, senza il fascino del puzzle da ricomporre, una perenne sensazione epidermica, un formicolìo, che non arriva a toccare il cuore e la mente del lettore, un disordinato affastellarsi di pensieri dove si passa senza riflettere e fissare i concetti. Si sale in sidecar con l'autore che accelera, sbanda, passa dal Pd alle mamme, da Putin a Totò Riina, da Enrico Letta a Bono Vox, con il lettore che viene colto dalla labirintite renziana e non vede l'ora di scendere. Volendo essere cinici e perfidi, si potrebbe dire che in fondo questo Zelig editoriale è il perfetto ritratto del segretario del Pd, ma in realtà la quantità e qualità di cose che Matteo Renzi avrebbe potuto dare ai lettori con questo libro fa scrivere al titolare di List che siamo di fronte a un appuntamento mancato dall'autore con chi ha reale interesse alla politica, al prezioso mondo della memoria e della storia. E' un vero peccato. Doveva andare Avanti, è rimasto indietro.
Renzi ha certamente realizzato un record: ha scritto il volume più anticipato e meno recensito della storia dell'editoria italiana. Ma ha anche perso un'occasione: non scriverlo.
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2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.