11 Maggio
Cambiare rotta
Effetto lockdown. Istat, crolla la produzione industriale in marzo: -29,3 per cento. Prometeia proietta un -46 per cento in aprile, "quadro drammatico". L'Europa prova a riaprire in vari paesi, il virus del collasso economico spaventa tutti, bisogna attrezzarsi alla convivenza con il coronavirus
Che settimana sarà? A Roma è cominciata col botto. Alle 5:03 una scossa di terremoto ha svegliato la Capitale, nessun danno, molta paura. Epicentro a Fontenuova, magnitudo 3,2 gradi della scala Mercalli.
È andata bene, un piccolo terremoto, una scossa breve. Il botto era il preludio della detonazione di un'altra bomba a metà mattina, il presagio che s'avvera: il crollo della produzione industriale. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Riapertura e paura
L'Europa si prepara a sostenere le riaperture, mentre piovono ancora dati economici allarmanti. C'è il timore dell'onda di ritorno del virus, ma questa è un po' la scoperta dell'acqua calda, il virus non se ne va con il lockdown (che senza misure di prevenzione è perfino controproducente, vedere alla voce contagi in famiglia) è ancora attivo in tutto il mondo e infatti i casi vengono scoperti, anche a Wuhan è tornato, c'è un nuovo focolaio in Corea e numeri da tenere sotto controllo in Germania. I governi devono decidere cosa fare da grandi, non si può stare in chiusi in casa (si muore di carestia) e bisogna convivere con il coronavirus (serve una prevenzione attiva, investimenti nella Sanità, ospedali Covid-19, infrastrutture per non finire in crisi con la seconda ondata), se vince il dominio della paura, allora tanti saluti. Il Financial Times stamattina ha una prima pagina costruita sul ritorno del virus:
Questo è il problema, ma abbiamo visto che la soluzione non è il lockdown, quello è un freno, un temporaneo contenimento, non la cura e in ogni caso non è sostenibile a lungo perché uccide l'economia quindi è un problema nel problema. Cercasi volontà di vivere e non di arrendersi. Ecco lo scenario dei fatti in evoluzione sulla Fase 2:
- Il Regno Unito passa dallo "Stay Home" allo "Stay Alert".
- La Spagna riapre ristoranti e...
Che settimana sarà? A Roma è cominciata col botto. Alle 5:03 una scossa di terremoto ha svegliato la Capitale, nessun danno, molta paura. Epicentro a Fontenuova, magnitudo 3,2 gradi della scala Mercalli.
È andata bene, un piccolo terremoto, una scossa breve. Il botto era il preludio della detonazione di un'altra bomba a metà mattina, il presagio che s'avvera: il crollo della produzione industriale. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Riapertura e paura
L'Europa si prepara a sostenere le riaperture, mentre piovono ancora dati economici allarmanti. C'è il timore dell'onda di ritorno del virus, ma questa è un po' la scoperta dell'acqua calda, il virus non se ne va con il lockdown (che senza misure di prevenzione è perfino controproducente, vedere alla voce contagi in famiglia) è ancora attivo in tutto il mondo e infatti i casi vengono scoperti, anche a Wuhan è tornato, c'è un nuovo focolaio in Corea e numeri da tenere sotto controllo in Germania. I governi devono decidere cosa fare da grandi, non si può stare in chiusi in casa (si muore di carestia) e bisogna convivere con il coronavirus (serve una prevenzione attiva, investimenti nella Sanità, ospedali Covid-19, infrastrutture per non finire in crisi con la seconda ondata), se vince il dominio della paura, allora tanti saluti. Il Financial Times stamattina ha una prima pagina costruita sul ritorno del virus:
Questo è il problema, ma abbiamo visto che la soluzione non è il lockdown, quello è un freno, un temporaneo contenimento, non la cura e in ogni caso non è sostenibile a lungo perché uccide l'economia quindi è un problema nel problema. Cercasi volontà di vivere e non di arrendersi. Ecco lo scenario dei fatti in evoluzione sulla Fase 2:
- Il Regno Unito passa dallo "Stay Home" allo "Stay Alert".
- La Spagna riapre ristoranti e bar per l'asporto, gli esercizi non essenziali riapriranno solo su appuntamento, via libera a raduni privati al massimo di 10 persone. Madrid e Barcellona sono escluse da questa fase, dovranno attendere una settimana. La Spagna punta a eliminare il blocco in tutto il paese entro la fine di giugno al massimo per metà luglio.
- La Francia allenta le misure per la circolazione di auto e alcune attività commerciali.
- In Svizzera i bimbi tornano a scuola, in Belgio riapriranno i negozi.
- Si riparte in Norvegia (riaprono le scuole secondarie) e in Danimarca (apertura dei negozi).
In Asia pensano che la riaperturà ci sarà e le borse vanno in chiusura positiva a Tokyo e in Corea del Sud, in lieve flessione in Cina:
Le borse europee dopo i dati sulla produzione industriale sono volatili, partite bene, poi hanno girato segno e la chiusura è in rosso:
Il dato che ha gelato il mercato è quello del ritorno di focolai dell'epidemia in vari paesi (compresa la Cina, a Wuhan) e il numero monstre della produzione industriale italiana. Crolla tutto.
02
Crolla la produzione industriale: -29,3%
Guardate il grafico dell'Istat sulla produzione industriale tendenziale, parte la colonna sonora di Profondo Rosso, siamo a -29,3%, un dato mai visto prima:
Il dato della produzione in marzo rispetto al mese di febbraio è un -28,4%, siamo di fronte a un tuffo storico. Sapevamo che sarebbe accaduto, lo abbiamo scritto fin dal primo giorno della crisi del coronavirus che il collasso economico, il secondo virus, è pericoloso per la nostra vita. Non ci credono solo coloro che si sentono "garantiti" e non capiscono che non c'è alcuna garanzia - per nessuno - in queste condizioni, senza contromisure efficaci, anche la finanza statale si avviterà presto in una spirale dagli esiti imprevedibili.
Le conseguenze dei lockdown sono devastanti. Cosa dice l'Istat? "Tutti i principali settori di attività economica registrano variazioni tendenziali negative. Le più rilevanti sono quelle della fabbricazione di mezzi di trasporto (-52,6%), delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-51,2%), della fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. (-40,1%) e della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-37,0%) mentre il calo minore si registra nelle industrie alimentari, bevande e tabacco (-6,5%)". Serve altro per capire che il governo dei virologi è una dimensione distopica? Quanto pensano di andare ancora avanti a Palazzo Chigi? Non si tratta più di cambiare l'esecutivo, ma di cambiare subito rotta.
Aprile sarà il mese più crudele? Il calo sarà ancora più forte? L'economista Lorenzo Codogno ha dato un'occhiata ai consumi elettrici per capire se da qualche parte nel buio del lockdown c'è un barlume di ripresa:
C'è una ripresa dei consumi elettrici, aprile dunque potrebbe essere migliore di marzo. Ma siamo ancora in una terra incognita, tanto che Prometeia citata dall'agenzia Reuters stima una caduta della produzione dell'industria del 46% e definisce "il quadro drammatico", tra marzo e aprile il crollo della produzione sarebbe pari al 61%, la produzione nel secondo trimestre sprofonderebbe a -28% con un impatto del 5% sul Prodotto interno lordo. Per chi vola, preparare il paracadute, per chi è in mare, cercare il salvagente. Per chi è a terra, occhio all'asteroide. Per tutto il resto, sperare nella Fortuna.
***
Di fronte a questo disastro economico, servono soluzioni eccezionali, ma registriamo che il governo va avanti in una pericolosa dimensione burocratica. Siamo all'autolesionismo. E non possiamo augurarci un crollo perché non è in gioco la sopravvivenza dell'esecutivo, ma del Paese. Palazzo Chigi deve strambare prima che sia troppo tardi per le famiglie e le imprese.
03
Il decreto che (non) ci salverà
In questo scenario, attendiamo le misure economiche del governo per le imprese, un decreto aprile che è diventato maggio e poi non potendo sostenere la prova del ridicolo del ritardo (siamo a due mesi di lockdown) è diventato decreto rilancio. Circolano bozze che sono da mal di testa (per qualità minima e grande quantità, circa 450 pagine di decreto scritto in pessimo italiano, dunque destinato a non funzionare) e confermano l'imperativo burocratico che aleggia nella mente dei governanti e la nostra sfiducia (confermata dai ritardi abissali dei primi aiuti, praticamente ancora incagliati) nei provvedimenti. D'altronde, il governo fa provvedimenti con nomi improbabili, l'ultimo (firmato dal Capo dello Stato ieri) si chiama decreto legge boss che fa il paio con lo Spazzacorrotti e via così con il populismo che doveva finire con la caduta del governo Frankenstein e invece è diventato l'elemento chiave di un governo dell'emergenza permanente. E dell'economia, delle imprese, cosa sarà? Siamo tra il Soviet Dream e il cubo di Rubik. Registriamo con l'inchiostro rosso vivo questa frase di Luigi Di Maio, sentita in tv, poco fa: "È inaccettabile che la gente non abbia ancora ricevuto la cassa integrazione". Chi c'è al governo? Di Maio. Notevole. Siamo in piena Fase 2, senza app, senza mascherine, senza regole chiare sulle riaperture, quello che tecnicamente si chiama gran casino. Giorgia Meloni fa notare una cosa che di questi tempi appare rivoluzionaria: "La Fase 2 avrebbe dovuto essere discussa dal Parlamento perché si tratta della libertà dei cittadini italiani".
Il vertice notturno nella maggioranza s'è risolto in una lite sugli aiuti economici. Faranno pace. Il fatto nuovo lo ha comunicato il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri: saldo e anticipo dell'Irap a giugno slittano, il decreto che oggi sarà varato (forse) dal consiglio dei ministri (ci sarà un pre-consiglio a metà mattina) sembra un tappabuchi dell'ideologia del sussidio, un patchwork senza un disegno: quindi spunta un reddito d'emergenza in due tranche (dopo il grande successo del reddito di cittadinanza), premi fino a 1000 euro per medici e infermieri (aumentare gli stipendi e non fare populismo in corsia, grazie), 2,5 miliardi per le imprese che devono adeguarsi alle norme (e vedremo come), niente tassa sui tavolini all'aperto (grande sforzo cerebrale).
Attendiamo il Consiglio dei ministri e il testo definitivo del decreto. Tra le cose che abbiamo visto in bozza, segnaliamo l'arabesco degli aiuti a fondo perduto, più facile il cubo di Rubik. Parliamo in particolare della cassa disponibile per le piccole e medie imprese, allo studio c'è un meccanismo di "ristoro" (già il vocabolo è da ospedale psichiatrico, il "ristoro" di chi ha chiuso i battenti per ordine del governo) che dovrebbe "funzionare" (allacciate le cinture) così:
Per le piccole e medie imprese, i commercianti e gli autonomi fino a 5 milioni di ricavi o compensi, il meccanismo previsto nella bozza del decreto rilancio dice che il "ristoro" arriva (forse, qui ormai l'esperienza impone cautela) se ad aprile 2020 si sono registrati cali di almeno 2/3 rispetto ad aprile 2019 e si calcola sulla differenza tra questi due mesi in base a tre fasce: 25% per chi ha fatturato o ricavi fino a 100mila euro, 20% tra 100mila e 400mila euro, 15% fino a 5 milioni. Il minimo è comunque di 1000 euro per le persone fisiche e 2000 euro per gli altri. Ora avete due strade, andare in tabaccheria e acquistare un gratta e vinci, oppure fare la domanda all'Agenzia delle Entrate.
Se questo è il metodo, allora a Palazzo Chigi non hanno letteralmente capito che cosa sta succedendo nello scenario economico. Vediamo l'agenda della settimana, è molto ricca. Viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
04
L'agenda. Numeri da UK, Germania e Stati Uniti
Sul nostro taccuino ci sono molti trend e appuntamenti da seguire. Ci sarà un ulteriore allentamento delle misure di lockdown in Europa e negli Stati Uniti, la priorità è riprendere l'attività economica in sicurezza e arginare il rischio incombente della depressione.
- Sono usciti oggi i dati Istat sulla produzione industriale dell'Italia a marzo, come abbiamo visto suona la campana.
- Escono i dati del prodotto interno lordo in Regno Unito (mercoledì) e Germania (giovedì), le stime per Berlino sono di una contrazione del 2.3 per cento, il dato peggiore dalla crisi del 2009, mentre per Londra gli analisti puntano su un - 2,5 per cento nel primo trimestre. Sono numeri che anticipano il crollo del secondo trimestre a causa del lockdown prolungato. Ricordiamo che qualche giorno fa la Banca d'Inghilterra ha stimato un crollo della produzione inglese del 30 per cento nella prima metà del 2020, il peggiore degli ultimi 300 anni.
- Venerdì esce il dato della produzione nell'Eurozona (allacciate le cinture).
- Avremo anche i numeri delle vendite al dettaglio negli Stati Uniti e in Cina, due indicatori importanti sull'impatto del lockdown e la ripresa soprattutto a Pechino, la seconda economia del mondo, la prima a uscire dal lockdown. Arriveranno anche i dati di alcuni importanti gruppi industriali, tutti elementi del quadro economico che ci aiutano a capire la parabola della crisi, la sua dimensione e durata nel futuro.
- Nel Regno Unito McDonald riapre alle consegne, mentre Apple riavvia l'attività in America. Riapre Shangai Disneyland con un ingresso "molto al di sotto" del limite del 30 per cento della capacità stabilito dal governo cinese.
- L'Argentina continua a ballare il Tango Bond. Un accordo per la ristrutturazione del debito estero pari a 65 miliardi di dollari è fallito. Domani incontro decisivo con i creditori, se salta, l'Argentina andrà verso il nono default il 22 maggio quando scadrà un rimborso da 503 milioni di dollari che lo Stato non ha onorato il mese scorso.
- Nel Regno Unito arrivano i dati di Centrica (gas), dell'Aston Martin (auto di lusso) e di William Hill (scommesse). Sono tutti settori colpiti duramente dalla crisi del coronavirus.
- Radar puntati su Saudi Aramco, il gigante dell'energia saudita, vedremo quanto ha impattato la crisi sui numeri del primo trimestre.
- Sempre tensione sul mercato dell'acciaio, arrivano i numeri del titano tedesco Thyssenkrupp martedì.
- Lo stesso giorno arrivano i numeri dell'intero anno di Toyota e Honda, due grandi produttori giapponesi di automobili.
- Mercoledì parla il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell.
Andiamo nel Regno Unito, Boris Johnson sta gradualmente - dopo aver fatto tanta confusione - portando il paese alla Fase 2.
05
BoJo annuncia la quarantena per chi arriva in aereo
Poltrona, camino acceso, l'annuncio di Boris Johnson in tv (Foto Ansa)Il sottosopra del coronavirus all'inglese continua, Boris Johnson dopo aver salvato la pella dal contagio (ricordiamo che il premier inglese è finito in terapia intensiva) e aver cambiato idea un paio di volte, ha scelto la via del lockdown che da domani sarà via via meno stretto. Si passa dallo "Stay Home" allo "Stay Alert" il che significa che si possono fare alcune attività all'aria aperto, mentre per la riapertura delle attività commerciali i tempi sono più lunghi. Johnson ha detto che "sebbene il bilancio delle vittime sia stato tragico e la sofferenza immensa, e sebbene ci rattristiamo per tutti coloro che abbiamo perso, è un dato di fatto che adottando le misure di confinamento abbiamo evitato a questo Paese di essere inghiottito da quella che avrebbe potuto essere una catastrofe in cui lo scenario ragionevole peggiore era mezzo milione di vittime. Ed è grazie al vostro impegno e al vostro sacrificio nel fermare la diffusione di questa malattia che il tasso di mortalita' sta diminuendo e i ricoveri ospedalieri stanno diminuendo". Bella strambata. Che cosa potranno fare gli inglesi? Stanno ancora in una fase di distanziamento sociale (è all'inglese, altro film) perché per il premier "non è ancora il momento di allentare il lockdown, resterà in vigore almeno fino al primo giugno". Ok, ma allora cosa cambia? Da giugno riapriranno alcune attività commerciali e le scuole, da luglio, luoghi pubblici come ristoranti o caffè. Il Regno Unito invita i suoi cittadini a andare al lavoro, arriveranno indicazioni per le aziende (edilizia e manifattura in primis) e chi non può lavorare da casa sarà "incoraggiato" a andare al lavoro, evitando il trasporto pubblico, cercando di usare i mezzi propri.
Avviso ai naviganti, il lockdown inglese non è l'ordinanza del Viminale, non è la pattuglia della stradale o il pizzardone che ti ferma e ti chiede con fare ispettivo "dove va?" e allora ecco l'autocertificazione chiavi in mano e tutto l'arsenale burocratico di un paese di tradizione fasciocomunista come l'Italia. Nel Regno Unito la libertà è ancora una cosa seria e l'isolamento è poco più di un'opinione, basta guardare le foto che arrivano sul monitor tutti i giorni:
Questa foto è stata scattata ieri a Broadway Market, Londra. I londinesi non ci sembrano particolarmente attenti al distanziamento sociale né per questo vediamo elicotteri, droni o polizia a cavallo. Prendono il sole (qualcuno dirà: anche il coronavirus), attività che in Italia è stata vietata per dpcm (Foto Ansa)La notizia di tutto questo giro di giostra all'inglese è un'altra, Johnson ha annunciato che "presto verrà imposta una quarantena di 14 giorni per chi arriverà nel Paese in aereo". Riguarderà tutti i viaggiatori, con o senza sintomi, servirà a rafforzare la sicurezza ai confini a mano a mano che si alleggerirà il lockdown sul fronte interno. Se c'è un simbolo della de-globalizzazione in corso, questo è perfetto: l'isola d'Inghilterra non è più aperta come lo fu dagli anni Novanta all'altro ieri. È finito il Ventesimo secolo.
Che facciamo? Cribbio, un giro al parco, il governo "concede" di farlo, perché loro "concedono", la Costituzione pare sia stata sostituita dalle FAQ di Palazzo Chigi.
06
Virus e libertà. Il successo dei paesi del Nord
Ci sono altri modelli e altri comportamenti sociali, altre dimensioni e soprattutto altre storie da raccontare. In Danimarca e in Norvegia la vita sta tornando a rifiorire, la settimana prossima in Danimarca apriranno i ristoranti. La realtà, come sottolinea un report di Nordea (un gruppo bancario che opera nei paesi del Nord Europa), "si è discusso a lungo se la Svezia, la Norvegia o la Danimarca avessero la strategia giusta. La conclusione è che la regione nordica in generale è stata una storia di successo. Abbiamo lasciato alla gente la libertà di muoversi all'esterno in modo abbastanza regolare senza che il virus andasse fuori controllo". Ora scoprite la differenza. Non la trovate? Sta tutta qui, in questo grafico qui sotto sul tempo trascorso nei parchi secondo i dati elaborati da Google:
Gli Stati Uniti e i primi quattro grandi paesi d'Europa hanno seguito il locdown rigido (più o meno) e i casi sono esplosi lo stesso mentre gli abitanti dei paesi nordici andavano al parco e mantenevano una disciplina di distanziamento sociale senza bisogno dei decreti di Giuseppe Conte. Questa è l'altra differenza. Antropologica. Nordea mette in evidenza come "sulla base del tempo trascorso nei parchi di tutti i paesi nordici, sembra abbastanza sicuro dire che, fintanto che si persegue il distanziamento sociale, allora è assolutamente giusto muoversi all'aperto. Altri paesi seguiranno presto l'esempio".
***
Lo schermo del nostro radar è affollato. Speriamo che alla torre di controllo ci sia qualcuno che eviti le collisioni. Vista l'agenda, fissati i punti interessanti (forse troppo), ci sono domande alle quali chi ha responsabilità, chi è genitore, chi è nonno, chi ha a cuore le sorti del paese, deve rispondere.
07
Giovinezza interrotta
Prima del coronavirus avevano trovato uno spazio nel movimento del cambiamento climatico, poi il virus ha rimesso ordine nella gerarchia delle forze apocalittiche e i giovani sono finiti in una storia che ha perso la certezza del progresso. Un'indagine di Maite Carpio sulle generazioni con un futuro (im)possibile
di Maite Carpio
C'è una questione che merita una breve riflessione in questi giorni di pandemia. Quali saranno le tracce che questa esperienza lascerà nella memoria dei nostri giovani? Come hanno vissuto questi mesi di confinamento? Cosa ha significato per loro vedersi privare della propria autonomia, rinunciare alle libertà con la quale sono nati, abbandonare tutto ciò che sembrava scontato? Quanto sarà lunga la loro memoria? Continua a leggere l'articolo su List.
***
Come chiudiamo questo numero serale di List che serve a preparare meglio l'avvio della settimana? L'articolo del socio spagnolo che parla di giovani, di figli, di futuro, ha ricordato al titolare una poesia.
08
Se. In viaggio con Kipling
Questo componimento del grande scrittore inglese Joseph Rudyard Kipling si intitola "If", è una lettera di un padre al figlio, fu compsta nel 1985.
Se saprai mantenere la calma quando tutti intorno a te
la perdono, e te ne fanno colpa.
Se saprai avere fiducia in te stesso quando tutti ne dubitano,
tenendo però considerazione anche del loro dubbio.
Se saprai aspettare senza stancarti di aspettare,
O essendo calunniato, non rispondere con calunnia,
O essendo odiato, non dare spazio all'odio,
Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo saggio;
Se saprai sognare, senza fare del sogno il tuo padrone;
Se saprai pensare, senza fare del pensiero il tuo scopo,
Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina
E trattare allo stesso modo questi due impostori.
Se riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai detto
Distorte dai furfanti per abbindolare gli sciocchi,
O a guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
E piegarti a ricostruirle con i tuoi logori arnesi.
Se saprai fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
E rischiarlo in un unico lancio a testa e croce,
E perdere, e ricominciare di nuovo dal principio
senza mai far parola della tua perdita.
Se saprai serrare il tuo cuore, tendini e nervi
nel servire il tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tenere duro quando in te non c'è più nulla
Se non la Volontà che dice loro: "Tenete duro!"
Se saprai parlare alle folle senza perdere la tua virtù,
O passeggiare con i Re, rimanendo te stesso,
Se né i nemici né gli amici più cari potranno ferirti,
Se per te ogni persona conterà, ma nessuno troppo.
Se saprai riempire ogni inesorabile minuto
Dando valore ad ognuno dei sessanta secondi,
Tua sarà la Terra e tutto ciò che è in essa,
E — quel che più conta — sarai un Uomo, figlio mio!
***
La giornata è andata e anche tornata. Erano le 23:00 quando ieri sera abbiamo chiuso la baracca - che in questo mestiere in realtà non chiude mai - e la mattina è partita con il botto del terremoto alle 5:03, forte scossa, ha tremato tutto, brivido, telefonate, preparazione dei servizi in cronaca e "vaffanculo, vado in redazione". Alle 6:30 cantano gli uccellini e sembriamo in un altro mondo. Fino al prossimo bang bang della giornata. Viva Kipling, restano fermi tutti i buoni propositi per quest'annetto partito a razzo (Hellfire sull'auto del generale iraniano Qassem Soleimani, 3 gennaio, aeroporto internazionale di Baghdad) e continuato con il gioco del coronavirus. Viva Kipling, il sogno di un buen retiro e il grande progetto per l'umanità da portare avanti nei prossimi giorni: l'apertura del bar. Buona giornata.
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acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.