3 Settembre
Crisi e risposta rapida
Lo shock americano e la reazione dell'Europa. Pandemia, cambiamento climatico e strategia militare stanno distruggendo e creando le vecchie e nuove leadership. La variante Delta incrina la fiducia negli Stati Uniti. In Italia Draghi apre al vaccino obbligatorio. In Giappone il premier Suga verso le dimissioni. Angela Merkel torna sui luoghi delle inondazioni
Che succede? È in corso una forte ripresa economica, ma le sue basi sono ancora fragili a causa dell'ondata di coronavirus e dei "buchi" nelle campagne di vaccinazione. Le preoccupazioni più forti sono negli Stati Uniti, dove dopo una partenza a razzo, le immunizzazioni hanno rallentato. L'amministrazione Biden è in un limbo, i problemi politici si sommano all'incertezza sull'immunizzazione, il settore dei servizi potrebbe avere un forte calo in autunno. Le Borse continuano a scommettere sul futuro, pensano che il momento d'impasse sarà superato, al netto della situazione di profondo malessere in cui è piombata la Casa Bianca.
Mario Draghi e Emmanuel Macron ieri sera a Marsiglia (Foto Ansa).Sono tensioni che potrebbero avere un impatto forte anche sulla ripresa europea e questo scenario instabile spiega anche la linea politica molto netta che ieri Draghi ha illustrato in conferenza stampa a Palazzo Chigi. I guai degli altri (leggere soprattutto alla voce America) non devono ricadere su di noi, non solo sull'Italia, ma l'intera Europa. La cena di ieri sera a Marsiglia tra il Presidente Emmanuel Macron e Draghi (quattro ore di faccia a faccia) è un altro passaggio verso la costruzione di un sistema politico europeo più autonomo, a cominciare dalla Difesa. Il ritiro disastroso degli Stati Uniti dall'Afghanistan ha scosso tutti i leader, non c'è più alcun dubbio sulla necessità di avere una forza militare indipendente dall'America. Per l'Europa a Kabul è suonato il gong.
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A questo scenario di ferro e fuoco, dobbiamo aggiungere il cambiamento climatico. Acqua, aria, terra, fuoco. Alla fine si torna sempre ai quattro elementi. E tutto è concatenato. Vediamo perché, seguite il titolare di List.
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Dopo Kabul. L'Europa corre in Difesa
Un esercito autonomo, una forza di intervento rapido sganciata dalla dipendenza americana. Secondo il Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, non...
Che succede? È in corso una forte ripresa economica, ma le sue basi sono ancora fragili a causa dell'ondata di coronavirus e dei "buchi" nelle campagne di vaccinazione. Le preoccupazioni più forti sono negli Stati Uniti, dove dopo una partenza a razzo, le immunizzazioni hanno rallentato. L'amministrazione Biden è in un limbo, i problemi politici si sommano all'incertezza sull'immunizzazione, il settore dei servizi potrebbe avere un forte calo in autunno. Le Borse continuano a scommettere sul futuro, pensano che il momento d'impasse sarà superato, al netto della situazione di profondo malessere in cui è piombata la Casa Bianca.
Mario Draghi e Emmanuel Macron ieri sera a Marsiglia (Foto Ansa).Sono tensioni che potrebbero avere un impatto forte anche sulla ripresa europea e questo scenario instabile spiega anche la linea politica molto netta che ieri Draghi ha illustrato in conferenza stampa a Palazzo Chigi. I guai degli altri (leggere soprattutto alla voce America) non devono ricadere su di noi, non solo sull'Italia, ma l'intera Europa. La cena di ieri sera a Marsiglia tra il Presidente Emmanuel Macron e Draghi (quattro ore di faccia a faccia) è un altro passaggio verso la costruzione di un sistema politico europeo più autonomo, a cominciare dalla Difesa. Il ritiro disastroso degli Stati Uniti dall'Afghanistan ha scosso tutti i leader, non c'è più alcun dubbio sulla necessità di avere una forza militare indipendente dall'America. Per l'Europa a Kabul è suonato il gong.
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A questo scenario di ferro e fuoco, dobbiamo aggiungere il cambiamento climatico. Acqua, aria, terra, fuoco. Alla fine si torna sempre ai quattro elementi. E tutto è concatenato. Vediamo perché, seguite il titolare di List.
01
Dopo Kabul. L'Europa corre in Difesa
Un esercito autonomo, una forza di intervento rapido sganciata dalla dipendenza americana. Secondo il Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, non si può più attendere di fronte al "tragico bilancio della duplice missione in Afghanistan". Nessuno si fida più degli americani: "Eravamo andati per sconfiggere il terrorismo e costruire uno Stato democratico, gli ultimi venti giorni hanno dimostrato che non siamo riusciti in nessuna delle due. Siamo andati in Afghanistan con i nostri alleati americani. Ne usciamo con loro. Ma le implicazioni di questa nuova situazione non sono identiche per gli Stati Uniti e per l'Europa, motivo per cui quest'ultima dovra' presto fare scelte in linea con i propri interessi strategici". Parole che sono sintonizzate sulle frasi pronunciate da Josep Borrell, Alto rappresentante dell'Unione per la politica estera: "Biden è il terzo presidente Usa di fila ad avvertirci che gli Stati Uniti si stanno disinteressando dei conflitti globali" e "che gli europei devono svegliarsi e prendersi le loro responsabilità e ciò non va contro la Nato nè contro le nostre alleanze". Oltre alle dichiarazioni di principio c'è anche un piano? Pare di sì, Borell ha detto che il 16 novembre presenterà al Consiglio dei ministri della Difesa la costituzione di una forza d'intervento composta da 5 mila soldati europei. "Quando fu proposto l'esercito europeo negli anni novanta si parlò di 50 mila soldati. Questa volta saranno di meno, ma sicuramente meglio addestrati e piu' preparati ad intervenire". Chi non ha Difesa non ha politica estera e il collasso dell'Afghanistan, le dichiarazioni di Joe Biden, l'isolazionismo americano, richiedono una risposta urgente.
02
Tre shock americani
La coda dell'uragano Ida che ha colpito con piogge torrenziali il territorio del Nord Est, dalla Virginia al New England e messo in ginocchio la città di New York, ha causato 46 morti. Un bilancio terribile, un altro colpo alla fiducia degli americani che stanno attraversando un momento nero. Tre shock in serie:
1. Shock militare. Ritiro disastroso dall'Afghanistan con la morte di 13 Marines;
2. Shock pandemico. Ascesa della variante Delta del coronavirus;
3. Shock climatico. Inondazioni e morti nel Nord Est, incendi da record in California.
Tutto si svolge in un contesto di pesante divisione della società americana, con la ciliegina sulla torta: lo scontro istituzionale tra Joe Biden e la Corte Suprema sulla legge sull'aborto del Texas. Per i democratici è incostituzionale, ma la Corte a maggioranza (5 a 4) non ritiene che vi siano sufficienti elementi per intervenire. L'autonomia dei giudici della Corte Suprema è uno dei cardini costituzionali dell'America, Biden ha deciso che anche questo può essere messo in discussione. In un paese in cui stanno vacillando antiche certezze (l'essere la prima potenza mondiale con un esercito imbattibile) questo scontro alimenta l'idea che Biden non sia affatto il pacificatore con cui si presentava in campagna elettorale.
03
Il nubifragio a New York
Un fiume sulle strade del Queens (Foto Epa),Lo shock climatico ha fatto tappa a New York, per la prima volta la Grande Mela è stata il bersaglio di un violento nubifragio causato dalla "coda" dell'uragano Ida. Il bilancio è drammatico: sono almeno 46 i morti per le inondazioni nella costa orientale degli Stati Uniti. Nel solo New Jersey sono morte 23 persone, sorprese dalle acque mentre si trovavano in auto, ha riferito il governatore Phil Murphy. Tra le vittime, 16 sono nello Stato di New York, tre nel sobborgo di Westchester, e altre tre persone sono morte vicino a Filadelfia, in Pennsylvania. New York ha sempre visto grandi nevicate, ma piogge da alluvione tropicale no.
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Quanto pesa sul futuro la variante Delta? Dipende dal numero dei vaccinati.
04
La variante Delta contagia la fiducia
La variante Delta sta decimando la fiducia. Uno studio di Morning Consult è utile per avere un quadro sintetico. Primo grafico, l'andamento della curva della fiducia da gennaio 2020 a oggi:
A gennaio 2020 l'indice era a quota 115, ma le notizie sulla rapida diffusione del coronavirus affondarono la Borsa, con un crollo dell'indice Dow Jones che non si vedeva dal 2008. Marzo 2020 è il mese peggiore, con le notizie sull'Oms che dichiara ufficialmente la pandemia, la Casa Bianca che dichiara lo stato d'emergenza nazionale, Donald Trump che inizia a varare una serie di provvedimenti d'urgenza, l'illusione estiva, l'aumento dei casi di Covid-19 in settembre, una campagna presidenziale centrata sui temi della pandemia la sconfitta di Trump nell'Election day del 3 novembre, l'arrivo di Joe Biden alla Casa Bianca il 20 gennaio, una risalita della fiducia da febbraio fino all'inizio di luglio, poi la curva che torna a calare con l'aumento dei casi sulla variante Delta. L'America ha un problema che non riesce a risolvere. Effetto? Secondo grafico, incrociamo le curve dei nuovi casi (blu) con l'indice della fiducia elaborato da Morning Consult (verde):
Sono andamenti inversi, aumentano i casi di coronavirus e diminuisce la fiducia degli americani. Terzo grafico, la correlazione tra vaccinazioni e fiducia nel mondo:
Il cambiamento percentuale del sentimento della fiducia dal 1° gennaio al 10 agosto nel mondo è chiaro: l'India (una grande economia) con una quota minima della sua popolazione vaccinata è in fondo alla classifica insieme al Brasile e all'Australia, fanno meglio Messico, Russia e Corea del Sud, il Giappone, gli Stati Uniti, la Cina e la Germania hanno discreti incrementi, bene la Francia e il Canada, molto bene l'Italia, la Spagna e il Regno Unito. Il nostro paese con Mario Draghi ha trovato la strada giusta, siamo tra le nazioni che hanno agganciato con il tono giusto la ripresa economica. Ma questo balzo è soggetto a grandi incertezze, fattori esterni (la crescita mondiale) e allo scatto necessario per immunizzare il resto del paese, quello che non si è vaccinato e pensa che tutto andrà bene lo stesso. No, non è così e per questo il premier Draghi ieri ha aperto la porta della vaccinazione obbligatoria. Non siamo soli nell'universo e ognuno di noi in questo caso ha la responsabilità dell'altro. O se ne esce tutti insieme o si affonda nella palude della discussione infinita e senza senso perché i numeri sono chiarissimi.
05
Vaccino obbligatorio, l'accelerazione di Draghi
Mario Draghi ieri ha ripreso la parola e rimesso la chiesa al centro del paese. Consiglio dei ministri, conferenza stampa, una decina di titoli sul taccuino del cronista, il premier conferma di essere una macchina della comunicazione, poche parole, ma dense. Zero retorica, pragmatismo e polso fermo. Rispetto agli altri attori politici, gioca in un altro campionato, quello dei leader che sanno e decidono.
La notizia è che il premier è pronto a varare il vaccino obbligatorio - e le ragioni sono esposte nell'esame del caso americano, come abbiamo visto - c'è ancora una parte di italiani che non è immunizzata e rappresenta un rischio, prima di tutto perché diventa una fabbrica di varianti del coronavirus. La vaccinazione di massa sta andando bene, ecco il grafico:
Ma sperare che tutta la popolazione si vaccini volontariamente è una chimera, viviamo tempi in cui regna l'ignoranza, si alimentano tesi complottiste, chi urla pensa di avere ragione. Draghi ha fatto la sua dichiarazione sull'obbligo dei vaccini ben sapendo di aprire un fronte interno nella maggioranza, la Lega ha già detto che è contraria, ma come abbiamo scritto nel numero precedente di List, Matteo Salvini è a un bivio: o fa diventare il suo partito una formazione politica di governo, che supera il populismo, dando alla destra un programma per guidare il paese, oppure corre veloce verso il suo secondo suicidio politico dopo il colpo di genio del Papeete. La maggioranza silenziosa degli italiani chiede leadership forti e responsabili.
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Il trenino dei partiti continua ad essere fuori orario, hanno leadership che si muovono guardando indietro, sperando nel rientro in un mondo che in realtà non c'è più. Questo è quello che emerge in maniera limpida quando si osserva il dibattito politico italiano. Non hanno capito che il coronavirus è uno spartiacque della storia, che il virus accelera cambiamenti, crea nuove leadership e le distrugge in poco tempo. Ne abbiamo un esempio in cronaca, andiamo in Giappone.
06
Crisi di governo in Giappone. Il premier Suga travolto dal virus
Travolto dal Covid. Yoshihide Suga, premier giapponese in caduta libera (Foto Epa).Fine dei giochi, niente rimpasto nel governo, il Giappone corre verso nuove elezioni. Il primo ministro Yoshihide Suga, non si candiderà per la rielezione al vertice del Partito Liberal-Democratico giapponese e intende dimettersi dalla carica di premier. La notizia rimbalza sui media nipponici. Suga ha annunciato l'intenzione di non ricandidarsi per la leadership del Partito Liberal-democratico alle elezioni del 29 settembre prossimo durante un incontro con i vertici del Pld. Dopo un anno, il gradimento del leader giapponese è colato a picco a causa delle polemiche sulle Olimpiadi di Tokyo 2020 (che il popolo giapponese non voleva, temendo una ripresa del coronavirus), la nuova ondata di contagi e la vaccinazione che va a rilento hanno dato il colpo decisivo alla sua leadership. Tra i favoriti a succedere a Suga al vertice del Partito Liberal-Democratico c'e' l'ex ministro degli Esteri, Fumio Kishida. Banzai.
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Chiudiamo con un altro shock e un'altra storia. In Germania tra poche settimane si vota e...
07
Merkel torna sui luoghi delle inondazioni
Ultimo giro di giostra a Berlino. La cancelliera Angela Merkel (Foto Epa).Il partito è in difficoltà, gli errori pesano. Ma la cancelliera Angela Merkel è una combattente e oggi torna nelle regioni colpite dalle alluvioni di luglio. Il partito arranca nei sondaggi, la Spd va meglio, Olaf Scholz è diventato il favorito del voto. Dunque, rimboccarsi le maniche. Merkel andrà nella città di Altenahr, nella Renania-Palatinato, e domenica sarà nella vicina regione del Nord Reno-Westfalia. Nella seconda tappa, sarà accompagnata dal leader del land, il più grande della Germania, il candidato conservatore alle elezioni del 26 settembre e leader dell'Unione Cristiano Democratica (Cdu), Armin Lasche. Prima del disastro (più di 180 morti), il 14 e 15 luglio, il blocco Cdu/Csu era in testa ai sondaggi e Armin Laschet era favorito per il cancellierato dopo 16 anni al potere della Merkel. Lei, Angela, è ancora popolare, Laschet forse non lo sarà mai. Che tempo farà in Germania? Non si sa, in ogni caso, si vota il 26 settembre, portate l'ombrello.
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collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.