14 Febbraio
Bossi in ospedale. Maroni: "Coraggio vecchio leone"
Il fondatore della Lega, 77 anni, si è sentito male mentre era in casa a Gemonio, in corso gli accertamenti. Il Senatùr è una delle figure chiave degli ultimi trent'anni della storia politica italiana. Maroni: "Siamo tutti con te". Brexit, anche il piano B di Theresa May affonda in Parlamento
Umberto Bossi è ricoverato in ospedale a Varese in seguito a una caduta nella sua abitazione di Gemonio. Bossi ha 77 anni. "Questo pomeriggio, poco prima delle 18, il fondatore della Lega è stato portato in elisoccorso al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Circolo di Varese. Sono in corso gli accertamenti necessari ad individuare le cause del malore che lo ha colpito al domicilio", comunica l'ospedale.
Bossi è ricoverato in rianimazione. Il malore lo ha colpito mentre era a casa a Gemonio (Varese), ne avrebbe provocato la caduta e un conseguente trauma alla testa. L'ospedale di Circolo ha comunicato che ci saranno "degli aggiornamenti domani mattina attorno alle 12".
Nessuna emorragia. Secondo fonti citate dall'agenzia Agi "a Bossi è stata fatta un'angiotac del cervello e non è risultata alcuna emorragia in corso. I valori ematochimici risulterebbero bassi, e questa potrebbe essere la causa che ha provocato una crisi epilettica. Il "senatur" muoverebbe il braccio destro e sulle sue condizioni ci sarebbe un cauto ottimismo. Fra 12 ore ripetera' la Tac e intanto dovrebbe essere sospesa la sedazione per vedere come reagisce".
Il Senatùr è una delle figure chiave della storia politica italiana degli ultimi trent'anni. Ecco il tweet di Roberto Maroni, il compagno di tante battaglie politiche durante la nascita della Lega.
Silvio Berlusconi, durante una registrazione di Porta a Porta, ha commentato: "Umberto Bossi è una brava persona, leale, siamo amici e gli voglio bene. Gli mando affettuosi auguri di pronta guarigione".
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Che cosa succede? Siamo in piena fase di secessione, separatismo, indipendentismo, autonomismo, tutti cercano di divincolarsi da abbracci che considerano letali, ma non si capisce esattamente la rotta, il dopo. Theresa May è stata sconfitta ancora una volta in Parlamento, il piano B per la Brexit è affondato; in Italia ora si sono accorti che c'è un'intesa tra...
Umberto Bossi è ricoverato in ospedale a Varese in seguito a una caduta nella sua abitazione di Gemonio. Bossi ha 77 anni. "Questo pomeriggio, poco prima delle 18, il fondatore della Lega è stato portato in elisoccorso al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Circolo di Varese. Sono in corso gli accertamenti necessari ad individuare le cause del malore che lo ha colpito al domicilio", comunica l'ospedale.
Bossi è ricoverato in rianimazione. Il malore lo ha colpito mentre era a casa a Gemonio (Varese), ne avrebbe provocato la caduta e un conseguente trauma alla testa. L'ospedale di Circolo ha comunicato che ci saranno "degli aggiornamenti domani mattina attorno alle 12".
Nessuna emorragia. Secondo fonti citate dall'agenzia Agi "a Bossi è stata fatta un'angiotac del cervello e non è risultata alcuna emorragia in corso. I valori ematochimici risulterebbero bassi, e questa potrebbe essere la causa che ha provocato una crisi epilettica. Il "senatur" muoverebbe il braccio destro e sulle sue condizioni ci sarebbe un cauto ottimismo. Fra 12 ore ripetera' la Tac e intanto dovrebbe essere sospesa la sedazione per vedere come reagisce".
Il Senatùr è una delle figure chiave della storia politica italiana degli ultimi trent'anni. Ecco il tweet di Roberto Maroni, il compagno di tante battaglie politiche durante la nascita della Lega.
Silvio Berlusconi, durante una registrazione di Porta a Porta, ha commentato: "Umberto Bossi è una brava persona, leale, siamo amici e gli voglio bene. Gli mando affettuosi auguri di pronta guarigione".
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Che cosa succede? Siamo in piena fase di secessione, separatismo, indipendentismo, autonomismo, tutti cercano di divincolarsi da abbracci che considerano letali, ma non si capisce esattamente la rotta, il dopo. Theresa May è stata sconfitta ancora una volta in Parlamento, il piano B per la Brexit è affondato; in Italia ora si sono accorti che c'è un'intesa tra le Regioni del Nord e lo Stato che prevede una enorme cessione di poteri (e denari) alle regioni più produttive e ricche del paese (il 40,5 per cento del prodotto interno lordo e il 54,5 per cento dell'export italiano); in Spagna il governo Sanchez è stato battuto dagli indipendenti catalani e ora deve solo fissare la data del decesso (le prossime elezioni). Che cosa è tutto questo? Una guerra di confine, un altro capitolo del tema della contemporaneità, la politica dell'identità. E della gran confusione, visto che si va avanti senza mappe.
Intanto il Parlamento italiano si sta incartando, i conflitti all'interno della maggioranza si stanno espandendo. Matteo Salvini ha chiarito che dopo aver letto l'analisi costi-benefici sull'alta velocità non ha cambiato idea: "L'analisi costi benefici? Non mi ha convinto. In linea generale più veloci viaggiano le merci e le persone, meglio è". Il Movimento Cinque Stelle sta sull'altra sponda del fiume. Si incontreranno mai?
01
Chiusure la domenica. Tutto da rifare (per fortuna)
Stesso film sulla questione delle chiusure domenicali degli esercizi commerciali. La Lega ha fatto saltare tutto, il testo è stato stravolto, si ricomincia tutto dall'inizio. D'altronde c'è il rischio di perdere 40 mila posti di lavoro che i grillini forse pensano di dirottare sul reddito di cittadinanza, ma i leghisti di fronte non sembrano aver perso il lume della ragione. La situazione è stata riassunta così da Barbara Saltamartini, presidente leghista della Commissione attività produttive della Camera: "Abbiamo bisogno di capire quali possono essere le ricadute sui territori, vogliamo un testo il più aperto possibile al confronto, che tenga conto anche delle richieste delle associazioni di categoria. Quindi, si riaprirà la discussione. Il testo di sintesi presentato si discosta molto dalle sette diverse proposte di legge depositate e il relatore, Andrea Dara, ha chiarito che non è la Bibbia. C'è da parte della maggioranza la volontà di recepire suggerimenti, sia in fase di audizione sia in fase emendativa. Il testo depositato da Dara nella seduta di ieri è una sintesi molto articolata e avanzata delle cinque proposte, che erano molto diverse tra loro: alcune molto restrittive, altre molto ampie". Come si chiama questo? Grande casino. Volante.
02
Alitalia con lo Stato alla cloche
Su Alitalia siamo di nuovo allo Stato che va alla cloche. Dice Di Maio: " La partecipazione pubblica nella Nuova Alitalia in mano al ministero dell'Economia e alle Ferrovie dello Stato italiane potrebbe superare il 50 per cento". Allacciate le cinture. In fondo Alitalia al contribuente italiano è costata finora oltre 7 miliardi di euro. Studio di Mediobanca sull'avventura volante della compagnia: "La redditività della Compagnia comincia a deteriorarsi nei primi anni ‘90 per poi scadere significativamente dalla metà degli anni ’90. Dal 1974 e fino al 2007, ultimo bilancio prima dell’amministrazione straordinaria, sono maturate perdite cumulate pari a 4.407 milioni di euro a valori correnti. Dal 1996, anno della prima perdita monstre di 625 milioni, il saldo negativo è stato pari a 3.906 milioni. La perdita maggiore è caduta nel 2001 (-907 milioni). Dei 34 anni esaminati, 20 hanno chiuso in deficit, sommando una perdita pari a 5,1 mld. di euro. Dal 1989, in 15 anni su 19 si è avuta una perdita netta (circa l’80 per cento dei casi)”. Se Di Maio ha abolito la povertà, riuscirà anche a fare il miracolo di far volare Alitalia senza perdere un euro, si capisce.

Il Movimento Cinque Stelle è entrato in una fase di forte instabilità, Luigi Di Maio sta puntellando prima di tutto se stesso, ha anticipato che ci sarà una svolta per le alleanze con le liste civiche, si è reso conto che una forza non coalizzabile è destinata alla marginalizzazione politica, cambieranno i criteri di selezione della classe dirigente, ma questo è maquillage, il tema di fondo è la natura di forza d'opposizione permanente dei penstastellati, non riescono a trasformarsi in fattore di stabilità del governo. In questo scenario da fibrillatore, là fuori succedono cose notevoli che impatteranno sull'Italia. Seguite il titolare di List.
03
La Germania sfiora la zona recessione
Occhio alla Germania, il Prodotto interno lordo nell'ultimo trimestre del 2018 è piatto, brutto segno. Come spiega Destatis, l'istituto di statistica nazionale, "nel 2018 la situazione economica in Germania è stata suddivisa in due parti: dopo un primo semestre vivace (+ 0,4 per cento nel primo trimestre, + 0,5 per cento nel secondo trimestre), nella seconda metà dell'anno si è registrato un lieve calo (-0,2 per cento) nel terzo trimestre, e crescita zero nel quarto trimestre). La Germania ha evitato la "recessione tecnica" per un pelo, ma questo non è un sollievo, l'indebolimento dell'economia più importante dell'Europa ha conseguenze immediate per l'Italia. Secondo il rapporto mensile della Bundesbank l'economia tedesca ha già "invertito il trend". La Buba sostiene che "l'economia tedesca registra una piccola, contenuta, crescita" e il mercato del lavoro è "in una condizione straordinaria". Incrociamo le dita.
L'altro numero da osservare con grande attenzione è quello delle vendite al dettaglio negli Stati Uniti: nel mese chiave dello shopping, dicembre, sono scese al livello più basso dal 2009: -1.2 per cento mese su mese. Questo dato è da pesare sui prossimi mesi, potrebbe anche essere smentito, l'economia americana finora ha spiazzato più di una volta gli analisti, ma va tenuto da parte per il futuro.
Se Stati Uniti e Germania rallentano, per l'Europa e la crescita mondiale la situazione si fa grigia. A quel punto, sarà interessante (forse troppo) vedere quali dottrine economiche tireranno fuori i grillini al governo e come Salvini reagirà di fronte a numeri che possono erodere il suo capital gain elettorale.
***
Intanto in consiglio dei ministri oggi arriva lo schema d'intesa per l'autonomia rafforza di Lombardia, Veneto e Emilia Romagna. Una "secessione dolce" con il Sud che a questo punto oscilla tra la protesta e il desiderio di costruirne una contrapposta a sua immagine e somiglianza. Siamo a quanto avevano previsto Umberto Bossi e Gianfranco Miglio trent'anni fa: lo sbrego costituzionale.
04
Gli anti secessionisti a scoppio ritardato
Come sta procedendo il dibattito? È ai materassi. Il fatto sorprendente è che c'è qualcuno che pensa che il voto resti senza conseguenze. Se si chiamano i lombardi e i veneti a esprimersi sull'autonomia e il sì vince, questo alla fine produce dei risultati, delle conseguenze forse inattese per molti, ma perfettamente logiche. E se il governo ha nella maggioranza la Lega - che quelle regioni le governa da uno svariato numero di anni - non dovrebbe essere sorprendente vedere poi materializzarsi un'intesa per l'autonomia del Nord. I referendum consultivi sono voti che orientano e alla fine rotolano a valle sempre dei risultati. Oggi tutti si svegliano e dicono: oh, c'è l'autonomia per il Nord?! Sciagurati, il referendum si tenne nel 2017 e lo trattavano come un fatto folcloristico, un'adunata di valligiani illusi che la democrazia poi diventasse qualcosa di concreto. E invece le cose succedono e si manifestano a dispetto della presunta superiorità antropologica di chi tratta i fatti politici come il varie ed eventuali della propria volontà. Non funziona così la realtà, soprattutto se la parte produttiva del paese viene chiamata a esprimersi.
Così vediamo il sovrano della repubblica autonoma di Napoli, Luigi De Magistris oggi tuonare: "Qui vogliono dissolvere l'unità nazionale con un disegno di legge pericolosissimo, che aumenta le disuguaglianze e le discriminazioni nel nostro paese. Io sono molto favorevole all'autonomia, e la mia non è una valutazione contraria rispetto al voto del popolo di Lombardia e Veneto, che rispettiamo, ma il governo deve garantire l'unità nazionale".
Leggiamo le pensose e accigliate parole di Michele Emiliano: "Se la Costituzione non viene piegata a interpretazioni di comodo, il rafforzamento delle competenze regionali puo' essere una grande occasione. Se tutte le Regioni avessero avanzato la stessa proposta sulla autonomia differenziata, noi avremmo potuto ridiscutere quella che è una ingiustizia profondissima: il fatto che il Nord, nei finanziamenti ordinari ed esclusi i piani straordinari, vede attribuirsi molte più risorse rispetto al Sud. Tirarsi fuori da questa iniziativa significa far sparire il Sud dal tavolo del negoziato".
Ascoltiamo Pierluigi Bersani, persona a cui non manca la ragione e l'esperienza politica, dire che "è umiliante per il comune buon senso dover motivare il no a questo modo di procedere sulle autonomie differenziate per tre regioni. Perché mai tutte le altre non dovrebbero chiedere alla spicciolata un po' di materie? Magari tre, otto o dodici a piacere? Potrebbe mai stare in piedi uno stato Arlecchino? Tutto questo finirà in un contraccolpo anti regionalista col rischio di gettare il bambino con l'acqua sporca. Da anni ormai si procede a strappi senza una logica di sistema. E' tempo di fare il punto sulle autonomie, regioni province e comuni. Si riorganizzi dunque la commissione bicamerale sul federalismo già esistente e in un anno di tempo si progetti un'organica messa a punto del sistema. Non si puo' piu' giocare con il rischio di un progressivo sgretolamento dello Stato".
Sono obiezioni che hanno in alcuni punti più di un fondamento, c'è solo un dettaglio: questo processo politico viene da lontano e nel 2017 subisce un'accelerazione, ma il referendum allora fu trattato come un fatto assolutamente irrilevante e chi diceva che avrebbe disegnato un altro scenario istituzionale veniva considerato abile per il manicomio. Su List avevamo avvisato i naviganti con tre analisi (22, 23, 24 ottobre) sul passato (il retroterra dal quale nasceva il referendum), il presente (la crisi istituzionale italiana) e il futuro (il "distacco" e allontanamento, la certificazione dello stato de facto della Repubblica italiana), era l'anticipazione di quello che sta accadendo oggi, questa serie di analisi era stata a sua volta anticipata da un approfondimento sulla crisi di Roma Capitale e l'impatto dei referendum il 2 settembre del 2017 e da un altro scenario del 22 luglio 2017 in cui utilizzando i materiali di un dibattito parlamentare della primavera del 1993 (un'altra enorme crisi istituzionale dell'Italia) si prefigurava una crisi costituzionale e l'arrivo del Governo Frankenstein. I bagliori di quello che poi sarebbe successo erano visibili. Ieri e oggi c'è un problema: l'establishment dormiva e dorme, diventano tutti "Competenti" quando il latte è versato. Così sono bravi tutti, i fatti politici si anticipano. La politica che parla in ritardo, anche quando ha qualche ragione, non è una buona politica.
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Come si è giunti a questo punto? Ecco l'analisi aggiornata di List.
05
Nord e Sud sono già separati. Il sottosopra d'Italia

Uno stato forte può permettersi alti livelli di "devoluzione" delle sue competenze, uno stato debole che cede i suoi poteri si dissolve. Una nazione che è più una speranza che un fatto compiuto, l'Italia, nel corso degli ultimi 20 anni ha (de)costruito il suoi impianto istituzionale e l'ha sostituito con il caos. Quando nel 2001 il centrosinistra riformò il titolo V della Costituzione, pensava di rispondere ad alcune istanze. In buona fede, senza dubbi, ma con un disegno che non teneva conto della storia del nostro paese.
Diciotto anni dopo quella riforma - alla prova dei fatti un disastro amministrativo, tanto che si è provato più volte a darle un altro assetto - le Regioni del Nord dovrebbero avere la loro quota di autonomia rafforzata. Sul tavolo del consiglio dei ministri oggi arriveranno tre bozze d'intesa con le Regioni Lombardia, Veneto e Emilia Romagna. Stiamo parlando di tre aree del paese che rappresentano il 40,5 per cento del prodotto interno lordo e il 54,5 per cento dell'export italiano. La locomotiva dell'Italia. Quanto sarà grande l'autonomia concessa alle regioni? Continua a leggere l'articolo su List.
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Viviamo tempi di secessione. Interessanti. Forse troppo. Dove andiamo? Che domande, Brexit!
06
Saga Brexit. Theresa May sconfitta ancora in Parlamento

Il Parlamento inglese ha detto ancora no al governo di Theresa May. Giornalisticamente è una telenovela affascinante, politicamente un casino mai visto. La May è finita sott'acqua alla Camera dei Comuni, il suo piano B, quello che doveva fissare le prossime tappe da seguire nel negoziato tra Regno Unito e Unione europea, è affondato (303 vs 258). Ricordiamo che la data di uscita del Regno Unito dall'Unione europea è quella del 29 marzo e a Downing Street dicono di volerla rispettare. Come non si sa, il profilo della No Brexit si sta ingigantendo ora dopo ora. L'ala dura dei Brexiteers ha colpito ancora e a Downing Street non riescono a trovare i voti per andare avanti. Il tempo passa e ogni giorno in più di incertezza rafforza da una parte l'Unione europea e dall'altra l'ipotesi di un non accordo dalle conseguenze tutte da scoprire. God Save The Queen.
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Le secessioni degli altri sono decisamente drammatiche. Noi la facciamo con un colpo di penna, così, tanto è cosa bella e fatta dalla storia, da altre parti c'è il dramma parlamentare, la piazza che si muove come una tigre, anzi no, una corsa di tori in piazza. Andiamo in Spagna.
07
Spagna. Bevi qualcosa, Pedro
L'annuncio del voto anticipato in Spagna dovrebbe arrivare domani. La sconfitta sulla legge di bilancio è pesante, i partiti di centrodestra e i nazionalisti in teoria secondo i sondaggi possono vincere (come governeranno insieme poi è tutto da scoprire). Il Partito socialista vuole evitare il "Superdomingo", l'accorpamento con le elezioni europee del 26 maggio. La separazione delle due votazioni secondo i dirigenti locali del partito dovrebbe consentire una maggiore mobilitazione dell'elettorato socialista, la data a questo punto potrebbe essere quella del 28 aprile. Tutto è ancora in ballo, Sanchez non ha deciso come disporre i suoi pezzi sulla scacchiera. I sondaggi sono micidiali, tutti temono l'ascesa di Vox, il partito nazionalista guidato da Santiago Abascal.

Tra i fatti curiosi che secondo chi la sa lunga dovrebbero dare una mano al partito di Sanchez in questa partita della disperazione c'è la foto di Diego Rivera, leader del partito centrista di Ciudadanos, con Santiago Abascal, il numero dei nazionalisti di Vox. La foto è stata pubblicata da El Pais, eccola:

L'immagine circola vorticosamente sui social spagnoli:
Il ragionamento è che gli elettori di sinistra che si sentivano pronti a votare Ciudadanos, visti Rivera e Abascal insieme, decideranno di tornare a casa, nel Partito socialista. Siamo anche qui dentro una telenovela: bevi qualcosa, Pedro.
Il quadro sul voto anticipato e la defenestrazione di Pedro Sanchez l'ha fatto il socio spagnolo. Vamos.
08
Todos perdidos. La crisi al buio della Spagna

di Maite Carpio
La Spagna ha aperto una crisi al buio. Il governo di Pedro Sánchez è caduto questa mattina in Parlamento dopo che gli indipendentisti catalani hanno votato contro la sua Finanziaria. D’altronde il governo era nato dopo una manovra di Palazzo ed è finito vittima degli stessi intrighi.
Qui gladio ferit gladio perit.
La Storia non è più compassionevole con i governi che non sono stati legittimati dal voto popolare. Pedro Sanchez e stato molto coraggioso politicamente e il suo era un esecutivo d'altissimo profilo, ma era anche molto debole e non ce l'ha fatta a liberarsi dalla morsa indipendentista. L’alleanza con Podemos, favorevole al dialogo, non è riuscita a spezzare il fronte catalano. Continua a leggere l'articolo su List.
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C'è altro sul taccuino? Sì, una notizia importante nel mondo del business, della tecnologia e delle relazioni politiche in America. Fase Amazon.
09
Amazon rinuncia a costruire il quartier generale a New York

Jeff Bezos è un tipetto duro, quando ha reso pubblica su Medium la vicenda del ricatto del National Enquirer sulle sue foto imbarazzanti ha dimostrato di avere... balls of steel. L'ultimo round l'ha combattuto a New York dove Amazon stava progettando la costruzione di un secondo quartier generale a Long Island, Queens. Se arriva Amazon in un quartiere cambia tutto, a cominciare dal costo degli affitti che schizzano come un razzo. Insomma, il piano ha cominciato a sollevare una dura opposizione, sono stati presi di mira i benefici fiscali concessi a Amazon, il senatore democratico dello stato di New York, Michael Gianaris, ha ingaggiato una lotta durissima contro il gigante hi-tech, opposizione ai 3 miliardi di benefici fiscali concessi, porta a porta nel quartiere che conosce come le sue tasche e... oplà, Bezos non deve averla presa benissimo perché oggi è arrivata la sorpresona: Amazon getta la spugna, non costruirà il suo secondo quartier generale. Sì, anche le formiche, nel loro piccolo, s'incazzano. E a volte vincono contro i giganti. Grande storia. Beviamoci sopra, è l'ora del Gin Martini. Buona serata.
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l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.