8 Settembre
Cosa non è successo nel Pd
Il caso Renzi. Pd sotto nei sondaggi. Cosa è andato storto nella campagna estiva del segretario? Gentiloni piace al 49 per cento degli italiani, Renzi è al 35 per cento. La sua leadership alla prova del voto in Sicilia
L'estate è finita, è settembre, è tempo di migrare. Verso dove? È la domanda che dovrebbe porsi Matteo Renzi in questo momento. Nessuno sa quale sarà la direzione del Partito democratico nella fase autunno-inverno (quella della campagna elettorale), forse nemmeno il segretario ha le idee chiare, ma una cosa è certa: tutto quello che è stato fatto in estate sul piano della strategia politica non ha funzionato. C'è molto su cui riflettere. Basta leggere il sondaggio Demos impaginato oggi da Repubblica per capire che nel Pd stanno ancora "aspettando Godot" e non si sa neppure chi sia, Godot. Evocare Samuel Beckett non è una civetteria intellettualoide (vade retro), ma la condizione esatta in cui sembra precipitato da mesi il Pd, uno stato d'attesa tradotto in una rappresentazione dell'assurdo. Siamo al tutto e al contrario di tutto. Proviamo a andare con ordine, mettiamo a posto le tessere del mosaico e partiamo dai numeri del sondaggio pubblicato stamattina su Repubblica. Anzi, diamo subito un'occhiata alla prima pagina, perché è nella titolazione che emerge un'assenza: Matteo Renzi.
Parole chiave: Movimento 5Stelle, Pd, Gentiloni, Salvini e Berlusconi. Status: sopra, migliore, stacca. Dov'è Renzi? Non c'è e questo "vuoto" in prima pagina racconta moltissimo sulla strana condizione del partito che esprime il governo: c'è un "caso Renzi" (e un caso Gentiloni) ed è destinato a crescere e alimentare incertezze. Vediamo i numeri di Demos.
Il sondaggio. Il Movimento 5Stelle non ha avuto nessuna flessione, la calda estate del sindaco di Roma, Virginia Raggi, non ha intaccato il partito di Grillo che addirittura guadagna due punti, torna sul podio e stacca il Partito democratico. Tutti i partiti sono sotto il 30 per cento, garanzia di ingovernabilità futura e sindrome spagnola, ma quel che conta ora è la dinamica registrata, la marcia dei grillini e lo...
L'estate è finita, è settembre, è tempo di migrare. Verso dove? È la domanda che dovrebbe porsi Matteo Renzi in questo momento. Nessuno sa quale sarà la direzione del Partito democratico nella fase autunno-inverno (quella della campagna elettorale), forse nemmeno il segretario ha le idee chiare, ma una cosa è certa: tutto quello che è stato fatto in estate sul piano della strategia politica non ha funzionato. C'è molto su cui riflettere. Basta leggere il sondaggio Demos impaginato oggi da Repubblica per capire che nel Pd stanno ancora "aspettando Godot" e non si sa neppure chi sia, Godot. Evocare Samuel Beckett non è una civetteria intellettualoide (vade retro), ma la condizione esatta in cui sembra precipitato da mesi il Pd, uno stato d'attesa tradotto in una rappresentazione dell'assurdo. Siamo al tutto e al contrario di tutto. Proviamo a andare con ordine, mettiamo a posto le tessere del mosaico e partiamo dai numeri del sondaggio pubblicato stamattina su Repubblica. Anzi, diamo subito un'occhiata alla prima pagina, perché è nella titolazione che emerge un'assenza: Matteo Renzi.
Parole chiave: Movimento 5Stelle, Pd, Gentiloni, Salvini e Berlusconi. Status: sopra, migliore, stacca. Dov'è Renzi? Non c'è e questo "vuoto" in prima pagina racconta moltissimo sulla strana condizione del partito che esprime il governo: c'è un "caso Renzi" (e un caso Gentiloni) ed è destinato a crescere e alimentare incertezze. Vediamo i numeri di Demos.
Il sondaggio. Il Movimento 5Stelle non ha avuto nessuna flessione, la calda estate del sindaco di Roma, Virginia Raggi, non ha intaccato il partito di Grillo che addirittura guadagna due punti, torna sul podio e stacca il Partito democratico. Tutti i partiti sono sotto il 30 per cento, garanzia di ingovernabilità futura e sindrome spagnola, ma quel che conta ora è la dinamica registrata, la marcia dei grillini e lo stato di fermo biologico del Pd. Ecco i numeri:
Un distacco di 1.3 punti è colmabile, ma il problema è che il Pd è da settimane fermo al palo e la campagna estiva avrebbe dovuto produrre qualche movimento significativo che non c'è. Il problema del significato e del significante in questa fase è delicatissimo e il "caso Renzi" è una sorta di scissione del segretario dal partito e soprattutto dal governo di cui Gentiloni è la massima espressione. Vediamoli in sequenza, il segretario e il presidente del Consiglio.
Il segretario. La sua estate è stata concentrata sulla presentazione del libro e una serie di tweet a commento di notizie economiche, più alcuni messaggi surreali dalla spiaggia. La timeline Twitter di Renzi ci dice molto sui suoi movimenti, poco in realtà sul dove vuole arrivare. Partiamo da luglio: il 2 luglio Matteo twitta su Vasco Rossi a Modena, musica; il 3 luglio in stile veltroniano dedica un messaggio alla scomparsa di Paolo Villaggio e poi dà un po' di numeri sulle pensioni (punta su questo nella prossima legge di stabilità) e varie ed eventuali spese; il 5 luglio alle ore 08:21 compare sulla timeline la foto di sei caffè e quello che poi sarà il tormentone estivo, il suo libro:
Il 6 luglio Renzi dice la sua sulla crisi dei migranti, cosa che regolarmente non accadrà: "Tagliamo finanziamento a Paesi che non rispettano accordi su migranti Loro chiudono i porti europei? Noi blocchiamo i fondi europei. #avanti". E ci risiamo con il titolo del libro. Il 7 luglio scoppia la polemica su "aiutiamoli a casa loro" e scrive, si spiega, ribadisce; 8 luglio, ritwitta un messaggio del dipartito Tommaso Nannicini, già economista a Palazzo Chigi e ora non più; il 9 luglio è il giorno dell'esplosione dell'ego e della sacra rappresentazione del libro più anticipato e meno recensito della storia editoriale d'Italia (e siamo sempre là, il libro è il messaggio, senza McLuhan):
Il 9 luglio secondo tweet sulle anticipazioni del libro; il 10 luglio attualissima polemica sul nazifascismo con il Movimento 5Stelle; il 10 luglio ritwitta un Gentiloni che parla di Falcone; l'11 luglio è la volta del taglio delle tasse; il 12 luglio promozione del libro alla radio (RTL); il 12 luglio difesa di Emanuele Fiano (sempre nazifascismo); il giorno dopo Renzi sale in bicicletta e festeggia Fabio Aru; il 15 luglio aridaje con Avanti; il 16 luglio il retweet tocca a Maria Elena Boschi; i due vanno proprio d'accordo perché la cosa si ripete il 18 luglio; il 20 luglio è la volta della questione Bagnoli (una puntata al Sud ci vuole); il 21 luglio non si può trascurare l'azione politica di Luca Lotti al palazzetto dello Sport di Collesalvetti; il 24 luglio Renzi torna all'opera autobiografica e il retweet è per Fanpage che decritta nientemeno che "il significato delle citazioni del suo libro"; il 25 luglio commenta i dati Istat e parla di austerity (che non c'è più da tempo e si vede, occhio al debito pubblico); lo stesso giorno altro fondamentale passo di Luca Lotti immortalato mentre firma il bando "Sport e periferie"; il 26 luglio Renzi festeggia Nicole Orlando; quello del segretario è un giorno dedicato allo sport ed ecco il commento sull'impresa di Federica Pellegrini; ma c'è Matteo Richetti che ha inseguito con successo i grillini sui vitalizi e dunque, un tweet anche per lui, doveroso; il 28 luglio passa la legge sui vaccini + altro tweet sulle aggressioni a tre deputati del Pd da parte degli anti-vax; il 31 luglio entra nella timeline renziana il fantasma di Sandro Gozi, ma è di nuovo un bel giorno anche per Maria Elena Boschi; il 31 luglio Renzi si evolve in cinematografaro con una profonda riflessione sulla celluloide e gli androidi:
"Ho visto cose che voi umani..." e così si passa al 2 agosto, stilettata ai grillini sulle Olimpiadi 2024 a Parigi; il 2 agosto ricompare anche Luca Lotti; il 3 agosto pienone di folla e libro (rieccolo); il 4 agosto Certaldo, Fucecchio e Pistoia e mi raccomando sempre #Avanti; il 7 agosto va in timeline Maria Elena Boschi e il CIPE (in coabitazione con Luca Lotti); l'8 agosto è storia, Marcinelle; il 9 agosto c'è una svolta programmatica di notevole impatto sugli elettori: "Stop alle polemiche e buone vacanze a tutti, amici"; 11 agosto, foto di Firenze (mancava); il 12 agosto è il giorno chiave, manifesto ideologico da lasciare ai posteri: "Passare dal "Babbo, mi fai la pista per le biglie?" al "Babbo, mi dai il segnale Wi-Fi?". Segni di invecchiamento in #spiaggia"; il 16 agosto si coglie in pieno la svolta epocale in corso, tornano i gufi: "I dati #Istat di oggi smentiscono i gufi. Ma non basta dire che i #millegiorni hanno rimesso in moto l'Italia: ora bisogna andare #avanti (i millegiorni, non il buon Gentiloni); Gentiloni? eccolo il 17 agosto, retwittato sulla strage di Barcellona; il 17 agosto Renzi fa un passaggio fuori da Firenze e rilancia Ada Colau, sindaco di Barcellona; il 18 agosto fase retorica su Barcellona; il 22 agosto, capitolo disastri naturali, terremoto a Ischia; il 26 agosto, scomparsa di Don Paolo, foto di Renzi giovanissimo su Instagram; il 30 agosto dati Istat e "il tempo è galantuomo"; il 31 agosto strambata decisa, virata semantica a destra con rotta verso l'isola di Berlusconi:
Stesso giorno, video-tweet con intervista al Tg1 sul Jobs Act; il 1° settembre è tutto delle ragazze del volley; il 3 settembre retweet per Stefano Bonaccini su stupri e immigrazione; il 3 settembre è sempre il libro, Avanti e "tanta gente" da "Ravenna a Pesaro, da Crema a Lodi"; il 4 settembre arresto degli stupratori e lode alle donne della polizia; il 4 settembre Renzi rilancia Gentiloni sulla Corea del Nord, uno sguardo veloce sul mondo ci voleva; il 6 settembre è a Medea con i padri trinitari; il 7 fase Vaccini & Scienza; venti ore fa: torna l'ideuzza irrealizzata: "Dopo sentenza di ieri, i Paesi #Ue che non accolgono #migranti siano sanzionati. Se non accolgono, #Italia blocchi i fondi prossimo Bilancio". Stop.
Questi sono gli ultimi due mesi di Renzi Commander in Tweet. Non diverge da quello che fanno gli altri, Salvini fa grigliate di salsicce a petto nudo, Di Maio va a Monza e controlla i biglietti dei paganti (era steward allo stadio a Napoli, conosce la materia), quindi nessuna sorpresa, è nella media del sottovuoto estivo. Risultato? Il Pd è fermo al palo, sta sotto il trenta per cento e l'unico personaggio politico dei democratici che ha consenso nel paese sembra essere Paolo Gentiloni. E veniamo a lui, sor Paolo.
Gentiloni. Lo chiamano "er moviola", ha modi felpati, cardinalizi, un nobile lignaggio, parla quando serve, non ha slide nella faretra, è di una calma che induce quasi torpore. Il suo essere narcotizzante però piace agli italiani, li rassicura, li mette a loro agio, non ricorda loro che forse c'è qualcosa da fare per rimettere in sesto la baracca, ci pensa lui, Gentiloni di nome e di fatto. Tutto questo si traduce in fiducia. Secondo i dati di Demos pubblicati da Repubblica il presidente del Consiglio oggi ha la fiducia del 49 per cento degli italiani, mentre Renzi è al 35 per cento. E il nuovo fenomeno, Marco Minniti? Veniamo a lui.
Minnitiland. La svolta law and order del Partito democratico porta la firma di Marco Minniti. La rivoluzione copernicana dei democratici nel dibattito pubblico sull'immigrazione avrebbe dovuto dare i suoi frutti, per ora non si sono visti. Gli sbarchi sono crollati, ma i voti del Pd non sono schizzati alle stelle. Si vedranno domani? Non lo sappiamo, leggere i fondi di caffè è arte sconosciuta al titolare di List. Qualcuno ha agitato la fialetta con la pozione magica: Minniti candidato a Palazzo Chigi. Non sembra aria, Minniti secondo Demos è al 32 per cento, ma il 22 per cento degli italiani non lo conosce. Il marketing politico può fare molto, ma non c'è tempo per costruire oltre a un politico a tutto tondo (Minniti è oggi percepito come uomo d'ordine non come leader di governo) anche una personalità riconosciuta e riconoscibile da tutti gli italiani. Previsioni?
Stiamo nel campo del possibile, l'analisi politica, e questa dice una sola cosa chiara: il Pd ha perso forza d'attrazione a sinistra, non può coprire il campo del Movimento 5Stelle (c'è già l'originale) e non ha speranze di magnetizzare qualche voto a destra dove Salvini e Berlusconi non fanno coalizione ma coprono l'area di quell'offerta politica. Il Pd non riesce né a fare coalizione (vedere alla voce Sicilia, come ultimo caso) né a prendere voti dagli altri. Grande dilemma in corso. Vale la domanda di Lenin: che fare? Ma Lenin non c'è e la Rivoluzione d'ottobre ha "esaurito la spinta propulsiva" (rileggere Berlinguer, nel caso) da quel dì. I numeri, quelli sui quali in ogni caso occorre guardare con prudenza, dicono che il Pd oggi ha una sola vera carta valida per la premiership di domani: Gentiloni. Oggi è questo, domani non si sa. Si riprende Renzi? Vedremo. Intanto il caso c'è.
Questo è il "caso Renzi", quello di un grande lottatore politico (tenacia pari a quella di Berlusconi) che ha perso (in politica vale sempre il "per ora") capacità di produrre immaginario nella maggioranza degli elettori italiani. La sconfitta del referendum non era il passaggio di una cometa lontana che svanisce, ma un asteroide (ok, Buondì Motta docet) che ha lasciato il segno. Serviva un periodo di decantazione di Renzi, ma non è all'ordine del giorno. Luigi Zanda, navigato politico che non usa mai le parole a caso, l'altro ieri alla Festa dell'Unità è stato chiaro: il candidato premier è Renzi e Gentiloni verrà utilizzato nella campagna elettorale. Utilizzato.
Il botto in Sicilia. In questo scenario, l'attesa è per il voto in Sicilia. Sul taccuino del titolare di List ci sono le note di cronaca e le opinioni di molte fonti. Che dicono? Vince il centrodestra, il Pd va malissimo e il Movimento 5Stelle prende voti ma meno di quanto immagini oggi. Andrà così? Non lo sappiamo, una cosa è certa: il centrodestra ha ritrovato l'unità, la sinistra è spaccata e i Cinque Stelle ballano da soli. In queste condizioni, il favorito è per forza il centrodestra. Effetto doppio e opposto: se Berlusconi vince in Sicilia, si apre una fase elettorale con il vento in poppa; se il Pd perde, si apre la seduta di autocoscienza permanente a sinistra, la crisi diventa un fattore di instabilità e Renzi rischia di perdere tutto, il voto e la segreteria. La Sicilia è sempre stata il centro della vittoria e della sconfitta. Ricordate il famoso cappotto del 2001? Ecco, proprio quello: 61 collegi al centrodestra su 61.
Che si fa? Lasciamo l'Italia (poi ci torniamo) e andiamo in Corea del Nord. Che sta facendo Kim? Forse sta scaldando i motori di un missile.
01
Il missile del 9 settembre (forse)
Domani la Corea del Nord celebra il 64esimo anno della fondazione del regime. L'uso della casa di solito è di festeggiare l'evento con il lancio di un razzo. Secondo il governo della Corea del Sud i preparativi sono in corso. A Seul si stanno attrezzando e ieri è stato completato lo schieramento di altri quattro sistemi anti-missile Thaad. Ci sono state proteste e scontri con i residenti di Sengiou (sopra, nella foto Ansa, l'arrivo dei camion con l'arsenale) ma la decisione era stata presa da Trump e Moon durante una telefonata l'altro ieri. Se Kim spara, la Corea del Sud risponde. Non è detto che il regime voglia provocare ancora, ma gli azzardi di Kim ormai sono tantissimi e la sua propensione al rischio senza pari.
L'intelligence americana ha fallito tutte le previsioni sulle armi di Kim, la Corea del Nord per loro è un vero e proprio buco nero. E a Langley hanno realizzato che il pericolo non è più solo il frutto dell'analisi, ma è concreto. Durante un intervento pubblico, il nuovo direttore della Cia, Mike Pompeo, aveva lanciato l'allarme sull'escalation e i rischi del nuovo scenario nella penisola coreana.
La novità del lancio programmato da Kim potrebbe essere quella chiamata "ordinary angle", cioè un lancio fatto con le coordinate di volo e assetto tipiche per colpire un obiettivo. Ora il dilemma è solo uno: se Kim spara il razzo domani, gli Stati Uniti e gli alleati cosa fanno? Speriamo di non doverlo scoprire né domani né mai.
Cosa facciamo? Una visita al dipartimento disastri naturali, nel Centro America sta succedendo di tutto. Allacciate le cinture. E seguite il titolare di List.
02
Terremoti e uragani
In Messico un terremoto dell'ottavo grado al largo della costa del Chiapas ha fatto tremare il paese: quindici morti, paura, allarme tsunami rientrato. È il sisma più grande degli ultimi cent'anni. Su Cnn Mexico potete seguire l'aggiornamento.
Nel frattempo, dall'altra parte, l'uragano Irma sta arrivando in Florida, finora ha devastato tutto quello che ha incontrato. L'acqua del mare è caldissima. Guardate questo grafico fornito dalla Nasa.
Che fare? Niente, mettersi al riparo e aspettare. L'uomo è piccolo, la natura è grande. Per chi ci crede, fare anche gli scongiuri. Michele Magno ha un pezzo sulla materia, più utile che mai (per chi crede, sia chiaro). Benedetto Croce diceva: "Non ci credo, però...". Andiamo a Napoli, capitale mondiale della scaramanzia.
03
Napoli, capitale mondiale della scaramanzia
di Michele Magno
Ha diviso la città e la sua stessa famiglia 'O Corno, l'ultima trovata pirotecnica del sindaco Luigi de Magistris.Si tratta del "progetto, di elevato impatto visivo ed architettonico, relativo all'installazione [alla rotonda Diaz di via Caracciolo] di un corno di ferro di 60 metri di altezza e 30 metri di base di colore rosso [per dare] risalto alle tradizioni popolari" partenopee, si legge nel bando comunale. Il monumento dovrebbe essere l'attrazione centrale di un "percorso della buona sorte", composto da “12 corni, dell'altezza di 270 cm, realizzati in vetroresina e decorati da 12 artisti locali". Tutto ciò, naturalmente, per valorizzare Napoli come "capitale mondiale della scaramanzia".
In effetti, se è vero che tutti gli italiani condividono un patrimonio comune di superstizioni, da quella sul ferro di cavallo ai fantasmi, ce n'è una esportata inconfondibilmente in tutta la penisola da Napoli. Si tratta della jettatura. Secondo l'eminente antropologo Alfonso M. Di Nola, per jettatura si deve intendere l'influenza nefasta esercitata da uomini -ma anche da oggetti e animali- su altri uomini, intenzionalmente o involontariamente. Il suo discredito è legato a un presunto potere speciale dell'occhio, capace di sprigionare un influsso distruttivo, ossia quel "gettare il male" da cui deriva il termine (Jettatura, in L'identità degli italiani, a cura di Giorgio Calcagno, Laterza, 1998). In verità, nelle culture popolari domestiche lo jettatore non opera soltanto attraverso lo sguardo, il cosiddetto "occhio secco" dei dialetti meridionali, ma anche attraverso un insieme di segni distintivi che formano uno stereotipo da aggiungere ai celebri Caratteri di Jean de La Bruyère (1688): il vestire di nero, come nel lutto, il portare occhiali scuri che nascondono gli occhi, apparire magro e allampanato col volto triste e rassegnato, parlare con voce querula, fare discorsi sulle sventure personali o di persone conosciute. È il personaggio, per capirci, immortalato da uno straordinario Totò nel film "Questa è la vita" (1954).
Le radici storiche del fenomeno sono remote, almeno quanto la condanna dello sguardo geloso del bene altrui. Gli antichi lo chiamavano "invidia", che etimologicamente significa "guardare contro", proprio come il termine ebraico "qinah". Assai diffusa anche nel Medioevo, nel Settecento napoletano l'angoscia da jettatura assume forme parossistiche. "Perché mai -si domandava Benedetto Croce- si parlò e si scrisse tanto della jettatura, a segno che questa parola [...] diventò nota anche ai forestieri, come si vede nei libri di Dumas e Gautier?" (Quaderni della Critica, 1945). In questa moda dilagante il filosofo scorgeva un intimo piacere, un gusto perverso di certa umanità nel voler trovare argomenti di conversazione poco impegnativi su cui ridere e spettegolare. Non si creda quindi - ammoniva- che la jettatura sia un tema restaurato dalla bassa plebe, ma piuttosto "dalle smorfiette delle vezzose dame, che davano o trasmettevano il tono del prescelto modo di artificiale aborrimento".
A sostegno della sua tesi, Croce -seguace del "non ci credo, però...."- menzionava come esempio la celebre Cicalata di Nicola Valletta (1787), l'illustre erudito e giureconsulto napoletano che nutriva un timore reverenziale per l'occhio perverso. Alberto Consiglio, che nel 1961 ha riedito il testo, ricorda come lo descrive Stendhal dopo una visita nel suo alloggio: "Ho trovato nella camera uno smisurato corno che può avere dieci piedi di altezza. Spunta dal pavimento come un chiodo. Suppongo che sia fatto con tre o quattro corna di bue. È un parafulmine contro la jettatura (la malasorte che un maligno può gettare su di voi con uno sguardo)". Come accennava di sfuggita Croce, la figura dello jettatore ispira ben quattro capitoli del Corricolo di Alexandre Dumas padre, una raccolta di racconti pubblicata intorno al 1841. Il protagonista, indicato sempre e soltanto come il Principe di ***, era il più famoso menagramo del suo tempo: nacque e la madre perì di parto; provocò la rovina del padre, ambasciatore del Borbone alla corte di Toscana; fece morire di apoplessia un alfiere durante la guerra contro i francesi; agitò la bandiera borbonica al grido di "Viva il Re!" e la guerra fu persa; una sua presenza al San Carlo coincise con l'incendio del teatro.
Dumas aveva saccheggiato senza scrupoli le informazioni fornitegli da Pier Angelo Fiorentino, un esule napoletano in Francia. Ma chi era l'innominato (e l'innominabile)? Si deve alle ricerche d'archivio di uno stretto collaboratore di Croce, Fausto Nicolini, il disvelamento del mistero. Il Principe di *** si chiamava Cesare della Valle, duca di Ventignano, colto letterato e gran viveur, nato a Napoli nel 1766 e morto a novantaquattro anni. Si deve invece a Giuliano Capecelatro una sua dotta e divertente biografia, dal godibile stile romanzesco e dal tono ironico e scherzoso (Le corna del duca, il Saggiatore, 2015).
Sappiamo così che il vituperato aristocratico era un secondogenito. Allora a Napoli vigeva l'istituto del maggiorasco, che assegnava titoli e ricchezze solo al primo figlio. Anche il fratello maggiore aveva un nome altisonante, Ercole. Cesare era perciò destinato alla carriera ecclesiastica. L'abito talare, però, gli andava stretto. Peccatore irredimibile, non si sarebbe mai adattato a un'esistenza piena di rinunce. Ma la fortuna sarà dalla sua parte. Aveva trentatrè primavere quando evita i voti, grazie all'odiata "accolta di intellettuali depravati e di donne prive di pudore" che avevano instaurato la Repubblica Napoletana. Prima di fuggire a Palermo, infatti, il re Ferdinando IV aveva emesso un'ordinanza che aboliva le comunità religiose.
Scongiurata l'epidemia giacobina, dopo la morte del fratello il duca agli albori dell'Ottocento diventa l'unico erede di un nobile casato e di proprietà del valore di due milioni di ducati: una cifra da far girare la testa ai sudditi dei Borboni. Proprio all'inizio del nuovo secolo il cuore blasonato della città aveva ripreso a pulsare, nei salotti e nelle serate mondane ravvivate da tornei di danza e puntate ai tavoli di baccarat. La marchesa Ottavia del Pero ne era un'animatrice infaticabile. La nobildonna amava considerarsi uno spirito volterriano. Disquisiva di Rousseau e Montesquieu, di spirito delle leggi e diritti dell'uomo. Non conosceva il duca di Ventignano di persona, ma le dicerie sul suo conto le avevano sempre strappato un sorriso di sufficienza. Si era quindi ripromessa di inserire in una lista di invitati il "fenicottero zoppo", come veniva soprannominato per la sua andatura goffa. Carattere forte e beffardo, la marchesa aveva accettato una scommessa. Se un qualsiasi incidente avesse turbato la festa, di cui l'ospite fosse stato con ogni evidenza il responsabile, la cancellata della villa sarebbe stata adornata con un corno bronzeo ben visibile anche da lontano. Con una punta di perfidia intellettuale, aveva però preteso in cambio, se tutto fosse filato liscio, che i denigratori del Ventignano leggessero e commentassero con lei il Dizionario filosofico di Voltaire.
Nel giorno tanto atteso, un valletto annuncia l'entrata del duca nel salone tra il brusio dei presenti. I ballerini si ritirano di corsa nel giardino. Cesare aveva appena mosso due passi, quando un domestico, che con profondi inchini porgeva sorbetti, coviglie, biancomangiare (un dolce di pasta molle spolverata di cacao), inciampa nel lembo di un tappeto e sparpaglia sul pavimento le meraviglie della pasticceria del regno. La padrona di casa non si lascia scoraggiare dall'accaduto, che riteneva affatto fortuito. Decide di riagganciare il "fenicottero zoppo". Lo trova nel parco, alle prese con l'ultimo boccone di biancomangiare. Con voce vellutata gli sussurra: "Non vorrei che vi steste annoiando". Ventignano irisponde serafico: "Per nulla, signora marchesa. È una festa magnifica e la notte è incantevole".
Fu un attimo. Dal mare comincia a spirare un vento gelido. Scoppia un tuono terrificante. Tonnellate di pioggia si abbattono sugli ospiti che sostavano tra i boschetti colmi di fontane, pagode, chioschi per i musicanti, statue di satiri, ninfe e pescioni mitologici. I potenziali naufraghi riescono a mettersi in salvo nel salone. La marchesa adesso è sconcertata, ma i "philosophes" l'avevano educata a non curarsi dei pregiudizi del volgo. Purtroppo per lei, Cesare stava ammirando il monumentale lampadario che rischiarava ogni angolo del salone. Era stato ordinato in Inghilterra, ed era tanto pregiato che perfino il re di Prussia ne aveva commissionato uno gemello. "Oh marchesa - esclama Cesare rivolgendosi alla del Pero, che intanto si era ricomposta in uno splendido abito color verde ramarro- questo lampadario è qualcosa di unico".
Non aveva ancora terminato la frase che si ode un fragore assordante, seguito da grida di panico e da un fuggi fuggi generale. La preziosissima lumiera era piombata a terra in una raffica di cristalli che schizzavano da ogni parte come proiettili, perforando mobili e vestiti. Mentre una schiera di domestici provvedeva a ripulire il salone, svuotandolo delle pregiate macerie, Cesare gironzolava cercando di rendersi utile, anche se non si spiegava il motivo di quel pandemonio. Per lui la festa poteva tranquillamente continuare. Come un segugio, si mette a caccia della marchesa per offrirle i suoi servigi. Ma la dama si era eclissata. Qualche giorno dopo, la marchesa esce dalla sua volontaria prigione. Si guardava attorno, con il viso ancora impiastrato di lacrime, cipria, creme. L'indomani in un battibaleno un artigiano forgia un mirabile corno di bronzo, saldato alla cancellata della villa in una cornice di foglie d'alloro dello stesso metallo. Il busto di Voltaire sparisce tra le cianfrusaglie di un rigattiere. Alla prima uscita dopo la sciagurata serata, Ottavia del Pero sfoggiava al collo un vermiglio corno di corallo.
***
Bravo il Magno, filosofa, racconta aneddoti, si diverte, prende sottilmente in giro. Ma voi ci credete? Esauriti i cornetti (gelato), andiamo a vedere cosa c'è sul taccuino del titolare di List per oggi.
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Il Codice privacy e il Regolamento privacy conferiscono agli Utenti l’esercizio di specifici diritti.
Gli Utenti in qualsiasi momento potranno esercitare i diritti di cui all’art. 7 del Codice privacy e s.m.i. e di cui agli art. 15, 16, 17, 18, 20 e 21 del Regolamento privacy, inviando una comunicazione scritta ai recapiti del Titolare di cui al precedente paragrafo 1 e, per l’effetto, ottenere:
- la conferma dell'esistenza o meno dei dati personali degli Utenti con indicazione della relativa origine, verificarne l’esattezza o richiederne l'aggiornamento, la rettifica, l'integrazione;
- l’accesso, la rettifica, la cancellazione dei dati personali o la limitazione del trattamento;
- la cancellazione, trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati personali trattati in violazione di legge.
Gli Utenti, inoltre, potranno opporsi al trattamento dei dati personali che li riguardano.
- Aggiornamenti
La Privacy policy del Sito potrà essere soggetta a periodici aggiornamenti.
Termini e condizioni di vendita dei servizi di abbonamento
I presenti termini d'uso disciplinano la fornitura digitale del servizio in abbonamento (di seguito,
il"Servizio" o
l'"Abbonamento") a List nelle diverse formule di volta in volta disponibili. Il Servizio è fornito da List
S.r.l., con
sede in Via Ferdinando di Savoia, 3 - 00196 Roma P. IVA 14403801005, iscritta al registro delle imprese di
Roma, numero
di iscrizione RM/1518421 (di seguito, il "Fornitore").
Il Servizio è rivolto esclusivamente a utenti maggiorenni. (di seguito, l'"Utente" o gli "Utenti").
List è il servizio digitale che fornisce agli Utenti contenuti editoriali, giornalistici e informativi di
qualità;
maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.