13 Dicembre
Bye Bye Europe. Il concorrente alle porte
Vittoria travolgente di Boris Johnson. Risultato definitivo: 365 seggi ai conservatori, 203 seggi ai laburisti. BoJo: "Mandato molto forte, Brexit entro il 31 gennaio". Si rafforza il legame con gli Stati Uniti, torna l'Anglosfera. Merkel e Macron: "Avremo un concorrente alle nostre porte" I protagonisti del grande racconto d'Inghilterra
Travolgente vittoria di Boris Johnson, crisi nera del Labour, gli inglesi hanno scelto la Brexit. Boris Johnson è andato a Buckingam Palace, ha incontrato la Regina, ricevuto l'incarico e ora sta preparando la lista dei ministri del suo nuovo governo. Nel discorso della vittoria di fronte al "Number Ten" ha dichiarato:
La vittoria elettorale è stata un mandato per la Brexit, che noi onoreremo entro il 31 gennaio. Lavoreremo senza risparmio, per sanità, sicurezza e fine dell'austerità.
Parte il treno della Brexit. Ecco il quadro definitivo del voto inglese:
Quella di Johnson è una vittoria schiacciante, i Tories guadagnano 49 seggi, il Labour ne perde 60, il Regno Unito conferma di volere la Brexit e l'Anglosfera sarà ancora più forte, gli Stati Uniti di Trump e il Regno Unito di Johnson sono sempre più vicini.
01
I leader europei dopo il voto hanno fatto 10 strabilianti scoperte
Catapultati nel nuovo mondo che non corrisponde a quanto veniva dipinto dal mainstream, i governanti europei dopo il voto hanno scoperto dieci cose sul Regno Unito e gli inglesi:
- Che la Brexit ci sarà;
- Che il secondo referendum non ci sarà;
- Che la folla delle vie del centro di Londra, quella che chiedeva il Remain e sventolava le bandiere europee, non rappresenta la realtà dell'isola d'Inghilterra;
- Che bisogna sì leggere i giornali, ma poi andare al pub;
- Che Boris Johnson sa fare politica;
- Che gli inglesi sono pronti ad accogliere miliardi di investimenti nel loro mercato azionario e fare di Londra "una Singapore agli steroidi";
- Che il negoziato con Downing Street sarà duro e il tempo del o così o niente è finito;
- Che il Regno Unito sarà un grande concorrente dell'Unione nella manifattura, nel commercio, nella finanza;
- Che "ogni inglese è un'isola" (Novalis);
- Che "la massima del popolo inglese è business...
Travolgente vittoria di Boris Johnson, crisi nera del Labour, gli inglesi hanno scelto la Brexit. Boris Johnson è andato a Buckingam Palace, ha incontrato la Regina, ricevuto l'incarico e ora sta preparando la lista dei ministri del suo nuovo governo. Nel discorso della vittoria di fronte al "Number Ten" ha dichiarato:
La vittoria elettorale è stata un mandato per la Brexit, che noi onoreremo entro il 31 gennaio. Lavoreremo senza risparmio, per sanità, sicurezza e fine dell'austerità.
Parte il treno della Brexit. Ecco il quadro definitivo del voto inglese:
Quella di Johnson è una vittoria schiacciante, i Tories guadagnano 49 seggi, il Labour ne perde 60, il Regno Unito conferma di volere la Brexit e l'Anglosfera sarà ancora più forte, gli Stati Uniti di Trump e il Regno Unito di Johnson sono sempre più vicini.
01
I leader europei dopo il voto hanno fatto 10 strabilianti scoperte
Catapultati nel nuovo mondo che non corrisponde a quanto veniva dipinto dal mainstream, i governanti europei dopo il voto hanno scoperto dieci cose sul Regno Unito e gli inglesi:
- Che la Brexit ci sarà;
- Che il secondo referendum non ci sarà;
- Che la folla delle vie del centro di Londra, quella che chiedeva il Remain e sventolava le bandiere europee, non rappresenta la realtà dell'isola d'Inghilterra;
- Che bisogna sì leggere i giornali, ma poi andare al pub;
- Che Boris Johnson sa fare politica;
- Che gli inglesi sono pronti ad accogliere miliardi di investimenti nel loro mercato azionario e fare di Londra "una Singapore agli steroidi";
- Che il negoziato con Downing Street sarà duro e il tempo del o così o niente è finito;
- Che il Regno Unito sarà un grande concorrente dell'Unione nella manifattura, nel commercio, nella finanza;
- Che "ogni inglese è un'isola" (Novalis);
- Che "la massima del popolo inglese è business as usual" (Winston Churchill).
Messi a fuoco questi dieci elementi del discorso amoroso tra l'Unione europea e il Regno Unito, le conseguenze sono logiche. Così Angela Merkel afferma:
Avremo un concorrente alle nostre porte. I negoziati futuri saranno difficili ma bisognerà cercare una partnership eccellente.
Chi è il primo partner commerciale del Regno Unito? La Germania. Che dice Emmanuel Macron, come si posiziona la Francia in questo scenario chiaro e sfidante per l'Europa:
Dopo la Brexit, la Gran Bretagna sarà un concorrente, non sia sleale.
Benvenuti nella realtà. Spacchettiamo il regalo delle elezioni di Natale.
02
La rivoluzione inglese in 13 punti
I dati chiave del voto nel Regno Unito sono questi:
- Entro il 31 gennaio ci sarà la Brexit;
- Il governo inglese cercherà di finalizzare l'accordo commerciale con l'Unione europea entro il 2020;
- È la più grande vittoria dei Tories dal 1987;
- Dove vince il Leave, vince il Partito Conservatore e perdono i laburisti;
- Con la vittoria di Johnson, il Regno Unito è governato da 10 anni dai Conservatori;
- Boris Johnson passa dal ruolo di figura politica sottovalutata a leader e vincitore di un turno elettorale storico;
- È la più grande sconfitta del Labour dal 1935;
- Il Labour incassa quattro sconfitte elettorali consecutive;
- Lo spostamento a sinistra dei Laburisti è stato un fallimento;
- Corbyn paga le incertezze sulla Brexit e le sue personali posizioni anti-occidentali, mantiene il seggio a Westminster e perde la leadership del partito;
- Il Partito nazionalista scozzese guadagna seggi, la Scozia è quasi tutta gialla, si pone la questione di un altro referendum sull'indipendenza;
- I Lib Dem, grande speranza dei giornali e delle classi colte, sono crollati;
- Siamo in presenza di una rivoluzione conservatrice dell'Anglosfera, Stati Uniti e Regno Unito da ieri hanno due avversari: la Cina e l'Unione europea.
Gli elettori britannici davanti al voto più importante dal dopoguerra hanno fatto la loro scelta: la Brexit e Boris Johnson. Insieme al referendum sulla Brexit sul 2016, siamo di fronte a uno scenario plasmato da una tripletta che ha sconvolto la politica del Regno Unito. Le figure importanti di questa stagione cominciata tanti anni fa, compressa e accelerata nel 2016, sono intense, alcune presenti sulla scena, altre passate dal tabloid alla vita privata. Splendore e miseria, ascesa e caduta. Il racconto di un grande paese. Abbiamo atteso il primo exit poll con trepidazione, il risultato è indiscutibile, BoJo mette a segno una grande vittoria. Scopriamo i personaggi della sfida d'Inghilterra, siamo nella terra del Bardo, William Shakespeare, questo è un grande spettacolo. Andiamo in scena.
03
Ieri, oggi, domani. Inizia l'era di Boris Johnson
Quartetto inglese. Tony Blair, Gordon Brown, David Cameron e Theresa May a Londra lo scorso 20 giugno (Foto Ansa)David Cameron, londinese, classe 1966, figlio dell'upper class inglese, discendente diretto del re Guglielmo IV d'Inghilterra e della sua amante Dorothea Jordan, ex premier britannico, conservatore, educato a Eton, disciplinato, un'ottima persona, una bella famiglia, improvvisamente senza bussola. Era tutto troppo regolare per passare così sui libri di storia. Un primo ministro perfetto, che inanella un ciclo economico positivo, vince le elezioni e poi commette un clamoroso errore: dà il via libera al referendum sulla Brexit, convinto così di annullare le pressioni a destra del partito Ukip fondato da Nigel Farage. Come schiacciare il bottone della bomba nucleare piazzata nel tuo giardino. Bum. Una brillante carriera. Alle spalle. In fondo, lo sprofondo viene da lontano, dalla fase terminale della premiership di Tony Blair, dal disastro di Gordon Brown dalle promesse e premesse mai mantenute, dal dopo Cameron, con Theresa May condotta dal suo partito a Downing Street ma come se fosse un assegno del patibolo postdatato. Tutto si tiene, tutto si trasforma, tutto si distrugge. E tutto va in un ciclo di eterno ritorno. Ieri, oggi, domani. Un quartetto del passato - gente che ha vinto, gente che ha perso - ieri è finito davvero nell'archivio nobile della storia. Il solista BoJo ha aperto un nuovo spartito della musica inglese.
***
Gente che va e gente che viene, il voto è impietoso. Il leader del Dup (il Partito unionista nordirlandese) a Westminster, Nigel Dodds, ha perso il suo seggio a Belfast North. L'ex speaker della Camera, John Bercow, l'ha definito "la vittima più illustre della notte".
04
Farage, l'innesco della Brexit, si prepara all'incasso
Nigel Farage durante la campagna elettorale (Foto Ansa)Nigel Farage, ecco un altro benestante (del popolo?), classe 1964, figlio di un broker che diventa broker e poi scopre il talento politico, tutto e il suo contrario, genio e pagliaccio, per l'Inghilterra senza una direzione, ha un generatore automatico di partiti fatti per rompere lo schema di gioco del mainstream, crea Ukip e scassa i Tories, dà fuoco alle polveri della Brexit senza sapere come uscirne, è uno dei primi ad andare dall'altro illusionista su piazza, Donald Trump e da quell'incontro si capisce come butta la contemporaneità. La ditta di demolizioni Farage a un certo punto cambia il suo abito, si disfa di Ukip e indossa il mantello del Brexit Party, nei sondaggi è un boom. Poi Nigel s'incrocia con Boris Johnson, capisce che con il biondone che cita Orazio e beve pinte su pinte di birra la sfida ad alta gradazione è persa in partenza e sigla un accordo per perdere (e vincere dopo). Nigel-Nitroglicerina, l'innesco fuori controllo della Brexit è lui. Tra pochi giorni potrà dire che il dado è tratto, Johnson chiamerà subito il Parlamento inglese a finalizzare l'uscita dall'Unione.
***
Farage commenta così la vittoria dei Tories:
Questa vittoria di Boris è stata enormemente aiutata da noi ed è molto meglio del marxista Corbyn e di un secondo referendum.
Nigel si prepara all'incasso.
05
Corbyn annuncia l'addio alla leadership
Il voto di Jeremy Corbyn (Foto Ansa)Jeremy Corbyn, croce e delizia del Labour, nato nel 1949 a Chippenham, crede in quello che dice e questo è il problema. Ha preso il timone del Labour nel disastro, ha avuto per un attimo fuggente il vento in poppa e quell'attimo sembra gli sia sfuggito. Il peggior nemico di Corbyn si chiama Corbyn. Socialista senza sfumature, convinto che gli inglesi siano retrò e dunque anche la sinistra debba esserlo, quasi occidentale per caso, con il pallino della mano pubblica ovunque, ha riportato il Labour agli anni Settanta e Ottanta, incassato l'appoggio dei critici del capitalismo, salvo poi scoprire che tutto questo neo-marxismo non abita in casa dei sudditi della Regina. Contro i sommergibili Trident, nessun saluto alla Marina, contro la Nato, contro Israele, per la Palestina, indulgente con Hamas e Hezbollah, originale senza dubbio, ma con una strambata di troppo. Il suo obiettivo era azzoppare Johnson, per lui sarebbe stato un successo. Ha perso rovinosamente, la sua era si chiude con una caduta drammatica e una crisi titanica della sinistra inglese. Ha annunciato un "periodo di transizione" e l'avvio della scelta di "una nuova leadership" nel Partito Laburista. "Non sarò più alla guida di altre campagne elettorali". Dopo ieri, nessuno ha immaginato che fosse possibile.
***
Commento sul voto di Ken Livingstone, ex sindaco di Londra, soprannominato "Ken il rosso":
Corbyn ha pagato il prezzo di diverse scelte nella campagna elettorale, tra cui quella di non prendere ulteriori provvedimenti sull'antisemitismo. Sembra sia la fine di Jeremy.
Attendiamo le dimissioni di Corbyn.
06
Così May andò al vertice. Per cadere
Il giorno delle dimissioni, 24 luglio 2019. Theresa May (Foto Ansa)Theresa May, ex premier, non poteva essere la Lady Ferro, ma ha servito con grande personalità e dignità il suo paese in un momento difficile, quasi impossibile. Nata a Eastbourne nel 1956, politica esperta e tenace, è stata il ponte che serviva a Johnson per passare dal Foreign Office alla battuta di caccia alla volpe dei Brexiteers e poi a Downing Street. Arrivata al vertice dei Tories e al governo per disperazione e compromesso tra i Conservatori, saltata fuori come un coniglio dal cilindro del Mago dell'Anglia per lanciare una pausa nella guerra fratricida del partito, ha fatto da bersaglio di ogni fazione che cercava spazio. Si è battuta da tigre fierissima, con sangue freddo e lacrime finali, sbagliando ma durando più di quanto fosse possibile in quelle condizioni. Doveva fare la Brexit, ha fatto crac. Doveva tenere a freno Boris, ne è stata la vittima. Doveva stringere un buon accordo con l'Unione europea, è stata stritolata dall'abilità di un professionista della politica come Jean-Claude Juncker. Al vertice del ministero dell'Interno fu capace e ricca di premesse per il futuro, ma quando è arrivata la premiership ha scoperto che il primo avversario è interno. Johnson l'ha acclamata, tradita, scaricata e poi applaudita nel giorno dell'addio. Ogni fallimento del partito a Westminster s'è abbattuto sulla sua figura. La legge del potere, il sorriso del tuo carnefice. Doveva vincere poco e perdere molto lei, Theresa, per aprire la strada alla vittoria di Johnson.
***
Commento del conservatore Michael Gove sul negoziato tra Londra e Bruxelles:
Riusciremo a portare a termine i negoziati commerciali entro la fine dell'anno prossimo. Penso che i risultati del voto indichino il fatto che Jeremy Corbyn e' stato decisamente bocciato dagli elettori laburisti". Gli elettori hanno appoggiato i Tory per avere un premier "forte" in grado di portare a compimento la Brexit.
Domani è un altro giorno, riparte il treno della Brexit. E a Bruxelles non ci sarà più Jean-Claude Juncker ma Ursula von Der Leyen. Non ci sarà più una premier debole con un partito diviso - Theresa May - ma un leader che ha messo a segno una poderosa vittoria. Lo scenario è cambiato.
07
BoJo centra il risultato della storia
E il voto di Boris Johnson (Foto Ansa)Boris Johnson, nato a New York, classe 1964, laureato in lettere a Oxford, giornalista, scrittore, politico, provocatore a sua insaputa, bevitore di giorno e di notte, sciupafemmine mai pentito, ieri rabdomante dell'errore d'amore e vai con due matrimoni, oggi è preso a colpi di clava dalla fidanzata Carrie Symonds, vent'anni più giovane, bella, intelligente, vigorosa, prima donna non sposata della storia a albergare a Downing Street, una che (forse) gli ha strappato il cuore (ma non la bottiglia), perché lei (come lui) ha respirato fin da ragazzina l'odore dei giornali e in certi amori il problema è sì di carattere, ma tipografico. Quest'estate, alla fine di giugno, i due hanno sfondato a colpi di decibel le finestre del quartiere con una litigata da chiamata alla polizia. Intervento di Scotland Yard, tutto a posto, una discussione tra una coppia che funziona. Almeno questi si vedono e si prendono a colpi di mobilio. Altro che amori platonici e sospiri, c'è carne e carattere. Beati loro, a noi resta la consolazione del Gin Martini.
Carrie Symonds abbraccia Boris Johnson dopo l'intervento del Primo ministro alla conferenza del Partito Conservatore a Manchester il 2 ottobre scorso (Foto Ansa).Boris prima di diventare BoJo dirigeva lo Spectator (tenne il timone dal 1999 al 2005), ma in testa gli ronzavano i discorsi di Winston Churchill (ci ha scritto una biografia, "The Churchill Factor", dove c'è Boris che si specchia in Winston e in questo ruzzolone d'inchiostro tra Io e Bio, il libro vibra di passione, è bello) e il salto nella politica era solo una questione di tempistica biografica, di entrate e uscite, le porte girevoli della politica.
Entra a Westminster nel 2001 e da allora non è più uscito dal Palazzo. Batte "Ken il rosso" in Livingstone due volte nella corsa per diventare sindaco di Londra, Boris fa la doppietta e centra un'edizione delle Olimpiadi (2012) meravigliosa, una swinging London d'estate che molti di noi ricordano. Val al governo ombra con Howard, fa il salto nel governo in chiaro con David Cameron, si schiera per la Brexit (tu quoque, Boris), carica la catapulta per la leadership dei Tories, poi fa la grande svirgolata, Michael Gove lo pugnala nel buio e lui esce dalla corsa per lo scettro del partito, no problem la vità è un colpo di spada, rientra al governo con Theresa May, fa il solito casino (ma pieno di intelligenza) al Foreign Office, scopre che lei è troppo morbida con Bruxelles, esce dal governo, fa l'opposizione interna, Theresa cade, si rialza, incespica, è sempre in piedi, cribbio, basta, un colpo di lama... zac! Boris dietro l'angolo. Lei lascia il "Number Ten" in lacrime, lui la vede sconfitta, la prende e la bacia con il candore con cui John Belushi abbraccia la sua ex fiamma in "Blues Brothers", prima di abbandonarla nel tunnel.
Eccolo, BoJo, di nuovo in pista come un Dragster, vince il Gran Premio dei Tories, solleva il trofeo di Downing Street, va dalla Regina, chiude il Parlamento, i giudici lo riaprono, chissenefotte si va avanti, prende sberle da John Bercow, lui prende a schiaffi e caccia i conservatori dissidenti, è il più popolare, amato, odiato, è il premier (im)possibile, va da Juncker, gli stringe la mano, lo guarda negli occhi, c'è un'intesa prima etilica e poi politica, chiude l'accordo, va a Westminster, il Parlamento boccia, dà il via libera, riboccia, Corbyn nega il voto, poi non può opporsi e siamo arrivati a oggi, il Big Bang sotto il Big Ben. Ha fatto tutto in fretta e c'è da scommettere che andrà avanti così, correndo e travolgendo tutto quello che incontra. Breve o lungo, siamo di fronte a un grande fenomeno politico.
***
Commento notturno di Boris Johnson, via Twitter:
"Abbiamo ricevuto un mandato molto forte", ha commentato BoJo dopo la conferma del suo seggio di Uxbridge. Lo ha ricevuto dall'Inghilterra dei lavoratori, degli operai, della classe media, delle imprese. "Viviamo nella più grande democrazia del mondo", ha affermato Johnson. È vero.
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effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.