9 Novembre
Chi vince e chi perde con il Rosatellum. Centrodestra favorito
Il Dossier di YouTrend sul nuovo sistema elettorale. Le conseguenze impreviste e l'analisi dello scenario politico del titolare di List. I numeri e il fattore psicologico. Le mani libere di Grillo, la sfida tra Berlusconi e Salvini al Nord, l'isolamento del Pd di Renzi
Funziona il Rosatellum? Funziona, ma probabilmente non nel senso che immaginano i partiti che lo hanno scritto e poi votato. Ieri sera il titolare di List ha partecipato alla presentazione del "Dossier Rosatellum" di YouTrend. L'incontro, organizzato da Reti, è stato a dir poco illuminante. Le idee che il titolare si era fatto ne sono uscite più che rafforzate. Siamo di fronte a una riforma elettorale costruita prima di tutto per mettere in difficoltà il Movimento 5Stelle, ma come spesso capita nella politica - e nella vita - le intenzioni non diventano sempre l'azione desiderata. Possono produrre risultati opposti a quelli stabiliti a tavolino.
Il dossier di YouTrend è eccellente, mette in evidenza tutte le opzioni, fa uno scenario che ha la sua base nei numeri, nelle precedenti elezioni e nel consenso che oggi - secondo i sondaggi - hanno i partiti. A questo scenario va aggiunto il contesto storico, la psicologia dei soggetti in campo, l'imprevisto (che deve sempre essere calcolato, a questo servono l'analisi e il forecasting) e soprattutto quello che qui non ci stanchiamo di ricordare, lo Zeitgeist, lo spirito del tempo. Al titolare è toccato il compito di portare a spasso i partecipanti nella contemporaneità e nella storia, tra filosofia, economia e psicologia. Un'immersione nella politica. Con un tocco di humour, come amiamo fare su List.
La cosa più sottovalutata del Rosatellum si chiama "collegio". Ne abbiamo già scritto qualche numero fa, il collegio è uno spazio fisico e metafisico dove il candidato diventa "irresponsabile" rispetto al suo partito, al Parlamento, alle linee politiche nazionali e sovranazionali, quella Europa che fa regole e direttive che impattano direttamente sulla nostra vita. Perché? Perché il collegio "chiede" e le sue aspirazioni, domande, richieste, per il candidato diventano imperativo - deve convincere i suoi elettori, la sua carriera...
Funziona il Rosatellum? Funziona, ma probabilmente non nel senso che immaginano i partiti che lo hanno scritto e poi votato. Ieri sera il titolare di List ha partecipato alla presentazione del "Dossier Rosatellum" di YouTrend. L'incontro, organizzato da Reti, è stato a dir poco illuminante. Le idee che il titolare si era fatto ne sono uscite più che rafforzate. Siamo di fronte a una riforma elettorale costruita prima di tutto per mettere in difficoltà il Movimento 5Stelle, ma come spesso capita nella politica - e nella vita - le intenzioni non diventano sempre l'azione desiderata. Possono produrre risultati opposti a quelli stabiliti a tavolino.
Il dossier di YouTrend è eccellente, mette in evidenza tutte le opzioni, fa uno scenario che ha la sua base nei numeri, nelle precedenti elezioni e nel consenso che oggi - secondo i sondaggi - hanno i partiti. A questo scenario va aggiunto il contesto storico, la psicologia dei soggetti in campo, l'imprevisto (che deve sempre essere calcolato, a questo servono l'analisi e il forecasting) e soprattutto quello che qui non ci stanchiamo di ricordare, lo Zeitgeist, lo spirito del tempo. Al titolare è toccato il compito di portare a spasso i partecipanti nella contemporaneità e nella storia, tra filosofia, economia e psicologia. Un'immersione nella politica. Con un tocco di humour, come amiamo fare su List.
La cosa più sottovalutata del Rosatellum si chiama "collegio". Ne abbiamo già scritto qualche numero fa, il collegio è uno spazio fisico e metafisico dove il candidato diventa "irresponsabile" rispetto al suo partito, al Parlamento, alle linee politiche nazionali e sovranazionali, quella Europa che fa regole e direttive che impattano direttamente sulla nostra vita. Perché? Perché il collegio "chiede" e le sue aspirazioni, domande, richieste, per il candidato diventano imperativo - deve convincere i suoi elettori, la sua carriera dipende da loro - e al di là della loro adesione alla realtà, fattibilità, capacità di diventare provvedimento politico, il candidato (e poi eletto) nel collegio cercherà di non andare mai in contraddizione con il "suo" territorio. Si dirà che questo è un ottimo punto della legge perché restituisce all'elettore lo scettro, ristabilisce quel rapporto con il territorio che le leggi elettorali precedenti avevano rotto. Ok, tutto giusto, ma le cose immaginate producono sempre dei risultati inattesi. Quali?
Il sistema istituzionale italiano è completamente squilibrato: il Titolo V della Costituzione oggi dà ai localismi una straordinaria arma per fermare gli investimenti nelle infrastrutture - di cui l'Italia ha un disperato bisogno - e la soluzione delle contese tra il governo nazionale e gli enti locali (prima di tutto le Regioni) si arena di fronte alla Corte Costituzionale che passa il tempo a elucubrare sul contenzioso. Nel frattempo, gli investitori si tengono lontani dall'Italia.
Il futuro candidato/eletto nel collegio cosa farà di fronte ai suoi elettori che si oppongono - spesso per mancanza di un'informazione corretta - alla realizzazione di un'infrastruttura (energia, trasporti, reti, etc.) nel loro territorio? Starà dalla parte dei suoi elettori, sempre. Quando hanno ragione e quando non ne hanno alcuna. Così si precipiterà in un localismo che in Parlamento si trasformerà nel "voto ribelle" di quel deputato. Il governo centrale, senza alcun potere per via della mancata riforma del Titolo V, sarà paralizzato. I provvedimenti europei, norme che impattano direttamente sulla vita del Paese, subiranno la stessa sorte. Quale grande gruppo nazionale e internazionale può investire in uno scenario del genere? Nessuno, perché la certezza del diritto non c'è e non ci può essere. Questa è una prima conseguenza di sistema del Rosatellum: abbiamo una legge elettorale che potenzia il localismo in un'architettura istituzionale che ha depotenziato molti anni fa il governo nazionale. Siamo di fronte a un'assimmetria dagli esiti nefasti.
Il passaggio successivo riguarda la contendibilità dei collegi e i rapporti dentro gli schieramenti. Gli unici che non hanno problemi sono i 5Stelle perché non devono contrattare con nessuno le candidature nei collegi, devono "solo" scegliere il candidato migliore e battersi per un voto in più. Ma per tutti gli altri le cose diventano maledettamente difficili: il Pd deve scegliere i candidati al suo interno con le varie correnti (l'arma di Renzi per sedare ogni rivolta contro la sua gestione della segreteria) e all'esterno con un eventuale partner futuro di governo (per ora la cosa è lontana), nel centrodestra il nome deve venire fuori da una trattativa tra Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia.
Al Nord tutto questo si traduce in una competizione tra Berlusconi e Salvini per piazzare il proprio candidato (Nord dove il centrodestra farà il pieno), al Sud c'è Giorgia Meloni che presidia porzioni importanti del suo bacino elettorale e anche Salvini ha le sue mire, mentre Forza Italia punta a rafforzare le sue posizioni. Per il Pd la situazione diventa complessa perché è perdente quasi ovunque al Nord, rischia di non prendere neanche un seggio in Sicilia (basta vedere le proiezioni che abbiamo pubblicato qui su List con YouTrend) e il terreno di caccia si restringe al centro (feudo tradizionale, seggio sicuro per quelli vicini a Renzi) e nel Mezzogiorno dove comunque incombe il colore giallo dei pentastellati. I grillini non hanno vincoli con nessuno, corrono da soli, fanno la loro scelta in base al miglior candidato possibile, non devono trattare. Non governeranno (forse) ma sono in quella condizione che nel ciclismo si dà all'uomo in fuga dal gruppo, la "splendida solitudine". Poi magari buca, ma per un po' si gode la strada libera da altre ruote.
Il "Dossier Rosatellum" di YouTrend conferma che la combinazione del gioco dei collegi e delle circoscrizioni (su cui c'è un effetto trascinamento rilevante sulla lista grazie al candidato vincente nel collegio) potrebbe creare situazioni di governabilità anche con una quota del 35 per cento e oltre. Quale coalizione oggi è più vicina a quel risultato? Il centrodestra che, ricordiamo, ha in Berlusconi un eccezionale frontrunner nelle campagne elettorali (vedere alla voce elezioni 2013, quando tutti lo diedero perdente e arrivò praticamente quasi a pareggiare con Bersani). Il Pd è per ora lontanissimo dal target e non ha una coalizione adatta alla sfida, i Cinque Stelle pure, ma questi ultimi restano in parte un'incognita elettorale tutta da scoprire - vedere alla voce Sicilia - e sono l'elemento sorpresa potenziale del voto.
La lettura del titolare di List sullo scenario politico è la seguente, in sintesi: tira un'aria di destra, il Movimento 5Stelle è forte, il Partito democratico è in una spirale negativa figlia anche della crisi della socialdemocrazia in tutta Europa. Lo spirito del tempo che si diverte a cambiare la curvatura dello spazio e dunque la parabola degli uomini e, in questo caso, dei partiti. Le mappe confermano, inoltre, che dove c'è mancanza di reddito e di lavoro, c'è un bacino potenziale molto favorevole alla campagna elettorale dei 5Stelle, il Mezzogiorno e le isole sono un territorio dove Grillo può pescare voti. In questa dimensione tripartita, la formazione che rischia di rimanere stritolata è quella del Pd. Tutti questi problemi vengono risolti se un partito balza al 40 per cento, in quel caso chi arriva a quel numero magico prende tutto. Mission impossible.
Vi sembra tutto molto teorico? Una cosa da mattoidi appassionati di sistemi elettorali? Va bene, List ha per voi una simulazione sullo scenario siciliano, giusto un assaggio. Con un avviso: chi non prende seggi in Sicilia di solito non vince il voto nazionale. Leggiamo cosa scrive per noi Salvatore Borghese, esperto di sistemi elettorali di YouTrend.
01
Rosatellum. La Sicilia e il rischio zero Pd
di Salvatore Borghese
La partita delle prossime elezioni politiche, con il Rosatellum, si giocherà nei collegi uninominali. Per come sono strutturati i complessi meccanismi della legge la “qualità” delle candidature sarà decisiva. Ma le recenti elezioni regionali in Sicilia ci dicono anche altre due cose. In primo luogo che, soprattutto in alcune zone del Paese, sarà decisiva la composizione della coalizione. Un esempio pratico: le proiezioni del nostro dossier sul Rosatellum relative agli attuali sondaggi, applicate ai collegi siciliani, ci dicono che sui 20 collegi della Sicilia il PD potrebbe vincerne 2 se si alleasse con Alternativa Popolare (scenario A):
Mentre se si alleasse con MDP, scaricando Alfano, li perderebbe entrambi: a vantaggio del centrodestra (nel caso del collegio di Enna), e del Movimento 5 stelle (nel caso di quello di Sciacca). In entrambi i casi i margini (come si vede dai colori “sbiaditi” della mappa) sono molto esigui.
Ma a maggior ragione: le coalizioni sono importanti. La seconda lezione del voto siciliano è che le realtà locali non sono pienamente desumibili dal dato nazionale: in questo caso infatti il centrodestra è andato molto bene e il centrosinistra molto male. Se proiettiamo il voto dei candidati governatori ai collegi del Rosatellum, vediamo che il centrodestra ne vincerebbe 14-16. Gli altri 6-8 li vincerebbe il Movimento 5 stelle. E il PD con i suoi alleati? Zero.
***
E ora che facciamo? Andiamo su quello che è e sarà il terreno di scontro principale della campagna elettorale: il caveau. Come avevamo previsto, la Commissione Banche si è trasformata in un saloon. Chi ha sparato sul pianista? E chi è il pistolero e chi il pianista? Seguite il titolare di List.
02
Saloon Banche. Duello tra Consob e Bankitalia
La giornata di audizioni in Commissione Banche è cominciata con una scena da film Western: la Consob ha accusato Bankitalia di non aver segnalato alcun problema su Veneto Banca nel 2013 quando si preparava l'aumento di capitale. A Via Nazionale dissero che - parole del direttore generale della Consob - "l'operazione era strumentale a obiettivi previsti dal piano per effettuare eventuali acquisizioni coerenti con il modello strategico della banca salvaguardando liquidità e solidità". What? Le parole di Apponi sono indubbiamente gravi e aprono nuovamente uno scenario difficile per il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, appena riconfermato al vertice.
Apriti cielo, essendo l'audizione di Apponi (e poi, in sequenza, di Carmelo Bargagallo, capo degli ispettori di Bankitalia) in forma di testimonianza - fase tribunale - e non di semplice audizione, tra i commissari si è acceso lo scontro sulla secretazione o meno della seduta. Nella forma della testimonianza, i due vengono ascoltati in un confronto all'americana, separatamente. Ma siamo in diretta web, hanno eccepito alcuni commissari. Anche Barbagallo, quello tenuto fuori, può ascoltare tutto durante la testimonianza di Apponi. E allora che si fa? Il presidente della Commissione Pier Ferdinando Casini ha proposto la secretazione della seduta. I commissari hanno votato contro. Come lo chiamate voi questo? Vabbè, usiamo la parola pasticcio e andiamo avanti.
Consob dunque accusa Bankitalia di aver mancato l'appuntamento con la Vigilanza nel 2013. Ma la Consob che ha fatto dopo? Dice Apponi:
"Fino al 2013 ricevevamo un numero di esposti estremamente limitato, a fine 2014 e nel 2015 il fenomeno degli esposti è molto più esplosivo".
Esplosivo. Sintesi dei numeri degli esposti Consob su Veneto Banca: 10 nel 2013, 111 a fine 2014 e 171 nel 2015. Banca Popolare di Vicenza: 2 esposti nel 2013, 13 a fine 2014 e 104 nel 2015. Centinaia di esposti. Che bel mondo. Pensate a che tipo di management avevano queste due banche. E meno male che il sistema bancario italiano non aveva problemi. Si chiama collusione locale.
Conseguenze politiche? Riparte la rumba sul governatore di Bankitalia. Il renzianissimo Andrea Marcucci apre le danze su Twitter:
Esaurita l'audizione del direttore generale della Consob, è toccato a Bankitalia rispondere e la scena si è arroventata. Carmelo Barbagallo ha tirato un uppercut sulla Consob quando alla domanda sulla segnalazione mancata denunciata da Consob la risposta è stata questa:
La segnalazione della Banca d'Italia alla Consob nel novembre 2013 sull'incoerenza del prezzo dell'aumento di capitale di Veneto Banca "era più che sufficiente per far scattare un warning dell'altra autorità, se l'autorità poi non agisce non so, non so cosa sia successo nei comitati tecnici".
Sono colpi durissimi tra due autorità che evidentemente hanno entrambe qualcosa che non funziona e stanno provando a scaricare l'una sull'altra il problema dell'efficacia della Vigilanza. Siamo in un campo minato e qualcuno salterà per aria.
La campagna sulle banche non è mai finita, è appena iniziata e da qui al voto sarà un pentolone in perenne ebollizione. Il titolare di List ha il taccuino squadernato, ora attendiamo Renzi. E torniamo nel caveau. Tra Francoforte e Bruxelles il piccolo establishment italiano sembra non aver imparato granché dagli errori del passato.
03
Lo scontro con la Bce sui crediti deteriorati
L'altro pezzo della campagna bancaria si gioca in Europa. Anche questo punto era già stato avvistato dal radar di List qualche numero fa. La campagna è stata innescata dall'ABI, l'associazione dei banchieri, seguita dal Pd e da Confindustria. Oggi Danièle Nouy, capo della Vigilanza di Francoforte è stata ascoltata dal Parlamento europeo e ha confermato quanto si sapeva, cioè che la bozza proposta dalla Banca centrale europea sulla gestione delle nuove sofferenze - e il titolare sottolinea la parola nuove - "può essere e sarà migliorata". La Nouy ha spiegato che "il primo gennaio del 2018 potrebbe non essere il giorno giusto per partire. Potrei proporre di darci più tempo per prendere più tempo per valutare i commenti che riceviamo". L'addendum era ed è aperto a una consultazione. Anche questo è arcinoto, ma i partitanti pare l'abbiano dimenticato. L'altro ieri il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan durante il vertice dell'Eurogruppo aveva sollevato eccezioni sul documento e chiesto di rivederlo. Il Parlamento europeo invece si è calato nella parte del legislatore che rivendica la sua competenza, tanto che il Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha commentato stamattina: "È il Parlamento a scrivere le leggi insieme al Consiglio e non possono essere tecnocrati capaci a fare altri tipi di lavori a decidere quali sono le regole che riguardano la vita dei cittadini". Tutto giusto, perbacco. Il Parlamento europeo infatti votò il bail-in senza batter ciglio. Tutti d'accordo. Poi il bail-in improvvisamente è diventato figlio di nessuno. Straordinario risultato della politica italiana. Tutti di Collegno. Smemorati.
04
Trump e Xi firmano un accordo da 253 miliardi

Come sta andando il viaggio in Asia di Trump? A giudicare dal portafoglio molto bene. In attesa del braccio di ferro sull'export cinese in America, The Donald ha portato a casa un accordo economico del valore di 253 miliardi con la Cina. Cassa ricchissima per le aziende americane. Pensate che la sola Boeing porta a casa uno straordinario ordine di 300 aerei per una spesa complessiva di 37 miliardi di dollari. L'acquisto è fatto dalla China Aviation Supplies Holding, ecco i numeri: 260 Boeing 737 e altri 40 aerei di maggiori dimensioni, Boeing 787 e 777. Andare d'accordo con i cinesi conviene. Lo sanno bene i tedeschi, guardate come stanno facendo viaggiare le loro auto in Cina. Occhio all'auto del popolo, la Volkswagen. Achtung.
05
L'auto tedesca corre
Il cuore dell'industria della Germania, l'automobile. Batte forte. Vokskwagen ha realizzato il mese scorso un record di vendite globali del marchio (+ 7.7 per cento) rispetto all'anno scorso. Mercato più ricco? Domada facile, la Cina. E in Germania? Uhm, non un buon risultato: le vendite sono scese del 6.9 per cento anno su anno. Il futuro è da un'altra parte, a Oriente. Angela Merkel lo sa benissimo e là guarda per espandere l'economia della Germania, non al Club Med dell'Europa. Dove noi siamo rinchiusi mentre stappiamo il Rosatellum che sa già di tappo. C'è altro sul taccuino? Sì, un po' di America. Seguite il titolare di List.
06
AT&T-Time Warner, fusione senza Cnn?
Il colosso delle telecomunicazioni e dei media ha un problema di concentrazione e posizione dominante. Il Financial Times ha scritto che ci sarebbe la disponibilità a vendere la Cnn, quella che i trumpiani (e non hanno tutti i torti, visto il notiziario) chiamano "Clinton News Network". La cessione della rete di news è una condizione chiesta dalle autorità americane. I manager hanno fatto sapere che non passa a nessuno nemmeno per l'anticamera del cervello di vendere il canale di notizie più importante del mondo: "Finora non abbiamo mai commentato le nostre discussioni con il ministero della Giustizia. Ma alla luce della dichiarazione del ministero di questo pomeriggio è importante mettere le cose in chiaro. Non ho mai pensato di vendere la Cnn e non ho alcuna intenzione di farlo", ha detto Randall Stepehnson. Che succederà? Si prepara una battaglia legale, per la gioia degli avvocati.
07
RadioList
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stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.