5 Marzo

Cento minuti per rifare il mondo

Il discorso sullo Stato dell'Unione più lungo di sempre, una politica nuova e antica per l'America. Il negoziato permanente di Trump con amici e nemici. Funzionerà? La partenza lascia senza fiato, ma dove arriverà? Una lettura della rivoluzione Maga di fronte al Congresso degli Stati Uniti


Cento minuti. Tanto è il tempo che Donald Trump ha investito nel discorso sullo Stato dell’Unione. Non un discorso bipartisan - che sarebbe stato a dir poco eccentrico rispetto all’agenda Maga - ma un intervento che ha ribadito i punti chiave dell’amministrazione, le cose fatte e quelle da fare. Essendo Trump in carica da soli 43 giorni, quelle fatte sono poche, quelle annunciate molte, quelle da fare da scoprire ancora perché il mondo resta un’incognita, una nuova mappa che lo stesso Trump ha aperto senza per forza conoscere tutte le conseguenze, alcune sono attese, altre no.

«Abbiamo appena iniziato», ha detto Trump e mentre i repubblicani applaudivano l’intervento, i democratici sono rimasti in silenzio, con qualche contestazione (il deputato Al Green è stato espulso dall’aula per aver interrotto il discorso del Presidente). L’America è divisa, il Congresso non la rappresenta del tutto nelle sue sfumature e contraddizioni, ma ne offre un’immagine efficace.

Il discorso di Trump è stato il più lungo della storia, il canovaccio era atteso: il cambio di passo nell’amministrazione, il lavoro di smantellamento del sistema messo in piedi dai Dem, il negoziato per la pace in Ucraina e la sospensione degli aiuti militari a Kiev in attesa di una mossa di Zelensky, la stretta ai confini sull’immigrazione, l’annessione della Groenlandia e la bandiera americana su Marte. Bersaglio del discorso, i democratici che con le loro politiche hanno diviso l’America: «Non applaudiranno, non si alzeranno in piedi e certamente non faranno il tifo per questi risultati astronomici».

Donald Trump con sullo sfondo il vicepresidente JD Vance e lo speaker della Camera Mike Johnson (Foto: Zuma). 

Sulla guerra in Ucraina, Trump tira dritto, l’errore commesso da Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca è stato grande, il presidente ucraino ha sbagliato nel mettere in dubbio - in casa del principale partner...


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