4 Luglio
Conte, l'ultimo ventennio e il peso della storia
Il premier definisce gli ultimi vent'anni "un tempo perduto". Ha ragione, ma il contesto non si può dimenticare, anche per il suo governo. Riuscirà il premier a costruire un ciclo politico lungo? Il centrodestra seduto in piazza. Trump e la "cancel culture". La fuga di Mesina e la Sardegna senza tempo
Che succede? La contemporaneità mostra il suo volto sulle piazze, nei palazzi, per capire bisogna guardare cosa si muove nelle città che sono passato e presente, storia e futuro. Washington, la capitale del nuovo mondo; Parigi, città dei Lumi e dei caffè d’Europa; Berlino, architettura razionale delle idee; Mosca, mai doma è sempre sottomessa; Istanbul, incrocio di fede e spada; il Cairo, dove s’addensa l’Africa; Pechino, città proibita del nuovo impero; Tokyo, una sonnambula ribelle; Nuova Delhi, fioritura di vita e morte; Londra porto della flotta dell’isola d‘Inghilterra. Il mondo si fa e si disfa qui, poi ci sono le piazze del denaro, un sistema di neuroni che ha il cuore e il cervello a Wall Street. C’è altro? Sì, i centri della rivoluzione tecnologica: prima di tutto le officine militari, la difesa delle grandi potenze, i laboratori biotech, i centri di ricerca sulla fisica e le leggi del cosmo, le fabbriche dell'hardware e del software, delle applicazioni informatiche della nuova sorveglianza; le piattaforme delle nuove (e vecchie) fonti energetiche. Quello che siamo e che saremo ha un passato, si chiama Storia. Conte ha detto oggi che abbiamo perduto l'ultimo ventennio. È vero, Conte ha il vantaggio di non aver mai fatto parte di quel passato (e in ogni caso non è tutto a buttare, abbiamo superato crisi terribili e scontato il periodo della Guerra Fredda, va pesato il contesto, anche nell'epoca del trionfo degli iconoclasti). Prima di vedere un po' di scenario italiano, andiamo in America, oggi è 4 luglio, Independence Day.
01
Trump e la "cancel culture"
South Dakota e bandiera americana, pianeta terra e una missione su Marte. Trump spiazza ancora i tanti che pensavo di poterlo masticare e perfino addomesticare. Non andrà così, il prossimo futuro di Trump sarà in ogni caso controverso e spettacolare: è...
Che succede? La contemporaneità mostra il suo volto sulle piazze, nei palazzi, per capire bisogna guardare cosa si muove nelle città che sono passato e presente, storia e futuro. Washington, la capitale del nuovo mondo; Parigi, città dei Lumi e dei caffè d’Europa; Berlino, architettura razionale delle idee; Mosca, mai doma è sempre sottomessa; Istanbul, incrocio di fede e spada; il Cairo, dove s’addensa l’Africa; Pechino, città proibita del nuovo impero; Tokyo, una sonnambula ribelle; Nuova Delhi, fioritura di vita e morte; Londra porto della flotta dell’isola d‘Inghilterra. Il mondo si fa e si disfa qui, poi ci sono le piazze del denaro, un sistema di neuroni che ha il cuore e il cervello a Wall Street. C’è altro? Sì, i centri della rivoluzione tecnologica: prima di tutto le officine militari, la difesa delle grandi potenze, i laboratori biotech, i centri di ricerca sulla fisica e le leggi del cosmo, le fabbriche dell'hardware e del software, delle applicazioni informatiche della nuova sorveglianza; le piattaforme delle nuove (e vecchie) fonti energetiche. Quello che siamo e che saremo ha un passato, si chiama Storia. Conte ha detto oggi che abbiamo perduto l'ultimo ventennio. È vero, Conte ha il vantaggio di non aver mai fatto parte di quel passato (e in ogni caso non è tutto a buttare, abbiamo superato crisi terribili e scontato il periodo della Guerra Fredda, va pesato il contesto, anche nell'epoca del trionfo degli iconoclasti). Prima di vedere un po' di scenario italiano, andiamo in America, oggi è 4 luglio, Independence Day.
01
Trump e la "cancel culture"
South Dakota e bandiera americana, pianeta terra e una missione su Marte. Trump spiazza ancora i tanti che pensavo di poterlo masticare e perfino addomesticare. Non andrà così, il prossimo futuro di Trump sarà in ogni caso controverso e spettacolare: è atteso o da una grande sconfitta o da una clamorosa vittoria. Il presidente americano non ha nessuna intenzione di far passare gli iconoclasti per persone che moralmente superiori ai quali sono abbuonate devastazioni, violenze, saccheggi e demolizioni di monumenti nazionali. Questo scandalizza i liberal che abitano sempre in un altro fatato mondo (finché fuoco e fiamme non toccano il loro, di mondo) e passano il tempo a disquisire in punta d'ostrica sui diritti (di cui solo loro sono gli alfieri, ça va sans dire) e il senso di colpa dell'Occidente che è semplicemente l'ipocrisia dei ricchi di fronte alla loro sfrontata ricchezza.
Mount Rushmore. George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt e Abraham Lincoln.Trump poteva essere più conciliante, cercare l'applauso buonista, un moto di comprensione per questi paladini delle libertà gli sarebbe valso di sicuro un titolo migliore (ma sempre fazioso) sulla Cnn o sul New York Times, ma lui ha deciso che la campagna presidenziale non sarà caramellata, non cercherà mai un terreno comune (e poi, in tutta franchezza, quale sarebbe in questa situazione?) con l'avversario democratico in mascherina o con i movimenti e il politicamente corretto che non conosce né il senso del tragico né quello del ridicolo. Così, con questo programma da sfasciacarrozze del mainstream, il bifolco di Manhattan, il 4 luglio si è piazzato con i riflettori di fronte al Monte Rushmore e ha scartavetrato in faccia a tutti un atto d'accusa su una "una campagna spietata per azzerare la nostra storia, diffamare i nostri eroi, cancellare i nostri valori e indottrinare i nostri ragazzi". I volti dei presidenti George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt e Abraham Lincoln, sono scolpiti sulla montagna, icona dell'immaginario americano. Fuochi d'artificio per difendere quel luogo che "non sarà mai dissacrato" e "le loro conquiste non saranno mai dimenticate, l'attacco alla nostra libertà deve finire e sarà fermato". Un "giardino nazionale di eroi americani, un parco all'aperto con le statue degli americani più grandi della storia", ogni proposta sembra una provocazione e questo dice tutto sul clima di guerriglia che vive l'America.Trump la mette giù senza tanti giri di parole: "Nelle nostre scuole, nelle nostre redazioni e perfino nelle nostre sale riunioni, c'è un nuovo fascismo di estrema sinistra ed è per questo che sto dispiegando forze dell'ordine per proteggere i nostri monumenti, arrestare i rivoltosi, e perseguire chi viola la legge".
Il discorso di Trump ha un problema, qualcosa di non sempre usuale per questo presidente sopra e sotto le righe: è vero. Quello che sta accadendo è incredibile, siamo di fronte a una religione (nel dibattito alto, fuori dalle colonne indottrinate dei giornali, è così dipinto) e come tale non ammette critica, discussione, libertà. Siamo al dogma e tutto ciò che non corrisponde al falso linguaggio del dogma diventa oggetto da abbattere, bruciare, siamo nel dominio della "cancel culture". La festa continua, oggi manifestazione e fuochi pirotecnici a Washington D.C., voli acrobatici e un trapezista senza rete, Trump. Il 3 novembre è vicino.
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Dove andiamo ora? In piazza del Popolo, a Roma. Il centrodestra manifesta in piazza. Un tempo era tutti in piedi, oggi tutti seduti.
02
Il centrodestra seduto
La manifestazione del centrodestra in Piazza del Popolo, Roma (Foto Ansa)Risponderanno di sì, ma se organizzi a Roma, il 4 luglio, con un'afa che stordisce anche le zanzare tigre, una manifestazione dell'opposizione che prevede 4280 posti seduti - come deciso dalla prefettura - allora quelle sedie le devi riempire. Non è andata così e sul piano dei contenuti il centrodestra resta fermo alla fase (e frase) del "governo a casa". Stare all'opposizione è difficile (perché come diceva Giulio Andreotti "il potere logora chi non ce l'ha"), ma il lavoro parlamentare di solito non prevede rendere più facile con i propri errori la vita a un governo che fatica a stare in piedi, figuriamoci a pensare. Mandare via Conte non è un'idea straordinaria, è il de minimis di qualsiasi partito che sta dall'altra parte, che non fa parte della maggioranza e ha nel suo programma l'alternativa di governo. Dov'è? Quali sono i programmi? Che idea c'è dell'Italia di oggi e soprattutto di domani, dei prossimi dieci, vent'anni? Salvini e Meloni sono giovani (soprattutto in un paese senile come l'Italia) dovrebbero esprimere naturalmente un'idea di futuro. E invece non ci siamo. Conte a casa i leader dei partiti del centrodestra lo dicono già in tv, le manifestazioni servono a contarsi, sono soprattutto una prova di forza scenografica. È una prova riuscita? No. Dall'altra parte della barricata, Conte esibiva la sua analisi sulla storia d'Italia. Sì, c'è pure questo sul taccuino.
03
Conte e il tempo lungo della storia
La politica italiana si dispiega per cicli di 10 e 20 anni con alterne fortune e personaggi di varia caratura. Un ventennio evoca spettri (Mussolini), un decennio la rinascita del paese e il suo aggancio all'Occidente (De Gasperi), un altro è l'ultima occasione della Prima Repubblica (Craxi), il ventennio recente (Berlusconi) per il premier Giuseppe Conte è quello perduto: "L'Italia ha vissuto fino ad oggi un ventennio perduto. Lo dimostra la stagnazione della produttività, l'ampliamento dei divari nord-sud, l'ascensore sociale ormai bloccato, la crescita degli investimenti pubblici e dei redditi che è rimasta al palo. È per questo che stiamo invertendo questa linea di tendenza". Il presidente del Consiglio lo ha detto intervenendo al Consiglio confederale nazionale della Uil, che oggi ha eletto Pierpaolo Bombardieri nuovo segretario generale. Il giudizio è quello di un premier apparso sulla scena l'altro ieri, con due maggioranze diverse e sempre in sella, mai passato dalla prova delle urne e questo basterebbe a consigliare cautela, ma l'analisi è in buona parte condivisibile. Resta solo un dubbio, Conte annuncia grandi riforme, ma rinvia regolarmente quelle piccole, la natura della sua maggioranza gli impedisce di farle, lui non ha la forza per imporle perché non ha un retroterra politico - lo sta costruendo, può darsi gli riesca, vista la modestia degli alleati e dell'opposizione - e il pilastro della coalizione è un partito anti-moderno.
Quanto al passato che Conte condanna tout court, bisogna pesare il giudizio. Nel 2012, quando il titolare dirigeva Il Tempo, Paolo Cirino Pomicino raccolse la sfida che gli lanciai: caro Paolo, raccontami il tuo debito pubblico. Un combattente democristiano accetta sempre la sfida e così fu. Cirino Pomicino scrisse un pezzo straordinario, ne riporto il passaggio chiave, entriamo nel libro della storia italiana, regolarmente dimenticato:
Nel biennio '80-'81 successivo alla morte di Aldo Moro le brigate rosse avevano scatenato la campagna meridionale con l'assassinio di due consiglieri regionali della Dc in Campania e con il rapimento Cirillo e la strage della sua scorta. Tutte le informazioni dei servizi segreti e dei corpi speciali delle forze dell'ordine convergevano su un'unica certezza: il terrorismo non era finito e cercava di trarre nuova linfa dal disagio sociale del mezzogiorno, trasformandolo in ribellismo urbano che rappresentava un humus fertile dal quale il brigatismo rosso poteva facilmente reclutare nuove e disperate energie. Mettere in moto una politica di bilancio restrittiva e riequilibratrice dei conti pubblici con più tasse e minore spesa pubblica avrebbe realizzato una miscela esplosiva fatta di minore crescita, più bassa occupazione, ridotta massa spendibile delle famiglie, elevata inflazione e terrorismo. Una miscela che avrebbe impedito di battere il terrorismo (ancora nel 1982 a Napoli vennero gambizzati due assessori comunali, uno comunista e uno democristiano) e che avrebbe reso impossibile accelerare il rientro dall'inflazione con l'accordo del 1984 sulla scala mobile fortemente contrastato dalla sinistra sindacale e politica. Di qui la decisione di puntare a sconfiggere innanzitutto i due veri nemici della democrazia, dello sviluppo economico e della coesione sociale e cioè il terrorismo e l'inflazione. Il costo di questa possibile vittoria l'avrebbe naturalmente pagato Pantalone. E così fu.
Pesare il giudizio, ricordare il passato, usarlo per un futuro migliore. Riuscirà il premier Conte a costruire un ciclo politico lungo? Conte in ogni caso si destreggia con grande abilità tra le sabbie mobili, ma le prove date dai Cinque Stelle nell'ammistrazione della Capitale sono un memento.
04
No working. Roma decadence
Domanda sul taccuino del cronista: dov’è Roma in questo elenco? Non c’è, per il semplice motivo che Roma è una città che esprime compiutamente il declino dell’Italia: una splendida rovina. Non si riesce neppure a conservarla in una teca, è un tesoro sottoposto ai colpi di martello del menefrego, al resto pensa l'ignoranza, unica cosa ben distribuita, come la monnezza per terra, dal centro alla periferia. La capitale d’Italia, centro di un impero, cuore di una civiltà costruttrice e conquistatrice, oggi è la testimonianza di che cosa ci attende dopo il corona virus. Nel Decreto Rilancio è previsto lo smart working della pubblica amministrazione al 50% per tutto l'anno. Con due o tre colpi del sindacato la percentuale sarà adeguatamente elevata, al resto ci pensano i medici con i certificati di malattia.
Senza tanto maquillage burocratico, con un colpo netto d'ascia ministeriale, le strade di Roma sono da vacanza fissa sul calendario: il lungo Tevere non è mai stato così scorrevole, le vie del centro la mattina sono un invito alla sgommata sui sanpietrini, i negozi sono chiusi, i turisti sono marziani, gli uffici sono vuoti, siamo nel pieno trionfo dell’anonimato casalingo-smutandato dello smart working che nelle organizzazioni senza reale controllo (vedere alla voce pubblica amministrazione) significa no working, anarchia, fancazzismo. La presenza in ufficio, fatto che dava una minima parvenza di vita laboriosa a centinaia di migliaia di indivanados, spesso azionisti occulti di qualche chiosco e negozio nei dintorni, si traduce nella morte di interi quartieri e attività di ristorazione e servizio.
La voragine sul Grande raccordo anulare di Roma (Foto Ansa).Per darwinismo sarebbe forse perfino giusto, ma il danno collaterale non vorremmo scoprirlo, perché tira un'ariaccia. Ci sono anticipi di cose d'inverno che mettono i brividi, oggi sul Messaggero: "Bomba d'acqua improvvisa su Roma, arriva la grandine. Strade allagate, i rifiuti galleggiano". Evoca i tempi magnifici del sindaco Ignazio Marino, con il guano degli uccelli che rendeva il lungo Tevere un'invitante pista per la caduta delle moto e dei pedoni, sintesi inappuntabile del Dagospia dell'epoca: "Piove merda". "Prendi i mezzi, ce stanno gli auti", dice quello più intelligente seduto sul loggione. Come no, cronaca delle ultime 48 ore, sempre sul Messaggero: "Tram deragliato al Colosseo, stop alle corse. Ieri un altro incidente. Le altre linee a rischio guasti". Stai sereno, prendi i mezzi e corri sull'asfalto in via di scioglimento polare, non badarci troppo, ma una "Voragine si apre sul Grande Raccordo anulare, paura all'altezza della Pisana" e non provateci neanche per un secondo a dire che è un fatto episodico perché sempre sul Messaggero si legge di "Roma capitale delle voragini, 100 solo nel 2019: ecco i quartieri più a rischio". Tiè, malfidati. Festeggiano i sorci, un balletto, perché è "Paralisi rifiuti, i camion Ama non utilizzabili per i cassonetti". Questo disordine da fine impero ha i suoi ammiratori, tempo fa, un diplomatico di un paese molto freddo, in un momento di abbandono alla calura estiva, confessò al titolare: "Amo tutto questo caos, da noi è una noia". Ah, latinos, vai con la rumba.
Basta con il disfattismo, l'esperimento smart working qui a Roma funziona, è più che mai efficace, gajardo, gonfio de cose come 'na zampogna: il regime del Furbistan dove tutto è chiuso o sta per chiudere. Roma è una città in piena zombificazione. Dicono che ci sarà il rimbalzo dell'economia, ma qui è un altro film, perché l'unica cosa che rimbalza (fuori dalla porta) è il lavoro. Tra i drammi su cui si può tirare un sospiro di grande sollievo c'è l'eliminazione dei buffet di una vita social dove si distribuivano baci di giuda e bigliettini da arrampicatori sociali. Finito tutto, con uno stornello di Lando Fiorini. Questo colpo di napalm virale è stato davvero grande, ma qui la fantasia pappona è sempre all'erta, dunque pare si stiano rapidamente attrezzando nelle case del potere (sorridono tutti, come iene) per scalare la prossima classifica del "devi essere invitato in quella casa, altrimenti non sei un cazzo di nessuno". Ottimo, non avremo inviti e d'altronde quelle libagioni servono per appalti, lavori, lavoretti, favori e favoritismi. Servono per chi incassa senza fatica. Lo show della decadenza qui non ha mai fine, si rinnova, s'imbelletta, s'incipria, esce all'aria aperta, parla. Siamo in piena zona Flaiano, perché "oggi il cretino è pieno di idee" e il salto in avanti è che non dice niente, affabula sgrammaticature e cioè e piuttosto che. Roma è questa regolarità surreale dell'altoparlante che, mentre l'asfalto bolle fino a diventare una colla marziana che sembra lava vesuviana, gracchia un rassicurante "è arrivato l'arrotino". Affilate i coltelli. Se magna, no working.
05
Il Veneto e l'untore
L'Italia così uguale e così diversa, Roma Eterna che ti rapisce a Castel Sant'Angelo, il Vento della Serenissima con le ville palladiane e i canali. Tutto un passato che è già sfinito. Il paese che dovrebbe far rimbalzare l'economia (ci sarà, è un problema di intensità e durata) è in una condizione tragicomica perché l'idea del virus a rischio zero non c'è e non può esserci. Così il Veneto ora ha di nuovo i contagi e con il virus o ci convivi o muori di fame e naturalmente in assenza di vere notizie questa diventa la notizia, "l'ira di Zaia", manco fosse Zeus:
E siamo in piena scena manzoniana, con il "governatore" (figura istituzionale che non esiste, dunque in Italia diventa una cosa esistente sulla carta dei giornali) che tuona "Colpa di un untore, serve il carcere". La peste, l'untore, il carcere. Così arriva la denuncia in procura per l'imprenditore vicentino che pur essendo positivo (e sapendo di esserlo) se ne andava in giro, mentre il "contatto zero", il cittadino serbo che ha innescato il focolaio vicentino, sarebbe morto. Siamo tra il grande romanzo e il B-Movie. Lunedì arriva un'altra ordinanza, Zaia assicura che non ci sarà una restrizione della libertà. In Toscana hanno individuato tre nuovi cluster in due settimane, il contagio è tutto in famiglia, #restateacasa il virus arriva senza bisogno di andarlo a cercare, bussa con i parenti conviventi. Cose arcinote, ma se non hai ancora un sistema capillare di test, tracciamento e terapia, il problema è solo il quando. Dall'Italia delle Signorie a quella dei Focolai.
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Servirebbe un monarca, dicono quelli con la soluzione in mano. Basterebbe un presidente. Ha cambiato il governo in 3 ore. Allons enfants de la Patrie.
06
L'amore dura 3 anni. E la crisi dura 3 ore
Macron e Philippe divorziano, via tutto il governo. Il presidente della Francia ha nominato al suo posto Jean Castex, l'uomo che ha gestito la riapertura del paese nella crisi del coronavirus. Il presidente cambia strategia per la campagna del 2022
Il fatto che ti fa pensare che qui sia un circo infinito è la durata della crisi in Francia: 3 ore. Macron s'è impacchettato il sempre più pericoloso Philippe e lo ha sostituito con un funzionario dello Stato, l'efficienza. Il problema arriverà quanto anche Jean Castex comincerà a pensare. Per ora, a Macron va benissimo così. Dunque Castex è il nuovo primo ministro della Francia. Il presidente francese ha mostrato decisionismo, sistema la pratica del primo ministro, ora nel fine settimana si dedicherà alla formazione della squadra di governo. Il nuovo esecutivo sarà pronto prima del Consiglio dei ministri fissato per mercoledì.
Come abbiamo scritto su List e come titola oggi il Financial Times, Macron cerca di rilanciare la presidenza, è cominciata la sua corsa verso il voto per l'Eliseo del 2022.
E d'altronde Macron era davvero in un vicolo cieco, il suo primo ministro era più popolare di lui, come spiega lo storico Christophe De Voogd in un'intervista su Le Figaro, la situazione non poteva essere sostenuta a lungo. Dunque il governo si sposta all'Eliseo, mentre il capo del governo nel palazzo Matignon "assicurerà il coordinamento tecnico della squadra". Secondo Voogd "il solo vero pericolo" per Macron, a questo punto, è la nascita di "una candidatura credibile a destra". Continua a leggere l'articolo su List.
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Notizie? La libertà a cui Graziano Mesina ha deciso di non rinunciare. La prigione può attendere.
07
Grazianeddu. Il caso Mesina è sempre aperto
L'unica notizia delle ultime 48 ore in Italia è stata la fuga di Graziano Mesina. Li ha fregati tutti, di nuovo, all'età di 78 anni. Scattata la conferma della condanna a 30 anni in Cassazione, è sparito. Nessuno sa dove sia andato, c'è chi dice che stia ancora in paese, a Orgosolo, chi avanza l'idea che sia già in Corsica, chi spera sia una beffa e chi giura che non si farà prendere. Qui sappiamo che Mesina è di nuovo in fuga e la storia si ripete, è sempre aperto, il "caso Mesina". Delinquente lo è sempre stato, mito popolare pure, uomo buono forse a sprazzi, certamente fu cattivo e assassino, imprevedibile, saettante d'opposti, quello che in questa storia lunga e tormentata è sempre apparso abnorme, stonato, fuori dalla sua biografia (o forse troppo dentro) è tutto l'ultimo bagliore confuso, quell'essere combattuto tra l'essere fonte e mediatore, la droga, le armi, forse molti patti non scritti che sono finiti lettera morta, qualche stretta di mano tradita. Mesina ricercato, catturato, e di nuovo ricercato. Ah, la primula rossa. Evaso decine di volte, carcerato bene, male, sempre in cella, in perenne evasione, graziato e sgraziato perché Grazianeddu è sempre stato armato. Qui ne conosciamo bene il guizzo dell'occhio, una casa piccola, regno del matriarcato dell'Isola, una giornata nel corso di Orgosolo, uno sguardo d'aquila sul Gennargentu, poche parole, la storia non detta di un sequestro, molti misteri, troppi bicchieri di fil'e ferru. Gran mal di testa da giro di vite, dopo - una cronaca fitta, come un cestino sardo d'asfodelo, prima. Francamente, questa storia poteva finire meglio (per tutti, anche per lo Stato così inflessibile e così regolarmente beffato) molti lustri fa quel bambino-uomo con l'arma in mano, Grazianeddu, non doveva essere graziato da adulto, ma andava aiutato nell'alba dei suoi giorni per non finire in un girone di violenza-carcere-violenza. Non finisce ancora questa storia e quando finirà, dovremo metterci a riscriverla.
***
Come chiudiamo questo numero di List? Con una storia millenaria che emerge come un'ombra nel buio. Di Mesina, di Pes, del banditismo, della vendetta e della sua dolce apparizione svelato dal manto della notte, voi cosa sapete?
08
Raccontare un'isola. La vendetta e la piaga
Un lampo, il frammento finale, ardente come il proiettile di un fucile da caccia, di una poesia di Grazia Deledda che ho ritrovato in un libretto intitolato Per il folklore sardo.
La poesia si intitola "Paesaggio di corallo", ecco il finale, un colpo di lama:
Solo talvolta, quando tu dai monti
rechi il gelido aroma delle nevi,
e niuna rosa più ci allieta, e gravi
visioni nebulose
di lividi sapori salienti
da gli smorti orizzonti una tristezza
ineffabil c'infondono, scorgiamo
passar dei cavalieri
strani: han ne gli occhi cupi sogni; vanno
a l'ignoto e a la morte galoppando
incontro: sono i cavalieri erranti
de la sarda vendetta.
Non si conoscono mai i paesi, le loro vie di giorno hanno un vestito, la notte indossano un mantello d'orbace, qui non si finge, ci sono cose che risuonano in una conchiglia, sono un tempo senza tempo, il ritmo del galoppo sull'erba spennellata di rugiada, il ramo che si spezza, calpestato da uno stivale, un suono sinistro, un belato e uno scampanellìo, una presenza d'ombre, una nuvola che s'approssima, come nell'Apologo del giudice bandito, di Sergio Atzeni.
Ecco l'incipit del romanzo, la sorpresa che avvia l'orologio della storia:
Una mattina di primavera dell'anno 1492, in un podere di campagna dalle parti di Sarasgiu, Lilliccu solleva la schiena. Ha zappato dalla prima luce e non ha visto che terra dura ad aprirsi, avara, neanche il sudore l'ammorbidiva. Dolgono le costole e le reni. - Lavoro maledetto - sussurra. Chiude gli occhi e poggia la mano destra sul manico della zappa. Sudore denso, viscido, cola sulle palpebre. Con lentezza rassegnata afferra un lembo della camicia terrosa e lo sfrega sulla faccia coperta di mosche grasse che succhiano e si lasciano schiacciare, sazie e torpide, beate. Lilliccu apre gli occhi. L'aria è liquida, i contorni delle cose bisce in fuga, miraggi, barbagli luccicanti.
Laggiù, dove la pianura si mescola col cielo, qualcosa si muove.
Lilliccu prega sia un inganno della luce. Porta la sinistra sugli occhi, per veder meglio: una nuvola gialla avanza bassa sulla pianura.
La zappa cade senza rumore.
L'arrivo della piaga. Le cavallette. È in questo tempo biblico che noi viviamo.
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Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.