11 Ottobre
Casa Bianca e immunità
Trump e il recupero (im)possibile del distacco da Biden: "Sembra che sia immune, avete un presidente che non ha bisogno di nascondersi nella cantina, come il suo avversario". La campagna presidenziale? Non è quello che si legge è sempre quello che si vede. Nuove restrizioni anti-coronavirus in Italia e nel resto d'Europa. Gli errori commessi ieri a Roma che riemergono puntualmente oggi
Che succede? Siamo in uno scenario rivoluzionario: il coronavirus sta disegnando un nuovo ordine mondiale, gli Stati Uniti sono in pieno rush finale della campagna presidenziale con Trump che è rientrato in pista e Biden che continua a adottare la strategia del distanziamento, l'Europa alle prese con una seconda ondata del Covid e l'Italia che prepara nuove misure di contenimento del virus (i nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore sono 5.456, dato più basso di 268 unità rispetto a ieri, ma con oltre 28mila tamponi in meno). Aumentano le terapie intensive, sono a quota 420, mentre ieri erano 390, nelle ultime 24 ore la crescita è stata invece di 30 unità. Stesso copione, vecchi errori, parole d'ordine che sanno di dejà-vu. Non impariamo mai.
Sembra un tempo che si ripete, lo stesso film, la stessa sceneggiatura, gli stessi errori. In un mondo scosso dalla crisi, c'è una sola potenza che è emersa più forte di prima (nonostante la sua immagine sia compromessa, come certificato da uno studio di Pew Research), la Cina di Xi Jinping. Ma sono ben pochi quelli che dopo la pandemia si fidano della sua leadership, la Cina è potente ma inaffidabile:
Il focus della nostra attenzione è l'America, perché questa è la vera storia da raccontare, perché quello che accade alla Casa Bianca ha un reale impatto sul nostro futuro, America 2020 è uno straordinario momento storico, è la collisione di due mondi e differenti visioni della crisi coronavirus, dentro e fuori gli Stati Uniti. Facciamo un giro in Italia, poi andiamo a seguire la corsa dei dragster per la presidenza. Seguite il titolare di List.
01
La crisi del calcetto
È in arrivo un nuovo decreto anti-coronavirus, un vertice di maggioranza ieri ha fissato le nuove linee guida e già lunedì dovrebbe essere...
Che succede? Siamo in uno scenario rivoluzionario: il coronavirus sta disegnando un nuovo ordine mondiale, gli Stati Uniti sono in pieno rush finale della campagna presidenziale con Trump che è rientrato in pista e Biden che continua a adottare la strategia del distanziamento, l'Europa alle prese con una seconda ondata del Covid e l'Italia che prepara nuove misure di contenimento del virus (i nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore sono 5.456, dato più basso di 268 unità rispetto a ieri, ma con oltre 28mila tamponi in meno). Aumentano le terapie intensive, sono a quota 420, mentre ieri erano 390, nelle ultime 24 ore la crescita è stata invece di 30 unità. Stesso copione, vecchi errori, parole d'ordine che sanno di dejà-vu. Non impariamo mai.
Sembra un tempo che si ripete, lo stesso film, la stessa sceneggiatura, gli stessi errori. In un mondo scosso dalla crisi, c'è una sola potenza che è emersa più forte di prima (nonostante la sua immagine sia compromessa, come certificato da uno studio di Pew Research), la Cina di Xi Jinping. Ma sono ben pochi quelli che dopo la pandemia si fidano della sua leadership, la Cina è potente ma inaffidabile:
Il focus della nostra attenzione è l'America, perché questa è la vera storia da raccontare, perché quello che accade alla Casa Bianca ha un reale impatto sul nostro futuro, America 2020 è uno straordinario momento storico, è la collisione di due mondi e differenti visioni della crisi coronavirus, dentro e fuori gli Stati Uniti. Facciamo un giro in Italia, poi andiamo a seguire la corsa dei dragster per la presidenza. Seguite il titolare di List.
01
La crisi del calcetto
È in arrivo un nuovo decreto anti-coronavirus, un vertice di maggioranza ieri ha fissato le nuove linee guida e già lunedì dovrebbe essere varato dal Consiglio dei ministri. Cosa bolle in pentola? Locali chiusi alle 24, niente sosta all'esterno di bar e ristoranti la sera (dalle 21 alle 6), niente assembramenti (e non c'è nulla di nuovo, sono già vietati, basterebbe far rispettare le norme esistenti), nuove regole sui trasporti (o almeno di questo si discute, poi vedremo), si interviene nella delicata sfera privata e dunque niente feste nelle case e riunioni tra non conviventi (ricordiamo sommessamente che la vita reale non è un pezzo di carta), stop al calcetto e agli sport di contatto amatoriali (siamo a questo, il calcetto), si studiano interventi per evitare l'ingorgo dei tamponi e dunque il via libera ai test rapidi (per ora siamo a intollerabili 8/10 ore di attesa), incentivazione dello smartworking, mascherine in ufficio e via così. Siamo praticamente di fronte a un quasi-lockdown con l'ipocrisia dell'aperto che è de facto chiuso. E meno male che eravamo "il paese modello".
L'Italia è sotto l'effetto di tre dopanti: il debito no limits (120 miliardi in più in pochi mesi) che prima o poi tornerà indietro come un boomerang; il blocco artificiale dei licenziamenti (va contro ogni regola del mercato e il mercato alla fine ha sempre ragione, anche dove non c'è) che prima o poi finirà dando il via alla ristrutturazione delle imprese in un nuovo scenario economico; la psicosi di massa e il canale sempre acceso della paura, uno stop and go di comunicazione che produce lo scollamento dalla realtà e induce la popolazione a passare dal più duro lockdown al liberi tutti in piena anarchia . Sintesi: nessuna responsabilità. Continuiamo a tirare la palla in tribuna, mentre la realtà fa gol ogni 5 minuti su un altro campo da gioco, quello della pandemia e della risposta alla crisi. Siamo in un mondo parallelo, purtroppo è quello sbagliato. D'altronde, il problema è il calcetto.
Il problema della pandemia in Italia è diventato... il calcetto. Prima pagina del Corriere della Sera, un segno dei tempi:
Forse abbiamo una spiegazione sul crollo dei contagi in Cina: probabilmente non giocano a calcetto, cribbio. Perché non ci abbiamo pensato prima? "Nel mirino anche le case", dice il sommario del Corriere. Le case, le vostre mura, in effetti ci mancava il commissario politico a pranzo e a cena. Siamo davvero un paese straordinario dove prigione e libertà stanno allegramente insieme, tanto sono uguali, nessuno rispetta lo straccio di una regola, a cominciare dai parlamentari, perché mai preoccuparsi. L'importante è mettere nero su bianco qualcosa in forma d'Azzeccagarbugli, Alessandro Manzoni aveva capito tutto. Come si è arrivati a questo punto?
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La seconda ondata con gli errori della prima
Si parla di seconda ondata, ma in realtà siamo dentro una storia unica, un grande romanzo che ha il respiro di Hugo, la potenza di Tolstoj, la speranza di Manzoni, la polvere di Steinbeck, la tensione di Poe, la notte di Shakespeare e il giorno di Goethe.
È il racconto del coronavirus, il suo disordine e nuovo ordine. All'inizio della pandemia, dalla penna colò un fatto che mi pareva allora ineludibile: non è la fine del mondo, ma cambierà il mondo. Così è stato. La nostra vita quotidiana è stata rivoluzionata, poche cose sono rimaste intatte all'impatto con questo agente infinitamente piccolo. Il virus ha cambiato il mondo globalizzato e connesso. Check in, welcome on board, allacciate le cinture. Siamo ancora in volo e la pista d'atterraggio qui per ora non si vede.
Sono stati compiuti molti errori, gli scenari politici sono stati alterati, dove le istituzioni sono deboli e mal disegnate il sistema di "check and balance" della democrazia è saltato, l'economia è piombata in una crisi profondissima, gli stili di consumo sono mutati in maniera radicale, la disoccupazione galoppa come la cavalleria corazzata, il rapporto tra governo centrale e Regioni è cambiato, spesso in favore di localismi contrapposti e di sultanati improvvisati sui social (fate voi la scelta sulla mappa dello Stivale), altre volte (è il caso della Sardegna, un'isola che non ha mai goduto di vera autonomia) il centro ha esercitato un potere dispotico (ogni potere tende a a diventarlo se non incontra una barriera) sulla periferia con conseguenze che oggi sono sotto gli occhi di tutti.
Sono state alimentate paure e illusioni. Un agente sconosciuto (ma non imprevedibile, fior di studi e libri, fiction letteraria e cinema avevano anticipato il suo arrivo, consiglio la visione del film "Contagion" e la lettura di "Pandemia" di Lawrence Wright) è penetrato nel nostro sistema di vita e lo ha scardinato. Dopo otto mesi di crisi dichiarata (il virus è stato segnalato ufficialmente dalla Cina all'Oms il 31 dicembre, ma circolava già da parecchie settimane (e il ritardo di Pechino nella diffusione di notizie vitali è un dato certo e documentato) abbiamo imparato molte cose, eppure sembra di assistere a un dejà-vu e a un dibattito surreale per la ripetizione di parole e situazioni.
Così all'aumento dei contagi riecco il mantra dei mesi scorsi, la minaccia del lockdown, la comparsa sulle prime pagine dei giornali di una parola pessima per una democrazia, "coprifuoco", i conflitti tra governo centrale e locale, ri-pensamenti su norme approvate poche settimane fa. Si chiedono ai cittadini "sacrifici" (che si faranno) ma le istituzioni peccano di scarsa umiltà, dovrebbero ammettere di aver sbagliato: un lockdown senza criterio (bastavano quelli locali, mirati e rispettati), un'eruzione di norme folli dettate dal paraculismo giuridico (l'importante è scaricare il barile della responsabilità su qualcun altro), il collasso economico (figlio della chiusura totale del paese), il sistema di test, tracciamento e trattamento così fragile da essere di nuovo in crisi, nessun programma educativo per la popolazione che è passata dal lockdown alla cinese, alla riapertura all'italiana e ora di nuovo alla minaccia della chiusura. Non è un'impresa facile, tutti hanno commesso gravi errori, ma una settimana fa il governo si vantava del "modello Italia" e ora quelle parole sono evaporate perché la storia è opposta. Bastava dare un'occhiata alla parabola del coronavirus - vedere la Spagna e la Francia - per capire che da noi la curva era solo in ritardo ma in inesorabile arrivo.
Così quello che non era considerato necessario ieri (la mascherina all'aperto) diventa obbligatorio oggi (indossatela). Grande è la confusione sotto il cielo, la situazione non è eccellente e l'unico Mao in circolazione si chiama Xi Jinping, governa con il pugno di ferro la Cina dove di coronavirus non si parla più e si è appena conclusa la "settimana d'oro" (Huángjin Zhou), otto giorni di ferie per tutti, boom di viaggi e acquisti. C'è qualcosa che non torna in questa storia. Mentre la Cina festeggia, l'America vive un momento incredibile, la campagna presidenziale è sconvolta, Donald Trump è stato contagiato dal Covid-19, tenta un miracoloso recupero su Joe Biden, si vota il 3 novembre. Il vostro cronista sta preparando la valigia e un paio di nuovi taccuini per raccontare dalla prossima settimana il gran finale del romanzo americano.
Quando la polvere si sarà posata, forse avremo una realtà storica divergente dalla cronaca. La pazienza, il tempo, lo scorrere dei giorni, l'accumulazione dei fatti, l'esperienza diretta, sono elementi fondamentali, nel mestiere di scrivere fanno la differenza. Attendiamo pazienti sulla riva del fiume con il taccuino squadernato la fine di questa storia, perché una fine ci sarà. Ci vediamo in America.
***
Prima di prendere l'aereo, un paio di dati sull'economia italiana, pare non interessi molto, presto gli ignavi si accorgeranno che l'altro virus, il crollo della produzione, fa danni incalcolabili, finora i licenziamenti sono stati bloccati. Ma il Signor Futuro sta apparecchiando il festival della povertà.
03
La produzione, questa sconosciuta
Come andrà l'economia italiana nei prossimi due anni? Previsioni di Confindustria presentate ieri, ecco il nostro magnifico prodotto interno lordo, questo dimenticato dalla politica, dai sindacati, dagli assistiti di questo strano paese dei balocchi dove pare che i debiti siano sempre degli altri:
Tutto bene, d'altronde il sindacato sta chiedendo rinnovi salariali come variabile indipendente dall'economia. C'è solo una domanda inevasa nella pratica: chi paga? Perché qualcuno che paga ci deve essere e ci sarà. Non è ancora chiara la situazione? Un dettaglio, trascurabile, il prodotto interno lordo pro capite è tornato ai livelli di 26 anni fa:
Dopo ogni crisi, siamo quelli che si riprendono peggio, abbiamo troppa zavorra addosso, a cominciare dalla pubblica amministrazione. Guardate questi cicli economici e il raffronto con gli altri paesi:
Chi non mastica l'economia penserà di essere di fronte alla teoria, a grafici asettici. Bene, facciamo un tuffo nella realtà, andiamo in... albergo.
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Collasso in albergo
Leggiamo un passaggio del rapporto del Centro Studi di Confindustria: "Il settore alberghiero è il fulcro della filiera turistica: una realtà costituita da circa 33mila alberghi e oltre 1 milione di camere, il numero più alto in Europa. Un set-tore che vale 21 miliardi di euro, occupa 212mila lavoratori ed è fortemente inter-connesso con molta parte dell’economia italiana. Infatti, secondo il rapporto Un Gigante chiamato industria turistica alberghiera di CDP Think Tank, Confindustria Alberghi e EY, il settore alberghiero alimenta, con circa 6 miliardi di euro (oltre il 50% dei flussi in uscita delle aziende alberghiere) alcune delle filiere più impor-tanti del nostro Paese: dall’edilizia al legno arredo, dall’agroalimentare al tessile, dalla chimica al mondo dei servizi".
Conseguenze della pandemia e dei lockdown? Una tragedia: "Tra gennaio e giugno la domanda è scesa del 68,1% (-77% per la componente straniera), il fatturato del 65,1%, secondo quanto rilevato da Istat. Per quanto riguarda la stagione estiva, l’Osservatorio Confindustria Alberghi – STR ha registrato per il trimestre giugno-agosto indicatori di performance ancora fortemente negativi. In particolare: a giugno il tasso di occupazione delle camere (TOC) segna un -85,5% rispetto a giugno 2019, mentre il ricavo medio (Revpar) un -90,9%; a luglio TOC a - 68,9% e RevPar a -71,5%; ad agosto TOC a -49,7% e RevPar a -46,7%2. L’attuale clima di profonda incertezza caratterizzerà anche l’ultima parte dell’anno. La sostanziale assenza delle prenotazioni non consente ancora a molte strutture la ripresa dell’attività: ancora chiusi il 10% degli alberghi italiani. Drammatica in particolare la situazione degli alberghi nelle città d’arte: alla pressoché totale assenza di turisti internazionali, si aggiunge l’azzeramento del turismo bu-siness, che di norma si sviluppa principalmente in questa parte dell’anno. Secondo l’ultima indagine di Confindustria Alberghi, alla contrazione di attività registrata fino ad agosto si aggiungerà un’ulteriore flessione per il periodo set-tembre-dicembre, che vedrà il tasso di occupazione attestarsi su una flessione del 45% annuo e una flessione di fatturato di oltre il 50%".
Traduzione: la maggior parte degli albergatori in questa condizione chiude i battenti. Per sempre. Appunto a margine: non c'è turismo, non volano gli aerei. Tranne Alitalia, si capisce, appena rilanciata dal governo con una newco e una dotazione di 3 miliardi di euro per andare... da nessuna parte.
***
Siamo tra la commedia (il calcetto come problema della pandemia) e la tragedia (il turismo che muore). Totò, dove sei? Nell'attesa di un nuovo Principe De Curtis, andiamo nel regno del grande romanzo, nel Mississippi del racconto, tra Mark Twain e Truman Capote, voliamo in America.
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Rally sul prato della Casa Bianca
Casa Bianca, ieri. La folla sul prato durante il comizio di Donald Trump (Foto Ansa).South Lawn, Casa Bianca. Trump arriva con la mascherina, se la toglie e parte con un comizio di 18 minuti. Sul prato, duemila persone. Sta bene, fin troppo per i suoi avversari. "Sto bene, non prendo farmaci", ha detto Trump apparso in piena fase da combattimento. Si sta giocando tutto e Biden è strafavorito nei sondaggi. Parte la sua cavalcata negli Stati in bilico, il gran finale di questa campagna pazza che passerà alla storia: "Inizieranno dei grandi comizi elettorali". Lunedì sarà in Florida, martedì in Pennsylvania, mercoledì in Iowa. Il treno rosso è ripartito. Basterà a recuperare il terreno perduto? Nessuno può dirlo con certezza, l'agitazione dei dem fa pensare che i giochi non siano affatto chiusi. "Con il potere della scienza e della medicina americana, sradicheremo il virus della Cina una volta per tutte", dice Trump rivolgendosi alla folla sul prato (un altro segno da considerare, il pubblico, mai presente nella campagna a distanza di Joe Biden) e naturalmente la "sinistra radicale che se vincerà lancerà una crociata nazionale contro le forze dell'ordine". Programma politico in un solo punto: "Non lascerò che questa nazione diventi socialista, o peggio".
Rush Limbaugh riceva la Presidential Medal of Freedom il 4 febbraio del 2020.Trump sta coprendo l'elettorato repubblicano, conta sull'entusiasmo (visibile) della sua base. Per questo ha fatto una maratona radiofonica nel Rush Limbaugh Show, il conduttore e il programma più amato dai conservatori americani. Al microfono Trump sprizza ottimismo: "Penso che vinceremo. E credo che sarà una vittoria più grande di quella ottenuta quattro anni fa. Ci arrivano ottimi sondaggi da Nevada, North Carolina, Pennsylvania, Florida". Trump che ha battuto il Covid, piaccia o meno, è un argomento forte per un candidato: "Siamo alla svolta sulla pandemia e avrò qualcosa da dire al riguardo perché ti dico che abbiamo una cura, più che una semplice terapia. Abbiamo una cura". Parola magica, Regeneron, il farmaco che ha usato il presidente: "Lo stiamo inviando a tutti i nostri ospedali. Faremo migliorare la salute delle persone. Dobbiamo arrivarci velocemente. Ecco perché sto dando un'autorizzazione all'uso di emergenza. Devo convincerli ad approvarlo molto velocemente. È la cosa più incredibile che abbia mai visto, mi ha reso libero dopo un giorno, ora sono in ottima forma e non prendo più nulla".
Passata la nottata, consumato un caffè, Trump ha dato un'intervista telefonica a Maria Bartiromo su Fox Business. Bersagli, Obama e Biden: "Sapevano tutto sullo spionaggio ai danni della mia campagna". Altro giro, altra corsa, è l'autoscontro della campagna presidenziale. "Sembra che io sia immune, per, non lo so, forse per molto tempo, forse per poco tempo, forse per tutta la vita. Nessuno lo sa davvero, ma sono immune". Prima eravamo dentro uno Spaghetti Wester intitolato "Lo chiamavano Trinità" (1970, regia di E.B. Clucher, protagonisti Bud Spencer e Terence Hill), ora siamo in una sorta di miracolo americano che in cartellone si presenta come "Lo chiamavano Immunità" (2020, regista, sceneggiatore, attore protagonista, Donald Trump). Lo spettacolo c'è, le scazzottate pure, il resto seguirà, forse.
Dice Trump a Maria Bartiromo: "Oggi avete un presidente che non ha bisogno di nascondersi nella sua cantina come il suo avversario", Si riferisce a Biden che si presenta in pubblico intabarrato anche quando non ha di fronte nessuno. Quella del candidato dem è una scelta precisa, ovvio, il suo messaggio è quello della sicurezza e responsabilità. Solo che spesso ottiene risultati surreali, l'altro ieri mentre parlava da Las Vegas si è levato la mascherina, ha tossito sulla sua mano e poi se la è rimessa non sopra ma sotto il naso. Un disastro in diretta tv, tipico di Biden. Che ora si ritrova davanti un tipo elettrificato che ha preso il virus e lo ha sconfitto (questo è lo storytelling) e sul piano della comunicazione la faccenda conta parecchio. Quanto? Lo scopriremo nei prossimi giorni. Una cosa è certa, la campagna ha subito un'altra direzione di rotta e velocità di marcia. È quello che si legge, quello che si ascolta e soprattutto quello che si vede.
06
La campagna presidenziale è quello che vedi
Una lezione che non ho mai dimenticato, quella del 2016. Quasi tutti davano la campagna di Trump verso la sconfitta, ma c'era qualcosa che nelle cronache non tornava, conoscevo bene l'America profonda (Kansas, Missouri, Ohio, Texas), quella sempre blu per definizione (California, New Mexico), quella che circonda Washington DC (la Virginia), mi sembrava strano che votasse in massa per Hillary Clinton e cominciai a guardare con attenzione il campo di battaglia, la presenza dei segni dei candidati, la folla dei comizi nei centri dell'America rurale e della manifattura. Da quel momento capii che Trump avrebbe vinto. Il 2020 non è il 2016, i sondaggisti dicono di aver aggiustato il tiro, dunque la vittoria è vicina per Biden, questa la conclusione logica. Ma la lezione del 2016 resta, quindi fatto tesoro dei numeri, della narrazione dei giornali e delle televisioni (quasi tutte anti-Trump), la mia analisi tiene sempre in gran conto che la campagna non è ciò che leggi, ma quello che vedi. Cosa si vede nella campagna di Trump? Un po' di immagini:
Trump è staccato da Biden di 16 punti per la Cnn, 13 punti per Cnbc, 14 punti per Nbc. Nella media nazionale di Real Clear Politics ha 9.8 punti di distacco:
Il suo gap negli Stati in bilico è di 4,5 punti:
Dunque Trump è cotto, destinato alla sconfitta. Vero? Non dimentichiamo la lezione del 2016, per noi la corsa resta aperta a qualsiasi risultato, per il semplice motivo che abbiamo l'esperienza, il passato non si ripete ma è sempre meglio non dimenticarlo, costituisce un precedente al quale bisogna guardare se si vuol fare analisi politica in maniera seria (e non seriosa). La campagna è quello che si vede? Questo è Joe Biden l'altro ieri a Las Vegas:
Vince con questo messaggio? I sondaggi dicono che non c'è partita, che è finita, cappottone e Trump a casa. Come scrive Roger Kimball sullo Spectator USA: sono sondaggi fantasiosi, i democratici omettono di dire che sono di elettori registrati e non probabili, che il campione dei democratici è sovrastimato e che non tengono conto del fenomeno dell'elettore di Trump riluttante a dire che intende votare per il presidente, non lo vuole rendere noto nei sondaggi e poi c'è il vecchio gioco dell'affermare una cosa falsa per farla diventare vera. Kimball è un intellettuale conservatore, certo, ma qui siamo di fronte a una storia che ha un aroma conosciuto. Sono cose che abbiamo già scritto, sono la necessaria dose di prudenza in uno scenario mai visto e nello stesso tempo in parte già visto. Restano i segnali sul terreno. Il titolare non si stupirebbe neanche un po' di una landslide victory di uno dei due candidati. Uno qualsiasi. Appuntamento al 3 novembre. I nostri prossimi giorni saranno molto interessanti. Forse troppo.
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3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.