3 Luglio
Chi ha vinto e chi ha perso nella partita europea
L'Europa sarà guidata da due donne. Macron ha preso la catapulta del denaro, la Bce. Merkel si è arresa di fronte alla "nuova costellazione" dei partiti nel Parlamento. Bruciante sconfitta per i socialisti. I sovranisti hanno mutato i rapporti di forza. L'Italia attende il commissario alla concorrenza
Che succede? L'alba è della crisi in Libia, ci sono 40 morti e 80 feriti, è il bilancio del bombardamento compiuto dalle forze del generale Khalifa Haftar a Tajoura, periferia a est di Tripoli, la realtà della guerra dimenticata. Ci saranno reazioni, è un fatto che potrebbe innescare una reazione internazionale, la posizione di Haftar diventa difficile da sostenere. Cosa diranno i francesi, i russi, gli alleati del generale della Cirenaica di fronte a questa terribile strage? Come reagiranno le forze del governo di Tripoli? Siamo di fronte a un'escalation del conflitto, il classico caso che può far svoltare una guerra. Verso dove?
Due donne sono al comando dell'Europa e finalmente abbiamo una buona notizia. Ursula von der Leyen e Christine Lagarde guideranno la Commissione europea e la Banca centrale europea, sono due figure di eccezionale valore, hanno già affrontato prove di ferro e fuoco nella vita, nella politica e nella professione. Ursula Von der Leyen è mamma di sette figli, ministro della Difesa nel governo Merkel, Christine Lagarde è stata direttore ministro delle Finanze a Parigi e direttrice del Fondo monetario internazionale durante la Grande Crisi. Facciamo il punto nave. Seguite il titolare di List.
01
Fine del duopolio europeo
Che Europa è? Diversa dal tradizionale vai e vieni delle maggioranze di centrodestra e centrosinistra. Si è spezzata la liturgia mainstream. L'ingresso dei partiti sovranisti nel Parlamento europeo ha cambiato gli equilibri, la presenza di un paese fondatore dell'Unione come l'Italia con un governo di segno diverso rispetto alle famiglie tradizionali della politica europea ha contribuito in maniera determinante a cambiare lo status quo, il gruppo di Visegrad e i paesi "non allineati" hanno dato ancora più forza a un gruppo di pressione che ha indebolito l'asse franco-tedesco (in versione socialista), messo il Partito popolare europeo, la Germania e la cancelliera Angela Merkel...
Che succede? L'alba è della crisi in Libia, ci sono 40 morti e 80 feriti, è il bilancio del bombardamento compiuto dalle forze del generale Khalifa Haftar a Tajoura, periferia a est di Tripoli, la realtà della guerra dimenticata. Ci saranno reazioni, è un fatto che potrebbe innescare una reazione internazionale, la posizione di Haftar diventa difficile da sostenere. Cosa diranno i francesi, i russi, gli alleati del generale della Cirenaica di fronte a questa terribile strage? Come reagiranno le forze del governo di Tripoli? Siamo di fronte a un'escalation del conflitto, il classico caso che può far svoltare una guerra. Verso dove?
Due donne sono al comando dell'Europa e finalmente abbiamo una buona notizia. Ursula von der Leyen e Christine Lagarde guideranno la Commissione europea e la Banca centrale europea, sono due figure di eccezionale valore, hanno già affrontato prove di ferro e fuoco nella vita, nella politica e nella professione. Ursula Von der Leyen è mamma di sette figli, ministro della Difesa nel governo Merkel, Christine Lagarde è stata direttore ministro delle Finanze a Parigi e direttrice del Fondo monetario internazionale durante la Grande Crisi. Facciamo il punto nave. Seguite il titolare di List.
01
Fine del duopolio europeo
Che Europa è? Diversa dal tradizionale vai e vieni delle maggioranze di centrodestra e centrosinistra. Si è spezzata la liturgia mainstream. L'ingresso dei partiti sovranisti nel Parlamento europeo ha cambiato gli equilibri, la presenza di un paese fondatore dell'Unione come l'Italia con un governo di segno diverso rispetto alle famiglie tradizionali della politica europea ha contribuito in maniera determinante a cambiare lo status quo, il gruppo di Visegrad e i paesi "non allineati" hanno dato ancora più forza a un gruppo di pressione che ha indebolito l'asse franco-tedesco (in versione socialista), messo il Partito popolare europeo, la Germania e la cancelliera Angela Merkel di fronte alla realtà.
02
Chi ha vinto e chi ha perso
Chi ha vinto? Il vincitore della partita alla fine è Macron, per due ragioni: ha impedito l'arrivo del socialista Frans Timmermans al vertice della Commissione Ue e ottenuto la carica più potente d'Europa, la guida della Bce per Christine Lagarde, francese, vicina agli americani (ma non troppo), figura dell'élite di Parigi a cui appartiene lo stesso Macron. En Marche ha fatto pesare i suoi voti e Macron è soddisfatto. Una Francia certo non in buone condizioni alla fine ha tratto beneficio delle difficoltà interne del quadro politico della Germania.
Chi ha perso? I socialisti europei. C'è grande delusione - e divisione - nel gruppo all'Europarlamento (oggi vedremo i contraccolpi), ma non può esserci sorpresa per l'esito finale delle nomine: i partiti socialdemocratici sono usciti con le ossa rotte dal voto del maggio scorso per Strasburgo. Sconfitti nell'urna, hanno perso peso anche nel negoziato per le nomine. Oggi si lamentano, ma dovrebbero voltarsi indietro e chiedersi cosa hanno sbagliato nelle politiche di governo dei singoli paesi: i socialisti sono al lumicino in Francia, con una precaria identità e forza in Italia, in inesorabile declino in Germania, dove la Spd sta scivolando al quarto posto, dietro la destra nazionalista di Afd, in Grecia vedremo presto l'esito del voto anticipato per Syriza e Alexis Tsipras. I socialisti a Bruxelles puntavano - senza francamente avere senso della realtà - a guidare la Commissione con Timmermans, è andata come doveva andare, ora possono sperare in un recupero con la presidenza del Parlamento europeo, è candidato ufficialmente l'italiano David Sassoli, un bravo parlamentare a Strasburgo da più legislature. La legislatura europea può partire, ma attenzione al voto dell'Europarlamento sulle nomine, i gruppi sono divisi e le sorprese per il 17 luglio non sono escluse. Viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
03
Il lungo addio di Angela Merkel
Angela Merkel ieri al vertice del Consiglio europeo a Bruxelles (Foto Ansa)Dopo 27 ore di negoziati, tre giorni difficili, Angela Merkel si è arresa alle regole del nuovo gioco e nel voto finale per le nomine si è astenuta a causa del dissidio con i Socialdemocratici. Non bastava più il dialogo tra il Ppe e il Pse, in mezzo al sentiero del compromesso si è piazzato Emmanuel Macron con En Marche e i liberali, i partiti sovranisti (e non va sottostimato il ruolo dell'Italia in questo gioco di biliardo istituzionale) hanno condizionato tutto lo scenario. La cancelliera alla fine è uscita sconfitta: "Ho lavorato duramente per Weber e Timmermans, a volte in conflitto con i miei colleghi e amici del Ppe, ma non sono riuscita a raggiungere un risultato diverso". Il metodo dello 'Spitzenkandidat', il candidato-guida, è affondato, assicurava alla Germania e al Ppe la supremazia in prima battuta (sulla Commissione) ma è saltato di fronte al frazionamento del Parlamento europeo. I problemi interni della Grosse Koalition a Berlino, un Partito popolare europeo diviso e con sensibilità profondamente diverse tra le componenti delle varie nazioni, la presa d'atto di quella che Merkel ha chiamato "una costellazione diversa" in Europa, hanno segnato la partita. I rapporti di forza sono cambiati. Felicità di Merkel per la scelta di una donna: "Al di là di ogni considerazione politica è un buon segno che per la prima volta sia una donna a ricoprire questo incarico. Sono felice". Ha ragione. Il suo lungo addio coincide con l'ascesa di due donne alla guida dell'Europa, è un'eredità grande della cancelliera che ha segnato la politica dell'Europa.
04
La catatapulta del denaro. Da Draghi a Lagarde
Banchieri centrali. Christine Lagarde e Mario Draghi (Foto Ansa)L'eredità di Draghi e Lagarde. Mario Draghi si avvia a compiere l'ultimo giro di giostra al vertice della Banca centrale europea. Ha guidato il vascello in un mare in tempesta, con i limiti della Banca centrale europea (non controlla il cambio, non è prestatore di ultima istanza) è riuscito però a inserirsi nel gioco delle banche centrali - The Only Game In Town, l'unico gioco in città - con grande abilità. Ha inventato nuovi strumenti per una politica monetaria espansiva, ha domato la crisi, riportato la crescita (certo, a macchia di leopardo, con tutti i limiti) nell'Eurozona, ha sentito la Brexit come un gong sinistro per la coesione dell'Europa, ha provato a mettere una cornice in un quadro politico incandescente. Sul piano economico il suo bilancio è positivo, il bollettino finale del quadro politico non è una cavalcata vittoriosa per la semplice ragione che le politiche nazionali non sono sufficientemente armonizzate e l'idea del "pilota automatico" funziona con i conti (anche quelli italiani, come vedremo), ma non quando gli elettori vanno a votare. In fondo, è un buon segno, la dialettica democratica è ancora viva e Draghi è stato un grande presidente della Bce, un grande italiano che nel suo ultimo discorso sulla riedizione del quantitative easing ha dato una grande mano al governo di Roma. Christine Lagarde viene dall'esperienza dura e "americana" del Fondo monetario Internazionale, il suo arrivo alla Bce è salutato come una "garanzia per l'euro" (Angela Merkel dixit) ed è vero, resta da scoprire quale sarà la sua strategia nel gioco delle banche centrali. La Federal Reserve, la Banca del Giappone, la Banca centrale della Cina, la Banca d'Inghilterra, fanno politiche che chiamano la Bce a una reazione. La catapulta del denaro passa alla donna francese, l'ombra di Draghi è grande. Giancarlo Giorgetti, uomo attento ai meccanismi istituzionali, ha detto che "sarà difficile sostituire Draghi". E ha ragione. Lagarde ha vissuto gli annid della Grande Crisi prima come ministro delle Finanze nel governo francese e poi al Fondo monetario dove ha visto le contraddizioni del salvataggio della Grecia, proprio il Fondo tempo fa ammise che il piano di rientro di Atene si è trasformato in un sacrificio quasi impossibile, la Grecia è salva, i greci no. Ora alla Bce Lagarde si troverà di fronte ancora al dilemma ateniese. Per sua fortuna, non dovrà affrontare un'altra crisi finanziaria italiana.
05
Conte e il commissario italiano
La partita dell'Italia. L'Italia in questo scenario si è difesa bene, ha giocato le sue carte di rimessa. Ha stoppato Timmermans (decisivo il no di Matteo Salvini), il premier Conte (sopra, nella foto Ansa) si è mosso bene: il bilancio diplomatico finale per il nostro paese è condizionato dalla distribuzione dei commissari. Conte ieri ha detto che l'Italia avrà il Commissario alla concorrenza, un ruolo chiave nella politica europea, soprattutto in chiave di dura competizione con i giganti hi-tech americani, l'aggressività della Cina e le storture dei mercati dei vari paesi. Chi andrà a Bruxelles a svolgere quel delicato incarico? Si fa il nome di Giancarlo Giorgetti, da tempo, lui nega decisamente di voler fare la valigia e lasciare Palazzo Chigi. Il posto è della Lega, lo ha confermato il premier. Vedremo presto quale scelta farà Salvini.
Il percorso a ostacoli dell'Italia continua. Oggi ci sarà la riunione del Collegio dei commissari Ue sulla procedura d'infrazione: dovrebbe chiudersi positivamente, la correzione dei conti approvata dal governo l'altro ieri è un segnale che la Commissione ha accolto con favore (e sollievo, nessuno vuole la crisi). Il governo si prepara al confronto all'Ecofin del 9 luglio. Se supera l'ostacolo, si apre una nuova fase.
***
Intanto, là fuori, in un mondo lontano, si sente il fischio di un treno. È la locomotiva dell'economia americana. Il macchinista ha in testa un cappellino rosso, Trump.
06
Il boom degli Stati Uniti
Boom della ripresa americana: dal 1° luglio è ufficialmente il ciclo d'espansione economica più lungo della storia, 121 mesi, battuto il record di 120 mesi consecutivi che risaliva alla Clintonomics del 1991-2001. Siamo di fronte a dieci anni di crescita, tutti si chiedono: quando ci sarà lo sboom? Arriverà, i cicli economici si alternano, si attende lo scoppio della Grande Bolla, ma per ora a Wall Street siamo in piena Bonanza e gli indici battono ancora tutti i record. Quando c'è festa, nessuno vuole spegnere la luce e fermare la musica, si balla. La Federal Reserve cercherà di allungare la serie positiva, Powell è prudente sul taglio dei tassi, ma sembra ineludibile, l'appuntamento è alla prossima riunione del comitato di politica monetaria, Donald Trump preme, attacca il governatore Powell, usa tutti i suoi strumenti per "chiamare" l'avvio di una nuova fase di politica espansiva, l'America è un treno che corre a tutta velocità verso la campagna presidenziale del 2020.
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Restiamo in America. È morto un grande della storia dell'automobile, Lee Iacocca.
07
Iacocca e l'auto americana
Rilancio. Dicembre 1981, Lee Iacocca presenta a Detroit la K Car 1 della Chrysler (Foto Ansa)Fu l'uomo più potente di Detroit, patria dell'automobile. Lanciò la leggendaria Mustang e salvò la Chrysler. Lee Iacocca, grande figura dell'auto americana, è morto. Aveva 94 anni, era figlio di immigrati italiani originari di San Marco dei Cavoti in provincia di Benevento, era nato a Allentown, in Pennsylvania. Lido Anthony Iacocca, fu presidente della Ford alla fine degli anni '70 e negli anni '80, salvò Chrysler dalla bancarotta lanciando nuovi modelli, la K Car, i primi monovolume e minivan. Il gruppo Fca ha commentato così la scomparsa di Iacocca: "Lee ci ha dato una visione che è quella che ci guida ancora oggi, caratterizzata da duro lavoro, dedizione e grinta". L'associazione con la figura di Sergio Marchionne è automatica: come Iacocca, il manager italiano salvò Chrysler dal fallimento rilanciando la produzione e innovando i modelli in commercio. Nel 2009, l'allora segretario ai Trasporti Usa, Ray Lahood, definì Marchionne "la nuova generazione dei Lee Iacocca". L'America e l'Italia nel cuore.
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Dove andiamo ora? In mare, in profondità, in Russia. Siamo in fase di immersione rapida.
08
Incendio nel sottomarino russo
Il presidente russo Vladimir Putin e il ministro della Difesa Sergei Shoigu discutono dell'incidente al sommergile russo (Foto Ansa)Il ricordo, immediato, è quello della tragedia del sottomarino Kursk. Almeno 14 marinai sono morti per domare un incendio scoppiato a bordo di un sommergibile russo. Era in missione di ricognizione nel mare del Nord della Russia, le cause dell'incidente sono sconosciute. Il ministero della Difesa di Mosca ha definito "eroiche" le azioni dell'equipaggio per domare l'incendio e salvare il sottomarino. La stampa russa parla del sottomarino AS-12 "Losharik", operativo dal 2003, a propulsione nucleare, utilizzato per operazioni speciali a grande profondità, sotto il comando dell'intelligence militare, la GRU. Il sottomarino sarebbe ora nella base navale di Severomorsk.
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Ci attendono molte ore di lavoro. Le Borse asiatiche sono in rosso, il petrolio ha aperto in forte rialzo, Trump sta twittando contro il nucleare iraniano, il Brasile ha battuto 2-0 l'Argentina e va in finale nella Coppa America, a Roma hanno sequestrato alla 'ndragheta 120 milioni di beni, a Roma fa già caldissimo, sono le 8, tutto va bene, i sorci ballano sulla spazzatura, oggi è San Tommaso, pare fosse il "duro a credere", uno che voleva verificare tutto. Perfetto per il giornalismo. Buona giornata.
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corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.