30 Aprile
C'è una Fase 2 anche per il governo
L'esecutivo Conte è giunto alla fine della prima fase e deve trovare a sua volta una riapertura. La mossa di Renzi in Senato, le cautele e gli avvisi del Pd e un segno premonitore: lo stop alla conferenza stampa della Protezione civile. Finita l'emergenza sanitaria, c'è quella gigantesca dell'economia. Sarà Conte il ricostruttore? I dem e un appunto sulle ceneri di Gramsci
Che succede? Finalmente una giornata parlamentare calda e croccante come non si vedeva da tempo. Giuseppe Conte si è concesso (raro fenomeno) alle Camere per illustrare la Fase 2, ma il suo tentativo di auto-illuminazione s'è tramutato in un black-out per il futuro del governo. Non cadrà né oggi né domani, ma si è aperta una gigantesca falla nella sala comando di Palazzo Chigi, la fuga del Conte al Giro d'Italia è finita.
01
Protezione civile. Si chiude il sipario (era ora)
Siamo entrati in un'altra schermata del videogioco del Palazzo, la prova arriva dalla cancellazione dal cartellone del coronavirus-show della conferenza stampa della Protezione civile: "Quella di oggi è l'ultima conferenza stampa della Protezione Civile sull'emergenza coronavirus", ha annunciato il capo della protezione, Angelo Borrelli (sopra, nella foto Ansa). "Come vedete dai dati - ha aggiunto - ci avviamo verso una nuova fase dell'evoluzione dell'emergenza e quindi abbiamo deciso di interrompere qui la nostra conferenza stampa. Non mancheremo di fornire aggiornamenti quotidiani come abbiamo sempre fatto". Si chiude il sipario, la tragedia della Grande Paura è consumata - un bollettino quotidiano dell'orrore - si torna alla commedia recitata dalla compagnia del Grande Teatro del Parlamento.
02
Faremo. Un futuro che non arriva mai
Il discorso di Conte è stato un "faremo" e una difesa del lockdown a oltranza (a tre mesi dalla dichiarazione dell'emergenza e a due mesi dalle prime misure di isolamento), nessuna concessione alle Regioni, zero autocritica, il piano è rimasto quello della (falsa) ripartenza che non soddisfa nessuno, né il Partito democratico né le forze dell'opposizione. I Cinque Stelle? Il vostro cronista non li ha dimenticati, il fatto è che la loro posizione sul tema è una nebulosa ai confini della fascia degli asteroidi, i pentastellati in questo momento sono come in una gara del primo wrestling in...
Che succede? Finalmente una giornata parlamentare calda e croccante come non si vedeva da tempo. Giuseppe Conte si è concesso (raro fenomeno) alle Camere per illustrare la Fase 2, ma il suo tentativo di auto-illuminazione s'è tramutato in un black-out per il futuro del governo. Non cadrà né oggi né domani, ma si è aperta una gigantesca falla nella sala comando di Palazzo Chigi, la fuga del Conte al Giro d'Italia è finita.
01
Protezione civile. Si chiude il sipario (era ora)
Siamo entrati in un'altra schermata del videogioco del Palazzo, la prova arriva dalla cancellazione dal cartellone del coronavirus-show della conferenza stampa della Protezione civile: "Quella di oggi è l'ultima conferenza stampa della Protezione Civile sull'emergenza coronavirus", ha annunciato il capo della protezione, Angelo Borrelli (sopra, nella foto Ansa). "Come vedete dai dati - ha aggiunto - ci avviamo verso una nuova fase dell'evoluzione dell'emergenza e quindi abbiamo deciso di interrompere qui la nostra conferenza stampa. Non mancheremo di fornire aggiornamenti quotidiani come abbiamo sempre fatto". Si chiude il sipario, la tragedia della Grande Paura è consumata - un bollettino quotidiano dell'orrore - si torna alla commedia recitata dalla compagnia del Grande Teatro del Parlamento.
02
Faremo. Un futuro che non arriva mai
Il discorso di Conte è stato un "faremo" e una difesa del lockdown a oltranza (a tre mesi dalla dichiarazione dell'emergenza e a due mesi dalle prime misure di isolamento), nessuna concessione alle Regioni, zero autocritica, il piano è rimasto quello della (falsa) ripartenza che non soddisfa nessuno, né il Partito democratico né le forze dell'opposizione. I Cinque Stelle? Il vostro cronista non li ha dimenticati, il fatto è che la loro posizione sul tema è una nebulosa ai confini della fascia degli asteroidi, i pentastellati in questo momento sono come in una gara del primo wrestling in tv, con Hinoki-Conte che schiaccia il Movimento sul ring.
Con queste premesse, il dibattito alla Camera è stato una bolgia fin dal primo minuto, il premier si è presentato senza mascherina e l'opposizione lo ha interrotto continuamente per assenza di barriera anti-corona (francamente, fare un discorso con la mascherina è non solo ridicolo, ma un esercizio da Houdini e Conte in questo caso ha fatto bene). Sul piano del significato politico, registriamo nella seduta di Montecitorio due fatti importanti:
1. Andrea Orlando ha acceso il semaforo rosso del Pd sui decreti della presidenza del Consiglio e sul sistema di erogazione degli aiuti alle imprese e lo ha fatto usando le parole di Conte, ma scartandole:
Mi piace che siano superate le pulsioni verticistiche, lei ha detto che i Dpcm erano un male necessario per l'emergenza, ora mi auguro che questo male venga utilizzato il meno possibile.
L'altro passaggio sul radar del vicesegretario del Pd è una critica alle banche che è anche un'ammissione che tutto il processo burocratico di concessione dei prestiti è spiaggiato:
Lei presidente ha chiesto un atto d'amore alle banche, io più sommessamente chiederei un atto di responsabilità, un sistema creditizio non può stare in piedi se non c'è ripresa del sistema produttivo. Le misure non stanno arrivando alla meta non perché non ci sono ma perché le banche non stanno facendo il loro lavoro.
2. Giorgia Meloni conferma di essere in un momento felice, quando alza il tono e prende il ritmo è una spada. Conte deve essersi sentito trafitto quando ha ricordato al premier che il Parlamento esiste:
Lei presidente ha fatto una conferenza stampa, ha reso noto le sue decisioni, e in ultimo con calma è venuto a informare il Parlamento sulle decisioni già prese ma questo noi non lo tolleriamo più. Lo abbiamo consentito all'inizio, ma dopo tre mesi non lo consentiremo più perché forse si vuole utilizzare questa situazione per accrescere il proprio consenso, lei ha fatto 10 conferenze stampa per dire agli italiani che li priva delle libertà. Ma questo non è un reality show.
E poi ha rovesciato come una cascata di ghiaccio l'accusa che fu fatta a Salvini di chiedere "i pieni poteri":
Lei presidente ci sta chiedendo di approvare una legge che dice che lei ha pieni poteri, è un precedente pericoloso, è un insulto al Parlamento e allo stato di diritto, lei disse che era preoccupato, pensi quanto preoccupa noi adesso...
Fine della prima parte del match, pausa e alle 13.30 round a Palazzo Madama, Senato della Repubblica, dove sono presenti i pesi massimi e le sagome con più esperienza. Conte ha ripetuto il suo discorso, senza variazioni, ben sapendo che Renzi avrebbe affondato il colpo (ma senza farlo cadere) e Salvini preso la clava.
03
Il penultimatum di Renzi
È stato l'ex segretario del Pd quello più efficace. Renzi ha tirato colpi su colpi, il leader di Italia Viva gioca come Borg sulla terra battuta, rovescio fisso e potente da fondo campo, la partita del logoramento. Renzi va sotto rete una sola volta, quando fa partire quello che appare come un penultimatum carico di effetto, difficile intercettarne la parabola:
Glielo diciamo in faccia: siamo a un bivio. Se sceglierà la strada del populismo non avrà al suo fianco Italia viva.
Non toglie la fiducia, ma dice che potrebbe farlo più avanti, come il bilancio degli errori:
Ci sono cose che non hanno funzionato, le Rsa, il tema delle zone rosse, la mancanza di mascherine, il ritardo dei tamponi. Di tutto questo dovremo parlare, queste sono le cause della diffusione del virus, non il runner solitario inseguito dall'elicottero della Guardia di Finanza.
E infine, ancora una volta, la disinvoltura nell'esercizio del potere, nel linguaggio:
Le libertà costituzionali vengono prima di lei. Lei non le consente, le riconosce. Io ho negato a Salvini i pieni poteri: non l'ho fatto per darli ad altri.
Conte più tardi risponderà così:
Quale ultimatum? Renzi ha chiesto di fare politica? È quello che stiamo facendo, quindi non c'è nessun ultimatum.
In realtà il quadro politico della maggioranza è frantumato, nessuno può scommettere sulla durata del governo e nel Pd non è un mistero che si ragioni a tavolino su un governo diverso, senza la premiership di Conte che presenta un problema strutturale difficilmente superabile: la ricostruzione del paese si fa con la collaborazione dell'opposizione e degli enti locali, Conte ha rotto con tutti.
04
La Lega, la Cgil e i produttori. Il tempo perduto
L'altro soggetto da tenere d'occhio con il binocolo d'aula era Matteo Salvini. Il leader della Lega ha talento nei comizi di fronte agli elettori, sul banco del Senato quell'efficacia si diluisce, ma ci sono un paio di elementi che segnalano un primo cambio di strategia: l'attacco alla Cgil, la citazione del neo presidente della Confindustria, Carlo Bonomi, il riferimento costante al "mondo dei produttori", un ritorno agli argomenti che sono sempre stati la dimensione del Nord, i pilastri della fondazione del partito che fu di Bossi. La Lega prima di Salvini. Più piccola, ma con un'idea politica in testa: la questione settentrionale. C'è un gran tempo perduto in questa storia. E Proust è la memoria di un passato che in politica non ritorna mai.
Così ecco Salvini che ricorda alla maggioranza il contributo decisivo dell'opposizione sullo scostamento di bilancio:
Se il governo potrà usare per gli italiani i 55 mld di cui si parla, è solo perché a Lega e il centrodestra hanno votato lo scostamento di bilancio. Gli italiani stanno andando avanti con le loro forze.
E rimettere al centro dell'agenda leghista il rapporto con le imprese, innescando un conflitto aperto con la Cgil che in queste settimane ha assunto un ruolo chiave nel negoziato con Conte:
Il governo deve scegliere tra la libertà, i produttori, le imprese e la Cgil. E i voucher no, e il taglio delle tasse no... Probabilmente questi signori non hanno il problema dell'incasso a fine mese. Il governo scelga tra burocrazia, lo statalismo e i produttori.
Naturalmente il segretario della Cgil, Maurizio Landini, non ha perso tempo a rispondere al leader della Lega:
A Salvini non ho nulla da rispondere. Ho la sensazione che il senatore sia in una fase in cui ha bisogno di trovare a tutti i costi dei nemici, perché i sondaggi gli stanno scendendo.
Sono petardi, giochi d'artificio, niente che cambia davvero la scena.
05
La zombificazione del governo
Una sola cosa è chiara: è cominciato un processo di zombificazione dell'esecutivo nato a settembre dello scorso anno. Le ragioni di quell'alleanza erano nella collaborazione tra il Pd e i Cinque Stelle, i secondi sono immersi in una crisi che appare irreversibile, i primi sono sottorappresentati nel governo per effetto del voto del 2018 (dove il Movimento prese un oggi chimerico 33%). Proseguire con Conte premier può avere solo un disegno, inglobare anche l'ex avvocato del popolo nel pantheon della sinistra. A dire il vero Nicola Zingaretti ci provò tempo fa con un'intervista in cui scopriva niente meno Conte con l'abito inamidato del "punto di riferimento per la sinistra", ma non ebbe un gran successo l'idea di affidarsi a un Che Guevara di Foggia in pochette. E poi la strada è piena di botole, finora la crisi del coronavirus per Conte è stata un salvagente, l'emergenza, lo stato d'eccezione hanno salvato il premier che era destinato a cadere, ma dopo tre mesi il film sta cambiando sceneggiatura: la crisi economica sta iniziando a mostrare gli artigli e strapperà la carne di imprese e famiglie più deboli, non raggiunte da aiuti che per ora restano solo una promessa. Il Pd tutte queste cose le sa, conosce benissimo la situazione drammatica della cassa dello Stato e il prosciugamento ultra rapido della liquidità dell'Italia. Quando la crisi sarà allo stadio più acuto, Conte sarà un parafulmine, la colpa sarà solo sua e non dei Dem. Il diavolo, come sempre, fa le pentole e non i coperchi. Domanda sul taccuino: e se Conte va oltre il trasformismo e si ritrova una machiavellica Fortuna che gli fa superare l'ostacolo del crash economico, cosa accadrà? Sarà lui a tenere in ostaggio i democratici in un format tecno-populista, tra avvocati, comitati scientifici, strutture di esperti, ingegneri dei sentimenti, generatori automatici di regole per affetti instabili, un golpe dell'algoritmo post-tutto. Lo zombi, il non-morto, l'eterno assetato di potere.
06
Un appunto sulle ceneri di Gramsci
Che aria smagata soffia stasera. Il tempo macina, consuma, sbiadisce ogni memoria. Certo, la sinistra, quell'idea nobile, l'utopia, e poi compare la foto di un murale di Gramsci in mascherina, a Ballao, un paese del Gerrei, Sud Sardegna che innesca il ricordo della casa del filosofo a Ghilarza, eravamo una banda di ragazzini che non sapeva niente e s'aggirava per quelle stanze cogliendo un bagliore di povertà e grandezza, poi arrivò la lettura giovanile della sua ribellione acerba, colma di ricerca di giustizia, una lettera, la scintilla che fu l'idea di una vita:
Che cosa mi ha salvato dal diventare completamente un cencio inamidato? L’istinto della ribellione, che da bambino era contro i ricchi, perché non potevo andare a studiare, io che avevo preso 10 in tutte le materie nelle scuole elementari, mentre andavano il figlio del macellaio, del farmacista, del negoziante in tessuti. Esso si allargò per tutti i ricchi che opprimevano i contadini della Sardegna ed io pensavo allora che bisognava lottare per l’indipendenza nazionale della regione: ‘Al mare i continentali!’ Quante volte ho ripetuto queste parole. Poi ho conosciuto la classe operaia di una città industriale e ho capito ciò che realmente significavano le cose di Marx che avevo letto prima per curiosità intellettuale. Mi sono appassionato così alla vita, per la lotta, per la classe operaia.
Sono trascorsi tanti anni e poi ne vedi l'esito, l'eredità sfiammata come uno zolfanello nel buio, mentre la Storia sta impaginando la povertà e la ricchezza, in forma ancora più cruenta, inesorabile, brandelli d'esistenza che diventano i prossimi fantasmi, i reietti. Siamo scaraventati dentro un buco nero, non si torna più indietro, proprio mentre infuria questa battaglia contro il virus, il nemico invisibile. Siamo giunti così, senza corazza, liquidi, con i lucciconi e un lancinante bisogno di un abbraccio che non può essere altro che quello, presi per mano e per la gola da una malinconia metropolitana, con le finestre delle case che ardono, le voci che s'alzano tra rumori di stoviglie, un palcoscenico immaginato da Pier Paolo Pasolini, in una Roma struggente e sdrucita, contando i passi nel quartiere di Testaccio dove "già si accendono i lumi". Siamo qui, di fronte a Le ceneri di Gramsci:
Potrò mai più con pura passione operare, se so che la nostra storia è finita?
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attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.