30 Dicembre
C'è un presidente di troppo
L'Unione europea sigla un accordo sugli investimenti con la Cina, ma alla firma si presenta un capo di Stato non previsto dal format, Macron. Irritazione dell'Italia. Dopo l'acquisto diretto dei vaccini di Berlino, è un'altra conferma del rafforzamento del gioco a due tra Germania e Francia
Che succede? Conferenza stampa di fine anno di Conte da un mondo parallelo e ha detto che "sul Recovery Fund non va tutto bene, dobbiamo correre" (dove?); Matteo Renzi tiene aperta la porta della crisi (e non si capisce come a questo punto possa chiuderla) e afferma che "c'è differenza tra stabilità e immobilismo"; sul pianeta Terra Cina e Unione europea hanno siglato un accordo sugli investimenti dopo sette anni di negoziati, alla conferenza finale era presente Emmanuel Macron, ospite (im)previsto, l'Italia non c'era, tutto previsto; Boris Johnson mette a segno un altro colpo sul vaccino, chiede agli inglesi di restare a casa per Capodanno e fa slittare la riapertura delle scuole al 18 gennaio; la Germania ha un problema inatteso di decessi con la seconda ondata, i morti in 24 ore sono 1129, in tutto sono più di 32 mila (in Italia ieri sono stati 575, i morti in totale secondo la Johns Hopking University sono 73,029). Nella macabra classifica dei defunti siamo sempre primi.
Siamo ai titoli di coda del 2020, la serata di Roma sgocciola di solitudine, domani saluteremo l'anno senza alcun rimpianto, ma prima di stappare la bottiglia, ricordiamoci sempre che non è mai finita fino a quando non è finita. Il 2021 ha una sola strada che ha un solo nome: vaccini. Serve il navigatore (e non il navigator, a proposito, che fine hanno fatto? ah, giusto prendono lo stipendio senza far niente), non si viaggia a caso, a Palazzo Chigi hanno la mappa? Senza non andiamo da nessuna parte, non potremo mai fare la ricostruzione. Questo deve essere l'impegno del governo, del Parlamento. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
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Xi Jinping, Merkel, Macron e noi
Alla firma dell'accordo sugli investimenti tra Unione europea e Cina si è presentato in videoconferenza anche...
Che succede? Conferenza stampa di fine anno di Conte da un mondo parallelo e ha detto che "sul Recovery Fund non va tutto bene, dobbiamo correre" (dove?); Matteo Renzi tiene aperta la porta della crisi (e non si capisce come a questo punto possa chiuderla) e afferma che "c'è differenza tra stabilità e immobilismo"; sul pianeta Terra Cina e Unione europea hanno siglato un accordo sugli investimenti dopo sette anni di negoziati, alla conferenza finale era presente Emmanuel Macron, ospite (im)previsto, l'Italia non c'era, tutto previsto; Boris Johnson mette a segno un altro colpo sul vaccino, chiede agli inglesi di restare a casa per Capodanno e fa slittare la riapertura delle scuole al 18 gennaio; la Germania ha un problema inatteso di decessi con la seconda ondata, i morti in 24 ore sono 1129, in tutto sono più di 32 mila (in Italia ieri sono stati 575, i morti in totale secondo la Johns Hopking University sono 73,029). Nella macabra classifica dei defunti siamo sempre primi.
Siamo ai titoli di coda del 2020, la serata di Roma sgocciola di solitudine, domani saluteremo l'anno senza alcun rimpianto, ma prima di stappare la bottiglia, ricordiamoci sempre che non è mai finita fino a quando non è finita. Il 2021 ha una sola strada che ha un solo nome: vaccini. Serve il navigatore (e non il navigator, a proposito, che fine hanno fatto? ah, giusto prendono lo stipendio senza far niente), non si viaggia a caso, a Palazzo Chigi hanno la mappa? Senza non andiamo da nessuna parte, non potremo mai fare la ricostruzione. Questo deve essere l'impegno del governo, del Parlamento. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Xi Jinping, Merkel, Macron e noi
Alla firma dell'accordo sugli investimenti tra Unione europea e Cina si è presentato in videoconferenza anche il presidente della Francia, Emmanuel Macron. L'intesa è una catapulta per l'industria della Germania (auto, energia, infrastrutture), a Parigi hanno pensato che in qualche modo bisognava mostrare di esistere (la partita è enorme e vitale per le economie avanzate) e così Macron si è collegato e ha celebrato l'evento e Merkel non ha certo detto no. L'Unione europea è un gioco di coppia tra Parigi e Berlino.
Emmanuel Macron collegato in videoconferenza per la firma dell'intesa tra Ue e Cina (Foto Ansa).Dite che non è importante? E invece lo è, perché Xi Jinping si ricorderà che all'evento c'erano i capi di Stato di Germania e Francia e il messaggio è chiaro: sono loro quelli che contano. Che è verissimo, solo che allo spirito dell'Unione europea tutto questo fa male e le cose non è che vadano benissimo di questi tempi.
Il governo italiano ufficialmente non commenta, ma poi dietro le quinte filtra eccome l'irritazione, a Roma dicono di aver accolto con "sorpresa" la presenza di Macron (in realtà si sapeva che il presidente francese voleva metterci la faccia con Xi Jinping in diretta video). Tutti avevano titolo per partecipare, tranne il numero uno della Francia: la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, la cancelliera tedesca, Angela Merkel - in veste di presidente di turno Ue. Macron era fuori format. L'Italia fuori e basta, Mon Dieu.
02
Mondi paralleli. Il bilancio di Conte
Cronache da mondi paralleli. Il presidente del Consiglio ha fatto la tradizionale conferenza stampa di fine anno. Il vostro cronista cominciò questo mestiere con una conferenza stampa di fine anno di Giulio Andreotti nel 1990. Trent'anni dopo, siamo passati a Giuseppe Conte.
Giuseppe Conte durante la conferenza stampa di fine anno (Foto Ansa).Cosa ha detto il premier? Ha detto che le scuole secondarie riapriranno (forse) il 7 gennaio con una presenza di almeno il 50% degli studenti (ma fino all'altro ieri parlava del 75%); sul Recovery Fund ha annunciato un decreto dicendo che lo chiede la Commissione Ue e ha ammesso che "non va tutto bene" parlando di una fantomatica "sintesi politica" e francamente le domande e le risposte sono altre: dove sono i progetti? quanti posti di lavoro? quanto crescerà il Pil? gli italiani staranno meglio o saremo tutti condannati al declino?); ha detto che "il Paese non ha bisogno di un governo che galleggia " (ma il suo esecutivo fa esattatemente questo, galleggia); ha affermato che non va "alla ricerca di altre maggioranze in Parlamento" (ma sanno tutti che sono in corso grandi manovre per costituire gruppi di "responsabili" in caso di crisi a gennaio); ha detto che si occuperà della legge elettorale (e il tema in realtà non dovrebbe essere del governo, ma del legislatore, il Parlamento); ha affermato che in Europa non si possono fare acquisti separati di dosi di vaccino ("l'Italia non lo ha fatto perche' all'articolo 7 del contratto e della decisione assunta dalla Commissione europea c'e' il divieto di approvvigionarsi per via bilaterale se si accede a livello europeo. Punto.") e mentre il premier metteva il punto, il ministro della Sanità tedesco diceva (e faceva) l'esatto contrario e in un momento di inattesa chiarezza ha affermato che "in estate non avremo raggiunto l'immunità di gregge", cosa che spalanca il cancello del problema irrisolto per lungo tempo; ha detto che "i dati economici non sono così negativi" ma il Fondo monetario internazionale proietta un Pil 2020 dell'Italia a -10,6%. C'è una enorme distanza tra il suo racconto e quello che si vede là fuori.
03
AstraZeneca ha chiesto l'approvazione Ue
AstraZeneca ha chiesto l'autorizzazione all'Ema per la distribuzione del vaccino realizzato con l'università di Oxford, è una notizia importante, potrebbe risolvere (almeno in parte) i problemi della campagna dei vaccini in Italia. "Possiamo confermare di aver presentato un pacchetto completo di dati a sostegno di una domanda di autorizzazione all'immissione in commercio condizionale per il vaccino AstraZeneca Covid-19 all'Agenzia europea per i medicinali", ha comunicato l'azienda. "AstraZeneca ha inviato i dati su base continuativa e continuerà a lavorare a stretto contatto con l'Ema per supportare l'inizio di un processo formale di richiesta Cma. Un approccio simile alla fornitura di dati su base continuativa è stato adottato con altre autorità di regolamentazione in tutto il mondo". Nel frattempo le autorità americane fanno sapere che gli Stati Uniti prevedono di approvare il vaccino AstraZeneca-Oxford in aprile, secondo le stime fatte da Operation Warp Speed. Il mondo corre, noi stiamo arrancando.
04
Il secondo colpo di BoJo
Il Regno Unito ha approvato l'uso del vaccino AstraZeneca, l'Ema ha fatto sapere che prima di gennaio sarà improbabile per l'Europa averlo a disposizione (con calma, non c'è fretta), la Germania diventa improvvisamente fai-da-te e acquista 30 milioni di dosi del farmaco di Pfizer-Biontech rompendo il presunto fronte unitario dell'Europa. Traduzione politica: il paese della Brexit ha a disposizione due vaccini, ha cominciato la campagna prima di tutti e in velocità (sono 625,981 gli inglesi vaccinati al 24 dicembre secondo i conteggi di Bloomberg, in Italia sono 8,361), l'Unione europea per ora ha un solo vaccino, ma a macchia di leopardo, primo perché il dominus della partnership Pfizer-Biontech è l'azienda americana, secondo perché la Germania ha dimostrato che le nazioni alla fine contano e dunque ha trattato nell'interesse del suo paese un acquisto diretto.
Boris Johnson ha messo a segno un paio di colpi di grande efficacia, c'è poco da dire, piaccia o meno BoJo ha ottenuto il suo gran finale del 2020 e inizierà con il vento in poppa il 2021, è uno che sa il fatto suo. La Brexit sarà forse un azzardo, ma la sequenza del premier inglese è micidiale: il 2 dicembre approva il vaccino Pfizer-Biontech; l'8 dicembre arriva il V-Day; il 24 dicembre Downing Street sigla l'intesa commerciale per la Brexit con l'Unione europea; il 29 dicembre firma un patto commerciale con la Turchia, il 30 approva l'uso del vaccino AstraZeneca, il 4 gennaio partirà la campagna con il farmaco che batte bandiera inglese. I fatti, tutti squadernati.
05
La falsa partenza dell'Italia
Gli inglesi hanno fatto le cose come vanno fatte e usano la catapulta della Brexit (e la procedura d'urgenza) per decidere in solitudine, gli Stati Uniti procedono a passo spedito, come le altre grandi potenze, la Germania è corsa ai ripari quando ha capito che il vaccino di AstraZeneca non sarebbe arrivato subito, l'Italia no. Abbiamo puntato su un solo vaccino, il risultato è che la partenza della vaccinazione è disastrosa.
Non è frutto del caso, ma di scelte preliminari sbagliate. Lo conferma stamattina Silvio Garattini, presidente dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri: "Molti di noi avevano avvertito il governo che bisognava seguire il destino di tutti i vaccini e puntare su tutti, non solo su uno". Avvisati ma non salvati. Anche stamattina, durante la conferenza stampa di fine anno, il premier ha affermato: " Ci sarà un piano vaccinale ben organizzato, ci sarà un grande sforzo della macchina organizzativa. Ci sono tutte le premesse affinche' l'Italia possa dimostrare di essere all'altezza della grande sfida. Sarà un piano vaccinale senza precedenti". Premesse e ci sarà, notevole. Il discorso del premier non è mai al presente. Parla al futuro. E purtroppo non arriva mai.
06
La vaccinazione nel mondo (e la mortalità)
Diamo un po' di numeri, per sapere, per capire. Questo è il dato aggiornato dei vaccinati nel mondo alla partenza della campagna:
Nel mondo sono stati fatti finora 5 milioni di vaccini, una goccia nel mare, ma di questa minuscola cifra l'Italia rappresenta una particella ancora più piccola. La Germania ha oltre 41 mila vaccinati, noi siamo appena sopra gli 8 mila. Non solo, l'Italia ha un record che avrebbe dovuto innescare una strategia rapida. Che record? Questo:
Sono numeri che parlano da soli. Il premier Conte mostra sicurezza, parla di 10/15 milioni di vaccinati in aprile, questo significa che non saremo fuori dalla crisi della pandemia neanche nell'autunno del 2021. Mai come oggi speriamo di sbagliare e di avere un governo che risponde all'emergenza con una pianificazione e organizzazione efficace.
***
Un legno storto non si può raddrizzare, i fatti restano fatti. Andiamo avanti.
07
Istat: 84 mila morti in più nel 2020
Qual è stato l'impatto del Covid-19 sulla demografia? Risponde oggi l'Istat con il quarto Rapporto Istat-ISS sulla mortalità durante l’epidemia. Lasciamo che parli il documento dell'Istituto nazionale di statistica: "Nel periodo di osservazione dell’epidemia di Covid-19 (febbraio-novembre 2020) si stimano complessivamente circa 84 mila morti in più rispetto alla media del 2015-2019. I decessi di persone positive al Covid-19 registrati dalla Sorveglianza integrata riferiti allo stesso periodo sono 57.647 (il 69% dell’eccesso totale). Si ricorda, tuttavia, che il rapporto tra i decessi segnalati alla Sorveglianza Integrata e l’eccesso di mortalità del periodo febbraio-novembre 2020 non può dare conto del contributo effettivo del Covid-19; questa misura, infatti, risente di problemi metodologici collegati al consolidamento delle basi dati (sia della Sorveglianza integrata sia di Istat) e della difficoltà nell’identificare i decessi causati da Covid-19 quando questi avvengono in pazienti con numerose patologie concomitanti".
Guardate questa curva, è inquietante. Attenzione, quello su cui bisogna concentrarsi è lo spazio in cui la curva si appiattisce, ha un nome preciso: tempo perso. Il periodo in cui il governo non si è preparato alla seconda ondata.
Attenzione ai dettagli. La seconda ondata ha un numero di morti inferiore, ma come sempre i numeri vanno letti in profondità e combinati con altri numeri. Così scopriamo che "da fine febbraio a novembre i decessi Covid-19 rappresentano il 9,5% del totale dei decessi del periodo, durante la prima ondata epidemica (febbraio-maggio) questa quota è stata del 13%, mentre nella seconda ondata il contributo complessivo dei decessi Covid-19 è passato al 16% a livello nazionale (con un considerevole aumento nel mese novembre)". Senza commento.
Sono fatti che dovrebbero essere ben noti a chi governa, al Parlamento. Per queste drammatiche ragioni abbiamo bisogno di un piano di vaccino e ricostruzione, perché accanto alla morte delle persone, c'è la crisi economica, sono sparite trecentomila imprese. Questo significa che abbiamo centinaia e centinaia di migliaia di persone in gravissima difficoltà, italiani che non sanno se domani potranno comprare il pane. Traduzione: diminuisce ulteriormente l'aspettativa di vita degli italiani.
***
Domanda finale sul taccuino del cronista: cosa dicono i tedeschi?
08
La corsa della Germania alle dosi
I dati della vaccinazione in Germania in queste ore sono cresciuti ulteriormente. Secondo il ministro della Sanità Jens Spahn, il politico più apprezzato in Germania, in questo momento, sono già oltre 60 mila le persone vaccinate con il farmaco BioNTech-Pfizer: "Si tratta di un successo non ovvio", ha spiegato Spahn. "È il risultato di un grande lavoro di squadra, a livello di Laender, di ricerca, di logistica, di realtà economiche. Si tratta di un atto di forza nazionale". Occhio alle parole, sono tutto: nazionale, non europeo.
Spahn ha inoltre spiegato così l'acquisto delle dosi supplementari di vaccino della Germania: "Non c'è stata nessuna trattativa parallela, ma è sempre possibile trattare l'acquisto di quantità aggiuntive di vaccino, questo è sempre stato chiaro. Non avrebbe senso che i singoli Paesi non possano acquisire quantità aggiuntive di vaccino", oltre a quelle stabilite dall'apposito accordo in seno all'Ue, ha spiegato Spahn. Perfetto, è il dato di cronaca che conferma la disorganizzazione del governo italiano. Non abbiamo ancora il vaccino di riferimento per il nostro piano, non abbiamo tamponato la falla come hanno fatto i tedeschi. Attendiamo con il taccuino squadernato gli eventi. Speriamo siano migliori. Per ora, possiamo solo scrivere che viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.