20 Aprile
Come sta l'Italia? Il benessere che c'è e quello che manca
Il Rapporto Bes dell'Istat fotografa le difficoltà di una nazione alla ricerca di un nuovo inizio che resta indietro rispetto al resto d'Europa, per gli italiani il mondo post-pandemico non è felice. Si alzano i tassi, Musk abbassa i prezzi delle auto Tesla. La svolta elettrica non è così green come si dice e crea nuove dipendenze: di chi è il rame? C'è una battaglia sul grano di Kiev, la Commissione Ue prova a fermarla
Come sta l'Italia? La lettura del Rapporto Bes dell'Istat è molto istruttiva, mette in evidenza le difficoltà di una nazione alla ricerca del benessere (perduto) e i temi sui quali deve concentrarsi il governo. Il mondo corre, lo vediamo tutti, le trasformazioni in corso sono visibili nella nostra quotidianità, alcune nascondono rischi che non vediamo per una scarsa informazione, per il vizio ideologico che le vela. Siamo in uno scenario di inflazione (che non cala come pensavano le banche centrali e le istituzioni) e guerra nel cuore dell'Europa. Per l'Italia la sfida è ancora più dura per la presenza di uno stock di debito pubblico sul quale ha un impatto importante la nuova politica monetaria. Chiedere un prestito agli investitori costa, è un dato elementare che gli italiani dimenticano. Il nostro viaggio è in questa dimensione, buona lettura.
01
Italiani alla ricerca del benessere
Una risposta la troviamo nel Rapporto Bes presentato oggi dall'Istat. L'indagine prende in esame 152 indicatori ed è aggiornata a tutto il 2022. Panorama sulla situazione rispetto al 2019:
Secondo l'Istat "i dati più recenti che consentono di effettuare confronti con il 2019 (109 indicatori sul totale di 152) mostrano che per 58 indicatori di benessere, oltre la metà, si registra un miglioramento nell’ultimo anno disponibile rispetto al livello del 2019, un terzo si trova su un livello peggiore rispetto al 2019, mentre il restante 13,8% degli indicatori si mantiene stabile sui livelli pre-pandemici". Ci sono progressi, indubbiamente, e "sono più diffusi nei domini Sicurezza, Qualità dei servizi e Lavoro e conciliazione dei tempi di vita (oltre il 72% degli indicatori migliora rispetto al 2019). Seguono i domini Politica e istituzioni e Innovazione, ricerca e creatività con due terzi degli indicatori in miglioramento. Tra i domini che presentano un andamento complessivamente più critico negli ultimi tre anni,...
Come sta l'Italia? La lettura del Rapporto Bes dell'Istat è molto istruttiva, mette in evidenza le difficoltà di una nazione alla ricerca del benessere (perduto) e i temi sui quali deve concentrarsi il governo. Il mondo corre, lo vediamo tutti, le trasformazioni in corso sono visibili nella nostra quotidianità, alcune nascondono rischi che non vediamo per una scarsa informazione, per il vizio ideologico che le vela. Siamo in uno scenario di inflazione (che non cala come pensavano le banche centrali e le istituzioni) e guerra nel cuore dell'Europa. Per l'Italia la sfida è ancora più dura per la presenza di uno stock di debito pubblico sul quale ha un impatto importante la nuova politica monetaria. Chiedere un prestito agli investitori costa, è un dato elementare che gli italiani dimenticano. Il nostro viaggio è in questa dimensione, buona lettura.
01
Italiani alla ricerca del benessere
Una risposta la troviamo nel Rapporto Bes presentato oggi dall'Istat. L'indagine prende in esame 152 indicatori ed è aggiornata a tutto il 2022. Panorama sulla situazione rispetto al 2019:
Secondo l'Istat "i dati più recenti che consentono di effettuare confronti con il 2019 (109 indicatori sul totale di 152) mostrano che per 58 indicatori di benessere, oltre la metà, si registra un miglioramento nell’ultimo anno disponibile rispetto al livello del 2019, un terzo si trova su un livello peggiore rispetto al 2019, mentre il restante 13,8% degli indicatori si mantiene stabile sui livelli pre-pandemici". Ci sono progressi, indubbiamente, e "sono più diffusi nei domini Sicurezza, Qualità dei servizi e Lavoro e conciliazione dei tempi di vita (oltre il 72% degli indicatori migliora rispetto al 2019). Seguono i domini Politica e istituzioni e Innovazione, ricerca e creatività con due terzi degli indicatori in miglioramento. Tra i domini che presentano un andamento complessivamente più critico negli ultimi tre anni, con la maggior parte degli indicatori in peggioramento, si trovano Relazioni sociali, Benessere soggettivo, Istruzione e formazione e Benessere economico.
È quest'ultimo aspetto quello più importante, che dà una lettura del 'sentimento' diffuso della contemporaneità: per gli italiani il mondo post-pandemico non è felice.
Sono indicatori che al confronto con la media di altri paesi europei mostrano una situazione peggiore per l'Italia. Istat evidenzia che "si tratta in particolare di alcuni indicatori dei domini Istruzione e formazione e Lavoro e conciliazione dei tempi di vita. Tra questi la quota di giovani di 15-29 anni che si trovano al di fuori del contesto di istruzione e non sono occupati (NEET), che in Italia raggiunge il 19,0% rispetto all’11,7% della media Ue27, e la quota di persone di 30-34 anni che hanno completato un’istruzione terziaria, il 27,4% in Italia e il 42,8% in media Ue27. Per il lavoro, il tasso di occupazione italiano nel 2022 è di circa 10 punti percentuali più basso rispetto a quello medio europeo (74,7%), con una distanza particolarmente accentuata tra le donne (55,0% in Italia rispetto a 69,4% per la media Ue27)".
Altro punto, quelli che 'restano indietro' e l'erosione del reddito dove "lo svantaggio dell’Italia nel contesto dell’Ue27 si rileva, inoltre, in alcuni indicatori di Benessere economico aggiornati al 2021, tra cui il rischio di povertà e la grande difficoltà ad arrivare a fine mese, o al 2020, come la disuguaglianza del reddito netto".
Un paese non si raddrizza in un giorno e declina nel lungo periodo. La politica italiana ha perso il tempo e l'occasione quando era possibile farlo in maniera rapida, durante l'ingresso nell'Euro, cogliendo l'opportunità dei fondi europei (che non riusciamo a spendere, le difficoltà del Pnrr ne sono la prova), lavorando sugli investimenti. Recuperare il tempo perduto è un'impresa possibile solo a patto di fare riforme radicali. Qualsiasi governo ha questa sfida davanti.
02
L'auto e i segnali dal futuro. Musk abbassa i prezzi di Tesla
Il futuro è elettrico, dicono quelli che pensano di cambiare il mondo con il banale quotidiano. Il presente è elettrico, il problema è come si produce l'elettricità. Noi pigiamo il tasto, prima c'è un lungo processo. Partiamo da qui, diamoci una scossa.
Tesla ha comunicato che l'utile netto del primo trimestre è sceso del 24% rispetto all'anno precedente, a 2,5 miliardi di dollari. I ricavi sono aumentati del 24%, raggiungendo i 23,3 miliardi di dollari. Tesla ha tagliato i prezzi sei volte quest'anno per stimolare la domanda, intaccando la redditività. Elon Musk, è pronto a rinunciare ai profitti a breve termine per aumentare la quota di mercato. Per chi vuole l'auto elettrica, si tratta di un'occasione da cogliere, il Model Y di Tesla oggi costa 46.990 euro:
Una vettura di caratteristiche simili, la Volkswagen ID4, ha un prezzo di listino di 54.700 euro:
Scendendo di categoria, mettere su strada la Fiat 500 elettrica 3+1 costa 31.950 euro:
I prezzi di Tesla, considerata la qualità del prodotto, sono un colpo ai concorrenti (e vedremo come risponderanno). L'obiettivo di Musk è contrastare il nuovo scenario che vede i tassi in ascesa e la domanda dei consumatori in calo. Tesla rispetto alle altre case automobilistiche che producono auto elettriche ha dei margini di guadagno più ampi, un altro vantaggio competitivo in un momento di rallentamento del mercato.
03
Di chi è il rame? La nuova dipendenza elettrica
Cosa significa produrre l'auto elettrica? Per l'economia mondiale si tratta indubbiamente di una rivoluzione e a dispetto di quel che si dice, non sarà una svolta green e non sarà la fine della 'dipendenza' dell'Occidente dalle materie prime, in quanto passeremo dalla corsa agli idrocarburi per la mobilità, alla caccia al tesoro delle terre rare. Daniel Yergin, il più importante analista del settore energetico, ha spiegato sul Wall Street Journal cosa ci aspetta:
La spinta verso la transizione energetica aumenterà di molto la domanda di litio, cobalto e altri minerali. Un progetto eolico offshore utilizza nove volte i minerali di una centrale elettrica a gas naturale della stessa capacità di generazione.
Mentre i Paesi si prefiggono l'obiettivo di emissioni di carbonio "nette zero" entro il 2050, sta diventando chiaro quanto sarà difficile reperire questo enorme aumento di minerali. I governi statunitense e giapponese, l'Unione Europea e una serie di organizzazioni multilaterali hanno pubblicato rapporti allarmanti sulla portata della sfida. Il Fondo Monetario Internazionale avverte che l'obiettivo di raggiungere lo zero netto entro il 2050 "stimolerà una domanda senza precedenti per alcuni dei metalli più importanti", portando a picchi di prezzo che "potrebbero far deragliare o ritardare la stessa transizione energetica".
Si consideri un recente studio di S&P Global sul rame. Gran parte della transizione energetica si basa sull'elettrificazione del maggior numero possibile di veicoli, il più velocemente possibile. Ciò richiederà un'enorme quantità di rame, che è il "metallo dell'elettrificazione".
La produzione mondiale di rame è molto concentrata geograficamente, più di quella del petrolio. Tre Paesi - Stati Uniti, Arabia Saudita e Russia - producono il 40% delle forniture mondiali di petrolio grezzo. Due Paesi estraggono circa il 40% delle forniture mondiali di rame: il Perù, il cui governo è in disordine dopo l'impeachment e l'arresto del presidente, e il Cile, il cui governo sta lottando tra il suo programma populista e la necessità di crescita economica.
Il report di S&P Global citato da Yergin presenta una serie di mappe che raccontano lo scenario reale del mercato. Ne basta una, quella sulla fusione del rame:
L'Occidente per non dipendere dalla Cina dovrà aumentare la produzione e la trasformazione del rame. Questo processo si traduce in una formula: meno vincoli + miniere. Per gli ambientalisti senza senso della realtà sarà un fatto rivelato troppo tardi.
04
Ucraina, Putin nei territori occupati. Shoigu e Li in tandem
La guerra in Ucraina va avanti, è uno stallo che consuma vite, gli eserciti preparano la campagna di primavera, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg stamattina è a Kiev, la difesa ucraina ha ricevuto i primi Patriot, il più avanzato sistema di difesa missilistica e aerea dell'Occidente, da America, Germania e Paesi Bassi. Putin il 17 aprile ha visitato i territori occupati, un chiaro segnale politico dell'uomo del Cremlino dopo i rumors che lo dipingono come un leader in difficoltà. Nel frattempo, continua il gioco d'ombre tra la Russia e la Cina: il ministro della Difesa russo Sergey Shoigu e il ministro della Difesa cinese Li Shangfu si sono incontrati a Mosca il 18 aprile per discutere di partnership strategica e cooperazione militare, senza chiarire in cosa si traduca questa cooperazione. Shoigu dice che l'obiettivo di Mosca e Pechino è quello di stabilizzare e ridurre i conflitti, mentre Li ha parlato genericamente di un rafforzamento della cooperazione tra le forze armate russe e l'Esercito Popolare di Liberazione cinese. Shoigu e Li vanno in tandem, non si conosce la destinazione.
05
La battaglia sul prezzo del grano di Kiev
La battaglia del grano di Kiev sta impattando sui rapporti tra alleati e così Bruxelles cerca di correre ai ripari. La Commissione Ue darà il via libera a limitazioni sull'importazione di cereali dall'Ucraina in cinque Stati membri dell'Unione: Polonia, Ungheria, Romania, Slovacchia e Bulgaria. Questi paesi denunciano l'impatto del prezzo basso sulla produzione e il commercio di grano degli agricoltori locali e hanno annunciato il divieto di vendita di prodotti alimentari provenienti da Kiev. L'Unione ha eliminato tariffe e quote sui prodotti alimentari provenienti dall'Ucraina dopo l'invasione della Russia. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, sta cercando di risolvere la crisi (che ha potenziali conseguenze sulla compattezza politica dell'alleanza anti-russa) e ha annunciato "misure preventive". L'obiettivo è quello di fermare gli acquisti di grano fino a giugno.
06
Sudan, una nuova guerra dimenticata
I titoli dei telegiornali riportano le notizie come routine. La guerra in Sudan è uno di quei 'piccoli conflitti' destinato all'oblìo di un Occidente distratto. Migliaia di civili sono fuggiti da Khartoum, da cinque giorni vanno avanti i combattimenti tra la giunta militare al potere e i miliziani delle Forze di supporto rapido. Il cessato il fuoco dichiarato martedì non ha retto, il bilancio finora è di 270 civili uccisi e più di 2.600 feriti. Si combatte, si muore, nell'indifferenza.
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7. Obblighi e garanzie dell'Utente
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7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
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7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
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immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
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copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.