31 Luglio
Berlusconi stoppa Salvini sulla Rai per la seconda volta
Foa non passa in vigilanza, la Lega tiene il punto sul candidato e lo mantiene in carica nel consiglio. Ma il Cavaliere gela Salvini con una nota: no alla sua riproposizione alla presidenza. News, scenario e analisi dello scontro politico nel centrodestra.
New. Berlusconi: no alla riproposizione del nome di Marcello Foa per la presidenza Rai. Nota del fondatore di Forza Italia: "La scelta dei componenti di Forza Italia della Commissione di vigilanza, di non votare l'indicazione di Marcello Foa alla Presidenza della Rai è stata assunta dai nostri gruppi parlamentari. Io ne ho preso atto e l'ho naturalmente condivisa. Il servizio pubblico, per essere tale, non può essere espressione unilaterale di una maggioranza, qualunque essa sia. A questo criterio ci siamo attenuti quando eravamo al governo. Ci aspettiamo che vi si attenga anche l'attuale maggioranza. È stato anche appurato che la eventuale riproposizione dello stesso nome alla Commissione di vigilanza, presenta secondo il parere di autorevoli professionisti problemi giuridici non superabili. Non potrà quindi essere votata dai componenti di Forza Italia". Berlusconi ha rilanciato la palla nel campo di Salvini. E lo stoppa per la seconda volta nel giro di una giornata. Ora il leader della Lega ha due scelte: buttarla in tribuna lasciando Foa al suo posto e aprendo un pericoloso contenzioso legale per tutti, oppure rigiocarla e aprire a una rosa di nomi per la presidenza condivisa con il centrodestra.
New. Il Consiglio d'amministrazione della Rai si è aggiornato a domani. Che cosa sta succedendo? Punto nave: la Commissione di vigilanza ha bocciato Foa, Salvini insiste per andare avanti con quel candidato, il Cda della Rai non ha preso decisioni e attende di vedere se la frattura nel centrodestra si ricompone. In caso di accordo, il Cda dovrebbe rinominare Foa e rifare il passaggio in Commissione di vigilanza. Pasticcio mai visto.
New. Matteo Salvini: " Se c'è un problema di metodo lo supereremo. A me interessa il merito. Marcello Foa è una persona apprezzata e stimata in Italia e nel mondo. Una persona libera. Penso che nessuno abbia paura di una persona libera, tranne quelli del Pd"....
New. Berlusconi: no alla riproposizione del nome di Marcello Foa per la presidenza Rai. Nota del fondatore di Forza Italia: "La scelta dei componenti di Forza Italia della Commissione di vigilanza, di non votare l'indicazione di Marcello Foa alla Presidenza della Rai è stata assunta dai nostri gruppi parlamentari. Io ne ho preso atto e l'ho naturalmente condivisa. Il servizio pubblico, per essere tale, non può essere espressione unilaterale di una maggioranza, qualunque essa sia. A questo criterio ci siamo attenuti quando eravamo al governo. Ci aspettiamo che vi si attenga anche l'attuale maggioranza. È stato anche appurato che la eventuale riproposizione dello stesso nome alla Commissione di vigilanza, presenta secondo il parere di autorevoli professionisti problemi giuridici non superabili. Non potrà quindi essere votata dai componenti di Forza Italia". Berlusconi ha rilanciato la palla nel campo di Salvini. E lo stoppa per la seconda volta nel giro di una giornata. Ora il leader della Lega ha due scelte: buttarla in tribuna lasciando Foa al suo posto e aprendo un pericoloso contenzioso legale per tutti, oppure rigiocarla e aprire a una rosa di nomi per la presidenza condivisa con il centrodestra.
New. Il Consiglio d'amministrazione della Rai si è aggiornato a domani. Che cosa sta succedendo? Punto nave: la Commissione di vigilanza ha bocciato Foa, Salvini insiste per andare avanti con quel candidato, il Cda della Rai non ha preso decisioni e attende di vedere se la frattura nel centrodestra si ricompone. In caso di accordo, il Cda dovrebbe rinominare Foa e rifare il passaggio in Commissione di vigilanza. Pasticcio mai visto.
New. Matteo Salvini: " Se c'è un problema di metodo lo supereremo. A me interessa il merito. Marcello Foa è una persona apprezzata e stimata in Italia e nel mondo. Una persona libera. Penso che nessuno abbia paura di una persona libera, tranne quelli del Pd". Salvini ha deciso di tenere ferma la candidatura e arrivare una ricomposizione del quadro politico con Berlusconi. Forza Italia accetterà di (ri)votare Foa?
New. Forza Italia, Maria Stella Gelmini: "Dopo la bocciatura di Foa, la Lega riconosce la necessita' di avviare un confronto. Forza Italia è disponibile purchè si riparta da zero.
Nota dei capigruppo di Fratelli d'Italia. Dichiarazione dei capigruppo di Fratelli d'Italia di Camera e Senato, Francesco Lollobrigida e Luca Ciriani. "Fratelli d'Italia non ha condiviso il metodo che è stato scelto dalla maggioranza per le nomine della Rai ma oggi in Commissione di Vigilanza ha comunque sostenuto Marcello Foa, un intellettuale libero e capace, alla Presidenza del Cda. Siamo disponibili al confronto per uscire dall'impasse e per trovare, nel piu' breve tempo possibile, le figure migliori per restituire agli italiani la Rai e liberarla dalla lottizzazione della sinistra e dall'occupazione dei soloni del pensiero unico dominante". Il centrodestra cerca di uscire dal vicolo cieco in cui è finito.
Matteo Salvini ha incontrato Berlusconi all'ospedale San Raffaele di Milano. Berlusconi è ricoverato per dei controlli.
Il sindacato dei giornalisti. Nota di Fnsi e Usigrai: "Marcello Foa presidente della Rai era una fake news. Avallata dallo stesso giornalista, oltre che dai vice presidenti del Consiglio dei ministri in dichiarazioni ufficiali. Il no della Vigilanza dimostra una volta di più che il Cda aveva indicato un nome governativo e non di garanzia. È evidente che ora non sono possibili escamotage per lasciare la presidenza nelle mani di una persona bocciata dal Parlamento, che per di più continua a risultare amministratore delegato di un'altra azienda editoriale. Anzi, il Cda proceda subito - questa volta in autonomia - a scegliere un nuovo presidente, che sia finalmente di garanzia, ovvero non rappresentativo della sola maggioranza del governo di turno".
Dalle dichiarazioni politiche finora emerse - e dalle frasi di Foa - la linea concordata da M5S e Lega è quella di non far dimettere Foa. Cda Rai alle 14.30
Ricordiamo che la bocciatura nasce dall'opposizione di Forza Italia, Pd e LeU. I parlamentari non hanno ritirato la scheda. Il presidente della Commissione di vigilanza, l'azzurro Alberto Barachini, in ragione del suo ruolo istituzionale ha partecipato al voto, scheda bianca.
Pd, Michele Anzaldi: "Se pensano di asserragliarsi dentro a Viale Mazzini nascondendosi dietro l'inesistente formula del 'presidente anziano' faremo i ricorsi al Tar e al Presidente della Repubblica". La battaglia è aperta.
Il consiglio d'amministrazione della Rai si riunirà alle 14.30. Situazione completamente nuova: il presidente è stato bocciato dalla Commissione di vigilanza, la sua nomina non è efficace, ma Foa è il consigliere anziano e dunque presiede il consiglio. Da qui all'ora della riunione, Foa, la Lega, il Movimento 5Stelle, il Presidente del Consiglio e il ministro dell'Economia dovranno decidere che fare. Resta o si dimette? Dopo la dichiarazione di Foa, la decisione è di Salvini.
Dichiarazione di Marcello Foa: "Prendo atto con rispetto della decisione della commissione di vigilanza della Rai. Come noto, non ho chiesto alcun incarico nel Consiglio che mi è stato proposto dall'azionista. non posso, pertanto, che mettermi a sua disposizione invitandolo a indicarmi quali siano i passi più opportuni da intraprendere nell'interesse della Rai". Foa non ha annunciato le dimissioni, aspetta indicazioni dall'azionista, cioè dal governo. Con questa sua dichiarazione attendista si apre il braccio di ferro delle sue dimissioni o meno dal consiglio di amministrazione. Se dovesse optare per restare, sarebbe il consigliere anziano e, dunque, presiederebbe in ogni caso il consiglio d'amministrazione. Sarebbe una forzatura, un'arma che Cinque Stelle e soprattutto la Lega userebbe nella trattativa da aprire con Forza Italia e Pd per un secondo candidato alla presidenza Rai.
Pd, il senatore Salvatore Margiotta: "Da parte del Pd c'è stata una valutazione dell'approccio culturale, quanto scritto e detto da Foa rendeva impossibile per noi votarlo".
Nota dei capigruppo della Lega: "Siamo dispiaciuti dell’asse Pd Fi che cerca di fermare il cambiamento, sia del Paese che della Rai. Dal Pd non ci aspettiamo nulla, con Fi invece siamo pronti a confrontarci perché sicuri che anche la Rai abbia bisogno di aria nuova, cambiamento, qualità e meritocrazia. Siamo convinti che i fraintendimenti di questi giorni sul metodo, più che sul merito, possano essere superati perché le qualità di Marcello Foa, come uomo e giornalista libero e corretto sono universalmente riconosciute e apprezzate”. Lo dichiarano Riccardo Molinarie e Massimiliano Romeo, capigruppo alla Camera e al Senato.
Maurizio Gasparri, Forza Italia: "Il metodo era sbagliato, il candidato è stato bocciato e, dunque, va cambiato". Si è aperta la battaglia sul secondo tempo di questa storia: Foa lascia o resta consigliere anziano? La risposta arriverà da Salvini.
Gianluigi Paragone, Movimento 5Stelle: "Volevamo il cambiamento in Rai, le opposizioni hanno detto di no, qualcuno lo ha fermato. E' evidente che il Patto del Nazareno tra Pd e Forza Italia resiste sulle tv". Paragone si augura che Foa non si dimetta da consigliere Rai.
BREAKING. Foa ko in Commissione di vigilanza. Foa si ferma a 22 voti e non passa in Commissione di vigilanza. No di Forza Italia. Foa sulla carta aveva 23 voti in tasca, ma pare fosse assente un parlamentare del Movimento 5Stell. In ogni caso non sarebbero stati sufficienti, aveva bisogno di 27 voti per passare l'esame e andare alla Presidenza di viale Mazzini.
***
Se volete capire che aria tira nel Palazzo, guardate la tv. No, non quella del salotto. Non è una questione di telecomando, scelta del canale e della fascia oraria. Siamo in uno spettacolo che ha un detto e un non detto, un palese e un occulto, un trasmesso e un censurato. La tv è quella che non si vede, il palcoscenico è quello di Viale Mazzini, sede della Rai. Prima di tutto la notizia.
01
Il cda Rai vota Foa. La Vigilanza non si sa
Il consiglio d'amministrazione della Rai ha deliberato la nomina di Marcello Foa alla Presidenza di Viale Mazzini. Rita Borioni, consigliere espressione del Pd, ha dato voto contrario. Si è astenuto Riccardo Laganà, consigliere di nomina dei dipendenti Rai. Il consiglio ha dato il via libera anche alla nomina di Fabrizio Salini come amministratore delegato. La nomina di Foa non si perfeziona se non passa l'esame della Commissione parlamentare di Vigilanza, previsto per oggi. Foa ha bisogno del voto dei due terzi dei componenti (40 parlamentari), ha il sostegno di Lega, Movimento 5Stelle e Fratelli d'Italia, ma non di Forza Italia. Foa ha bisogno di 27 voti, mentre stendiamo le righe finali di questa nota (ore 21.45) può contare su 23 voti, gliene mancano 4. Chi lo ha sentito dice che "Foa è sereno e convinto di farcela". Una fonte tripla A del titolare ieri sera assicurava: "Stasera i voti non li ha. E se non accade un colpo di scena non li avrà nemmeno domani (oggi, ndr). Foa non passa". Clic. Fonti di Forza Italia alle 21.56 confermano che il partito di Berlusconi non voterà Foa e ha intenzione di non partecipare alla seduta della Commissione. Non partecipare perché il voto è segreto e così si evita il giochino dei "traditori" dell'ordine di scuderia. Che cosa c'è sotto?
02
A Berlusconi non piace il metodo Salvini
Forza Italia prova a creare una crepa nell'alleanza tra Lega e Cinque Stelle. I toni usati dal gruppo parlamentare nella discussione sul decreto dignità oggi erano un segnale chiaro. Berlusconi vuol creare l'incidente per dare uno scossone al governo, "cerca la pistolettata di Sarajevo per far scoppiare la guerra" dice chi conosce i piani di Palazzo Grazioli. D'altronde Salvini decide senza consultare più nessuno. A Berlusconi il "metodo" Salvini non va. Foa non era stato concordato con gli ex alleati, dei cui voti invece ha bisogno per passare. È il segno che Salvini si sente forte, ma in politica proprio quando si è al culmine del consenso e della potenza è il momento di esser prudenti. Ci sono tensioni anche dentro la Lega, è partito il coro de "il Capitano ha sempre ragione", gonfia l'ego e offusca la ragione, e poi ascolta poco Giorgetti. In ogni caso, Salvini non cede su Foa, le telefonate si rincorrono. Alle 21.57 arriva la notizia che Salvini ha espresso a Berlusconi via telefono "sconcerto e stupore" per la posizione di una parte di Forza Italia "che intende schierarsi con il Pd" nel voto su Foa. Conclusione? Come scrisse Mogol, lo scopriremo solo vivendo. E vedendo il voto in Commissione.
C'è chi sostiene che in caso di affondamento in Commissione di vigilanza, Foa possa restare lo stesso alla presidenza. Il titolare non ha la dottrina del grande giurista Carnelutti , ma la lettura di quello che dispone la legge è chiara:
La nomina del presidente del consiglio di amministrazione e' effettuata dal consiglio medesimo nell'ambito dei suoi membri e diviene efficace dopo l'acquisizione del parere favorevole, espresso a maggioranza dei due terzi dei suoi componenti, della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.
"Diviene efficace". Dalle nostre parti la nomina di Foa senza il parere favorevole della commissione parlamentare "non è efficace". Se il governo si inventerà una mezza efficacia - cioè l'escamotage di far restare Foa in carica come consigliere anziano e poi si vedrà - avremo solo la conferma che Manzoni e Collodi continuano ad essere gli autori che hanno scritto l'autobiografia della nazione: l'Azzeccagarbugli de I Promessi Sposi e le bugie di Pinocchio.
Il Cavaliere va alla guerra con Salvini facendo esplodere come casus belli la nomina di Foa? Possibile? Altro che. È la televisione l'epicentro delle crisi politiche in Italia, da sempre. Come si accende e spegne la tv, così nascono e muoiono i governi e le alleanze. Va a carte quarantotto il palinsesto? Potete star certi che c'è un problema nel governo. La Rai è un sismografo perfetto, un termometro, un contatore Geiger. Terremoti. Febbri. Radiazioni. Rai.
03
Da Bernabei a Di Maio
Ettore Bernabei raccontò un dettaglio sulla Rai che è un'autobiografia dell'Italia: "Quando divenni direttore generale, dopo qualche tempo decisi di costituire un ufficio che si occupasse delle raccomandazioni. Mi arrivavano ogni anno tra le diciassette e le diciottomila segnalazioni. Sei impiegati le raccoglievano, le catalogavano comunicandomi poi i segnalati e i segnalatori… Gli impiegati rispondevano a tutti. E in certi casi intervenivo personalmente".
Nell'invariabile costume italiano della raccomandazione, la differenza era che quella Rai di Bernabei - un gigante - era anni luce migliore dell'attuale Rai per contenuti e capacità di essere in sintonia con il paese. La televisione aveva una sua tensione ideale e educativa, la dittatura dell'audience non aveva ancora travolto i contenuti e l'informazione aveva una serietà - non seriosità - all'altezza dei tempi, degli uomini e dei mezzi. C'era la mano dei partiti, qualche volta pesante, ma c'era anche la testa dei leader di partito, uomini che avevano letto qualche libro e coltivavano il senso del limite, c'era personale umano e professionale di grande levatura.
Il modello della Rai è entrato in crisi e si è dissolto quando i partiti hanno cominciato a fare il mestiere del direttore generale, del presidente e del consiglio d'amministrazione e per farlo in maniera pervasiva hanno finito per scegliere profili senza storia o senza carattere. Finito un governo, cambia tutto e in realtà non cambia niente se non la targhetta sulla porta e il copione da recitare fino al prossimo ribaltone. Nella Rai c'è gente in gamba, ma è il format dell'azienda a essere sbagliato.
I nomi indicati dal governo giallo-verde sono buoni o cattivi? Non sono né l'uno né l'altro, sono semplicemente il vecchio sistema di ieri che si perpetua oggi in quello del "cambiamento": il presidente in quota Lega e l'ad in quota Cinque Stelle. Cribbio, che novità. La faccenda non ha neppure la complessità del manuale Cencelli della Prima Repubblica e anche nelle direzioni dei tg verrà seguito questo schema, con la solita riserva indiana per l'opposizione. I nomi in questo ingranaggio contano poco.
04
Il sovranista
La figura sulla quale stavolta si sono concentrate le polemiche è quella di Marcello Foa. Quale sarebbe il peccato originale di Foa? Quello di essere un sovranista (lo è), di guardare con simpatia a Putin (è vero) e di aver criticato anche Mattarella, più varie ed eventuali. Questo basta per considerarlo unfit per l'incarico di Presidente della Rai? Francamente no.
Le idee di Foa sul piano culturale possono essere discusse e contrastate, ma non possono essere l'automatica causa di ostracismo. Non è su queste basi che si affonda una candidatura al vertice della Rai. Come si procede? Sul taccuino restano prima di tutto i punti fermi di una cultura liberale e non settaria: libertà di opinione, libertà della maggioranza di esprimere personalità in coerenza con il proprio programma politico votato dagli italiani. Naturalmente c'è la libertà sacra della minoranza di contrastare tale nomina, ma deve farlo esibendo qualcosa che sia più robusto del pregiudizio politico e culturale. Questa è la teoria, il nobile principio, poi c'è la praticaccia quotidiana. E il problema reale di Foa.
Torniamo alla tesi dell'opposizione: Marcello Foa è un presidente sovranista, dunque è unfit. Se fosse stato applicato questo manicheismo alla presidente Monica Maggioni - ottima giornalista - che partecipava alle riunioni del gruppo Bilderberg, non sarebbe mai stata scelta come presidente della Rai. Chi dice oggi che Foa è inadatto al ruolo, dovrebbe ricordare cosa ha fatto ieri. E tuttavia anche questo criterio non può essere utilizzato dalla maggioranza per giustificare a sua volta la scelta di Foa.
05
Il presidente
Domanda: Foa è la figura giusta per la presidenza? Ha un'esperienza al vertice di una grande azienda che è un simbolo del paese? Ha già dimostrato di avere doti di rappresentanza presso le istituzioni? Ha una presenza forte e consolidata nella televisione? Conosce il mercato internazionale dell'audiovisivo? Quale valutazione ne danno gli azionisti del gruppo editoriale svizzero per cui ha lavorato?
Potremmo andare avanti a lungo. E i silenzi si moltiplicherebbero. Naturalmente nessuno ha posto queste domande. Eppure sono quelle che contano. E mostrano che il gioco è alterato fin dall'inizio. Le scelte sono dei partiti e il criterio è politico. Foa è un ottimo giornalista, ma è entrato in un Risiko di nomine in cui se gli va bene questa partita ha guadagnato per ragioni politiche una posizione che onestamente era inattesa per sua stessa ammissione. Foa non è unfit per ideologia o per professionalità, ma è in difficoltà per essere stato indicato nel posto sbagliato. Poteva dirigere molto bene una rete o un telegiornale e l'incarico sarebbe stato coerente con il suo profilo professionale. La presidenza della Rai è un altro mestiere. Può impararlo rapidamente e svolgerlo egregiamente, ma oggi non è il suo. In ogni caso, di esordienti è piena la storia della Rai, per cui neanche su questa base si disfa una candidatura.
Il problema non è Foa e non è Salini. È la Rai. E a sua volta la Rai è lo specchio di una crisi politica.
I punti sui quali si accoglie o contrasta una scelta come quella di Foa (e Salini) possono e devono essere altri: bisogna chiedersi se i due hanno un'idea per la tv del cosiddetto servizio pubblico che vada oltre quello che Foa ha dichiarato ai giornali, cioè "riportare la Rai all'antico splendore"? In tv non esiste un antico splendore, esiste il contemporaneo, l'attimo che va in onda. Ora. Qui. Adesso. È la natura della sua immediatezza, ciò che appare è un presente localizzato "dentro di me" che svanisce un istante dopo "senza di me".
Non si può rifare la Rai di Bernabei, bisogna farne un'altra, non "antica", ma contemporanea, cosa che la Rai oggi non è perché asincrona rispetto al cambiamento della società italiana. In Rai sembra che il 4 marzo non sia mai arrivato. Foa? Salini? Sono vittime predestinate di un metodo di nomina dei vertici della Rai più che sbagliato. Deriva dalla legge 220 del 2015, governo Renzi. Vediamo come funziona questo capolavoro di indipendenza.
06
Regole, nomine, comando
In qualsiasi società è l'assemblea dei soci che nomina gli amministratori e li revoca, nella Rai no. I soci ratificano decisioni prese dalla politica. Certo, il ministero dell'Economia è un'espressione della stessa politica, ma i poteri dell'assemblea nel caso Rai sono limitati e anche per la revoca serve il parere successivo della Commissione parlamentare di Vigilanza.
Camera e Senato eleggono due consiglieri a testa, due vengono designati dal Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, uno viene votato dall'assemblea dei dipendenti RAI. E siamo arrivati così a quota 7.
L'amministratore delegato - prima della riforma non esisteva, c'era il direttore generale - ha ampi poteri: firma i contratti fino a 10 milioni di euro; assicura la linea editoriale; gestisce il personale dell'azienda e nomina i dirigenti di primo livello; assume, nomina, promuove - su proposta dei direttori di testata - i giornalisti; attua il piano industriale e il budget annuale; stabilisce i criteri per l'uso del personale esterno. Il dominus dell'azienda sarà Salini, non Foa. Quali saranno i poteri del presidente?
Il presidente nella riforma del 2015 è una presenza a dir poco evanescente: ha funzioni di rappresentanza, dovrebbe avere un compito di equilibrio e contrappeso nei confronti del direttore generale, può avere delle deleghe "affidate dal consiglio di amministrazione nelle aree delle relazioni esterne e istituzionali e di supervisione delle attività di controllo interno". Punto. La riforma ha spostato tutta l'influenza istituzionale sulla macchina della Rai dal Parlamento al governo, di conseguenza è il direttore generale ad aver acquistato più potere. Ergo, il presidente de facto conta come il due di picche. Può sollevare obiezioni, rendere il lavoro del dg più difficile ma alla fine della fiera è il dg che decide tutto. Come ha fatto notare Rodolfo De Laurentis, ex consigliere Rai, in un articolo pubblicato da Federalismi, anche la funzione di contrappeso è evaporata: "La prima prassi applicativa della legge 220/2015 evidenzia, tuttavia, che la funzione di garanzia e di contrappeso al direttore generale e al CdA svolta in precedenza dal presidente sembra sia venuta meno, probabilmente in considerazione dei più incisivi poteri attributi dalla legge al direttore generale/amministratore delegato e alla conseguente deminutio di ruolo del CdA e dello stesso presidente".
In questo scenario Foa sarebbe il pericolo pubblico perché sovranista. Eppure il governo è sovranista, la maggioranza del Parlamento è sovranista e il consenso del Presidente del Consiglio Conte - il capo del governo sovranista - è a livelli record, oltre il 60 per cento. Il sovranismo è un dato di fatto della realtà sociale e politica del paese, ma non può essere rappresentato nella Rai che in teoria dovrebbe esprimere qualcosa di sintonizzato con la società italiana.
C'è qualcosa di illiberale e ottuso nel ragionamento delle minoranze per cui questo governo non può fare quello che hanno sempre fatto i precedenti. Le maggioranze in progress, colte a prescindere senza esserlo, molto radical e meno chic, con i libri giusti da citare senza averli letti, può permettersi ogni scelta in base a una presunta superiorità antropologica per cui va sempre tutto bene. Gli altri no. Vade retro.
C'è qualcosa di altrettanto illiberale e ottuso nella maggioranza giallo-verde che parla di "rivoluzione culturale" (con due nomine in un'azienda che ha 13 mila dipendenti!) e proclama la liberazione "dai parassiti e dai raccomandati", frase quest'ultima di Di Maio che proietta l'ombra di liste di proscrizione di giornalisti e artisti. Con quale raffinata indagine li scoverà il Pinkerton-Di Maio? Quel che hanno fatto "gli altri" non può essere usato per giustificare l'instaurazione di un regimetto di segno opposto che tra l'altro cadrebbe subito di fronte allo sport più praticato nella Rai: il camaleontismo.
07
La lezione della parabola di Renzi
Attenzione alla storia: la parabola di Matteo Renzi cominciò con l'idea di fare la Rai degli intelligenti a prescindere, dei fighetti labour al crostino toscano, giusto con un leggero ritardo di vent'anni su Tony Blair. Risultato dell'esondazione catodica renzista: non è sopravvissuto nessuno. Né alla Rai né dentro il Pd. La Rai è un filo scoperto dell'alta tensione dove i fulminati sono come gli omicidi in Fargo: dal 1998 al 2018, in vent'anni, la Rai ha sfiammato 11 presidenti e altrettanti direttori generali. Alto consumo. Mestiere da stunt man. Per alcuni è stata vanità, per altri un'occasione, per quasi tutti una prova di sopravvivenza nella giungla vietnamita.
La Rai non la controlli, la puoi lottizzare (cosa regolarmente accaduta con tutti i governi) ma il controllo è una chimera. È la Rai che controlla te e... ti sbrana. Di eterno alla Rai c'è solo la Rai. Anzi no, c'è Bruno Vespa, ma in questo caso siamo nel campo dell'immortalità e dei misteri e, come diceva Francesco Cossiga, per spiegare i misteri non serve la ragione, ci vuole fede.
08
Come sarebbe il palinsesto sovranista?
Ah, che impresa all'orizzonte: mandare in onda la Rai del Governo Frankenstein. Sognano questo Di Maio e Salvini. D'altronde, gli altri si sono fatti nel loro periodo di dominio una programmazione con gli inviti su misura, i grillini si sono già allenati con le interviste senza contraddittorio, possono migliorare eliminando direttamente le domande. Quanto ai leghisti, hanno da sempre in testa una Rai del Nord, un'antennona padana. Resta una domanda: come sarebbe, di grazia, il palinsesto sovranista? La cultura di un'azienda è una cosa seria. Una nuova cultura egemone che sostituisce quella del nemico è addirittura un'impresa da librone di storia. No, no, no, non si scherza qui. Siamo nel pieno di una furiosa battaglia tra i cervelloni sovranisti e i luminari progressisti. Un tempo a scuola si studiava la battaglia delle Ardenne, sui libri di storia d'Italia presto comparirà la battaglia delle Antenne.
I repubblicani americani ci hanno messo quarant'anni di lavoro per formare una classe di intellettuali nelle università, nelle istituzioni, nei pensatoi. Altro che Leo Strauss e l'università di Chicago, il team economico di Reagan, i Vulcans di Bush, i consiglieri di Clinton (Bill). I nostri vecchi-nuovi destri e sinistri saltano tutto a piè pari e si va a (de)formare la coscienza di massa in te-le-vi-sio-ne, perdinci! Siamo fermi agli anni Novanta. Abbiamo visto in tv la trasformazione di Luca Lotti in statista, dunque siamo pronti a tutto.
Salini, il direttore generale dovrebbe tramutare in televisione che cosa? E il Presidente Foa che si vuol di garanzia cosa dovrebbe garantire? La quota panda per il Pd e Forza Italia? È tutto molto singolare, nell'azienda non governa sul serio nessuno, figuriamoci il sovranista Foa e il digiuno di Palazzo Salini. La Rai è l'impero di una kafkiana burocrazia del continuismo. Salini, Foa, loro o altri nomi, la struttura si auto-alimenta.
Non importa a quasi nessuno quale sia la missione della Rai, il suo ruolo come strumento di diffusione di cultura alta e divulgazione pop, il suo rapporto con la testa e la pancia del paese. Ancor meno interessa alla politica il futuro dell'informazione. I giornalisti se pensano sono un problema. Devono essere fedeli.
Nessuno ha chiesto quali siano i piani di Salini per la Rai e come dovrebbe tradursi il "sovranismo" di Foa sul piano dei contenuti. Nessuno ha chiesto all'entrante Salini se condivide le raffinate dichiarazioni da wrestling di Di Maio che parla appunto di "liberarci dei parassiti e dei raccomandati". Ci sono, come in tutte le grandi organizzazioni e aziende, ma con quale criterio egli voglia procedere alla classificazione è un mistero: ha un suo algoritmo che gli consente di selezionare il personale non allineato? Via tutti! Parassiti e raccomandati. Con queste premesse di alto valore culturale, abbiamo un dubbio: il mandato di Salini sarà quello di una ditta di disinfestazioni?
Tutto questo alla fine della fiera conterà poco. No, non è la Rai. È un grosso guaio politico in arrivo.
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Gli Utenti in qualsiasi momento potranno esercitare i diritti di cui all’art. 7 del Codice privacy e s.m.i. e di cui agli art. 15, 16, 17, 18, 20 e 21 del Regolamento privacy, inviando una comunicazione scritta ai recapiti del Titolare di cui al precedente paragrafo 1 e, per l’effetto, ottenere:
- la conferma dell'esistenza o meno dei dati personali degli Utenti con indicazione della relativa origine, verificarne l’esattezza o richiederne l'aggiornamento, la rettifica, l'integrazione;
- l’accesso, la rettifica, la cancellazione dei dati personali o la limitazione del trattamento;
- la cancellazione, trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati personali trattati in violazione di legge.
Gli Utenti, inoltre, potranno opporsi al trattamento dei dati personali che li riguardano.
- Aggiornamenti
La Privacy policy del Sito potrà essere soggetta a periodici aggiornamenti.
Termini e condizioni di vendita dei servizi di abbonamento
I presenti termini d'uso disciplinano la fornitura digitale del servizio in abbonamento (di seguito,
il"Servizio" o
l'"Abbonamento") a List nelle diverse formule di volta in volta disponibili. Il Servizio è fornito da List
S.r.l., con
sede in Via Ferdinando di Savoia, 3 - 00196 Roma P. IVA 14403801005, iscritta al registro delle imprese di
Roma, numero
di iscrizione RM/1518421 (di seguito, il "Fornitore").
Il Servizio è rivolto esclusivamente a utenti maggiorenni. (di seguito, l'"Utente" o gli "Utenti").
List è il servizio digitale che fornisce agli Utenti contenuti editoriali, giornalistici e informativi di
qualità;
maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.