22 Gennaio

Colonialismo europeo. Un po' di storia. Quella vera

Di Maio e Salvini scoprono il passato della Francia, l'acqua calda. Il colonialismo non ha una forma netta, è trasversale alla cultura europea. Non riguarda solo Parigi, ma anche l'Italia. Marco Patricelli racconta perché non è per nessuno una favola bella

di Marco Patricelli*

Charles de Gaulle, riferendosi a Italia e Francia, sottolineava sarcastico che «esistono Paesi e grandi Paesi». I rapporti agrodolci tra le due nazioni latine sono una costante della storia, spesso citata a sproposito e tirata per i capelli, in questi giorni lessata nelle scoperte dell’acqua calda e affogata nella ribollita di luoghi comuni e stereotipi (persino il disgustoso falso dei Protocolli dei savi anziani di Sion). A oltre tre quarti di secolo dalla fine della Seconda guerra mondiale, politici di lungo, medio e piccolo corso (per tacere dei corsi scolastici, a quanto pare poco forieri di risultati), hanno scoperto prima che la Francia ha un passato coloniale di cui fare ammenda, poi pure che esiste il franco africano che lega economicamente una parte del Continente nero, colonizzato dai figli della rivoluzione che libertà, uguaglianza e fraternità li declinano come meglio credono. Con un disinvolto sillogismo che di aristotelico non ha nulla, Salvini e Di Maio ne hanno concluso che la Francia è la massima responsabile di quel che sta accadendo nel Sud del mondo, stringendo il cappio monetario attorno alla gola di nazioni e popolazioni francofone e anche perché è stata lei a far saltare il tappo libico tenuto a forza da quel galantuomo di Gheddafi, da qualcuno persino rimpianto.

Poche idee ma confuse, direbbe un osservatore acuto come Ennio Flaiano, ma che servono a rimestare in un torbido nel quale sguazzano tanti problemi e poche soluzioni, indirizzando rancori e malcontenti sul fenomeno migratorio. La storia, quella vera, qualche chiave di lettura può fornirla. A partire dal fatto che il colonialismo non solo non ha una forma netta, ma è trasversale alla cultura europea, proprio perché le appartiene. Italia compresa, che con quell’altro galantuomo del generale Rodolfo Graziani mise a ferro e fuoco la Libia...


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