18 Aprile

Battaglia navale giallo-verde. Colpito Siri, affondata Raggi

Il sottosegretario leghista sotto inchiesta e nel mirino dei Cinque Stelle che gli levano le deleghe. Salvini risponde con una bordata sul primo cittadino di Roma: "È inadeguata, lasci fare a qualcun altro". La Lega pronta a stoppare il "salva Roma" in Parlamento. America, Mueller "appende" Trump all'ombra di un reato che non può provare, lui twitta "Game Over"

La giornata si è arroventata, c'è bisogno di una nota politica serale, un classico. L'indagine sul sottosegretario leghista Armando Siri ha innescato una reazione a catena. In mattinata Di Maio e Dibattista avevano aperto il fuoco con un'intera batteria di cannoni chiedendo le dimissioni di Siri dal governo. Salvini ha detto niet. Nel pomeriggio la faccenda è diventata incandescente quando il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli ha levato le deleghe al sottosegretario leghista.

La reazione di Salvini sul punto specifico è in fondo contenuta: "Con tutti i cantieri da aprire in Italia, Toninelli avrebbe bisogno di qualcuno che lo aiuti nel suo lavoro. Io non avrei tolto le deleghe, ma evidentemente Toninelli e Di Maio la pensano in modo diverso", ha detto durante la registrazione di Porta a Porta. Ma il bersaglio scelto da Salvini per rispondere ai pentastellati è un altro ed è bello grosso, è Roma: "Io dico che Raggi non è più adeguata a fare il sindaco di Roma non per eventuali irregolarità, perché non faccio il pm e non faccio il giudice. Ma se un sindaco, in questo caso della città più importate d'Italia, dice 'i romani vedono la merda' e 'ho la città fuori controllo' è un giudizio politico. Vuol dire che non sei in grado di fare il sindaco, lascia che qualcun altro lo faccia".

Salvini si riferisce a quella che ormai è stata battezzata come la "guerra della monnezza" nata dall'esposto presentato in procura dall'ex amministratore delegato dell'Ama, Lorenzo Bagnacani, che fu licenziato dalla Raggi. Non è proprio un ambientino elegante quello della politica romana, i colpi bassi sono la regola. Lo documenta l'Espresso che ha pubblicato i materiali che Bagnacani ha depositato in procura, documenti e registrazioni e quello che ne viene fuori - al di là degli eventuali aspetti penali, tutti...


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