22 Giugno
Avviso di Bankitalia su produzione e fisco
Il governo in pieno disaccordo sul taglio dell'Iva, il governatore Visco lancia l'allarme: il Pil potrebbe subire un calo del 10% nel 2020, "incertezza non vuole dire che non dobbiamo fare niente". I negoziati tra Stati Uniti e Russia sulle armi strategiche, il problema è la Bomba (senza controllo) della Cina
Che succede? Si sono chiusi gli Stati generali, Conte è tornato dalla Villa al Palazzo dopo aver parlato ogni giorno, dato interviste ogni giorno e non aver detto assolutamente niente di nuovo. Tutto va esattamente come prima più di prima (senza "ti amerò"): il governo non ha un piano, il premier ha affermato en passant che forse taglierà l'Iva (e niente di più di questo si sa), il Partito democratico è scettico, quello di Renzi è contrario, lo stesso premier (bisogna assicurarsi che sia lui, tale è la sua velocità di cambiamento di abito di scena) ha detto di voler coinvolgere l'opposizione, ma un partito alla volta, e a quel punto Salvini ha detto no, convochi tutta la coalizione. Questa in sintesi sarebbe la politica italiana. E ora chiedetevi come mai siamo in fondo alla classifica della crescita e soprattutto al minimo della civiltà dei rapporti tra cittadino e Stato. Dov'è la realtà? Seguite il titolare di List.
01
Bankitalia: Pil a -10% nel 2020
"Location". Il premier Conte sul set di Villa Pamphili (Foto Ansa).Il premier Conte parla di diminuzione dell'Iva perché tutto il castello di illusioni che ha creato con le sue incontenibili parole sta crollando, nell'esecutivo c'è smarrimento (e altra confusione arriverà presto da fronti inaspettati). Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, stamattina ha dato un numero che fa tremare, il Prodotto interno lordo dell'Italia nel 2020 rischia di scivolare a -10%. "Può essere leggermente superiore o inferiore, dipende dall'evoluzione della pandemia nella seconda parte dell'anno", ha spiegato Visco che ha rimarcato come "lo stato di incertezza non consente di fare previsioni non dico accurate ma ragionevoli, procediamo per scenari possibili" e "questa incertezza non vuole dire che non dobbiamo fare niente". Visco citando John Maynard Keynes ha detto che è necessario "un piano ben costruito"...
Che succede? Si sono chiusi gli Stati generali, Conte è tornato dalla Villa al Palazzo dopo aver parlato ogni giorno, dato interviste ogni giorno e non aver detto assolutamente niente di nuovo. Tutto va esattamente come prima più di prima (senza "ti amerò"): il governo non ha un piano, il premier ha affermato en passant che forse taglierà l'Iva (e niente di più di questo si sa), il Partito democratico è scettico, quello di Renzi è contrario, lo stesso premier (bisogna assicurarsi che sia lui, tale è la sua velocità di cambiamento di abito di scena) ha detto di voler coinvolgere l'opposizione, ma un partito alla volta, e a quel punto Salvini ha detto no, convochi tutta la coalizione. Questa in sintesi sarebbe la politica italiana. E ora chiedetevi come mai siamo in fondo alla classifica della crescita e soprattutto al minimo della civiltà dei rapporti tra cittadino e Stato. Dov'è la realtà? Seguite il titolare di List.
01
Bankitalia: Pil a -10% nel 2020
"Location". Il premier Conte sul set di Villa Pamphili (Foto Ansa).Il premier Conte parla di diminuzione dell'Iva perché tutto il castello di illusioni che ha creato con le sue incontenibili parole sta crollando, nell'esecutivo c'è smarrimento (e altra confusione arriverà presto da fronti inaspettati). Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, stamattina ha dato un numero che fa tremare, il Prodotto interno lordo dell'Italia nel 2020 rischia di scivolare a -10%. "Può essere leggermente superiore o inferiore, dipende dall'evoluzione della pandemia nella seconda parte dell'anno", ha spiegato Visco che ha rimarcato come "lo stato di incertezza non consente di fare previsioni non dico accurate ma ragionevoli, procediamo per scenari possibili" e "questa incertezza non vuole dire che non dobbiamo fare niente". Visco citando John Maynard Keynes ha detto che è necessario "un piano ben costruito" per affrontare la crisi e la sfida della crescita considerando "non solo il breve termine". Guardare lungo, con una classe politica miope.
Confcommercio, che di consumi ne sa qualcosa visto che ha il polso delle vendite al dettaglio, parla di un -30% dei consumi a maggio. Visco inoltre ha di nuovo avvisato i naviganti che parlano di miliardi di euro come caramelle: "i fondi europei si pagano, bisogna usarli bene". Il governatore ha chiesto che venga affrontato "una riforma complessiva del Fisco". Tagliare l'Iva significa perdere gettito (e siamo già dentro un gigantesco buco nero con il crollo dei fatturati delle imprese), non trovare una soluzione fiscale alla crisi significa lasciare che l'economia finisca gambe all'aria. Abbiamo perso tre mesi in discussione inutili e il governo pur conoscendo questa situazione ha buttato altri 10 giorni in un format televisivo di pessima fattura, gli Stati Generali.
02
Wirecard e Lufthansa, due casi spinosi per la Germania
Due casi aziendali in Germania ci ricordano inoltre i rischi finanziari e il fatto che l'intervento pubblico non può invadere in eccesso l'iniziativa privata. Wirecard, società fintech tedesca, leader nei pagamenti digitali, ha ammesso che nella sua contabilità mancano 2 miliardi di euro, non sono mai esistiti e Moody's ha ritirato i rating perché "mancano informazioni". Che facevano i revisori? Come sono stati fatti i controlli?
L'altro caso è quello di Lufthansa, compagnia aerea dalla gestione felice fino a quando la crisi del coronavirus non ha messo tutti giù per terra. Il governo è impegnato in una battaglia con gli investitori che non gradiscono l'ingresso dello Stato nel capitale. Così stamattina il ministro delle Finanze della Germani, Olaf Scholz, ha cercato di riannodare i fili del negoziato in una video-conferenza con l'azionista di maggioranza di Lufthansa Heinz Hermann Thiele e il Ceo del gruppo, Carsten Spohr. Scholz ha ribadito di "aver avuto una buona discussione con il management di Lufthansa e di aver sviluppato un buon piano sul quale c'è anche l'accordo di Bruxelles". Scholz non vuole riaprire le trattative per il salvataggio, ma l'azionista privato di maggioranza, Heinz Hermann Thiele, non condivide il piano del governo.
03
Il flipper della Casa Bianca
Dice John Bolton: "Non voterò Trump, lavorare alla Casa Bianca era come stare in un flipper". Domani esce il suo libro sul tempo che ha trascorso con Trump.
È partita la solita scena di rivelazioni più o meno grandi, sono già state pubblicate le indiscrezioni (Trump che chiedeva a Xi Jinping aiuto per la rielezione, etc.). Bolton era il Consigliere per la sicurezza nazionale, dunque ciò che sa di davvero importante è segreto, il resto sarà gossip e non è detto che sia poco (tanto che l'amministrazione ha cercato invano di fermarne la pubblicazione) perché c'è naturalmente un Trump pubblico e un The Donald privato. Il titolare ha incontrato Bolton anni fa, sagoma simpatica e brillante, bianchi baffi ingombranti, anello della Yale University sull'anulare della mano destra, un falco della politica americana con il B52 pronto al decollo, si vede da lontano che non bisogna farlo incazzare. Trump ci è riuscito (e non era impresa difficile per entrambi). Vedremo quante rose rosse Bolton ha colto dal giardino della Casa Bianca.
04
Il negoziato Stati Uniti-Russia sugli armamenti
Vladimir Putin ha proposto un vertice di Russia, Cina, Francia, Stati Uniti e Regno Unito, i cinque Paesi membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu dotati di armi nucleari, per cercare "risposte comuni alle sfide e alle attuali minacce". Putin ricordando i 75 anni della fine del conflitto, coglie la palla al balzo del calendario storico per lanciarsi in avanti: "La creazione di un moderno sistema di relazioni internazionali è uno degli esiti più importanti della Seconda guerra mondiale". Che cosa c'è sotto?
Bolton era anche quello che parlava con i russi e i cinesi e naturalmente gli iraniani per vie non ufficiali. Il Consigliere per la sicurezza nazionale è quello che fa la strategia insieme al presidente nel National Security Council della Casa Bianca, esiste dai tempi dell'amministrazione di Harry Truman, ha sede in un edificio di Washington chiamato "State, War, and Navy Building", poi ribattezzato "Dwight D. Eisenhower Executive Office Building nel 2002".
Il National Security Council fu creato nel 1947 per uno scopo preciso: contenere l'espansionismo sovietico. Il Dipartimento di Stato non era adeguato a questo compito, serviva un organismo di coordinamento tra varie istituzioni, il coinvolgimento di Esercito, Marina e Air Force, nonché della Cia (controspionaggio, operazioni coperte all'estero) sotto la guida del capo dell'esecutivo. Quando l'11 settembre del 2001 al Qaeda colpì l'America nel suo territorio (non accadeva dal bombardamento dei giapponesi a Pearl Harbor) nella mente di tutti scattò l'idea che era finita un'epoca, che il terrorismo jihadista era il pericolo più grande e che servivano bravi analisti e agenti sul campo in Medio Oriente e non i cremlinologi. Cosa vera, ma solo in parte, perché 19 anni dopo l'attentato alle Twin Towers e al Pentagono, la minaccia di una guerra nucleare totale esiste ancora, tanto che a Vienna oggi si incontreranno i funzionari di Stati Uniti e Russia per discutere un nuovo trattato di non proliferazione.
Quello siglato da Gorbaciov e Reagan nel 1987 a sui missili a medio e corto raggio (il trattato Inf, Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty) in Europa è defunto e in teoria (e anche in pratica, ci sono i segnali ovunque), non c'è più un ombrello legale tra le due potenze sullo schieramento dei missili nel Vecchio Continente. L'amministrazione Trump si è ritirata unilateralmente dal trattato Inf per due ragioni: le violazioni da parte della Russia e l'espansione della potenza missilistica della Cina che non fa parte dell'accordo.
05
La Cina e la Bomba
La Casa Bianca ha adottato la scelta delle "mani libere" per fare pressioni su Mosca e tentare di convincere Pechino a sedersi al tavolo del negoziato. Ecco il quadro globale delle forze nucleari, dati del Sipri di Stoccolma:
La storia ritorna, non c'è bisogno di alcuna Guerra Fredda, basta la presenza delle testate a alimentare le tensioni. E non a caso Vladimir Putin ha avvisato più volte l'amministrazione Trump, "se puntano i missili su Mosca, noi puntiamo i nostri missili"), non è uno scherzo, sono fatti concreti, missili e testate nucleari presenti nel nostro continente. Il potenziale terreno di scontro in una guerra nucleare resta sempre l'Europa. E non possiamo escluderla dal tavolo del risiko perché esistono le testate e l'assenza di un trattato aumenta i rischi. Serve un nuovo accordo. Se Trump fosse attento alle questioni militari, alla strategia, dunque all'essenza della politica estera (e purtroppo lo è a intermittenza) in queste settimane che precedono il voto per la Casa Bianca del 3 novembre, dovrebbe premere per la firma di un nuovo trattato, sarebbe un importante risultato diplomatico, da uomo della pace. Ma nella sua amministrazione, in 4 anni altrettanti responsabili del National security council sono entrati e usciti dalla porta della Casa Bianca: Herbert Raymond McMaster, John Bolton, Charles Kupperman e ora Robert O'Brien (e vedremo quanto resisterà al suo posto). Senza unità e continuità della direzione, l'ufficio del Nsc è come un rabdomante nel deserto.
Detto questo, gli Stati Uniti continuano a chiedere, correttamente, la partecipazione al tavolo dell'altra potenza nucleare, la Cina, ma Pechino ha detto no e Putin se Xi Jinping non vuol stare al tavolo non insiste. Questo è il gioco tra i titani della guerra e il problema si chiama Cina, un paese svincolato da qualsiasi trattato sugli armamenti strategici. Crollato il Muro di Berlino, incerto l'obiettivo della Nato, l'Impero Celeste ne ha approfittato per modernizzare il suo esercito.
E non a caso il documento più interessante prodotto dal National Security Council dell'amministrazione Trump riguarda la Cina. È stato pubblicato il 26 maggio scorso e dice una cosa che è un'inversione di rotta rispetto al passato obamiano:
...ripensare le politiche degli ultimi due decenni - politiche basate sul presupposto che l'impegno con i rivali e la loro inclusione nelle istituzioni internazionali e nel commercio globale li avrebbe trasformati in attori benigni e partner affidabili. Per la maggior parte, questa premessa si è rivelata falsa. Gli attori rivali usano la propaganda e altri mezzi per cercare di screditare la democrazia. Fanno avanzare opinioni anti-occidentali e diffondono false informazioni per creare divisioni tra noi, i nostri alleati e i nostri partner.
Ancora un passaggio:
Il governo della Repubblica Popolare Cinese non ha rispettato i suoi impegni in molti settori, tra cui: commercio e investimenti, libertà di espressione e religiosa, interferenze politiche, libertà di navigazione e di sorvolo, spionaggio informatico e altri tipi di spionaggio e furto, proliferazione delle armi, protezione dell'ambiente e salute globale. Gli accordi con Pechino devono includere rigorosi meccanismi di verifica e di applicazione.
Ecco quello che conta sul mestiere delle armi:
La National Defense Strategy del 2018 (NDS) dà priorità alla concorrenza a lungo termine con la Cina ed enfatizza la modernizzazione e le partnership per contrastare i progressi tecnologici delle forze armate cinesi, lo sviluppo delle forze e la crescente presenza e assertività internazionale. Come descritto nella Nuclear Posture Review, l'Amministrazione sta dando priorità alla modernizzazione della triade nucleare (piattaforme di lancio su terra, mare, aria, ndr), compreso lo sviluppo di capacità supplementari volte a dissuadere Pechino dall'utilizzare le sue armi di distruzione di massa o dal condurre altri attacchi strategici. Nel frattempo, gli Stati Uniti continuano a sollecitare i leader cinesi a venire al tavolo dei negoziati per il controllo degli armamenti e per la riduzione del rischio strategico come potenza nucleare con un arsenale nucleare moderno e in crescita e la più grande disponibilità al mondo di sistemi per il lancio a distanza intermedia. Gli Stati Uniti ritengono che sia nell'interesse di tutte le nazioni migliorare la trasparenza di Pechino, prevenire gli errori di calcolo ed evitare costosi accumuli di armi. Il Dipartimento della Difesa si sta muovendo rapidamente verso il dispiegamento di piattaforme ipersoniche, aumentando gli investimenti in capacità cyber e spaziali e sviluppando un maggior numero di armi letali basate su piattaforme resilienti, adattabili ed economiche. Insieme, queste capacità sono destinate a scoraggiare e contrastare le crescenti ambizioni di Pechino e la spinta dell'esercito cinese verso la parità e la superiorità tecnologica.
La sfida della pace non si vince senza portare al tavolo del negoziato anche la Cina.
06
Fortnite cancella la polizia. I proiettili restano
Fortnite è un videogame sparatutto con 350 milioni di utenti nel mondo, l'azienda sviluppattrice del gioco è la Epic Games e vale 15 miliardi di dollari. Nell'ultima evoluzione di Fortnite le auto della polizia sono state rimosse. Meraviglioso, la polizia sparisce, i proiettili con i quali uccidi tutto quello che incontri restano.
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o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.