9 Agosto
Conservano gli 80 euro di Renzi
Che governo del cambiamento è quello che dice che gli 80 euro non si toccano? Accordi e soprattutto disaccordi di una maggioranza in cerca di una politica economica. Le illusioni del Pd e la realtà dell'Italia giallo-verde.
Ci teniamo gli 80 euro di Renzi. E non aumenterà l'Iva. E avrete anche tutto quello che abbiamo promesso in campagna elettorale, anzi di più. Sembra la Fiera dell'Est e invece è il dibattito estivo del governo sulla manovra economica. C'è un solo punto sul quale Di Maio e Salvini sono in sintonia: alimentare un ciclo di spesa elettorale, ma con una serie di differenze che alla fine questo accordo lo fanno sparire. Il governo infatti continua ad essere percorso da tensioni carsiche, il suo assemblaggio non è dei migliori e si vede. Emergono linee di frattura sostanziali su temi fondamentali.
01
La Grande Frattura
Hanno elettorati sovrapponibili, ma che abitano mondi diversi. Ecco l'elenco dei punti sui quali Lega e Cinque Stelle non parlano la stessa lingua:
- Grandi Opere e investimenti infrastrutturali;
- Immigrazione e politica demografica;
- Politica estera: rapporto con gli Stati Uniti e la Russia, la ricerca di un equilibrio in mondo multipolare e instabile;
- Rapporto Nord-Sud, welfare e politica fiscale. Si sta accentuando una separazione tra gli interessi dei ceti produttivi del Settentrione e le masse del Mezzogiorno in cerca di occupazione "statalizzata" e sussidio, sempre rigorosamente a carico dello Stato, cioè dei pochi contribuenti-produttori-lavoratori;
- Politica economica e rapporto con l'Unione europea.
Su tutti questi temi il divario tra Lega e Cinque Stelle invece di restringersi, con l'esperienza di governo si sta ampliando. In teoria nello schema di Palazzo Chigi queste distanze dovrebbero essere colmate dal lavoro di mediazione del premier terzo (Conte) e dei ministri con un profilo non di partito (Moavero, Savona, Tria) ma con un solido retroterra culturale e tecnico. L'ingranaggio è quello, ma mostra limiti, il governo appare sempre più spesso preda di un attacco da pappagallo parlante, i ministri ripetono cose arci-note, alcune vere, altre palesemente frutto di una grande fantasia.
02
Salvini: mi tengo gli 80 euro
Stamattina...
Ci teniamo gli 80 euro di Renzi. E non aumenterà l'Iva. E avrete anche tutto quello che abbiamo promesso in campagna elettorale, anzi di più. Sembra la Fiera dell'Est e invece è il dibattito estivo del governo sulla manovra economica. C'è un solo punto sul quale Di Maio e Salvini sono in sintonia: alimentare un ciclo di spesa elettorale, ma con una serie di differenze che alla fine questo accordo lo fanno sparire. Il governo infatti continua ad essere percorso da tensioni carsiche, il suo assemblaggio non è dei migliori e si vede. Emergono linee di frattura sostanziali su temi fondamentali.
01
La Grande Frattura
Hanno elettorati sovrapponibili, ma che abitano mondi diversi. Ecco l'elenco dei punti sui quali Lega e Cinque Stelle non parlano la stessa lingua:
- Grandi Opere e investimenti infrastrutturali;
- Immigrazione e politica demografica;
- Politica estera: rapporto con gli Stati Uniti e la Russia, la ricerca di un equilibrio in mondo multipolare e instabile;
- Rapporto Nord-Sud, welfare e politica fiscale. Si sta accentuando una separazione tra gli interessi dei ceti produttivi del Settentrione e le masse del Mezzogiorno in cerca di occupazione "statalizzata" e sussidio, sempre rigorosamente a carico dello Stato, cioè dei pochi contribuenti-produttori-lavoratori;
- Politica economica e rapporto con l'Unione europea.
Su tutti questi temi il divario tra Lega e Cinque Stelle invece di restringersi, con l'esperienza di governo si sta ampliando. In teoria nello schema di Palazzo Chigi queste distanze dovrebbero essere colmate dal lavoro di mediazione del premier terzo (Conte) e dei ministri con un profilo non di partito (Moavero, Savona, Tria) ma con un solido retroterra culturale e tecnico. L'ingranaggio è quello, ma mostra limiti, il governo appare sempre più spesso preda di un attacco da pappagallo parlante, i ministri ripetono cose arci-note, alcune vere, altre palesemente frutto di una grande fantasia.
02
Salvini: mi tengo gli 80 euro
Stamattina i giornali scrivevano di un accordo per tagliare gli 80 euro e varare la Flat Tax, con un innalzamento dell'Iva. Matteo Salvini ha smentito tutto:
Il governo non pensa di togliere gli 80 euro e non vuole aumentare l'Iva. Lavoriamo per attuare il programma. Spiace dover rincorrere alcune indiscrezioni dei giornali, palesemente false e che servono solo per riempire le pagine dei quotidiani in agosto.
Salvini fa politica, ma qualcuno quelle cose a Palazzo Chigi ieri sera le ha dette, le ha sostenute e in qualche maniera le ha pure concordate come ipotesi di lavoro. Fa un po' sorridere che Salvini voglia tenersi gli 80 euro di Renzi, una misura ad alta spesa e basso rendimento, ma il leader della Lega ragiona in termini elettorali: se il governo per qualsiasi motivo va in crisi, non sarò io quello che ha tagliato gli 80 euro. E così siamo al punto: nessuno vuole toccare la spesa, tutti vogliono aumentarla perché di fatto siamo ancora dentro un ciclo elettorale e - crisi o non crisi - si vota a maggio 2019 per le Europee.
03
Conte Saponetta e Tria Mandrake
Conte ieri è apparso in versione "saponetta" durante la conferenza stampa che ha tenuto a Palazzo Chigi (non ha detto sostanzialmente niente di concreto sul blue print del governo). Tria ha dato un'intervista al Sole 24Ore dove frulla un programma economico che contiene tutto e il suo contrario e si candida al Premio Mandrake 2018 (ma che razza di genialata è quella di dare un'intervista ectoplasmica?). Moavero è finito nel tiro al piccione della Lega per le sue dichiarazioni sull'immigrazione durante la commemorazione della strage dei minatori a Marcinelle, in Belgio. Savona ha capito che in questo clima l'unica cosa da fare è parlare il meno possibile e mettere nero su bianco i numeri che serviranno per trattare con Bruxelles, uno dei pochi. Il resto è un tripudio di dirette Facebook, twittate, like e supercazzole. Sono le stesse dinamiche che condannarono Renzi e il suo governo degli intelligenti alla sconfitta. Pare che non si voglia proprio fare tesoro di quella storia di ascesa rapida e crash fulmineo.
04
Alleanza di governo, ma non è squadra
I gruppi parlamentari dei due partiti sono inquieti e si muovono in maniera scomposta, come se non fossero maggioranza, squadra di governo, ma due fazioni in competizione perenne. Si aprono polemiche inutili e dannose per l'esecutivo, come quella sulle parole di Moavero, con una dichiarazione veemente dei capigruppo della Lega che induce a sospettare che ci sia un disegno per prepararsi al voto anticipato se il quadro dovesse andare verso la rottura. No, non c'è alcun disegno, ma l'imperizia sì. Qualcuni informi i partitanti che sono nella stanza dei bottoni, devono governare non fare comunicati stampa inutili e dannosi per il governo.
L'esecutivo non ha davanti un'opposizione seria e il nemico più temibile del governo è l'unico governo possibile. Questo paradosso ha una sua plastica rappresentazione nella pratica quotidiana, nei gesti, nei dettagli dove s'annida il pensiero che serpeggia nella maggioranza. Ne abbiamo avuto la prova quando sono stati approvati il taglio dei vitalizi e il decreto dignità. L'esultanza era dei soli grillini, non della Lega. E si capisce perché: la base elettorale della Lega è fatta da ceti produttivi che si confrontano ogni giorno sull'arena del mercato, spesso sono piccoli e medi esportatori che hanno bisogno di infrastrutture, fisco dal volto umano, taglio della burocrazia, leggi chiare. Esattamente l'opposto dei grillini che non rappresentano il Pil italiano, ma masse di persone bisognose di lavoro e reddito. Il Movimento 5Stelle, inoltre, ha un corto-circuito interno che deve essere "riparato" per evitare un grosso incendio a Palazzo Chigi e nei conti pubblici: hanno una morbosa tendenza alla statalizzazione di tutto (reddito, capitale, impresa) e contemporaneamente manifestano un'anti-cultura regressiva sui dossier dell'innovazione, degli investimenti, delle Reti, delle infrastrutture, cioè di tutto quel sistema che oggi divide i paesi avanzati da quelli poveri. L'utopismo dei grillini in queste condizioni non è uno stimolo, ma un ostacolo. Una loro riconversione culturale per ora non si vede e francamente appare difficile.
La politica economica è un mistero - ci sono almeno tre linee: quella di Salvini, quella di Di Maio, quella di Tria - e i mercati osservano con grande attenzione cosa (non) sta accadendo. Non chiedono di fare questo o quello (le richieste sono e saranno dell'Unione europea), ma di sapere esattamente la direzione della politica economica del governo. Quello che c'è nel contratto è stato già prezzato, ma quello che ci sarà scritto nella manovra di bilancio è la realtà e sarà oggetto del compra e vendi futuro di titoli di Stato. Abbiamo avuto già tensioni sui Btp a breve e il Tesoro ha fatto in due mesi tre operazioni di riacquisto di titoli di Stato. Siamo solo all'inizio della partita a scacchi. E c'è perfino chi sogna un ribaltone Fico.
05
Il momento Fico
Sull'immigrazione, il programma di governo in generale, ieri il Presidente della Camera, Roberto Fico, ha dato un'intervista a Repubblica che appare come quella del rappresentante di uno schieramento d'opposizione. Tutta un'utopia dove non emerge un solo dato concreto, le cose da fare. Anzi no, c'era un dato biografico, ricordato da Fico, la sua "lotta" contro la Tav. Di Maio la condivide tutta, in parte, niente? Cosa ne dicono gli altri ministri grillini? Buio totale, sono tutti nati nella stessa cesta, si capisce. Chiaro è invece l'emergere della terza carica dello Stato come alternativa (im)possibile se le cose dovessero precipitare. Siamo alla riserva della riserva della Repubblica (anche di carta). Non c'è nessun piano per rovesciare l'esecutivo perché chi vorrebbe far cadere il governo non ha la cosa che serve per fare questo tipo di operazioni: il consenso nel paese. E il tempo dei giochi di Palazzo è strafinito. Se avessero avuto la forza di rovesciare l'esito elettorale, l'avrebbero fatto, ma non avevano né la forza né i mezzi. Fine della storia, ne comincia un'altra. Ciak, si gira.
06
Non c'è nessuna alternativa
La realtà è un'altra: il governo non solo non ha opposizione, ma neppure un'alternativa credibile. Non ci sono i numeri per fare altro in Parlamento, solo un'ammucchiatissima di fronte a un'emergenza finanziaria che il piccolo establishment continua a sognare sperando di riportare indietro le lancette dell'orologio, missione impossibile. Il Pd e Forza Italia sono forze residuali di un Paese che dal 4 marzo è profondamente cambiato, lo era prima, ma non si era ancora manifestato pienamente, non aveva ancora trovato gli interpreti. Salvini e Di Maio sono l'espressione di quel paese, piaccia o meno, questo è il dato reale. Basta dare un'occhiata al dibattito pubblico, al consenso che comunque il governo raccoglie nonostante i limiti siano già evidenti: gli italiani si sono spostati in massa a destra, nel terreno del contro, dell'anti-quello-che-c'era-prima e per un magma di cui nei loro pensieri solitari non si fidano completamente - sanno che si tratta di un azzardo - ma nella loro inquietudine, nella povertà di molti, è l'unico spazio per il sogno, per il domani. Se non si ha l'umiltà di scavare questa dimensione psicologica dell'italiano contemporaneo, se non si guarda dentro l'anima di chi non ha molto e rischia e sente la minaccia di non avere niente, se non si frequenta quel mondo di piccoli imprenditori, professionisti senza più reddito, masse metropolitane proletarizzate, borghesi impoveriti, province d'emigrazione e spopolamento, se non si entra nello sprofondo dell'Italia con le sue mille bellezze e i suoi incubi e deliri nascosti, si continueranno a commettere gravi errori di analisi e prospettiva.
07
Venticinque anni buttati
L'unico governo possibile nasce da questo magma, non è un asteroide caduto sulla terra da un'altra galassia, è nostro, è solo il sintomo di qualcosa di molto più profondo, venticinque di destra e sinistra che non hanno fatto un investimento sull'istruzione primaria, l'università, la ricerca, fazioni impegnate a contendersi la proprietà dell'Italia senza avere intenzione di darle un domani . Venticinque anni di de-industrializzazione e poraccismo culturale. Venticinque anni di talk show ringhianti e tv spazzatura. Venticinque anni di anti-casta coltivata e coccolata dai salottini in progress. Venticinque anni di destra senza libri, storia, filosofia politica e meritocrazia. Venticinque anni di tv di Berlusconi sopra, sotto, davanti, dietro, ovunque. Venticinque anni di piccole camarille intellettuali che con l'anti-berlusconismo hanno prosperato. Venticinque anni di berlusconismo che lascia un'eredità politica di macerie fumanti. Venticinque anni di faide fratricide a sinistra. Venticinque anni di Sud e piombo. Ventincinque anni di Nord che va verso un altro mondo. Le classi dirigenti di ieri - qualche ora fa - che oggi starnazzano sulla libertà in pericolo, sul fascismo, sulla xenofobia e naturalmente l'incompetenza altrui che fa da pendant con la loro competenza, ecco, questi fenomeni dovrebbero ritirarsi in silenzio, chiedere scusa. Si lamentano del governo giallo-verde ma non si chiedono come mai sia arrivato, quale sia la sua origine, da dove venga tutto il rancore che erutta sui social media e percorre la società italiana.
08
Le illusioni dell'opposizione
Berlusconi spera che Salvini si stacchi dai Cinque Stelle e ricostruisca un Centrodestra che è in frantumi e in disarmo. Renzi spera che tutto faccia crac, Lega e Cinque Stelle si sgonfino e il Pd (o meglio, se stesso e il suo gruppo) si salvi dall'estinzione con una grande ammucchiata istituzionale. Sono tutte "ipotesi di lavoro" che non stanno in piedi. Quando Renzi dice "presto toccherà a noi" dimostra di non aver capito niente dello scenario che ha davanti. Non è un intervallo, è qualcosa di permanente, destinato a durare a lungo. Se anche si dovesse andare a votare, dalle urne uscirebbe un plebiscito ancora più grande per Lega e Cinque Stelle. L'avversario da battere per le opposizioni non è in Parlamento, non sono le sagome di Salvini e Di Maio. L'avversario è là fuori, si chiama elettore e per convincerlo la strada è lunga. Domanda sul taccuino: ne esiste una breve? L'unica non dà alcun risultato certo ed è un altissimo rischio: il crac e il commissariamento del Paese. È lo scenario da "botto finale" che accarezza il piccolo establishment italiano che ha già messo i suoi averi al sicuro, il caos, la Grecia. Anzi no, la Turchia.
09
Bloomberg e le cose turche in Italia
L'altro ieri su Bloomberg è apparso un articolo dove la devastante crisi finanziaria turca (Lira a picco, inflazione galoppante, lite tra Erdogan e la Banca centrale turca, rischio di controllo dei capitali e intervento del Fondo monetario internazionale) veniva collegata all'azzardo morale che ogni tanto traspare dalle parole dei leader (Salvini e Di Maio) del governo giallo-verde. Pur scrivendo che i due scenari non sono confrontabili e che l'Italia non è la Turchia, Bloomberg mette insieme i cocci di Ankara con i vetri taglienti dell'Italia per dire che il governo di Roma dovrebbe essere molto prudente nella gestione della politica economica perché l'impennata dei tassi sui titoli di Stato (una cosa reale) sono un primo campanello d'allarme: attenti a quello che fate o il vostro debito comincerà a ballare la rumba (ha già cominciato). Il problema non è certo l'uscita dall'Euro, la gazzarra ridicola sul piano B di Savona (inesistente) o altre supercazzole che hanno affollato i giornali del suolo patrio. Il tema è se in settembre l'Italia andrà a Bruxelles con un piano credibile (anche in deficit si può essere credibili) oppure con un elenco di richieste di spesa condite di populismo. Nel primo caso andrà tutto bene, nel secondo scatta la legge di Murphy: "Se qualcosa può andar male, andrà male". Il pezzo di Bloomberg sul piano economico non regge, ma ha un chiaro significato politico perché compare sul monitor di tutti i trader del mondo: l'Italia va tenuta d'occhio e state pronti con il pulsante "vendo".
***
Che quadretto. Il titolare di List e il professor Raimondo Cubeddu provano a mettere insieme tutti i pezzi del mosaico. Due mesi di governo giallo-verde incastonati nello scenario contemporaneo. Buon ascolto.
10
RadioList. L'unico governo possibile nello scenario (im)possibile
Sono trascorsi due mesi dal varo del nuovo governo, troppo presto per giudicarlo pienamente, sufficiente per cogliere le linee di tendenza e lo scenario globale in cui è incastonato l'esecutivo tra Lega e Cinque Stelle. Il titolare di List e il professor Raimondo Cubeddu esplorano i meccanismi che regolano (e agitano) l'alleanza, la difficoltà che emerge da un sistema decisionale che blocca ogni atto di Palazzo Chigi, il fallimento dell'educazione, della scuola e della ricerca. Un mondo nuovo senza mappe. Ascolta RadioList.
Come chiudiamo questo numero di List sulle governiadi? Guido Ciompi è in linea con il clima da troll, Renzi ha deciso di essere ascoltato dai magistrati, una garanzia.
11
Troll
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5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.