26 Ottobre
Coronavirus, il disordine del comando (e del sapere)
La gestione europea e americana del Covid-19 è disastrosa. Un problema di leadership e di organizzazione della conoscenza. Un viaggio di Maite Carpio, dalla Biblioteca d'Alessandria al "mindo" giapponese
di Maite Carpio
La costruzione della Biblioteca di Alessandria fu nell’antichità l’evento che meglio rispecchiò all’epoca il fatto che il mondo stava cambiando (anche allora). La visione di un giovane megalomane come Alessandro e gli sforzi immani del Re Tolomeo per reperire i papiri, le pergamene e i manoscritti che si trovavano sparsi in giro per il mondo, permisero all’umanità di avere tra le mani un concentrato di sapere come mai si era visto prima. Una grande epopea guidata dall’ossessione di raccogliere in un solo luogo tutta la conoscenza del mondo. Ci riuscirono, ma a un certo punto, i documenti accumulati erano così tanti che si posero la domanda: che fare con tutta questa informazione?
Semplicemente non riuscivano a capire più cosa c’era lì dentro. Come accedere, come ricordarselo, come maneggiare quel tesoro infinito di conoscenza? Per fortuna, si misero alla ricerca di qualcuno in grado di garantire l’ordine, l’accesso e la conservazione (purtroppo non fisica) di tutti quei dati. Quel qualcuno era un tale Demetrio di Falero, il primo bibliotecario della storia (aveva lavorato già alla collezione di Aristotele che da solo possedeva più di 200 trattati), colui che capì per primo che non basta accumulare sapere, bisogna soprattutto organizzarlo, classificarlo, averlo a portata di mano e di testa per poterlo controllare e interpretare. Fece una brutta fine per via delle solite congiure di palazzo, ma contribuì come pochi a conservare la memoria del mondo.
Oggi ci manca il nostro Demetrio. La gestione europea e americana della crisi del Covid 19 si sta dimostrando disastrosa, a tutti i livelli. Assistiamo interdetti ad una emorragia d’informazione, anche contraddittoria, fatta di alcune opinioni scientifiche e altre che vorrebbero esserlo, di teorie e contro teorie, teoremi negazionisti e fautori della cospirazione, di lobby che rappresentano e difendono interessi più o meno misteriosi......
di Maite Carpio
La costruzione della Biblioteca di Alessandria fu nell’antichità l’evento che meglio rispecchiò all’epoca il fatto che il mondo stava cambiando (anche allora). La visione di un giovane megalomane come Alessandro e gli sforzi immani del Re Tolomeo per reperire i papiri, le pergamene e i manoscritti che si trovavano sparsi in giro per il mondo, permisero all’umanità di avere tra le mani un concentrato di sapere come mai si era visto prima. Una grande epopea guidata dall’ossessione di raccogliere in un solo luogo tutta la conoscenza del mondo. Ci riuscirono, ma a un certo punto, i documenti accumulati erano così tanti che si posero la domanda: che fare con tutta questa informazione?
Semplicemente non riuscivano a capire più cosa c’era lì dentro. Come accedere, come ricordarselo, come maneggiare quel tesoro infinito di conoscenza? Per fortuna, si misero alla ricerca di qualcuno in grado di garantire l’ordine, l’accesso e la conservazione (purtroppo non fisica) di tutti quei dati. Quel qualcuno era un tale Demetrio di Falero, il primo bibliotecario della storia (aveva lavorato già alla collezione di Aristotele che da solo possedeva più di 200 trattati), colui che capì per primo che non basta accumulare sapere, bisogna soprattutto organizzarlo, classificarlo, averlo a portata di mano e di testa per poterlo controllare e interpretare. Fece una brutta fine per via delle solite congiure di palazzo, ma contribuì come pochi a conservare la memoria del mondo.
Oggi ci manca il nostro Demetrio. La gestione europea e americana della crisi del Covid 19 si sta dimostrando disastrosa, a tutti i livelli. Assistiamo interdetti ad una emorragia d’informazione, anche contraddittoria, fatta di alcune opinioni scientifiche e altre che vorrebbero esserlo, di teorie e contro teorie, teoremi negazionisti e fautori della cospirazione, di lobby che rappresentano e difendono interessi più o meno misteriosi... insomma, tutti che si scontrano gli uni contro gli altri. C’è una crisi sanitaria, una vera pandemia, il nostro mondo è stato rovesciato dalla presenza di un virus deleterio e noi abbiamo a che fare con un problema ben preciso: come gestire l’informazione, come differenziare quello che conta ed è strategico da quello che non serve. Dovremmo domandarci cosa i nostri governi stanno facendo (o non facendo) di così sbagliato per aver provocato la dilagante impressione tra la pubblica opinione che, ormai, la situazione “ci è sfuggita di mano”. Non c’è un punto di vista che guarda dall’esterno su tutto questo caos, capace come Demetrio di stabilire un sistema per provare a dargli un ordine. Nel nostro sapere frammentato per via della specializzazione, non c’è nessuno che abbia in testa il quadro generale, qualcuno che ha in mente come funziona la macchina a 360 gradi. Nessuno sa veramente come si comporta questo maledetto virus ma, ancora peggio, abbiamo capito che non c’è un solo leader alla guida che sappia davvero come funzionano i complessi meccanismi che reggono l’intera l’architettura di uno Stato. Demetrio di Falero guardava gli scaffali della sua Biblioteca a Alessandria, ma era consapevole di non sapere bene cosa c’era dentro ognuno di quei papiri (si arrotolavano, non c’era la copertina, nemmeno un titolo, se li aprivi rischiavi di rovinarli tanto era difficile conservarli), aveva bisogno di uno schedario, di un metodo, tanto che fece attaccare su ogni singolo manoscritto un piccolo cartoncino con il titolo, la provenienza e la questione principale della quale trattava, bigliettini che purtroppo cadevano rigorosamente per terra provocando la disperazione di tutti. Nella crisi del Covid-19 abbiamo anche noi un problema con i cartoncini.
Tolomeo II d'Egitto durante la traduzione della Bibbia con i 72 saggi ebrei a Alessandria in un dipinto di Jean-Baptiste de Champaigne.Uno dei grandi pensatori della nostra epoca, l’israeliano Yuval Noah Harari (16 milioni di copie vendute del suo libro "Sapiens", ma ho capito la sua importanza solo quando ho visto due esemplari sul comodino delle mie figlie ventenni... e non li avevo comprati io) scommette sul fatto che per uscire da questa crisi serve una vera cooperazione internazionale tra paesi per lo sviluppo di un possibile vaccino (più lontano di quanto ci dicono) come per l’interscambio della giusta informazione che ci permetta di fermare la trasmissione del contagio nella maniera piu efficace. “Trump, Bolsonaro e altri disinformano quando considerano anti-patriottica la coordinazione globale. Essere patriota vuol dire sostenere un buon sistema sanitario e pagare le tasse”, sosteneva in una intervista al giornale spagnolo El Pais qualche giorno fa. Evitiamo le polemiche politiche ma in effetti la crisi ci ha dimostrato che dobbiamo rinforzare i nostri sistemi sanitari (dove sono le risorse del Mes?) e che la dicotomia che ci propongono tra preservare la salute della popolazione o la tenuta economica del sistema non è altro che una proposta fallace. Non c’è l'una senza l'altra, non c’è da fare una scelta, è demagogico sostenere che per non perdere punti di Pil dobbiamo dimenticarci della salute dei cittadini perché secondaria. L'una e l’altra camminano mano nella mano, anche perché senza una gestione coordinate ed efficace del Covid, il Pil si abbasserebbe lo stesso!
La biblioteca di Alessandria fu il primo progetto universale della nostra Storia. Tutti erano pronti a contribuire a creare un'opera che sentivano più grande di loro stessi. Raccontano che Demetrio propose al re Tolomeo d’incorporare alla collezione i testi della legge ebraica. Il Re ne fu entusiasta, ma purtroppo non c’era più in città qualcuno capace di tradurre quelle righe. Così fu sollecitato il sommo sacerdote di Gerusalemme, Elazar, che felicissimo mandò 72 saggi ebrei all’isola di Faro per dare il proprio contributo. In meno di tre mesi il compito fu risolto. Anche oggi dobbiamo sapere che non ne usciamo da soli, che le lite tra regioni, comuni e governi centrali sono la strada sbagliata. Non ci rimane che fare sistema e tornare a pensare, come Demetrio, all’umanità come se fosse una sola.
"Mindo". Taro Aso, ministro delle Finanze del Giappone (Foto Ansa).Dovremo rivolgere il nostro sguardo più lontano per cercare di capire come hanno fatto le democrazie asiatiche, la Corea del Sud, il Giappone e altri un po’ meno democratici come Hong Kong o Singapore, a controllare i contagi ed evitare i lockdown. Qualche giorno fa i media giapponesi hanno chiesto al ministro dell’economia Taro Aso, perché secondo lui il Giappone è riuscito a gestire la pandemia con più successo di quanto abbia fatto l’Occidente. Aso ha risposto con una sola parola: “mindo”. Solo a sentirlo sono piovute una valanga di critiche perché “mindo” vuol dire “livello delle persone”, sottilmente si riferisce anche al livello culturale. Lo hanno accusato di essere uno sciovinista, quando tutti sentono che occorre propiziare una solidarietà mondiale per uscire dalla pandemia, ma tutto sommato forse Aso ha ragione. Il premio Nobel di medicina giapponese, Shinya Yamanaka, lo ha chiamato “fattore x”, qualcosa difficile da spiegare che c’entra con il livello di civiltà e di consapevolezza collettiva degli abitanti di un paese. In Giappone e Corea del Sud, non c’è il totalitarismo digitale della Cina, ma i cittadini hanno rispettato le regole di comportamento senza bisogno di arrivare alle sanzioni e si sono scaricati tutti, dico tutti, l’app di tracciamento dei contagi Covid e non era obbligatorio. Vincono con uno spiccato senso del “noi”. Il filosofo sudcoreano Byung-Chul Han, che abita e insegna a Berlino da anni, sostiene che “il liberalismo europeo sembra propiziare la decadenza del civismo... il paradosso della pandemia consiste nel fatto che si finisce per avere più libertà se imponiamo volontariamente restrizioni a noi stessi”. È evidente che la crisi sanitaria mette in crisi anche il nostro modello sociale. I governi non si fidano dei cittadini, invece di appellarsi al loro senso di responsabilità, parlano e fanno le leggi senza considerare che di fronte hanno delle persone adulte capaci di intendere e volere. Preferiscono andare avanti a colpi di Dpcm, pensiamo solo al pressappochismo, all’arroganza e al patetico paternalismo dell’ultimo decreto imposto da Giuseppe Conte (ci porterà a un impoverimento generalizzato in tutti i sensi). Da parte loro, i cittadini non si fidano di una classe dirigente confusa, interessata per di più ai propri interessi di carriera e non a quelli collettivi, con una tempistica sbagliata e visioni “mistiche” che la fanno solo allontanare dalla realtà. Invece non è vero che il liberalismo europeo non si possa “adattare”. I discorsi che la cancelliera Angela Merkel ha tenuto negli ultimi anni contro la deriva individualista dei Lander tedeschi, sono una prova, cosi come lo sono le parole della prima ministra della Nuova Zelanda, Jacinta Laurell Arden, che si è rivolta al suo paese parlando della nostra “squadra di cinque milioni”.
Casa Bianca e Marine One. Donald Trump a caccia del secondo mandato (Foto White House).Dall’altra parte del mondo c’è invece il disastro americano che non ha saputo come gestire la pandemia (più di 220.000 morti) e non si è posto nemmeno il problema. Trump è stato un presidente che non ha fatto niente per compattare un paese già profondamente diviso in partenza. Anzi, ha provato a cavalcare lo scisma e le ferite delle disuguaglianze sociali provocate dalla globalizzazione tanto voluta dai democratici. Se il prossimo 3 novembre perderà le elezioni (com’è altamente probabile che sia) sarà sopratutto perché ha sottovaluto l’impatto che la crisi del Covid 19 stava innescando nel suo modello narrativo. Il suo America First, il suo Make America Great Again, non sono come storytelling all’altezza dei nostri tempi. Dopo la batosta che hanno presso i sondaggisti nel 2016 con Hillary Clinton, nessuno osa prendere posizione. Si giocano la reputazione gli esperti dei sondaggi e anche i giornalisti, ma tutto ciò è come l’infedeltà, ti scappa una notte così per caso, ma è quella per cui ti ricorderanno per sempre, non importa se prima e dopo hai fatto il tuo lavoro di buon coniuge.
Il sistema di voto americano è molto complesso, obsoleto e non è affatto rappresentativo (andrebbe cambiato), ma quelli che si occupano di statistiche normalmente indovinano, soprattutto dopo l’ultima scivolata. In ogni modo, vedremo come andrà a finire. Comunque sia, anche se Trump vincesse, ha già perso. È partito molto indietro nei sondaggi e non è mai riuscito a rimontare o ad imporsi a un noiosissimo e pusillanime Joe Biden, il che vuol dire che il suo modello e la sua strategia non sono vincenti. Si è visto nell’ultimo dibattito dove è stato costretto a lasciare perdere la sua solita parodia di se stesso nel tentativo, fallito, di sembrare “piu istituzionale” o almeno un po’ più affidabile. Peccato che si sia paragonato ad Abramo Lincoln (servendo a Biden in vassoio d’argento la miglior battuta della serata). Se vince non potrà tornare ad essere il Trump di prima, la pessima gestione del Covid 19 gli farà perdere le elezioni o vincere con un margine imbarazzante. Invece di interpretare il ruolo del solito strafottente, avrebbe potuto gestire il suo personale contagio (ha avuto delle cure che i normali cittadini americani se le sognano!) per dimostrare un po’ più di comprensione e solidarietà con tutti quelli che si sono ammalati o con tutte le famiglie di chi è morto. Come direbbe Aso, è mancato il "mindo".
Alessandria, la città pensata da Alessandro per essere la sintesi tra l’Oriente e l’Occidente fu distrutta dal fanatismo, dall’intransigenza e dagli assalti sanguinari. La biblioteca fu distrutta e Hypatia (“la più grande”), la sua vestale, fu assassinata brutalmente. Furono necessari sei mesi per bruciare quel tesoro dell’immaginazione e la saggezza umana. Non abbiamo nemmeno noi tutto questo tempo.
PS: ho scoperto un Demetrio (è una lei) dei nostri giorni, ci saranno tanti altri, ma purtroppo io non li conosco, mi riferisco a Barbara K. Wheaton, una signora Americana di 89 anni, che ha passato gli ultimi 50 anni della sua vita a raccogliere ricette culinarie di tutti i tempi e angoli del pianeta con l’intenzione di costruire la storia universale della cucina. La grande sfida non è stata la raccolta, ma come organizzare il prezioso materiale. La tecnologia è stata di grande aiuto ma anche lo spirito che la guidava: “Qualcuno potrebbe imparare qualcosa di nuovo e deliziarsi con tutto questo”.
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assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.