29 Marzo
Caso Russia. "L'Italia si è fatta ingannare"
La risposta di Putin all'Occidente dopo le accuse sull'uso di gas nervino nel Regno Unito. Saranno espulsi 150 diplomatici, tra cui 60 americani. Chiuso il consolato USA a San Pietroburgo. Accuse al governo Gentiloni "dimissionario".
La risposta della Russia all'0ffensiva del Regno Unito sostenuta dagli Stati Uniti e dall'Europa è arrivata. Il Cremlino ha applicato la classica risposta proporzionata, i diplomatici espulsi saranno 150 in tutto, 60 gli americani. La posizione dell'Italia era apparsa subito delicata, con il governo Gentiloni dimissionario, un nuovo Parlamento in larga parte non ostile a Putin e rapporti commerciali tra i due paesi danneggiati da sanzioni europee che la maggioranza dei partiti non vuole più sostenere. Così sono arrivate anche le critiche dirette all'Italia da parte di Maria Zacharova, portavoce del ministro degli Esteri, Serghei Lavrov. Ecco l'ultimo aggiornamento sul caso diplomatico innescato dall'avvelenamento con il gas nervino di una ex spia russa nel Regno Unito.
- La Russia ha deciso di chiudere il consolato americano a San Pietroburgo e di espellere 60 diplomatici Usa. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov .
- "L'Italia purtroppo è tra i Paesi che si sono fatti ingannare nel caso Skripal: si è unita alla decisione di espellere diplomatici russi, come gesto di solidarietà alla Gran Bretagna, ma in mancanza di prove". Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, nel suo briefing con la stampa.
- L'espulsione di "due funzionari di rappresentanze russe in Italia è un gesto d'inimicizia" da parte di Roma, "in netto contrasto con la plurisecolare tradizione di buone relazioni" tra i due paesi e che "introduce un elemento di sfiducia" nel dialogo e "indebolisce i positivi sviluppi potenziali della cooperazione bilaterale". È il commento pubblicato dall'ambasciata russa in Italia. La nota sottolinea come l'iniziativa sia "stata intrapresa da un Consiglio dei ministri formalmente dimissionario" e per questo Mosca auspica che "il nuovo governo voglia perseguire con decisione una politica di sostegno al dialogo costruttivo e di sviluppo della collaborazione in tutti i campi con la Russia".
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Si vis pacem, para...
La risposta della Russia all'0ffensiva del Regno Unito sostenuta dagli Stati Uniti e dall'Europa è arrivata. Il Cremlino ha applicato la classica risposta proporzionata, i diplomatici espulsi saranno 150 in tutto, 60 gli americani. La posizione dell'Italia era apparsa subito delicata, con il governo Gentiloni dimissionario, un nuovo Parlamento in larga parte non ostile a Putin e rapporti commerciali tra i due paesi danneggiati da sanzioni europee che la maggioranza dei partiti non vuole più sostenere. Così sono arrivate anche le critiche dirette all'Italia da parte di Maria Zacharova, portavoce del ministro degli Esteri, Serghei Lavrov. Ecco l'ultimo aggiornamento sul caso diplomatico innescato dall'avvelenamento con il gas nervino di una ex spia russa nel Regno Unito.
- La Russia ha deciso di chiudere il consolato americano a San Pietroburgo e di espellere 60 diplomatici Usa. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov .
- "L'Italia purtroppo è tra i Paesi che si sono fatti ingannare nel caso Skripal: si è unita alla decisione di espellere diplomatici russi, come gesto di solidarietà alla Gran Bretagna, ma in mancanza di prove". Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, nel suo briefing con la stampa.
- L'espulsione di "due funzionari di rappresentanze russe in Italia è un gesto d'inimicizia" da parte di Roma, "in netto contrasto con la plurisecolare tradizione di buone relazioni" tra i due paesi e che "introduce un elemento di sfiducia" nel dialogo e "indebolisce i positivi sviluppi potenziali della cooperazione bilaterale". È il commento pubblicato dall'ambasciata russa in Italia. La nota sottolinea come l'iniziativa sia "stata intrapresa da un Consiglio dei ministri formalmente dimissionario" e per questo Mosca auspica che "il nuovo governo voglia perseguire con decisione una politica di sostegno al dialogo costruttivo e di sviluppo della collaborazione in tutti i campi con la Russia".
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Si vis pacem, para bellum dicevano i latini, dunque prepariamoci alla guerra. Così il Wall Street Journal stamattina impagina un gioco di guerra. Gli americani e gli inglesi vedono i russi dappertutto (e forse ci sono, ma dovrebbero chiedersi che razza di colabrodo è il loro sistema di intelligence) e dunque il nemico è tornato ad essere la Russia. Quello vero è la Cina, ma ogni epoca ha la sua bandiera da piazzare come spaventapasseri e quella di Mosca è un coperchio buono per (quasi) tutte le pentole. Domanda: la Nato è pronta a schierare le truppe rapidamente nel caso di conflitto con la Russia? La risposta è no. I battaglioni immediatamente disponibili sono ben pochi e, sorpresa, il paese che ne ha di più è l'Italia che ne ha cinque pronti ad esser schierati in una decina di giorni. Naturalmente la guerra non c'è, ma i giochi di guerra sono uno sport molto praticato da tutti. Quello che sappiamo è che la Russia ha capacità di movimento superiori alla Nato.
E attenzione al mutato quadro politico perché sarà molto divertente vedere che posizione prenderà l'Italia - con un nuovo parlamento in maggioranza vicino alle posizioni della Russia e in ogni caso non ostile a Putin - quando le tensioni sfoceranno di nuovo in altre sanzioni e movimenti di truppe ai confini. Nell'attesa, giochiamo con i soldatini di piombo.
01
Il vecchio gioco
Partiamo con una mappa del passato. Il vecchio gioco con Mosca durante il Patto di Varsavia funzionava così:
Il confine tra la Nato e l'Unione Sovietica aveva una serie di stati-cuscinetto. C'era il Muro di Berlino e da lì cominciava un "altro mondo", la costellazione degli stati satelliti di Mosca faceva il resto. Il mondo era pericoloso, ma il contatto tra le parti aveva un deterrente anche nella geografia. Con il crollo del Muro di Berlino nel 1989 il fattore geografico si riduce a poche centinaia di chilometri di distanza, un tiro di cannone e una corsa veloce di fanteria corazzata. Per queste ragioni nel 1990 - c'era ancora l'Unione Sovietica - Michail Gorbaciov chiese rassicurazioni all'allora segretario di Stato americano James Baker: "Non state pensando di allargare la Nato?". La risposta di Baker fu la seguente: "Neanche un pollice". Era una dichiarazione che la storia ha archiviato alla voce "falso".
02
Il nuovo gioco
E oggi a che gioco giochiamo? Nel 2016 la Rand Corporation ha pubblicato un gioco di guerra interessante. Che dice? Questo:
- La Russia è in grado di invadere e occupare le capitali di Estonia e Lettonia in poco tempo, 60 ore per arrivare a Tallin e Riga;
- Per evitare la capitolazione la Nato dovrebbe avere almeno sette brigate operative con supporto totale terra-aria, tre brigate dovrebbero essere corazzate;
- In caso di sconfitta, una contro-offensiva della Nato sarebbe possibile, ma a costo di ingenti perdite;
- Di fronte al successo di un'invasione russa dei paesi Baltici si potrebbe concedere una temporanea vittoria a Mosca e riorganizzare la reazione della Nato, ma una permanenza dei soldati di Mosca potrebbe avere conseguenze inattese;
- La geografia militare gioca in favore del Cremlino: Tallin dista appena 200 chilometri dal confine della Russia, la distanza da Riga è compresa tra i 210-270 chilometri, la distanza di quest'ultima dal confine della Polonia è di 325 chilometri, Tallin invece è a 600 chilometri, le forze della Nato dovrebbero percorrere il "corridoio di Kaliningrad", cioè passare attraverso il la breccia di Suwalki, 104 chilometri di foreste, colline e paludi tra la Polonia e la Lituania che fanno paura a qualsiasi stratega militare. Qui la fanteria della Nato incontrerebbe il fuoco dell'artiglieria pesante dalla Bielorussia e avrebbe il fianco esposto alle incursioni russe.

Il teatro operativo sarebbe difficile per le truppe meccanizzate, vista la presenza di foreste, laghi, zone umide e aree facilmente circondabili dal nemico. Giocare qui a Risiko senza avere nozioni di geografia può essere letale.
Questo è un gioco, sembra impossibile immaginare un'invasione russa dei Paesi Baltici, ma la storia ci ha mostrato che a certe azioni corrispondono conseguenze inattese. L'allargamento della Nato a Est ha provocato la reazione russa, la rivoluzione in Ucraina incoraggiata dall'Europa e sostenuta logisticamente dagli Stati Uniti ha prodotto l'annessione della Crimea, le installazioni di missili americani nei paesi dell'ex Cortina di Ferro ha convinto i russi a accelerare i progetti di riarmo. Se svegli l'orso russo, quello sfodera gli artigli.
Alla vigilia del voto a Mosca è scoppiata la guerra di spie, le accuse dirette a Putin di aver ordinato un assassinio con il gas nervino di un'ex spia russa sul suolo inglese. Ci sono parecchi elementi per far scattare l'incidente. Nessuno lo vuole, ma a volte i proiettili partono da altri personaggi che si incaricano di fare da detonatore della storia.
Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo. Dunque Putin è isolato. A parole, poi, nei fatti...
03
Guerra di spie? Intanto Macron andrà da Putin
Vladimir Putin isolato? Quanto? Non troppo visto che il Cremlino ha confermato che continuano i preparativi per la visita in Russia del presidente francese Emmanuel Macron, prevista per maggio: "Finora la Francia ha dimostrato un approccio costruttivo - ha detto il portavoce Dmitri Peskov - nel senso che, nonostante le divergenze, a volto piuttosto serie tra i nostri due paesi, la leadership francese e' intenzionata a risolvere i problemi esistenti, attraverso il dialogo". Peskov è un abilissimo diplomatico: "La posizione di Parigi coincide completamente con l'approccio del nostro presidente Putin". Coincide. Meraviglioso.
Che facciamo? Un rapido passaggio in Egitto. Il risultato era scontato, ma per l'Occidente è una conferma importante: Sisi resta al vertice, il vecchio-nuovo faraone con abilità d'artigliere.
04
Egitto. Sisi di nuovo faraone
Il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi sarà riconfermato per un secondo mandato con oltre il 90 per cento delle preferenze. Oltre venti milioni di voti, affluenza al 40 per cento, nel 2014 era arrivata al 47 per cento. Sisi era praticamente senza sfidanti, il suo unico avversario, Moussa Moustafa Moussa non raggiungerebbe il 3 per cento dei voti (meno di 700 mila). Queste sono le anticipazioni dei media egiziani, i dati ufficiali arriveranno lunedì.
Un altro autocrate resta al suo posto, altro che primavere arabe che in realtà si sono trasformate in inverni. Nel club c'è anche Kim jong-un, esperto in balistica che ha deciso di spiazzare tutti. È andato a sorpresa a Pechino, ha incontrato il Presidente Xi Jinping che a sua volta ha lanciato un segnale a Trump: l'Asia è il mio campo da gioco.
Per sapere, per capire qual è il significato della visita di Kim in Cina, salite sull'Orient Express di RadioList con il titolare e Simone Pieranni, un collega del Manifesto esperto di affari asiatici. Top class.
05
La mossa di Kim in Cina
Cosa si cela dietro la storica visita a sorpresa del capo del regime nordcoreano in Cina? Kim jong-un a Pechino apre uno scenario dove il patto con Xi Jinping serve a ricordare a Trump che in Asia la superpotenza è la Cina. Il significato della visita, la strategia diplomatica, la liturgia dell'incontro tra i due capi di Stato, la trattativa delicatissima con Washington sul dossier nucleare della Corea del Nord, il ruolo decisivo di di Seul e del presidente della Corea del Sud. Un viaggio in Oriente del titolare di List con Simone Pieranni.
Che facciamo? Torniamo in Italia. Il dibattito politico è in un limbo, tutto riparte il 3 aprile con le consultazioni al Quirinale. La destra andrà divisa da Mattarella, il Pd è scisso da se stesso.
06
Il Pd rischia l'estinzione. I dirigenti no
Psicodramma: il Partito democratico non avrà questori al Senato, non era mai successo. Il segretario-reggente Martina dice che la faccenda è "una questione di democrazia". Nel Pd amano l'iperbole, hanno perso le elezioni realizzando il peggior risultato della storia, un 18 per cento che dovrebbe innescare qualche pensiero sulla linea politica, sull'intero gruppo dirigente - non solo il segretario - ma pare che il loro problema fosse quello delle poltrone delle vicepresidenze e dei questori. Il Partito democratico sta continuando a inseguire la linea Tafazzi della campagna elettorale, ha ironizzato ferocemente sull'elezione di Roberto Fico alla presidenza della Camera, reo di aver lavorato in un call center, come decine di migliaia di giovani (e non) italiani, ieri si è stracciato le vesti per delle insignificanti cariche nelle Camere, Franceschini vorrebbe convocare il gruppo prima delle consultazioni, Renzi pare abbia detto "comando ancora io", la seduta di autocoscienza è surreale con vari grilli parlanti che dopo aver perso rovinosamente le elezioni si propongono come medici. Tutti intorno al corpo del malato, finiscono per levargli il respiro. Una citazione al volo, dai giornali che si parlano addosso, giusto per capire la situazione. Corriere della Sera: "Il Pd rischia l'estinzione, ora primarie per il leader". Chi lo dice? Il renziano Matteo Richetti oggi meno renziano di ieri. Il Pd rischia l'estinzione. I suoi dirigenti a quanto pare no.
La ricerca dell'alibi è lo sport più praticato dopo il voto. Il titolare di List e Francesco Nicodemo ne hanno parlato su RadioList.
07
La pallavolo e alibi della politica
I partiti politici che non ammettono gli errori e liquidano la sconfitta con la formula è colpa degli altri. Gli alibi buoni per nascondere i propri deficit. Le vittorie di Trump, Macron, Brexit, Cinque Stelle e Lega imputate a ignoranza, complotti della finanza, algoritmi, leggi elettorali. Un viaggio del titolare di List e Francesco Nicodemo nella cultura dell'alibi partendo da un lezione di Julio Velasco sull'alzata e la schiacciata. Ascolta RadioList.
E ora? Applichiamo un vecchio motto della praticaccia quotidiana. Andiamo dove sono i soldi. Follow the money.
08
Bankitalia. Utile record
La rumba politica comincerà un altro giro il 3 aprile, con l'avvio delle consultazioni. Il Parlamento è nuovo, il governo forse arriverà, Salvini e Di Maio si scambiano un po' di colpi sul ring ma con i guantoni ancora slacciati, l'attenzione del titolare di List è diretta su un'altra istituzione. Come va Bankitalia? La bufera politica sulla banca centrale non ha avuto ripercussioni sulla gestione economica, i risultati sono da record e per lo Stato è una buona notizia perché incasserà oltre 3.3 miliardi di utili che con le imposte salgono a 4.9 miliardi. Vediamo i numeri dell'attivo:

E questo è il quadro sintetico del conto economico:

Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, chiosa: " "Il residuo ammontare del l'utile netto da assegnare allo Stato sarebbe pari a 3,365 miliardi che, in aggiunta a imposte di competenza per 1,563 miliardi, porterebbero le somme complessivamente destinate allo Stato a circa 4,9 miliardi, un livello superiore di circa 1,5 miliardi a quello, elevate, dello scorso anno". Si va all'incasso. Cribbio, c'è una buona notizia.
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comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.