25 Febbraio
Cinque Stelle. Collasso e intervento d'urgenza
Voto in Sardegna. II Movimento a metà dello spoglio è sotto il 10 per cento, alle elezioni politiche prese il 42 per cento. Presto il vertice urgente di Di Maio e soci per cambiare regole su alleanze e mandati elettorali. Il centrodestra vince, ma è un risultato di coalizione e non solo di Salvini
Ha vinto il centrodestra, il centrosinistra ha giocato con onore, il Movimento Cinque Stelle è entrato in una crisi da sgonfiamento rapido e cerca di tamponare la crisi con un intervento d'urgenza. Il voto della Sardegna come sospettavamo - e come da tradizione - si rivela molto importante, segna delle tendenze e lascia una traccia per il futuro. Non ci sarà crisi di governo, non ci sarà un cambio di leadership nei Cinque Stelle, ma sono in arrivo profonde trasformazioni di linea politica e un paradossale rafforzamento dell'alleanza tra leghisti e grillini in una struttura di governo che si sta indebolendo. Ecco il punto della situazione. Seguite il titolare di List.
01
Vince il centrodestra, i Cinque Stelle crollano
Lo spoglio va lentamente, ma il risultato appare in ogni caso segnato. Ecco la situazione per la sfida sulla presidenza quando sono state scrutinate 577 sezioni su 1840 :
I voti delle liste sono esemplari:
YouTrend proietta la vittoria, per noi è un altro elemento di certezza.
Rispetto agli exit poll la distanza tra Solinas e Zedda appare ampia (e bisogna che i sondaggisti si chiedano e ci spieghino cosa è andato storto nelle loro proiezioni) e il tracollo dei Cinque Stelle di proporzioni enormi: per ora è 30 punti sotto il risultato delle elezioni politiche. Si annuncia una battaglia interna e un vertice subito per cambiare le regole, prime tra tutte quelle delle alleanze e del divieto di secondo mandato. Si corre ai ripari prima che la barca affondi. Ma la falla aperta dal voto in Sardegna è un enorme squarcio. Le nostre prime analisi di scenario di ieri sera sono confermate: il dato politico più grande della tornata elettorale è senza alcun dubbio la sconfitta del Movimento Cinque Stelle.
La rappresentazione più efficace di quel che è accaduto finora è tutta qui, nel raffronto dei...
Ha vinto il centrodestra, il centrosinistra ha giocato con onore, il Movimento Cinque Stelle è entrato in una crisi da sgonfiamento rapido e cerca di tamponare la crisi con un intervento d'urgenza. Il voto della Sardegna come sospettavamo - e come da tradizione - si rivela molto importante, segna delle tendenze e lascia una traccia per il futuro. Non ci sarà crisi di governo, non ci sarà un cambio di leadership nei Cinque Stelle, ma sono in arrivo profonde trasformazioni di linea politica e un paradossale rafforzamento dell'alleanza tra leghisti e grillini in una struttura di governo che si sta indebolendo. Ecco il punto della situazione. Seguite il titolare di List.
01
Vince il centrodestra, i Cinque Stelle crollano
Lo spoglio va lentamente, ma il risultato appare in ogni caso segnato. Ecco la situazione per la sfida sulla presidenza quando sono state scrutinate 577 sezioni su 1840 :
I voti delle liste sono esemplari:
YouTrend proietta la vittoria, per noi è un altro elemento di certezza.
Rispetto agli exit poll la distanza tra Solinas e Zedda appare ampia (e bisogna che i sondaggisti si chiedano e ci spieghino cosa è andato storto nelle loro proiezioni) e il tracollo dei Cinque Stelle di proporzioni enormi: per ora è 30 punti sotto il risultato delle elezioni politiche. Si annuncia una battaglia interna e un vertice subito per cambiare le regole, prime tra tutte quelle delle alleanze e del divieto di secondo mandato. Si corre ai ripari prima che la barca affondi. Ma la falla aperta dal voto in Sardegna è un enorme squarcio. Le nostre prime analisi di scenario di ieri sera sono confermate: il dato politico più grande della tornata elettorale è senza alcun dubbio la sconfitta del Movimento Cinque Stelle.
La rappresentazione più efficace di quel che è accaduto finora è tutta qui, nel raffronto dei voti assoluti tra le elezioni politiche e le regionali in Sardegna, proiezione di YouTrend in antepriam per List:
Matteo Salvini commenta così la vittoria: "Dalle politiche a oggi se c'è una cosa certa è che su sei consultazioni elettorali, la Lega vince 6 a zero sul Pd". Vero, ma per la Lega c'è una vittoria più di coalizione che di Salvini. E la sinistra? Trae un'indicazione sulla strada (lunga) da percorrere per rimettersi in pista. Zedda ci ha provato e ha recuperato parecchio con la sua figura, di più sarebbe stato un miracolo. Il collasso dei pentastellati libera voti, alcuni sono tornati a sinistra, altri restano alla finestra. Chi li conquisterà?
02
Impatto sul governo
L'impatto sul governo di questo voto regionale non mette in pericolo l'esecutivo a Roma, ma paradossalmente lo rafforza in una condizione di crescente debolezza. Salvini e Di Maio non possono aprire una crisi al buio; il primo per convenienza immediata che lo rende il partner più forte della coalizione (vigore che però si sta consumando) e il secondo per la fragilità della sua leadership che perde credibilità a ogni turno elettorale. Salvini e Di Maio sono due "prigionieri liberi". Liberi di governare, prigionieri di se stessi nel governo.
A sinistra emerge la figura di un nuovo "aggregatore", Massimo Zedda. Il sindaco di Cagliari è un elemento diverso rispetto al panorama desolante che offre il Partito democratico, prima di tutto perché non è del Pd e ha una visione larga dello schieramento e poi perché a differenza dei litiganti romani ha saputo mettere insieme quello che ha chiamato "Campo Progressista". La sua è un'esperienza positiva in un arcipelago di sconfitte. Non è poco, non è sufficiente per dire che si apre una nuova stagione. Ci vuole molto lavoro.
Naturalmente in molti si sono affrettati a vedere "la primavera" della sinistra in questo episodio. Non è così, soprattutto non è più tempo di un racconto, di una lingua, di un programma che non è sintonizzato con la storia. Vale per tutti. Il voto del 4 marzo non è una rivoluzione dei partiti, ma dell'elettorato. I partiti - anche quelli che oggi hanno il potere e governano - sono decisamente più conservatori e continuisti rispetto a chi vota. La delega va e viene velocemente. Per i Cinque Stelle è cominciata la cura dimagrante, per la Lega comincerà se non troverà nuovi contenuti per dare una risposta alla recessione economica. Per la sinistra c'è da fare una lunga traversata nel deserto.
03
L'illusione del ritorna tutto come prima
Avviso ai naviganti di carta: il piccolo establishment italiano che il 4 marzo 2018 ha perso le elezioni non tornerà. Il voto della Sardegna è importante, l'Isola ha sempre segnato uno scatto verso il futuro, da quelle parti si mangia minestra e politica fin da bambini, ma qualunque sia il risultato, lo strato profondo su cui si muove l'elettorato, quello non cambia. Sono i partiti che assumono le forme dei mutanti, si adattano. I politici contemporanei non sono influencer, sono follower - sono catturati e plasmati dall'informazione in tempo reale, dal continuo riverbero sui social - e in quanto tali sono manovrati dai desideri, dalle pulsioni della loro base. La pedagogia dell'alto/basso è scomparsa, sostituita da un magma di emozioni dove il leader si fa interprete, è guidato, non guida.
Il sindaco di Cagliari Massimo Zedda (Foto Ansa)Gli exit poll offrivano un quadro più favorevole rispetto ai voti reali, l'effetto del voto disgiunto è stato meno forte, ma anche se Zedda avesse vinto, il miracolo del Pd non ci sarebbe stato ugualmente. Si tratta del riflesso condizionato delle classi dirigenti - di cui il mainstream informativo fa parte - che è ancora fermo al 4 marzo e pensa di rovesciare quel risultato: vi fu il tentativo goffo di spingere il Pd ad allearsi con i grillini (mission impossible); poi arrivò il partito dello spread e del default, del commissariamento; giunse la fase del Partito del Pil (dove sono le liste?), poi venne il turno del rovescio per mano giudiziaria (caso Diciotti) e ora - dopo aver visto spegnersi tutte le illusioni - tornano al punto di partenza, al maquillage del Pd. Siamo chiari: il Partito democratico è stato rovinato da una classe politica che ha perso il contatto con i suoi elettori e da questi giochetti retorici fatti al momento del dessert. Tornate sulla terra.
Il cammino del Pd è lungo ed è bene che stia lontano da queste ammuine editoriali. Ci sono ampie possibilità che i suoi dirigenti facciano esattamente il contrario. E continuino a fallire l'aggancio con la realtà. La ripetizione dell'errore, quello che finora li ha tenuti al margine della contemporaneità.
04
Salvini, la coalizione e la complessità
La Lega a sua volta ha parecchio materiale su cui riflettere: ha vinto la coalizione, la Lega fa un buon 12 per cento, ma è ben lontana dai numeri che abbiamo visto in altre regioni. Nell'isola l'one man show di Salvini ha riempito le piazze, un po' meno l'urna. C'è un'alleanza di 11 partiti di centrodestra, di varia natura e umanità. Salvini a Roma governa con Di Maio, nell'unico format di maggioranza possibile in questo momento. Bisogna sempre ricordare i rapporti di forza, i numeri, i seggi in Parlamento, non fare voli pindarici. Ma il partito di Salvini ha un problema evidente di coabitazione con Di Maio che dovrà risolvere. Due sono i modi per andare avanti (o tornare indietro): andare a elezioni anticipate o scrivere un nuovo contratto basato su un minimo di praticità e flessibilità. Il patto attuale tra Cinque Stelle e Lega è una gabbia (anche di matti) e diverge totalmente dagli interessi dei ceti produttivi del Nord, è in rotta di collisione con l'impresa (e la realtà).
Il risultato di lista della Lega in Sardegna mostra che di fronte a situazioni complesse, un elettorato che dà e toglie fiducia con rapidità, abituato a pesare le parole e misurarle con le cose fatte (guardate il crollo verticale pentastellato) anche il "tocco magico" di Salvini svanisce o risulta meno efficace. Fa un buon risultato di lista, ma è una vittoria di coalizione, con un voto polverizzato, senza un partito che guida la corsa nettamente e si stacca dagli altri. Il risultato di Cagliari si tradurrà in una pausa di riflessione a Roma.
Un governo di centrodestra è possibile solo con un nuovo voto, ma Salvini lo vuole davvero? E quanto può resistere in questo abbraccio forzato con i Cinque Stelle? Intanto, emergono per lui dei segnali da prendere in seria considerazione.
Salvini ha scelto il candidato (Solinas), ha puntato sulla sua presenza fisica nella campagna elettorale della Sardegna, si è buttato come un pesce sulla trattativa con i pastori sul prezzo del latte. E non è riuscito a chiuderla. Tutte e tre le mosse hanno mostrato il limite attuale di Salvini: l'eccesso di confidenza, la fretta, surfare e non immergersi nei problemi. Vince, ma c'è anche un grande contributo di deficit degli avversari.
1 - Il candidato. Solinas è stato imposto da Salvini, vince, ma è un futuro Presidente della Regione ingabbiato in questa fragilità di fondo e in una coalizione che s'annuncia rissosa ;
2 - La campagna. Il giro di Salvini nell'isola è stato un bagno di folla a ogni tappa, ma il leader leghista ha continuato a parlare di immigrazione dove in realtà la parola che serve è produzione, ha citato il nucleare mentre si trovava in un paradiso ambientale unico al mondo, ha indossato con disinvoltura i Quattro Mori innescando una reazione d'orgoglio nella parte identitaria dell'elettorato di tutti gli schieramenti;
3 - La trattativa con i pastori. Avevamo scritto che non bisogna sottovalutare i pastori sardi, cosa regolarmente avvenuta. È gente che coniuga i congiuntivi e condizionali perfettamente e sa far di conto, Salvini si è seduto con loro al Viminale insieme al ministro dell'Agricoltura, lo "scavalcato" Centinaio, e ha pensato di chiudere la trattativa in un lampo e incassarne subito il dividendo politico. Errore. Non è andata così, il blitz non è riuscito perché - ancora una volta - lo scenario è pieno di complessità.
Salvini è un politico abile, ha fiuto, ma quando incontra la complessità, il suo messaggio semplificatore (un pregio) diventa spesso semplicistico (un difetto), la sua guerra lampo diventa fanteria nella palude, il suo deficit di contenuti (non ha ancora un programma economico e non ha un disegno per tenere insieme le autonomie) si risolve in confusione. Vince in Sardegna, ma il problema di fondo resta: la sua politica ha bisogno di contenuti per resistere alle ondate complesse, compresse e accelerate della storia.
05
Di Maio e il reddito di cittadinanza che non fa vincere
Luigi Di Maio è la sagoma che balla la rumba. Il Movimento Cinque Stelle passa dal 42 per cento delle elezioni politiche a un risultato da casa delle streghe. Il dato regionale in questo caso va confrontato con le elezioni politiche per il semplice fatto che si tratta di due eventi ravvicinati (un anno esatto dal voto e nove mesi di governo), in un clima di campagna elettorale permanente e con il reddito di cittadinanza in fase di decollo tra pochi giorni (il 6 marzo partono le iscrizioni). Attenzione, questo è il dato più rilevante per valutare il comportamento dell'elettorato e la debolezza di fondo dei grillini. La promessa del reddito di cittadinanza non ha funzionato.
La situazione economica della Sardegna è grave, il tasso di disoccupazione giovanile altissimo, ma il reddito di cittadinanza pur avendo qui le condizioni ideali (cioè le peggiori) per trasformarsi in capital gain elettorale, non convince. Un paio di numeri dei bollettini economici di Bankitalia servono per sapere, per capire:
Il tasso di disoccupazione nell'analisi di Bankitalia sulla Sardegna è al 16.8 per cento nel primo semestre (dato in ulteriore calo), il tasso nazionale è del 10.3 per cento. Siamo ampiamente sopra la media dell'Italia. La disoccupazione giovanile in Sardegna secondo Eurostat presentava fino a poco tempo fa un dato monstre pari al 56 per cento, poi in parte assorbito dalla ripresa economica, ma siamo sempre a un livello intollerabile: 46.8 per cento. Un giovane sardo su due è senza lavoro.
Scrive Bankitalia: "Il recupero dei livelli occupazionali rispetto al picco del 2008 è più lento: in Italia il numero degli addetti è tornato sopra quello precedente la crisi economica, mentre in regione è ancora inferiore di circa il 7 per cento". C'è stata una ripresa, ma siamo ancora lontani dai livelli pre-crisi.
La Sardegna ha bisogno di impresa e posti di lavoro. Sempre Bankitalia sottolinea:
- L’espansione dell’occupazione ha riguardato unicamente i lavoratori dipendenti, sia per la crescita dei contratti a tempo indeterminato, sia, soprattutto, per quella delle posizioni a termine;
- I dati amministrativi dell’INPS indicano un saldo positivo tra assunzioni e cessazioni nel settore privato, in linea con i valori elevati osservati nei primi sei mesi dell’anno precedente;
- Gran parte di questo dato è costituito dalle assunzioni di lavoratori a termine, pari a quasi 38.000 al netto delle cessazioni (circa l’85 per cento del totale delle assunzioni nette di lavoratori dipendenti).
- Rimane ancora marginale il ricorso al lavoro in apprendistato (solo l’1,4 per cento delle assunzioni complessive), anche se leggermente più frequente rispetto allo stesso periodo del 2017.
Questi sono i dati spacchettati sull'occupazione in Sardegna, sempre fonte Bankitalia:
Questa è la composizione e dinamica del mercato del lavoro nell'Isola:
Sono le condizioni "ideali" per una politica di protezione come quella del reddito di cittadinanza, eppure... qualcosa non va. E ancora una volta emerge il fattore della produzione, la presenza delle aziende attive sul territorio:
La Sardegna ha nel comparto agricolo e della pesca una forte presenza di imprese attive, il settore più popolato dopo quello del commercio. La protesta dei pastori sardi non è un fatto marginale, è uno dei settori chiave dell'economia, e non bisogna mai dimenticare la dimensione identitaria di quel che accade, il fattore psicologico del voto, in Sardegna e altrove. Si sta aprendo un conflitto tra Produzione e Protezione.
06
Il conflitto tra Produzione e Protezione
Che cosa hanno fatto e detto durante la campagna elettorale Lega e Cinque Stelle? Qual è stato il loro messaggio di fondo? Salvini ha parlato di immigrazione, Di Maio di reddito di cittadinanza. Nessuno dei due aveva in mano l'agenda reale che serve alla Sardegna. Ma nella coppia Di Maio era quello che aveva la carta indubbiamente più favorevole. L'ha calata sul tavolo ma non è successo niente e il motivo è semplice: i Cinque Stelle con questa misura e con le loro idee anti-industriali si sono alienati i ceti produttivi che esistono anche dove l'economia è in grave difficoltà. L'abbiamo visto anche in Abruzzo: si è aperto un conflitto tra Produzione e Protezione. Il primo significa fiducia e costruzione del futuro, fare; il secondo assistenza e accettazione dello status quo.
***
Più tardi parleranno Zedda e Solinas. E faremo un approfondimento sui Cinque Stelle. Che giornata interessante. Forse troppo.
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abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.