18 Aprile
Cattura voti, ma gli sfugge il governo
Il caso dell'inchiesta sul sottosegretario leghista Siri, gli attacchi durissimi di Di Maio, le circolari del suo ministero e lo scontro con i militari. Matteo Salvini vincerà le elezioni europee, ma nella sua azione di governo emergono le difficoltà e il tentativo di colmarle allargando i suoi spazi con la potente macchina del Viminale. Domina lo scenario, ma Salvini ha un problema: Salvini
Che succede? Niente di nuovo, c'è una tempesta giudiziaria in corso, oggi tocca al governo. Al centro della scena politica c'è Matteo Salvini. È in campagna elettorale, i sondaggi lo danno vincente, ma la maggioranza è politicamente un disastro, la tensione con i Cinque Stelle è su ogni dossier dell'esecutivo. E Salvini non riesce a contenere - e non vuole - la sua tendenza a conquistare spazi, fare il Presidente del consiglio de facto, esporre parossisticamente questa idea dell'uomo forte che nei toni, nelle parole e perfino nell'abito, nell'ostentare la divisa, è un segno di insicurezza, di paradossale debolezza. Incontra il favore dell'elettore a breve termine, ma l'espansione dell'Io, l'ipertrofismo della personalità alla fine conducono sempre a esiti inattesi. Ne abbiamo una carrellata storica ampia. E poi c'è un conflitto permanente tra le istituzioni, siamo arrivati al livello dei militari, un passaggio delicato e rischioso che dovrebbe accendere il radar del Quirinale. Salvini domina lo scenario, ma ha un problema: Salvini. Si vota, i sondaggi dicono che stravincerà il voto europeo, gli altri faticano, lui guadagna consensi, ma il rumore dell'ingranaggio della politica racconta la storia di una rottura della macchina della Repubblica. Cominciamo dalla giustizia, il fil rouge della nostra eterna transizione nella crisi che cominciò nel 1992. Seguite il titolare di List.
01
Il caso Siri e lo scontro tra Lega e Cinque Stelle
Premessa: qui non ci sono presunti colpevoli, siamo garantisti, le prove si esibiscono nel processo e i gradi di giudizio sono tre. La giustizia farà il suo corso, la politica deve dare risposte rapide, perché il caso del leghista Armando Siri, sottosegretario ai Trasporti, indagato dalla procura di Roma (via Palermo) per una storia di scambi di favori, utilità e denaro per agevolare aziende nel settore dell'energia eolica, esiste e senza un chiarimento rischia di deflagrare...
Che succede? Niente di nuovo, c'è una tempesta giudiziaria in corso, oggi tocca al governo. Al centro della scena politica c'è Matteo Salvini. È in campagna elettorale, i sondaggi lo danno vincente, ma la maggioranza è politicamente un disastro, la tensione con i Cinque Stelle è su ogni dossier dell'esecutivo. E Salvini non riesce a contenere - e non vuole - la sua tendenza a conquistare spazi, fare il Presidente del consiglio de facto, esporre parossisticamente questa idea dell'uomo forte che nei toni, nelle parole e perfino nell'abito, nell'ostentare la divisa, è un segno di insicurezza, di paradossale debolezza. Incontra il favore dell'elettore a breve termine, ma l'espansione dell'Io, l'ipertrofismo della personalità alla fine conducono sempre a esiti inattesi. Ne abbiamo una carrellata storica ampia. E poi c'è un conflitto permanente tra le istituzioni, siamo arrivati al livello dei militari, un passaggio delicato e rischioso che dovrebbe accendere il radar del Quirinale. Salvini domina lo scenario, ma ha un problema: Salvini. Si vota, i sondaggi dicono che stravincerà il voto europeo, gli altri faticano, lui guadagna consensi, ma il rumore dell'ingranaggio della politica racconta la storia di una rottura della macchina della Repubblica. Cominciamo dalla giustizia, il fil rouge della nostra eterna transizione nella crisi che cominciò nel 1992. Seguite il titolare di List.
01
Il caso Siri e lo scontro tra Lega e Cinque Stelle
Premessa: qui non ci sono presunti colpevoli, siamo garantisti, le prove si esibiscono nel processo e i gradi di giudizio sono tre. La giustizia farà il suo corso, la politica deve dare risposte rapide, perché il caso del leghista Armando Siri, sottosegretario ai Trasporti, indagato dalla procura di Roma (via Palermo) per una storia di scambi di favori, utilità e denaro per agevolare aziende nel settore dell'energia eolica, esiste e senza un chiarimento rischia di deflagrare nel governo. Siri è una figura importante nella Lega, è uno dei principali collaboratori di Salvini, si occupa del programma economico del partito, in particolare di flat tax. Ricostruiamo rapidamente la vicenda.
Armando Siri, sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti (Foto Ansa)Vito Nicastri, di Alcamo (Trapani), è un imprenditore del settore delle energie alternative, è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, per alcuni sarebbe addirittura un prestanome del boss Matteo Messina Denaro. Le indagini riguardano leggi e normative che servivano a prolungare incentivi e finanziamenti per il settore dell'eolico. La magistratura romana, che indaga insieme a quella siciliana, contesta a Siri il reato di corruzione, secondo gli investigatori avrebbe incassato trentamila euro dal professor Paolo Arata, genovese come Siri, per introdurre un emendamento nel Def. Arata è un professore universitario, ha 68 anni, ha scritto il programma della Lega sull'energia. Secondo i procuratori Arata sarebbe in rapporti d'affari con Nicastri. Siri non sapeva di questo contatto tra i due, ma avrebbe in ogni caso incassato i trentamila euro nella casa romana di Arata. La reazione di Siri è la seguente: "Mi sembra una follia, non ne so nulla, non me ne sono mai occupato". Vedremo quanto è robusta e fortificata questa linea nelle prossime ore.
L'emendamento nel Def a che cosa sarebbe dovuto servire ? Secondo gli investigatori l'emendamento doveva far scattare l'attivazione dei finanziamenti con effetto retroattivo, guarda caso coincidente con la data di costituzione di una delle società di Vito Nicastri. L'emendamento non è mai passato.
Reazioni politiche? Un inferno. I Cinque Stelle hanno cominciato a picchiare duro sul caso. Ecco cosa dice Di Maio:
Se i fatti fossero questi, Siri si deve dimettere dal governo. Va bene aspettare il terzo grado di giudizio, ma c’è una questione morale e se c’è un sottosegretario coinvolto in un’indagine così grave; non è più una questione tecnico-giuridica ma morale e politica. Non so se Salvini concorda con questa mia linea intransigente ma il mio dovere è tutelare il governo. Credo che anche a Salvini convenga tutelare l’immagine e la reputazione della Lega.
Attenzione all'agenda, dopo mesi di silenzio, rientra sul palcoscenico Alessandro Dibattista, segno di una volontà di "tenere caldo" il caso da parte dei penstastellati:
Il sottosegretario Siri lavora nel ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il ministero più delicato che c’è per via dei lavori e degli appalti che segue. È evidente che debba dimettersi all’istante perché, come diceva Borsellino, 'i politici non devono soltanto essere onesti, devono apparire onesti'. Ho sempre sostenuto questo Governo, lo sosterrò ancor di più se il sottosegretario Siri si dimetterà il prima possibile. Nessun Governo del cambiamento e nessun Governo che si sta impegnando nella lotta alla corruzione può tollerare che vi sia un proprio esponente indagato per reati così gravi.
Siamo nel pieno della fase Antenati, quella quando Fred urla: "Wilma, passami la clava". Come risponde Matteo Salvini?
Ho sentito Siri oggi, non sapeva nulla, lo conosco, lo stimo, e non ho dubbio alcuno. Peraltro stiamo parlando di qualcosa che non è finito nemmeno nel Def.
Caso chiuso? No, si è appena aperto. L'oggetto doveva entrare nel Def, visto che lo abbiamo citato, facciamoci un salto.
02
L'aumento dell'Iva e la realtà del Def
Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, è politicamente uno sprovveduto, Di Maio dice che "se aumenta l'Iva allora il ministro si dimetta", ma quello che fa impressione è che il capo politico dei Cinque Stelle e il segretario della Lega sembra non conoscano il Documento di economia e finanza del loro governo. Il duumvirato ha detto che l'Iva non aumenterà, selfie, applausi. E naturalmente minaccia di defenestrazione Tria. Peccato che quello che conta stia da un'altra parte, nelle tabelle del Def, l'atto ufficiale del governo. Nel Def, alla pagina 19 della sezione sull'analisi delle tendenze della finanza pubblica, Luigi e Matteo possono trovare questa istruttiva tabella:
Vedete la pressione fiscale? Aumenta. E sapete perché? L'analisi tendenziale del Def incorpora l'aumento dell'Iva e delle accise. Salvini e Di Maio dicono una cosa, gli atti del governo ne dicono (e fanno) un'altra.
***
Questo dibattito è frutto di una campagna elettorale dura che si sta intensificando, quella del voto europeo. Come andrà? Ecco le ultime proiezioni fatte dal Parlamento europeo.
03
I sovranisti avanzano, ma senza maggioranza
Chi vince? Ecco come sarebbe l'emiciclo di Strasburgo secondo gli ultimi sondaggi:
Con questi numeri i sovranisti vanno avanti ma non hanno la maggioranza, mentre ci sono i numeri per l'alleanza dei progressisti, cioè il patto tra Ppe e Pse al quale sta lavorando il candidato socialista alla presidenza Ue, Frans Timmermans. Attenzione, c'è una nuova/vecchia variabile: il voto sulfureo dell'isola d'Inghilterra.
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Brexiteers lanciatissimi
Niente Unione, siamo inglesi. Con la ormai quasi certa partecipazione degli inglesi al voto europeo, i laburisti speravano di trarne un buon numero di seggi, in realtà ne guadagnerebbero solo 5, passando dai 144 seggi dello scorso sondaggio di marzo ai 149 di oggi. Come andrebbero le elezioni nel Regno Unito? Così:
Visto bene? I Brexiteers nel voto europeo sono fortissimi e c'è un elemento nuovo: il Brexit Party di Nigel Farage. Guardate questo sondaggio di YouGov:
Il Brexit Party qui è al primo posto con il 27 per cento dei consensi, in questo caso a perdere voti sarebbe Ukip, che passerebbe dal 14 al 7 per cento. Ma il risultato è che i seggi euroscettici nel Parlamento europeo in ogni caso aumenteranno con la no-Brexit perché il Brexit party dovrebbe averne minimo 10 e Ukip altri 9. Non si sa ancora a quali gruppi poi si sposeranno. Il caos di Westminster sta per traslocare a Strasburgo e a Bruxelles. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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Che dite? Ah, certo, come andrà il voto in Italia?
05
Vince la Lega, i secondi a 10 punti di distanza
I numeri sono chiari, il pronostico è quello che conosciamo e non sembra essere in discussione:
Tutto secondo copione: vince la Lega, il Movimento Cinque Stelle al secondo posto e terzo il Pd. C'è solo una sfida per ora solo teorica sulla quota del 20 per cento tra democratici e pentastellati. Salvini vince. È l'uomo del momento, ma c'è qualcosa nella sua azione politica che comincia a diventare nebbia, il leader leghista gioca d'azzardo.
06
Poteri e funzioni del ministro dell'Interno
Andiamo avanti, al centro del maelstrom c'è ancora Salvini. Il ministro dell'Interno sta cercando di espandere il suo potere. Citare prima la carica istituzionale e non il nome di chi la ricopre - Matteo Salvini - ha un senso preciso: parliamo del ministro più potente del governo. Anche un senza partito e senza voti in quella posizione prende lo scettro. Che cosa fa il ministro dell'Interno? Quali sono i suoi compiti? Bisogna leggere il decreto legislativo numero 300 del 30 luglio 1999.
La legge per una volta è chiara:
Al ministero dell'interno sono attribuite le funzioni e i compiti spettanti allo Stato in materia di: garanzia della regolare costituzione e del funzionamento degli organi degli enti locali e funzioni statali esercitate dagli enti locali, tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, difesa civile e politiche di protezione civile, poteri di ordinanza in materia di protezione civile, tutela dei diritti civili, cittadinanza immigrazione, asilo, soccorso pubblico, prevenzione incendi.
2. Il ministero svolge in particolare le funzioni e i compiti di spettanza statale nelle seguenti aree funzionali:
a) garanzia della regolare costituzione degli organi elettivi degli enti locali e del loro funzionamento, finanza locale, servizi elettorali, vigilanza sullo stato civile e sull'anagrafe e attivita' di collaborazione con gli enti locali;
b) tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica e coordinamento delle forze di polizia;
c) amministrazione generale e supporto dei compiti di rappresentanza generale di governo sul territorio;
d) tutela dei diritti civili, ivi compresi quelli delle confessioni religiose, di cittadinanza, immigrazione e asilo.
3. Il ministero svolge attraverso il corpo nazionale dei vigili del fuoco anche gli altri compiti ad esso assegnati dalla normativa vigente, ad eccezione di quelli attribuiti all'agenzia di protezione civile, ai sensi del Capo IV del Titolo V del presente decreto legislativo.
***
Altre dettagliate disposizioni sono contenute nella Legge 1 aprile 1981, numero 121. La sintesi è facile: chi guida il Viminale ha il controllo del paese, dispone della macchina dello Stato in quasi tutte le sue articolazioni. Per queste ragioni la carica di ministro dell'Interno nella Prima repubblica era data a una personalità politica dotata di equilibrio e riconosciuta corretta istituzionale.
Sul fronte della sicurezza, Salvini non ha il potere di guidare le Forze Armate e la sua circolare ministeriale dell'altro ieri inviata al Capo di Stato Maggiore della Difesa è una forzatura politica più grave di quel che si immagini, soprattutto se la incrociamo con la direttiva sui poteri dei prefetti e il rapporto con il territorio, l'idea di un potere straordinario, al di sopra di quello dei sindaci, innescato dall'emergenza tutta da definire e contestualizzare. Troppo. Che cosa fanno i prefetti? Ecco spuntare la Legge 1 aprile 1981, numero 121, articolo 13.
07
I poteri del Prefetto
Lasciamo che sia la legge a parlare:
1. Il prefetto è autorità provinciale di pubblica sicurezza.
2. Il prefetto ha la responsabilità generale dell'ordine e della sicurezza pubblica nella provincia e sovraintende all'attuazione delle direttive emanate in materia. Assicura unità di indirizzo e coordinamento dei compiti e delle attività degli ufficiali ed agenti di pubblica sicurezza nella provincia, promuovendo le misure occorrenti.
3. A tali fini il prefetto deve essere tempestivamente informato dal questore e dai comandanti provinciali dell'Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza su quanto comunque abbia attinenza con l'ordine e la sicurezza pubblica nella provincia.
4. Il prefetto dispone della forza pubblica e delle altre forze eventualmente poste a sua disposizione in base alle leggi vigenti e ne coordina le attività.
5. Il prefetto trasmette al Ministro dell'interno relazioni sull'attività delle forze di polizia in riferimento ai compiti di cui al presente articolo.
6. Il prefetto tiene informato il commissario del Governo nella regione sui provvedimenti che adotta nell'esercizio dei poteri ad esso attribuiti dalla presente legge.
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Quello del prefetto è un grande potere, è il cuore dello Stato sul territorio, la longa manus del Viminale. Attenzione: del Viminale, non di Salvini, c'è una bella differenza. I prefetti sono il cuore della macchina della Repubblica, non di un partito e un leader. Non è un problema di parte politica, ma di istituzione. Gli uomini passano, i partiti nascono e muoiono, la Repubblica resta. Andiamo avanti, entriamo in una zona rossa ad altissima tensione. Zona militare.
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Lo Stato Maggiore e la direttiva di Salvini
Salvini ha ricevuto la risposta alla sua direttiva - "l'intimazione", sull'operazione Mare Jonio, dove "il ministro dispone" - con una nota dello Stato Maggiore della Difesa:
Alla luce delle notizie stampa emerse in queste ore, lo Stato Maggiore della Difesa evidenzia che le Forze Armate sono uno strumento tecnico operativo al servizio del Paese e che ogni attività viene pertanto svolta in aderenza alle indicazioni politiche e secondo la prevista linea gerarchica.
Che cosa è questo? Dov'è il nocciolo della faccenda? È nel passaggio finale dove viene espressamente sottolineata "la prevista linea gerarchica". Si richiama la catena di comando. E non è del ministro dell'Interno, ma del ministro della Difesa e del Presidente della Repubblica, che è il capo delle Forze Armate. Salvini in questo caso non dispone proprio niente. La nota di ieri dello Stato Maggiore è un atto di enorme significato, perché non viene dal ministro, ma dai militari, cioè la cosa più seria che c'è in questo paese, il pilastro dello Stato. Lo scontro è in apparenza felpato, ma si tratta di un contrasto violento che ha un doppio fronte: il primo è politico, palese e ormai cronico, quello tra Cinque Stelle e Lega; il secondo è molto più grave, è quello tra istituzioni. Da una parte un ministro e la macchina del Viminale, dall'altra un ministro di segno opposto (Elisabetta Trenta) e le Forze Armate della Repubblica italiana. Se fossimo un paese serio, su questo episodio sarebbe intervenuto immediatamente il Capo dello Stato. Invece al Quirinale si tende a diluire, a far passare, a sopire, a attendere "il momento giusto" che in questi casi non arriva mai. Se il Viminale e la Difesa arrivano ai materassi, la misura è colma. Il Presidente Mattarella su questi episodi dovrebbe esprimersi a voce alta, con parole ferme e chiare.
***
Siamo di fronte a uno scenario in cui le istituzioni si stanno consumando in quella che è una classica guerra d'attrito, un corpo a corpo prolungato, un logoramento inesorabile. Nel frattempo, la magistratura continua la sua azione, siamo in uno scenario sta sempre più prendendo le sembianze della crisi del 1992 e del 2011. Ora che facciamo? Abbiamo evocato il 2011, dobbiamo fare un passaggio obbligato in mezzo alla battaglia di Tripoli.
09
La battaglia di Tripoli. Oltre 200 morti
Un uomo piange davanti a tre bare, avvolte nella bandiera della Libia, delle vittime del bombardamento sul quartiere di Abu Slim, a ridosso di Tripoli (Foto Ansa).Il bollettino di guerra è terribile: 205 morti e 913 feriti secondo i dati forniti dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Gli sfollati hanno superato il numero di 25 mila persone. Si combatte ormai in quartieri densamente abitati di Tripoli. Secondo gli ufficili di Haftar, l'offensiva “sarà completata pochi giorni prima dell’inizio del Ramadan”. La Germania, presidente di turno del Consiglio di sicurezza dell'Onu ha convocato per il pomeriggio di oggi (orario della costa orientale Stati Uniti) una riunione a porte chiuse del Consiglio di sicurezza dell'Onu, si cerca di far passare una risoluzione per un cessate il fuoco.
***
Come chiudiamo questo numero di List? Con una domanda: la morte è davvero irreversibile?
10
Riattivare il cervello dopo la morte
Siamo in un campo distopico, fino a poco tempo fa erano cose che si leggevano nei libri di fantascienza, ora... fanno gli esperimenti. Un paper scientifico pubblicato su Nature rivela che un gruppo di scienziati della Yale University ha preso il cervello di un gruppo di maiali che erano stati uccisi e l'ha riattivato quattro ore dalla morte degli animali. Come si fa? Il cervello ha bisogno di un'enorme quantità di sangue e ossigeno, dunque i ricercatori l'hanno estratto da 32 maiali, piazzato dentro una "camera" speciale e poi "rifornito" con un sistema di alimentazione nuovo. Funziona? Sì, nel senso che le cellule hanno mostrato vitalità, riprodotto energia, il "sistema" inoltre viene preservato dal decadimento. Ok, sappiamo cosa vi sta frullando in... testa. E il trapianto? Siamo su un altro pianeta, non si sa se il cervello dopo l'espianto funzioni davvero alla perfezione, ma ci sono tanti scienziati che ci stanno lavorando. Tutta la questione della criogenesi si basa su questa possibilità futura. Potete immaginare i temi etici che sorgono di fronte a tutto questo: un nuovo corpo, un "residente" diverso, il problema dell'esistenza o meno della "coscienza". Siamo in un campo affascinante dell'immaginario. Tutto cominciò 200 anni fa con il Frankenstein di Mary Shelley. Volete leggere un romanzo nuovo sul tema? Viene dalla penna di un maestro del grande romanzo americano, Don DeLillo:
Zero K è la storia di una famiglia, di una malattia, di Convergence, una società che conserva i corpi e li proietta nel futuro in attesa che la medicina faccia il salto per curare ciò che oggi non lo è. Siamo di fronte al grande mistero della morte e al prometeico desiderio dell'uomo di possedere il dono dell'eternità. Ora provateci voi a occuparsi delle mazzette vere o false della politica italiana. Che strano destino quello del titolare, meglio non farsi ibernare, c'è il rischio di ritrovarsi a prendere gli appunti di un dibattito tra un sovranista e un cosmopolita su Marte. A più tardi e buona giornata a tutti.
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estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.