1 Luglio

Cosa pensa il generale De Gaulle di questa Europa

La destra gollista si interroga sulla sovranità, il manifesto di Oser la France apre il dibattito. Che cosa avrebbe detto "le General" di fronte al caos di Bruxelles? Marco Gervasoni ha raccolto per List una sua testimonianza (im)possibile di Charles de Gaulle.

di Marco Gervasoni

«Dobbiamo osare un’altra Europa, un’Europa delle nazioni sovrane, un’Europa che non sia l’avvenire della Francia, né la sua sostituzione, ma un compimento utile alla sua grandezza ». Era da anni che all’interno dei neogollisti non udivamo una voce così chiara, di critica al cul de sac in cui si è cacciata l’Unione europea. Almeno dai tempi del mai troppo compianto Philippe Séguin, il leader dei giovani turchi neogollisti degli anni Ottanta, lo sfidante di Mitterrand nel 1992 durante la campagna referendaria sul trattato di Maastricht, e poi presidente dell’Assemblée Nationale. Una battaglia persa di poco, ma che contribuì ad isolare Séguin nel suo partito, ormai avvinto all’europeismo chirachiano, per il quale l’Eliseo valeva bene la messa di Bruxelles. Abbandonata la vita politica, Séguin divenne presidente della Corte dei conti e morì nel 2010, a 63 anni. Un profeta, per certi versi: si legga la sua eccellente biografia di Arnaud Teyssier uscita lo scorso anno per Perrin. 

Anche se i promotori di Oser la France sono quasi tutti nati tra la fine degli anni Settanta e gli anni Ottanta, sono figli politici di Séguin. Ottima perciò l’idea di «List» di tradurre il loro documento  e di pubblicare un commento di Lorenzo Castellani, che ci spiega chi siano i promotori. Certo, per il momento la loro non è la linea di tutti i Républicains, ma il 30 giugno, a Mentone, nel Consiglio nazionale dedicato all’Europea, il presidente, Laurent Wauquiez, ha ripreso non poco questi temi. Dietro tutti loro si profila però l’ombra di un gigante (e non solo per il suo metro e novantasei di altezza), anzi del gigante del Novecento francese: ovvio, le General. Una referenza obbligata in Francia, tutti lo citano, tutti si collocano o vorrebbero farlo sulla sua strada. Ma sull’Europa, chi...


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