21 Giugno
Dai miserabili di Hillary ai lebbrosi di Macron
Il Presidente della Francia dice che "i populisti in Europa sono come la lebbra". Le Figaro scrive che si riferiva all'Italia. Fine della pax di Parigi. Salvini e Di Maio replicano. La lezione della campagna presidenziale americana con Trump.
Conoscete la pace alla francese? Funziona così: il portavoce del tuo partito un bel giorno dice in tv che il governo d'Italia è "vomitevole" e tu, en passant, sei anche il Presidente della Francia che, sempre molto en passant, fa un discorso che attacca l'Italia e il suo governo che si permette di chiedere al tuo paese, illuminato e sempre in progress, di rispettare gli accordi che hai preso a Bruxelles sui migranti.
Tu, sei il Presidente della Francia, e dunque oh là là fai finta di non ricordare che hai una politica di porti chiusi, che la tua polizia insegue gli immigrati nei cessi italiani di frontiera, che le tue umanitarie forze di sicurezza hanno respinto una donna incinta a Bardonecchia che poi è morta in sala parto. Oui, vous êtes le President e diciamo che je m'en fous di questi dettagli, e poi ti hanno detto che parlare male degli italiani è facile, nessuno protesta, anzi in Italia i giornali ti daranno dei titoli ampi come gli inchini per il monarca e allora dacci dentro su quella vomitevole nazione dove le aziende del tuo paese hanno fatto shopping di grandi marchi, banche, risparmio gestito, finanza, telecomunicazioni, grande distribuzione e dunque fai un discorso su les italiens e quel governo da bordello populista dove c'è il Salvinì che mon dieu nessuno inviterebbe a Cannes, così sistemiamo subito con quattro pedate la faccenda. Merveilleux, sempre e solo cose belle dalla Francia.
Poi succede l'imprevisto. Quel governo di buzzurri italiani, questi bifolchi, questi paysannerie lontani da la crème de la crème non stanno al loro posto. Oui, il loro presidente del Consiglio pretende addirittura le tue scuse e cancella il sublime tête-à-tête che gli hai concesso a Parigi. Che affronto! La diplomazia però ti consiglia di fare il beau geste,...
Conoscete la pace alla francese? Funziona così: il portavoce del tuo partito un bel giorno dice in tv che il governo d'Italia è "vomitevole" e tu, en passant, sei anche il Presidente della Francia che, sempre molto en passant, fa un discorso che attacca l'Italia e il suo governo che si permette di chiedere al tuo paese, illuminato e sempre in progress, di rispettare gli accordi che hai preso a Bruxelles sui migranti.
Tu, sei il Presidente della Francia, e dunque oh là là fai finta di non ricordare che hai una politica di porti chiusi, che la tua polizia insegue gli immigrati nei cessi italiani di frontiera, che le tue umanitarie forze di sicurezza hanno respinto una donna incinta a Bardonecchia che poi è morta in sala parto. Oui, vous êtes le President e diciamo che je m'en fous di questi dettagli, e poi ti hanno detto che parlare male degli italiani è facile, nessuno protesta, anzi in Italia i giornali ti daranno dei titoli ampi come gli inchini per il monarca e allora dacci dentro su quella vomitevole nazione dove le aziende del tuo paese hanno fatto shopping di grandi marchi, banche, risparmio gestito, finanza, telecomunicazioni, grande distribuzione e dunque fai un discorso su les italiens e quel governo da bordello populista dove c'è il Salvinì che mon dieu nessuno inviterebbe a Cannes, così sistemiamo subito con quattro pedate la faccenda. Merveilleux, sempre e solo cose belle dalla Francia.
Poi succede l'imprevisto. Quel governo di buzzurri italiani, questi bifolchi, questi paysannerie lontani da la crème de la crème non stanno al loro posto. Oui, il loro presidente del Consiglio pretende addirittura le tue scuse e cancella il sublime tête-à-tête che gli hai concesso a Parigi. Che affronto! La diplomazia però ti consiglia di fare il beau geste, quelle cose le hai dette, ti son dal sen fuggite, il tuo portavoce, lo sai, è uno sprovveduto, e poi con un po' di maquillage tutto s'aggiusta, ecco fatto, ti scusi ma non troppo, dici ma non dici, telefoni e spieghi che tu giammai volevi dire qualcosa contro l'Italia, era giusto un pour parler, tanto per dire e insomma, un po' ti pieghi ma senza farti schienare come in un incontro di wrestling, perché sei le Roi, ma quel Conte poi all'Eliseo arriva et voilà, è tutto tuo, sorridente, spolpabile, come il suo paese che ti sei comprato perché qualcuno in Italia te l'ha messo sullo scaffale mentre casualmente passavi al marché e si sa, sei un altruista, hai acquistato per aiutare gli altri.
Il Conte ti sembra un bravo figliolo, un italiano ingenuo, parla le lingue, c'est très gentil, è un tipetto che pare addomesticabile. Pace fatta, tutto fila, due cose sugli immigrati, faremo qui, diremo là e funiculì funiculà.
Tu sei il Presidente, tu pensi a ben altro. Ti piaci da matti il Risiko che fu dell'Imperatore con l'iniziale sui ponti sulla Senna. E così apparecchi una tavola perfetta con la tua alleata Angela Merkel, la tosta Cancelliera di Berlino, perché lei ora ha bisogno di te, è debole in casa, i suoi compagni di viaggio bavaresi sono attaccati al suo polpaccio, e tu arriverai al vertice di Bruxelles tra qualche giorno e dirai con eleganza rien ne va plus, les jeux sont faits, hai l'accordo in tasca con la Germania su tutto, governance europea, immigrazione e Eurozona. Viva l'Europa e tout va. Come nella pubblicità dell'American Express puoi esclamare soddisfatto oui, je suis Emmanuel Macron pensando di avere il fascino dell'eterna Catherine Deneuve che in ogni caso, per la cronaca, stava con un italiano, Marcello Mastroianni.
Tout va, il trionfo è alle porte finché... quel bifolco del Salvinì, ancora lui, capisce che il sotto e il sopra del tuo pacte con Angela è un imbroglio dove chi perde è l'Italia perché quello è il porto naturale affacciato all'Africa e là con le nuove norme finirebbero per restare. Les Italiens! Minacciano, disfano, il veto! dicono che lo useranno, n'est pas possible. Metti il bicorno in testa, ti fai chiamare il comandante della Guardia Imperiale, prepari la riconquista della Gallia Cisalpina, poi ti chiama Jean-Claude Juncker dice che la bozza non va, si rischia di fare splash, bisogna fare un vertice urgente domenica a Bruxelles o finisce male, mentre tu stai mangiando brioches, fai spallucce, domenica c'è il sole a Versailles, e va bene facciamo questo vertice... poi achtung! Angela alza il telefono chiama a Roma quel Conte là, l'ingrato al quale tu avevi offerto champagne et voilà la bozza non c'è più. Argh, il piano è svanito, lo spettro di Waterloo è là davanti, Brigitte ti prego dimmi qualcosa.
E qualcosa alla fine lo dici e fai tu, perché parbleu, tu sei il Presidente, tutta l'Europa ti guarda e di fronte al sopruso e all'ingiustizia non puoi tacere. Vai a Quimper, sorridi, guardi l'orizzonte, sei De Gaulle e anche Bonaparte, si capisce, e là, dal tuo petto d'acciaio prorompe il tuo giudizio definitivo sui bifolchi, i populisti:
Li vedete crescere come una lebbra, un po' ovunque in Europa, in Paesi in cui credevamo fosse impossibile vederli riapparire. I nostri amici vicini dicono le cose peggiori e noi ci abituiamo! Fanno le peggiori provocazioni e nessuno si scandalizza di questo.
La lebbra. Le Figaro scrive che ti riferisci all'Italia e sì, tu di fronte alla scelta fatale, al se révolter ou s’adapter, non hai dubbi, che rivolta sia. E pace non arrivi mai. Difendi tutta la civiltà, non la Francia. Allons enfants de la Patrie / Le jour de gloire est arrivé!
Di Maio dice che le tue parole sono "offensive e fuori luogo e la vera ipocrisia è di chi respinge gli immigrati a Ventimiglia". Salvini replica con un "caviale, champagne e signorilità". Sì, hai ragione tu, sono bifolchi. Italiani. Populisti. La lebbra.
Sei il Presidente, ti chiami Emmanuel Macron, che t'importa del mondo, dei bifolchi, degli italiani, degli orribili populisti che sono cittadini d'Europa, d'Italia e anche di Francia? La lebbra. Ecco cosa sono, un'orribile malattia. Il potere consuma la memoria, gli affari di Stato sono un grande peso e inseguire la gloria è una gran fatica, così ti perdi i pezzi del marketing politico sui quali sei stato forgiato e non ricordi cosa accadde a Hillary Clinton quando nel 2016 chiamò deplorables, miserabili, gli elettori di Trump.
Quella carogna di The Donald mise in scena Les Miserables in piena campagna presidenziale con tanto di colonna sonora del musical che ha sbancato in tutto il mondo: "Welcome to all of you, deplorables". Errore strategico. La Clinton, en passant, perse le elezioni. Fine dei giochi obamiani e clintoniani in un colpo solo. Cambio di scena, comincia un altro show, Make America Great Again. Che scherzi che fanno i miserabili. Ci sono anche in Francia, i populisti, voteranno alle elezioni europee del 2019. Chissà cosa faranno i lebbrosi. Au revoir, Président Macron.
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Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
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(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.