2 Marzo
Canzoni, generali, vaccini. Il Festival e la svolta che verrà
Sanremo è sempre Sanremo e parte con segni di speranza nel contrasto della pandemia. Biden: entro maggio in America tutti gli adulti saranno immunizzati. Il Texas vaccina un milione di persone alla settimana e riapre tutto. Kurz rompe il fronte in Europa e si allea con Israele per i rifornimenti anti-Covid. Dpcm e variante, lo slalom di Draghi. Arcuri e l'alpino, il golpe all'italiana che non c'è
Che succede? Il Festival di Sanremo è partito, senza pubblico, con tanto cuore. Amadeus ha detto la cosa che andava detta ("questo Sanremo per il paese che lotta"), Fiorello si è (tra)vestito da Achille Lauro e sfodera una battuta esilarante: "Draghi è la Merkel con la cravatta che parla cinque lingue. Contemporaneamente". Si gioca, si canta, con la tagliente inquietudine di un Belpaese che non è mai risolto e ora ha un problema di cui si vede la fine ma senza mai riuscire ad arrivarci, un traguardo possibile che non trova la strofa conclusiva. Il Festival serve, più di quanto si immagini, c'è Arisa, una delle più belle voci, che canta un testo di Gigi d'Alessio e questa piaccia o meno è l'Italia che non ha ancora lasciato cadere come un aquilone la fantasia e l'energia per continuare a vivere. C'è questa orchestra che conquista metro dopo metro la platea, le violiniste con la mascherina, Amadeus che consegna i fiori con il carrello. Neppure il più cinico può sentirsi lontano, "distanziato" da questo, c'è l'Italia al Teatro Ariston. Questa Italia, non un'altra, quella che ci ricorda che sì, queste non sono solo canzonette.
Cantiamo, perché alla fine la svolta ci sarà. Poco fa il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato che entro la fine di maggio che grazie alla partnership tra Johnson & Johnson e Merck per la produzione dei vaccini ci saranno "forniture a sufficienza per immunizzare tutti gli adulti in America entro la fine di maggio". L'obiettivo di 100 milioni di vaccinati entro giugno sarà superato. La storia sta marciando finalmente nella direzione giusta e gli Stati Uniti la guidano.
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Dpcm e variante, lo slalom di Draghi
È arrivato il primo Dpcm firmato da Mario Draghi, l'Italia fino al 6 aprile sarà ancora a colori, nelle...
Che succede? Il Festival di Sanremo è partito, senza pubblico, con tanto cuore. Amadeus ha detto la cosa che andava detta ("questo Sanremo per il paese che lotta"), Fiorello si è (tra)vestito da Achille Lauro e sfodera una battuta esilarante: "Draghi è la Merkel con la cravatta che parla cinque lingue. Contemporaneamente". Si gioca, si canta, con la tagliente inquietudine di un Belpaese che non è mai risolto e ora ha un problema di cui si vede la fine ma senza mai riuscire ad arrivarci, un traguardo possibile che non trova la strofa conclusiva. Il Festival serve, più di quanto si immagini, c'è Arisa, una delle più belle voci, che canta un testo di Gigi d'Alessio e questa piaccia o meno è l'Italia che non ha ancora lasciato cadere come un aquilone la fantasia e l'energia per continuare a vivere. C'è questa orchestra che conquista metro dopo metro la platea, le violiniste con la mascherina, Amadeus che consegna i fiori con il carrello. Neppure il più cinico può sentirsi lontano, "distanziato" da questo, c'è l'Italia al Teatro Ariston. Questa Italia, non un'altra, quella che ci ricorda che sì, queste non sono solo canzonette.
Cantiamo, perché alla fine la svolta ci sarà. Poco fa il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato che entro la fine di maggio che grazie alla partnership tra Johnson & Johnson e Merck per la produzione dei vaccini ci saranno "forniture a sufficienza per immunizzare tutti gli adulti in America entro la fine di maggio". L'obiettivo di 100 milioni di vaccinati entro giugno sarà superato. La storia sta marciando finalmente nella direzione giusta e gli Stati Uniti la guidano.
01
Dpcm e variante, lo slalom di Draghi
È arrivato il primo Dpcm firmato da Mario Draghi, l'Italia fino al 6 aprile sarà ancora a colori, nelle zone rosse le scuole chiuderanno, si prevede una riapertura di cinema e teatri il 27 marzo nelle zone gialle, restano chiusi impianti di sci e palestre. Fin qui niente di nuovo, Draghi sta facendo l'unica cosa possibile in questo momento, lockdown locali, restrizioni ai viaggi, chiusure e aperture a macchia di leopardo. La sua strategia è quella di limitare i danni e guadagnare tempo, gli serve per varare la campagna di vaccinazione, avviare la produzione, procurarsi scorte di vaccini che ora in Italia non ci sono e (forse) nel mondo saranno presto disponibili.
Le misure di contenimento erano tutte largamente attese, Draghi ha costruito un consenso politico che naturalmente non potrà essere infinito e in ogni caso sarà messo a dura prova dalla diffusione delle varianti del covid. La curva dei contagi è in risalita e c'è un dato che dice tutto, la prevalenza della variante inglese ormai è al 54%, questo non significa è più pericoloso, c'è come ha spiegato Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità, "l'evidenza chiara sul fatto che la variante inglese" è più trasmissibile "nelle fasce di età comprese tra i 10 e i 19 anni, ma anche tra i 6 e 10 anni" nelle quali "vi è un aumento del numero di casi infetti come Sars-Covid 2. Questo maggiore potere infettante o contagiante non si associa a patologia più grave".
Bisogna rallentare l'epidemia, in attesa di una campagna di vaccinazione che non è mai partita. Il problema è quello della disponibilità dell'antidoto, la Commissione Ue ha sbagliato l'ingaggio con l'industria farmaceutica e cannato completamente la lettura dello scenario geopolitico, l'impatto di questo grave deficit (una falla culturale notevole che pone dubbi sull'attuale leadership dell'Unione) è visibile perché la cornice politica comincia a non tenere. Chi ha suonato la campana? Kurz.
02
Geopolitica del virus. Lo strappo di Kurz
Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz (nella foto Ansa qui sopra), un tipetto di cui abbiamo sempre osservato sul radar ogni spostamento, ha rotto il fronte europeo in maniera netta: l'Austria stringerà un'alleanza con Israele. In questa sortita Kurz ha portato dalla sua parte anche Mette Frederiksen, la premier della Danimarca. La coppia sbarcherà giovedì a Tel Aviv per chiudere l'accordo e rifornirsi di dosi prodotte in Israele. Kurz sostiene la validità teorica della condivisione degli approvvigionamenti nell'Unione europea, ma giudica duramente l'operato dell'Ema (l'agenzia europea per il farmaco) perché "troppo lenta" e la gestione complessiva piena di "strozzature nella produzione delle dosi". Dice Kurz, senza giri di parole: "Austria, Danimarca e i membri del gruppo First Mover in futuro non faranno piu' affidamento sull'Ue e, insieme a Israele, produrranno dosi di vaccino di seconda generazione per far fronte ad ulteriori mutazioni del coronavirus". Quali paesi fanno parte del gruppo First Mover? Austria, Danimarca, Grecia e Repubblica Ceca, Norvegia (che non fa parte dell'Ue), Israele, Australia e Nuova Zelanda. Eccola qui, la forza della geopolitica del vaccino, un pezzo della mappa del nuovo ordine del coronavirus. C'è chi chiude, chi spera di aprire. E c'è chi riapre.
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La svolta del Texas, riapre tutto
Un milione di vaccinati alla settimana, una macchina che sta immunizzando la popolazione a pieno ritmo, la ripartenza di tutte le attività. Ecco cosa significa la vaccinazione. Il Texas è l'esempio, l'annuncio lo fa il governatore Greg Abbott. "È il momento di riaprire il Texas al 100%, appare chiaro dalla ripresa, dalle vaccinazioni, dal calo dei ricoveri e dalle sicure pratiche che i texani stanno seguendo, che l'obbligo di indossare mascherine non è più necessario". Via la mascherina, via le restrizioni, dal 10 marzo attività riaperte al 100%. Sembra un miracolo, ma con il vaccino è una realtà e gli Stati Uniti corrono a passo di carica verso un new normal che in Europa appare un miraggio.
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Big Pharma. Merck produrrà il vaccino di Johnson & Johnson
Il colosso farmaceutico Merck produrrà il vaccino di Johnson & Johnson. Rivali che si alleano per aumentare la produzione del vaccino che ha ricevuto sabato scorso il via libera dalla Fda. La "storica partnership" ha già conquistato le prime pagine di Wall Street Journal e Financial Times. Merck metterà a disposizione due impianti negli Stati Uniti. La produzione per partire avrà bisogno di circa due mesi, ma l'alleanza avrà effetti positivi prima di tutto sulla capacità degli Stati Uniti di rispondere in maniera completa alla sfida della pandemia. Manca ancora, ricordiamolo, un vaccino per i bambini, servono i richiami, un programma di immunizzazione permanente. La Casa Bianca darà a Merck la priorità per cambiare la sua struttura produttiva attraverso i poteri del Defense Production Act. Siamo in guerra, si usano gli strumenti per vincere la guerra. Quello che l'Europa ha capito in ritardo. Anche l'Italia che chiama il generale. E c'è perfino chi ancora non capisce.
05
Il generale e il golpe all'italiana
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella consegna l' insegna dell'Ordine Militare d'Italia al Generale di Divisione Francesco Paolo Figliuolo (Foto Ansa).In Italia appena evochi la parola, "generale", scattano due reazioni, entrambe comiche: la prima è di quelli che vedono all'orizzonte "le destre" e il "golpe", quella che sulle colonne delle gazzette diventa l'accigliato allarme del trombone sulla "svolta autoritaria"; la seconda è di coloro che allo stormir del vocabolo ricordano un film di Mario Monicelli, con uno strepitoso Ugo Tognazzi in divisa, intitolato "Vogliamo i colonnelli", la storia di uno sgangherato colpo di Stato. E così, la notizia impaginata oggi non è che Draghi ha fatto la cosa giusta mandando a casa un uomo che aveva troppe parti in commedia, troppe parole e troppi silenzi, il commissario faccio-tutto-io Domenico Arcuri. No, cribbio, il grande e sconvolgente fatto per color che sono baciati dall'intelligenza è che Draghi ha chiamato a gestire la crisi un generale, perdinci.
Durante la gestione Arcuri (che si legge Giuseppe Conte), abbiamo assistito a una sequenza impressionante di fatti e misfatti: dall'acquisto di mascherine cinesi da intermediari a dir poco imbarazzanti (e infatti indaga la magistratura e sono già arrivate le misure cautelari), alle conferenze stampa sopra le righe dove l'onnipotente commissario ci informava ogni giorno sulle sue imprese, dispensava opinioni di politica economica, spediva querele ai giornalisti e proclamava i divieti dell'oggi e del domani, questo è stato fatto dal gruppo contiano di Palazzo Chigi, la cementificazione a presa rapida dello stato d'eccezione permanente, del "vi consento" e dello Stato padrone perfino dei sentimenti. Uno stravolgimento quotidiano delle regole istituzionali, con la modesta figura di un manager che sostituiva con la sua parola quella dei ministri, con il governo ridotto a un ufficio parallelo, gestito da un paio di persone, tutte al posto sbagliato ma con una qualità: la fedeltà al Re Sole, Conte.
Draghi in pochi giorni ha rimesso le cose al loro posto naturale e spazzato via il sistema-Conte: la delicata delega del governo ai Servizi Segreti affidata a Franco Gabrielli, capo della polizia, ex numero uno della Protezione civile, uomo di solida esperienza e equilibrio istituzionale; la Protezione civile riportata al suo ruolo chiave nelle crisi e affidata alla guida di un veterano dell'emergenza, Fabrizio Curcio; l'ufficio del commissario straordinario per il contrasto al coronavirus - la persona che dovrà organizzare la campagna di vaccinazione - affidato al generale Francesco Paolo Figliuolo, un alpino, il comandante della logistica dell'Esercito. Le scelte di Draghi hanno tutte un segno che le distingue: la solidità.
Il generale Figliuolo era la scelta naturale e chi obietta "eh, ma è un militare...", è bene che cominci a documentarsi sul presente e sul passato. Nel primo caso, due esempi bastano e avanzano: l'Operazione Warp Speed (quella che ha condotto alla produzione di tre vaccini) in America è stata guidata dal generale Gustave F. Perna; la campagna di vaccinazione in Israele - la più efficace, un successo - è nelle mani dell'Esercito. Sono scelte logiche, fatte da una classe dirigente che ha ben chiari missione, ruoli, persone. Gli alti gradi militari hanno un'educazione eccellente, sono naturalmente addestrati a ordinare le cose e portare a termine il lavoro (la missione), la loro dottrina è quella della strategia, i libri su cui si formano sono di eccezionale importanza nella storia del pensiero, l'esperienza che accumulano nei teatri operativi è di gran lunga la più vasta e profonda che un uomo possa provare.
Winston Churchill forgiò il suo carattere sul campo di battaglia, quasi cercando la morte; Charles De Gaulle per i francesi era "le General" e basta; alla Casa Bianca la lista è lunga, George Washington era generale, così come Dwight Eisenhower, Ulysses Grant, Andrew Jackson e molti altri che hanno servito nelle armi perché quello era il posto dove si formava la classe dirigente.
Scegliere un comandante esperto di logistica è segno di intelligenza e studio, Draghi ha messo il pezzo che serve sulla sua scacchiera, non una mossa casuale, non una scelta dettata da convenienza politica o, peggio ancora, semplice calcolo sulla fedeltà del soggetto non alla causa (il piano di vaccinazione) ma alla persona (il premier). Al contrario, nominare commissario una persona che ha già un altro mestiere (ad di Invitalia) e addirittura dargliene un terzo (risolvere il problema dell'acciaio dell'ex Ilva) è segno di dilettantismo, di non conoscenza dei problemi e di patologica prevelanza del personalismo, esattamente quello che ha fatto Conte con Arcuri. Il quale, a sua volta, ha gestito la posizione male sul piano sanitario e come un elefante in una cristalleria sul piano istituzionale e della comunicazione. Un anno di Arcuri, un fallimento.
Il militare che tanto fa accigliare i pacifisti di turno (avviso ai naviganti: deve vaccinare, non sparare) è colui che ha la forza dell'educazione rigorosa, la conoscenza dei fatti sul terreno e la responsabilità del comando. Nel nostro caso, inoltre, le Forze Armate italiane da sempre sono formate da "costruttori", siamo tra i migliori al mondo nel "nation building" e una delle qualità dei condottieri è quella di essere non solo conquistatori, ma edificatori. Questo tratto è uno dei motivi che emergono dalla lettura di "Napoleone", una biografia scritta da Louis Madelin dove c'è la storia del "conquistatore amministratore"; e basta sfogliare le pagine de "La rivoluzione militare" di Geoffrey Parker per capire che nel mestiere delle armi vince sempre chi sa muover guerra e costruire poi la pace. La logistica è uno dei fattori chiave per vincere le battaglie, dallo spostamento dei cannoni a quello delle cucine da campo. C'è poco da ridere, in un testo classico della strategia, "Della guerra" del generale Carl Von Clausevitz, il vettovagliamento è un capitolo che nel conflitto moderno vale quanto le munizioni. Se hai fame, il nemico ti potrà assaltare e sconfiggere meglio. Se hai la pancia piena, combatterai con il morale più alto di colui che ha ricevuto un rancio scadente. Per queste semplici e inesorabili ragioni la vaccinazione ha bisogno della "macchina" di un soldato. In Italia no, si pensa che questo possa farlo un Arcuri qualiasi. E i risultati si vedono.
La storia del generale che non piace alle presunte classi colte, che fa increspare il mento ai barbudos rivoluzionari da salotto sdrucito, che fa inarcare le sopracciglia ai custodi della democrazia sullo yacht da corsa, dimostra che ancora facciamo i conti con il nostro volubile carattere di italiani, un popolo tutt'ora incompiuto. Un tempo si disquisiva dell'ignorante di ritorno, ci siamo levati da tempo il problema, c'è l'ignorante di sola andata.
06
La strana identità italiana 700 anni dopo Dante
Cogliamo questo senso di sfinitezza cantilenante fin dagli albori della nostra letteratura, gli esempi della costruzione e contemporanea decostruzione dell'Italia e dei suoi simboli. Lo troviamo nel Dante evocato nelle pagine de "L'Italia letteraria" di Stefano Jossa o nei capitoli di "Itale gloriae" di Erminia Irace, due libri pubblicati dal Mulino nella collana sull'identità italiana. Così l'Italia che non riesce neppure a riconoscersi nella missione di un generale, alla fine anche nella sua declinazione letteraria è nelle pagine di Jossa quel posto dove "la letteratura italiana non ha un grande eroe nazionale", dove al posto dei testi gli eroi sono i letterati (la figura di Dante Alighieri), dove non esiste "qualcosa di simile al Cid Campeador per la Spagna" o "ai tre moschettieri per la Francia".
Così abbiamo la celebrazione di Dante e solo in filigrana c'è l'opera che supera l'autore (come sempre accade nella grande letteratura), la Divina Commedia. Settecento anni dopo la morte di Dante, siamo ancora fermi sul punto, in bilico, divisi tra eredità e futuro. Draghi sceglie un generale, allora è chiaro, facciamoci del male, egli è in versione "Sturmtruppen" (Il Fatto Quotidiano, prima pagina) e dall'altra parte del fiume c'è il titolo e l'impaginato che glorifica la scelta marziale di Draghi che in realtà brilla per altro: per la rapidità (il sistema Conte cancellato in pochi giorni), per il modo (nel silenzio, con garbo e fermezza istituzionale), per la logica (l'uomo giusto al posto giusto) e la grammatica (la linearità del comando). Il generale a questo punto dovrà vincere la guerra, altrimenti quelli che oggi lo degradano domani finiranno per chiedere la corte marziale.
Parte Sanremo, non ci resta che cantare, funiculì funiculà.
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di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.