17 Aprile
Battaglia finale a Mariupol e mappa della guerra di Putin
L'assedio alla città portuale, l'ultimatum ai combattenti ucraini asserragliati nell'acciaieria Azovstal: "Arrendetevi, vi sarà risparmiata la vita". La Novorossiya dell'uomo del Cremlino, la mappa della Nuova Russia e il ritorno ai confini dell'impero. Il Papa: "In noi c'è ancora lo spirito di Caino". Kim jong-un fa ancora Rocket Man. Conflitto nucleare, quando Bertrand Russell e Albert Einstein con il loro manifesto del 1955 videro il futuro
A che punto è la guerra? Si avvicina. Mentre in Ucraina (e anche ai confini della Russia) si sente il tuono dei cannoni, in Occidente sta arrivando l’ondata di piena della crisi. L’inflazione, già presente prima del conflitto, è entrata in una fase di accelerazione per la crisi delle materie prime e della logistica che solo in parte dipende dalla guerra (guardare alla nuova politica economica ‘autarchica’ della Cina), la corsa dei prezzi è a livelli record (al massimo in America dal 1981, in Italia dal 1991), il riarmo dell’Europa è un fatto, siamo impegnati in una corsa guidata dagli Stati Uniti per fornire agli ucraini l’arsenale della resistenza. Fino a quando? E con quali limiti? Fino alla “vittoria sul campo di battaglia” come ha detto Josep Borrell? Ha scambiato il suo ruolo di alto rappresentante della politica estera europea - il più importante grado della nostra ‘diplomazia’ - per quello di un generale? Perché le notizie che giungono da Mariupol (il fronte decisivo, come vedremo) non sono quelle di una vittoria e noi abbiamo il dovere di scriverlo. E abbiamo il dovere di ricordare che questo conflitto è diverso da tutti gli altri: il rischio di una guerra nucleare non è mai stato così alto (basta leggere il Bulletin of the Atomic Scientists per avere un quadro reale della minaccia che incombe su tutti noi), la parola diplomazia non esiste, quanto alla pace, la rappresenta solo il Papa e in questo giorno di Pasqua dobbiamo aggrapparci alla speranza.
01
Il Papa: in noi c'è ancora lo spirito di Caino
Benedizione Urbi et Orbi, è Pasqua, Papa Francesco pronuncia parole gravi, colme di preoccupazione per la guerra: "È una Quaresima che sembra non voler finire. Abbiamo alle spalle due anni di pandemia, che hanno lasciato segni pesanti. Era il...
A che punto è la guerra? Si avvicina. Mentre in Ucraina (e anche ai confini della Russia) si sente il tuono dei cannoni, in Occidente sta arrivando l’ondata di piena della crisi. L’inflazione, già presente prima del conflitto, è entrata in una fase di accelerazione per la crisi delle materie prime e della logistica che solo in parte dipende dalla guerra (guardare alla nuova politica economica ‘autarchica’ della Cina), la corsa dei prezzi è a livelli record (al massimo in America dal 1981, in Italia dal 1991), il riarmo dell’Europa è un fatto, siamo impegnati in una corsa guidata dagli Stati Uniti per fornire agli ucraini l’arsenale della resistenza. Fino a quando? E con quali limiti? Fino alla “vittoria sul campo di battaglia” come ha detto Josep Borrell? Ha scambiato il suo ruolo di alto rappresentante della politica estera europea - il più importante grado della nostra ‘diplomazia’ - per quello di un generale? Perché le notizie che giungono da Mariupol (il fronte decisivo, come vedremo) non sono quelle di una vittoria e noi abbiamo il dovere di scriverlo. E abbiamo il dovere di ricordare che questo conflitto è diverso da tutti gli altri: il rischio di una guerra nucleare non è mai stato così alto (basta leggere il Bulletin of the Atomic Scientists per avere un quadro reale della minaccia che incombe su tutti noi), la parola diplomazia non esiste, quanto alla pace, la rappresenta solo il Papa e in questo giorno di Pasqua dobbiamo aggrapparci alla speranza.
01
Il Papa: in noi c'è ancora lo spirito di Caino
Benedizione Urbi et Orbi, è Pasqua, Papa Francesco pronuncia parole gravi, colme di preoccupazione per la guerra: "È una Quaresima che sembra non voler finire. Abbiamo alle spalle due anni di pandemia, che hanno lasciato segni pesanti. Era il momento di uscire insieme dal tunnel, mano nella mano, mettendo insieme le forze e le risorse... E invece stiamo dimostrando che in noi c'è ancora lo spirito di Caino, che guarda Abele non come un fratello, ma come un rivale, e pensa a come eliminarlo". "I nostri sguardi sono increduli, in questa Pasqua di guerra", dice il Papa. "Troppo sangue abbiamo visto, troppa violenza. Anche i nostri cuori si sono riempiti di paura e di angoscia, mentre tanti nostri fratelli e sorelle si sono dovuti chiudere dentro per difendersi dalle bombe. Facciamo fatica a credere che Gesù sia veramente risorto, che abbia veramente vinto la morte. Che sia forse un'illusione? Un frutto della nostra immaginazione? No, non è un'illusione! Oggi più che mai risuona l'annuncio pasquale tanto caro all'Oriente cristiano: "Cristo è risorto! È veramente risorto!" Oggi più che mai abbiamo bisogno di Lui".
Per due volte il Papa pronuncia questa frase: "Su questa terribile notte di sofferenza e di morte sorga presto una nuova alba di speranza! Si scelga la pace.". Il Pontefice rivolge il suo appello a a "chi ha la responsabilità delle Nazioni ascolti il grido di pace della gente. Ascolti quella inquietante domanda posta dagli scienziati quasi settant'anni fa: "Metteremo fine al genere umano, o l'umanità saprà rinunciare alla guerra?'" citando il manifesto di Bertrand Russell e Albert Einstein
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Papa Francesco cita il manifesto per il disarmo nucleare promosso nel 1955 dal filosofo-matematico Bertrand Russell e dal fisico Albert Einstein. Due geni che colsero con acutezza la parabola di un mondo che dopo Hiroshima e Nagasaki non sarebbe stato più lo stesso. Sessantasette anni dopo, nel cuore dell'Europa, il rischio di un conflitto termonucleare è altissimo. E quel manifesto è il nostro sconvolgente presente. Un grido per la pace. Pubblichiamo su List il testo integrale dell'appello di Russell e Einstein.
02
Il manifesto di Russell e Einstein sul disarmo nucleare
Corre l'anno 1955, sul calendario il giorno è il 9 luglio, siamo in piena Guerra Fredda, la corsa all'arma nucleare di Stati Uniti (che l'hanno usata a Hiroshima e Nagasaki) e Russia è in fase di lancio. È in questo contesto storico che il filosofo-matematico Bertrand Russell e lo scienziato Albert Einstein promuovono un manifesto per il disarmo nucleare, il pilastro del pacifismo. Leggetelo con attenzione e pensate a cosa sta accadendo a poche migliaia di chilometri dalle nostre case.
Nella tragica situazione che l’umanità si trova ad affrontare, riteniamo che gli scienziati debbano riunirsi per valutare i pericoli sorti come conseguenza dello sviluppo delle armi di distruzione di massa e per discutere una risoluzione nello spirito del documento che segue.
Non parliamo, in questa occasione, come appartenenti a questa o a quella nazione, continente o credo, bensì come esseri umani, membri del genere umano, la cui stessa sopravvivenza è ora in pericolo. Il mondo è pieno di conflitti, e su tutti i conflitti domina la titanica lotta tra comunismo e anticomunismo.
Chiunque sia dotato di una coscienza politica avrà maturato una posizione a riguardo. Tuttavia noi vi chiediamo, se vi riesce, di mettere da parte le vostre opinioni e di ragionare semplicemente in quanto membri di una specie biologica la cui evoluzione è stata sorprendente e la cui scomparsa nessuno di noi può desiderare.
Tenteremo di non utilizzare parole che facciano appello soltanto a una categoria di persone e non ad altre. Gli uomini sono tutti in pericolo, e solo se tale pericolo viene compreso vi è speranza che, tutti insieme, lo si possa scongiurare.
Dobbiamo imparare a pensare in modo nuovo. Dobbiamo imparare a domandarci non già quali misure adottare affinché il gruppo che preferiamo possa conseguire una vittoria militare, poiché tali misure ormai non sono più contemplabili; la domanda che dobbiamo porci è: “Quali misure occorre adottare per impedire un conflitto armato il cui esito sarebbe catastrofico per tutti?”
La gente comune, così come molti uomini al potere, ancora non ha ben compreso quali potrebbero essere le conseguenze di una guerra combattuta con armi nucleari. Si ragiona ancora in termini di città distrutte. Si sa, per esempio, che le nuove bombe sono più potenti delle precedenti e che se una bomba atomica è riuscita a distruggere Hiroshima, una bomba all’idrogeno potrebbe distruggere grandi città come Londra, New York e Mosca.
È fuor di dubbio che in una guerra con bombe all’idrogeno verrebbero distrutte grandi città. Ma questa non sarebbe che una delle tante catastrofi che ci troveremmo a fronteggiare, e nemmeno la peggiore. Se le popolazioni di Londra, New York e Mosca venissero sterminate, nel giro di alcuni secoli il mondo potrebbe comunque riuscire a riprendersi dal colpo. Tuttavia ora sappiamo, soprattutto dopo l’esperimento di Bikini, che le bombe atomiche possono portare gradatamente alla distruzione di zone molto più vaste di quanto si fosse creduto.
Fonti autorevoli hanno dichiarato che oggi è possibile costruire una bomba 2500 volte più potente di quella che distrusse Hiroshima.
Se fatta esplodere a terra o in mare, tale bomba disperde nell’atmosfera particelle radioattive che poi ridiscendono gradualmente sulla superficie sotto forma di pioggia o pulviscolo letale. È stato questo pulviscolo a contaminare i pescatori giapponesi e il loro pescato.
Nessuno sa con esattezza quanto si possono diffondere le particelle radioattive, ma tutti gli esperti sono concordi nell’affermare che una guerra con bombe all’idrogeno avrebbe un’alta probabilità di portare alla distruzione della razza umana. Si teme che l’impiego di molte bombe all’idrogeno possa portare alla morte universale – morte che sarebbe immediata solo per una minoranza, mentre alla maggior parte degli uomini toccherebbe una lenta agonia dovuta a malattie e disfacimento.
In più occasioni eminenti uomini di scienza ed esperti di strategia militare hanno lanciato l’allarme. Nessuno di loro afferma che il peggio avverrà per certo. Ciò che dicono è che il peggio può accadere e che nessuno può escluderlo. Non ci risulta, per ora, che le opinioni degli esperti in questo campo dipendano in alcuna misura dal loro orientamento politico e dai loro preconcetti. Dipendono, a quanto emerso dalle nostre ricerche, dalla misura delle loro competenze. E abbiamo riscontrato che i più esperti sono anche i più pessimisti.
Questo dunque è il problema che vi poniamo, un problema grave, terrificante, da cui non si può sfuggire: metteremo fine al genere umano, o l’umanità saprà rinunciare alla guerra? È una scelta con la quale la gente non vuole confrontarsi, poiché abolire la guerra è oltremodo difficile.
Abolire la guerra richiede sgradite limitazioni alla sovranità nazionale. Ma forse ciò che maggiormente ci impedisce di comprendere pienamente la situazione è che la parola “umanità” suona vaga e astratta. Gli individui faticano a immaginare che a essere in pericolo sono loro stessi, i loro figli e nipoti e non solo una generica umanità. Faticano a comprendere che per essi stessi e per i loro cari esiste il pericolo immediato di una mortale agonia. E così credono che le guerre potranno continuare a esserci, a patto che vengano vietate le armi moderne.
Ma non è che un’illusione. Gli accordi conclusi in tempo di pace di non utilizzare bombe all’idrogeno non verrebbero più considerati vincolanti in tempo di guerra. Con lo scoppio di un conflitto armato entrambe le parti si metterebbero a fabbricare bombe all’idrogeno, poiché se una parte costruisse bombe e l’altra no, la parte che ha fabbricato le bombe risulterebbe inevitabilmente vittoriosa.
Tuttavia, anche se un accordo alla rinuncia all’armamento nucleare nel quadro di una generale riduzione degli armamenti non costituirebbe la soluzione definitiva del problema, avrebbe nondimeno una sua utilità.
In primo luogo, ogni accordo tra Oriente e Occidente è comunque positivo poiché contribuisce a diminuire la tensione internazionale. In secondo luogo, l’abolizione delle armi termonucleari, nel momento in cui ciascuna parte fosse convinta della buona fede dell’altra, diminuirebbe il timore di un attacco improvviso come quello di Pearl Harbour, timore che al momento genera in entrambe le parti uno stato di agitazione. Dunque un tale accordo andrebbe accolto con sollievo, quanto meno come un primo passo.
La maggior parte di noi non è neutrale, ma in quanto esseri umani dobbiamo tenere ben presente che affinché i contrasti tra Oriente e Occidente si risolvano in modo da dare una qualche soddisfazione a tutte le parti in causa, comunisti e anticomunisti, asiatici, europei e americani, bianchi e neri, tali contrasti non devono essere risolti mediante una guerra. È questo che vorremmo far capire, tanto all’Oriente quanto all’Occidente.
Ci attende, se lo vogliamo, un futuro di continuo progresso in termini di felicità, conoscenza e saggezza. Vogliamo invece scegliere la morte solo perché non siamo capaci di dimenticare le nostre contese? Ci appelliamo, in quanto esseri umani, ad altri esseri umani: ricordate la vostra umanità, e dimenticate il resto. Se ci riuscirete, si aprirà la strada verso un nuovo Paradiso; altrimenti, vi troverete davanti al rischio di un’estinzione totale.
Invitiamo questo congresso, e per suo tramite gli scienziati di tutto il mondo e la gente comune, a sottoscrivere la seguente mozione:
In considerazione del fatto che in una futura guerra mondiale verrebbero certamente impiegate armi nucleari e che tali armi sono una minaccia alla sopravvivenza del genere umano, ci appelliamo con forza a tutti i governi del mondo affinché prendano atto e riconoscano pubblicamente che i loro obbiettivi non possono essere perseguiti mediante una guerra mondiale e di conseguenza li invitiamo a trovare mezzi pacifici per la risoluzione di tutte le loro controversie.
Albert Einstein e Bertrand Russell
Max Born (Premio Nobel per la fisica), Percy W. Bridgman (Premio Nobel per la fisica), Leopold Infeld (Professore di fisica teorica), Frédéric Joliot-Curie (Premio Nobel per la chimica), Herman J. Muller (Premio Nobel per la fisiologia e medicina), Linus Pauling (Premio Nobel per la chimica), Cecil F. Powell (Premio Nobel per la fisica), Józef Rotblat (Professore di fisica), Hideki Yukawa (Premio Nobel per la fisica).
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E ora che facciamo? Se si evoca il nucleare, allora è il momento di Rocket Man, proprio lui, Kim jong-un. È un'altra sagoma che non viene presa molto sul serio e non è una buona idea sottovalutarlo.
03
Rocket Man. La Corea del Nord lancia un'arma tattica nucleare
La Corea del Nord ha testato una nuova arma che "aumenterà l'efficacia dell'armamento nucleare tattico". Foto del leader Kim Jong-un (qui sopra) che assiste al lancio di quello che, a quanto si intuisce dal comunicato e dalle immagini diffuse dall'agenzia di Pyongyang, Kcna, sarebbe un nuovo missile balistico destinato a trasportare testate nucleari tattiche. Kim, spiega l'agenzia, "ha dato importanti istruzioni per un ulteriore rafforzamento della capacità di difesa e delle forze di combattimento nucleare del Paese". Venerdì la Corea del Nord ha celebrato il 110 anniversario della nascita del fondatore e nonno dell'attuale leader Kim Il Sung con un'enorme marcia, fuochi d'artificio e danze sincronizzate, anche se senza la parata militare che gli analisti si aspettavano. Tre settimane fa Pyongyang ha testato il più potente missile balistico intercontinentale della sua storia, la prima volta che il regime ha lanciato un racconto proiettile a tutto campo dal 2017. Il test ha messo fine alla moratoria autoimposta sulle armi a lungo raggio e nucleari. Fu Donald Trump a chiamare Kim jong-un "Little Rocket Man". Non si sbagliava.
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Andiamo sul teatro della guerra. Per evitarla, bisogna fare seguire la raccomandazione di Antonio Gramsci: "Conoscere l'avversario". Il nostro è la guerra, gli uomini che la fanno, coloro che non la sanno prevenire e con le loro azioni la provocano, le loro motivazioni, aspirazioni, ideologie, volontà di potenza, istinti di sopraffazione e sopravvivenza. È la storia dell'umanità, una presenza costante, non un'eccezione.
04
Mariupol, l'assedio all'acciaieria: "Arrendetevi e vi sarà risparmiata la vita"
La guerra è entrata in una fase decisiva: Mariupol è di fatto caduta, Mosca ieri ha annunciato la completa occupazione dell’area urbana e l’esistenza di una sola sacca di resistenza nell’acciaieria Azovstal dove sono asserragliati circa 2500 soldati. “La loro unica possibilità di salvare le loro vite è quella di deporre le armi e arrendersi”, ha detto Igor Konashenkov, portavoce della Difesa. Secondo i russi le milizie assediate avevano chiesto a Kiev il permesso di arrendersi, sono senza cibo e acqua, in condizioni disperate. Ma il governo ha ordinato loro di mantenere la posizione. Oggi è scaduto l'ultimatum, i rumors su uno sbarco di truppe russe a Mariupol in queste ore si stanno rafforzando, il viceministro della Difesa, Anna Malyar, ha detto stamattina che "potrebbero prepararsi a uno sbarco, stiamo verificando le informazioni". Secondo i russi sono morti nella difesa della città oltre 4 mila soldati ucraini, in tutto le perdite di Kiev dall’inizio della guerra sono oltre 23 mila.
Il ministero della Difesa russo stamattina ha minacciato l'"eliminazione" dei soldati che combattono a Mariupol, l'ultimatum è stato ignorato. Mosca ha riferito che secondo i soldati ucraini che si erano precedentemente arresi "ci sono fino a 400 mercenari stranieri che si sono uniti alle forze di Kiev" intrappolati nell'acciaieria, inclusi, si dice, europei e canadesi. "In caso di ulteriore resistenza, tutti saranno eliminati".
05
Novorossiya, la mappa di Putin
La Russia sta concentrando l’attacco su quello che era fin dall’inizio l’obiettivo, la costruzione di un unico confine che comprende le province di Donetsk, Lugansk, Kharkiv, Dnipro, Zaporizhia, Kherson, Mikolaiv e Odessa. Si tratta di un territorio “antico”, faceva parte della Russia imperiale, si chiamava ’Novorossiya’, Nuova Russia.
Come sempre, diamo un'occhiata alle mappe e alla storia. Prima mappa, espansione russa dal 1500 fino al dominio sovietico:
Ecco una mappa del 1800 che traccia i confini della Nuova Russia, la capitale era Ekaterinoslav, l'odierna Dnipro:
Veniamo al presente. Ecco la situazione sul campo secondo l'intelligence britannica:
Infine, ecco una mappa perfetta di Cristian Ionita per Edmaps:
Questo è il progetto di Putin. Non nuovo né sul piano storico né in cronaca, visto che fu proprio l’uomo del Cremlino a parlarne il 17 aprile del 2014 in una diretta di quattro ore, rispondendo alle domande dei giornalisti. Erano i giorni dell’annessione della Crimea, cosa disse Putin? Ho riletto la trascrizione di quell’intervento-fiume, la parola ‘Novorrosiya’ affiora sulle labbra del presidente russo due volte, è il preludio di quello che vediamo oggi:
La questione essenziale è come garantire i diritti e gli interessi legittimi dell'etnia russa e dei russofoni nel sud-est dell'Ucraina. Vorrei ricordare che quella che ai tempi dello zarismo era chiamata Novorossiya (Nuova Russia) - Kharkiv, Lugansk, Donetsk, Kherson, Nikolayev e Odessa - allora non faceva parte dell'Ucraina. Questi territori furono dati all'Ucraina negli anni '20 dal governo sovietico. Perché? Chi lo sa. Furono conquistati da Potyomkin e Caterina la Grande in una serie di guerre ben note. Il centro di quel territorio era Novorossiysk, quindi la regione si chiama Novorossiya. La Russia ha perso questi territori per vari motivi, ma la gente è rimasta. Oggi vivono in Ucraina, e dovrebbero essere cittadini a pieno titolo del loro paese. È di questo che si tratta.
Leggere le fonti è essenziale per sapere, per capire gli eventi - per vederli in anticipo - che si dispiegano con tutta la loro forza davanti a noi. Questo è il disegno geopolitico di Putin, non un ritorno all’Unione Sovietica - come si sostiene da più parti in maniera errata - ma un ‘rientro’ nei confini della Russia imperiale. La guerra del Cremlino ha questo obiettivo, la divisione dell’Ucraina. Il negoziato è su questo punto, a meno che non si miri alla “vittoria” evocata da Borrell e allora bisogna dirlo - e prepararsi alla guerra totale.
06
Il conflitto di oggi, l'Ucraina di domani
I russi dopo 52 giorni di battaglia controllano un’estensione di territorio (circa 130 mila chilometri quadrati) pari a quasi tutta l’isola d’Inghilterra. Queste sono le dimensioni della guerra, l’Ucraina si estende per 600 mila chilometri quadrati e nessuno può occuparla senza mettere a rischio la tenuta della sua difesa, tanto meno Mosca (ricordo che la Russia ha 11 fusi orari, si estende per 9000 chilometri da Est a Ovest, i suoi confini terrestri sono pari a oltre 22 mila chilometri - un territorio immenso facile da invadere, da sorvegliare con attenzione). Le ultime due guerre regionali danno un'idea di come vanno le cose quando si entra nel campo di battaglia: l’Iraq che gli americani non riuscirono mai a controllare è vasto circa 400 mila chilometri quadrati, mentre l’Afghanistan dal quale si sono ritirati nell’agosto dell’anno scorso - dopo 20 anni di occupazione fallimentare - si estende per circa 650 mila chilometri quadrati. Chi parlava di ‘blitzkrieg’, di guerra lampo in Ucraina, ignorava molte cose, prima di tutto questi numeri e il contesto strategico, né al Cremlino né a Washington si può immaginare di tenere sotto controllo un territorio così vasto.
L’espansione russa non punta su Kiev, la capitale resta sotto il tiro dei missili di Mosca per una semplice ragione tattica, serve a tenere impegnato l’esercito ucraino sul fronte nord, non consentire a Zelensky di ordinare un contro-attacco che complicherebbe i piani di Putin con esiti imprevedibili, uno stress test troppo rischioso per qualsiasi fanteria. L’affondamento della nave ammiraglia della Flotta del Mar Nero, l’incrociatore Moskva, è stato un colpo durissimo per la Marina russa e il prestigio del Cremlino, ma non cambia il quadro strategico, la nave era usata come lanciatore di missili Kalibr su obiettivi nelle retrovie dell'Ucraina. I russi cambieranno la tattica navale sul Mar nero e il Mar d'Azov, ma la guerra si combatte a terra e sta andando verso un'accelerazione sul fronte Sud e a Est, nel territorio di quella che per l'uomo del Cremlino è la Novorossiya.
Putin conosce la storia (e ne fa un uso politico, come vediamo), sa che l’esercito sovietico fu costretto a ritirarsi dall’Afghanistan che aveva nei mujaheddin dei formidabili guerrieri armati di missili Stinger (oggi in Ucraina sono utilizzati i sistemi Javelin, consiglio la il film ‘La guerra di Charlie Wilson’, tratto dallo splendido libro di George Crile). Il presidente russo vuole chiudere questa fase della guerra entro il 9 maggio, vuole annunciare la sua ‘Novorossiya’ sulla Piazza Rossa nel ‘Giorno della vittoria’. Questo è il punto chiave della guerra e per tali ragioni Zelensky chiede più armi, detta condizioni che non può imporre a Mosca (e all’Occidente), vuole trovarsi un giorno di fronte a Putin per firmare la tregua da non-sconfitto, ma sta perdendo il territorio a Sud e sa che il tempo a disposizione per riuscire nell’impresa sta finendo. Chi parla di pace, oggi, è il più coraggioso dei combattenti. Buona Pasqua.
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dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.