16 Dicembre

Coronavirus e guerra, disfatte e farse

La stagione del Covid-19 in Italia avrebbe già mietuto più vittime che nella Seconda guerra mondiale. Perché i paralleli storici a volte funzionano. Marco Patricelli fa un istruttivo viaggio nel tempo, dal presente della crisi sanitaria al passato delle sconfitte militari

di Marco Patricelli

La soglia psicologica è stata superata, con l’ormai solita enfasi mediatico-sensazionalistica. Il Covid-19 avrebbe già mietuto in Italia più vittime della Seconda guerra mondiale. Solo che l’ha fatto in dieci mesi e non in cinque anni: più letale delle sabbie africane, delle nevi della Russia, dei monti della Grecia, delle bombe anglo-americane, della guerra civile e delle stragi naziste. La Storia è un serbatoio inesauribile di parallelismi, senza essere né l’espressione di corsi e ricorsi teorizzata da Vico, né la maestra di vita secondo Cicerone. C’è purtroppo una costante in questo Paese non nazione, nonostante gli auspici razionali di Massimo D’Azeglio che esortava a creare gli italiani dopo averli uniti sotto la corona dei Savoia: i grandi appuntamenti della storia hanno trovato l’Italia puntualmente impreparata, perché ci è arrivata (o ci si è ritrovata, il che sarebbe anche peggio) con classi dirigenti non all’altezza degli eventi e una struttura statale fragile.

Oggi come ieri, dunque, e la guerra contro il coronavirus come proiezione delle guerre combattute e quasi mai vinte. Facciamo una passeggiata nella storia, racconta quello che eravamo. E quello che siamo.

Disfatte e farse 

A sei anni dalla proclamazione del Regno d’Italia scatta la terza guerra d’indipendenza in alleanza con la Prussia che, temendo quel che poteva accadere sul fronte meridionale, aveva fornito persino i piani militari da adottare contro l’Austria. Recepiti? Macché. Geniale la trovata di affidare il comando al presidente del Consiglio Alfonso La Marmora, che si rimette in quattro e quattr’otto l’uniforme da generale e va incontro alla clamorosa disfatta di Custoza, cui non è estraneo l’atteggiamento di Enrico Cialdini che, in aperta rivalità, cerca la gloria personale. E che dire dell’altra catastrofe militare del 1866, a Lissa? Una superba flotta assemblata svenando le casse del giovane regno (che si erano riempite...


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