8 Luglio
Dalla Felix Austria al classico di Silverstone
FormulaList. Dopo la grande prestazione di Zeltweg la Ferrari domenica correrà in uno dei circuiti storici della F1 dove di solito la Mercedes corre veloce (e vince). Sarà ancora Formula Gomme. Mariano Froldi al volante per capire cosa è successo e cosa accadrà in pista.
di Mariano Froldi
È una Formula Uno pazza. Un ottovolante di emozioni dal lieto fine, almeno a questo giro, per i tifosi in rosso. Nuovo Gran Premio, domenica scorsa, a casa della Red Bull in Austria, e classifica mondiale nuovamente ribaltata. Ma domenica arriva il Gran Premio di casa di Lewis Hamilton, dove il pilota anglo-caraibico si esalta da sempre e dove la Mercedes fa, di solito, un pò quel che vuole, anche per la presenza di curvoni veloci che ben si adattano alla monoposto iridata. Tra l’altro torneranno i “famigerati” pneumatici ribassati 0,4 (ne parliamo più avanti), pure con pressioni di gonfiaggio insolitamente alte e con l’utilizzo di una mescola, la “hard”, che è la più dura fra quelle preparate da Pirelli. Sulla carta tutte cose che avvantaggiano non poco, la casa della stella a tre punte. Insomma questo fine settimana rischia di essere uno degli snodi fondamentali, in un modo o nell’altro, di questo Mondiale sino ad ora combattutissimo. Silverstone, la pietra d’argento è uno degli ultimi grandi circuiti storici, quello dove si corse la prima gara di Formula Uno nel 1950; uno di quelli dove la FIA ha messo poco o per niente mano negli ultimi anni (ed è una fortuna!).
Silverstone è ricavato da un aeroporto militare usato dalla RAF nella Seconda Guerra Mondiale ed è attualmente caratterizzato da ben sei tratti di percorrenza in piena potenza, due per ogni settore, tre frenate potenti, tre curve lente (Curva 4, Curva 7 e Curva 16) e tre punti ideali per il sorpasso (Curva 1, Curva 6 e Curva 15). Le Power Unit ibride della varie case automobilistiche lavoreranno a pieno carico per il 70 per cento del tempo sul giro. Una sfida nella sfida per tanti motivi, come potete immaginare.
Intanto nel pieno delle foreste austriache la...
di Mariano Froldi
È una Formula Uno pazza. Un ottovolante di emozioni dal lieto fine, almeno a questo giro, per i tifosi in rosso. Nuovo Gran Premio, domenica scorsa, a casa della Red Bull in Austria, e classifica mondiale nuovamente ribaltata. Ma domenica arriva il Gran Premio di casa di Lewis Hamilton, dove il pilota anglo-caraibico si esalta da sempre e dove la Mercedes fa, di solito, un pò quel che vuole, anche per la presenza di curvoni veloci che ben si adattano alla monoposto iridata. Tra l’altro torneranno i “famigerati” pneumatici ribassati 0,4 (ne parliamo più avanti), pure con pressioni di gonfiaggio insolitamente alte e con l’utilizzo di una mescola, la “hard”, che è la più dura fra quelle preparate da Pirelli. Sulla carta tutte cose che avvantaggiano non poco, la casa della stella a tre punte. Insomma questo fine settimana rischia di essere uno degli snodi fondamentali, in un modo o nell’altro, di questo Mondiale sino ad ora combattutissimo. Silverstone, la pietra d’argento è uno degli ultimi grandi circuiti storici, quello dove si corse la prima gara di Formula Uno nel 1950; uno di quelli dove la FIA ha messo poco o per niente mano negli ultimi anni (ed è una fortuna!).
Silverstone è ricavato da un aeroporto militare usato dalla RAF nella Seconda Guerra Mondiale ed è attualmente caratterizzato da ben sei tratti di percorrenza in piena potenza, due per ogni settore, tre frenate potenti, tre curve lente (Curva 4, Curva 7 e Curva 16) e tre punti ideali per il sorpasso (Curva 1, Curva 6 e Curva 15). Le Power Unit ibride della varie case automobilistiche lavoreranno a pieno carico per il 70 per cento del tempo sul giro. Una sfida nella sfida per tanti motivi, come potete immaginare.
Intanto nel pieno delle foreste austriache la Ferrari ha centrato un doppio podio, dolcissimo come una vittoria, che quasi fa da ombra all’autorevole vittoria di Max Verstappen e della sua lattina volante. Dolcissimo perché arriva dopo un sabato deludente e perché la Ferrari si riporta in testa al Mondiale piloti (per un solo punto, Vettel) e pure al Mondiale marche. È un contrappasso dantesco a favore o, per chi non crede in Dio, un colpetto di giustizia distributiva della fortuna che tanto può togliere e tanto dà. Complice, aggiungo, un evento talmente raro che non ha precedenti nella Formula ibrida, quindi dal 2014. Forse, addirittura, bisogna risalire alla prima avventura della stella a tre punte in Formula Uno. Anni ’50 per intenderci: doppio ritiro per entrambe le monoposto per noie meccaniche.
È purtroppo, però, sempre di più una Formula-Gomme. E non è un bene. Anzi, per chi ama davvero i cavalieri del rischio ed i loro bolidi, delegare tutto al comprendere l’utilizzo degli pneumatici, che variano nel loro “comportamento” anche in base alle differenti temperature della pista (ne riparleremo), non è un bel vedere, anche se a questo giro ha arriso ai portacolori della Ferrari, soprattutto in ottica Mondiale.
Quello che si trova a Spielberg, in Austria, è un tracciato storico ma un po' atipico: solo 10 curve su 4,3 km e poco più di 1 minuto al giro. Quest'anno con 3 zone DRS, dove cioè si può utilizzare lo stallo dell’ala posteriore (per maggior velocità di punta e sorpassi agevolati).
La gara di domenica scorsa può essere idealmente divisa in due parti. La prima con una partenza esaltante e l’amaro in bocca dopo appena un giro per i colori italiani; la seconda dopo la Virtual Safety Car che è entrata in pista al 14esimo giro.
Andiamo agli episodi salienti. Intanto Vettel parte molto guardingo (immaginatevi le critiche se avesse combinato qualche errore al via, come nel precedente Gran Premio) e perde pure qualche posizione, transitando addirittura ottavo. Nei primi giri quindi situazione ideale per la Mercedes. Il suo portacolori primo, il gregario ottimo secondo. Ferrari in crisi senza ritmo gara. Sembra l’ennesimo Gran Premio letargico. Poi il colpo di scena che non ti aspetti…un’innocua Virtual Safety che cambia tutto quando Bottas si ritira per noie al cambio. Ferrari e Red Bull ne approfittano per fare il pit stop e la Mercedes lascia fuori Hamilton, grave errore di strategia che verrà ammesso successivamente. Supponenza teutonica? Può essere.
Va in testa Max Verstappen (non la lascerà più), Ricciardo approfitta di un doppio errore in inserimento di curva di Raikkonen e lo supera. Uno-due Red Bull da togliere le ali agli altri. Tuttavia, man mano che passano i giri, la Ferrari comincia ad essere la più veloce e costante nei tempi. Hamilton effettua Il pit-stop nel momento giusto per limitare i danni e esce davanti a Vettel di un secondo e mezzo. Nel frattempo la Red Bull di Ricciardo ha un notevole blistering allo pneumatico posteriore sinistro, Raikkonen si rifà sotto e con un bel sorpasso si riprende la seconda posizione, rendendo all’australiano pan per focaccia. Di lì a poco Vettel, che ha riavvicinato Hamilton, lo supera con un sorpasso da cardiopalma (saltano altre coronarie in giro per il mondo davanti ai televisori), mozzafiato e capolavoro: forse uno dei più belli di questo Mondiale. Un sorpasso “ignorante”, che solo i più grandi possono fare. Non solo Vettel si inserisce con forza alla destra di Hamilton (che resiste portando il pilota Ferrari a lambire l’erba) ma allarga il tanto che basta da impedire all’avversario di resistere in chiusura di curva nel momento dell’accelerazione. Una goduria per gli occhi e il cuore. Ma non è finita qui! Hamilton incredibilmente (in quel momento ha le gomme più fresche di tutti) comincia ad avere anche lui blistering, sempre alla posteriore sinistra (mentre la Ferrari non avrà alcun degrado anomalo) tanto che più avanti farà un ulteriore pit stop. Il mondo alla rovescia, letteralmente.
Il colpo di scena ulteriore e definitivo arriva quando la Mercedes chiede ad Hamilton di ritirarsi per evitare danni al motore. Sembra di vedere un thriller hollywoodiano. Negli ultimi giri i portacolori della Ferrari si rifanno sotto a Verstappen che, comunque, con grande sangue freddo gestisce bene gli pneumatici e si prende una meritata vittoria. Il fattaccio che però aveva generato il consueto umore nero (che ciclicamente assale i ferraristi) è accaduto sabato. Vettel ha appena terminato il suo giro veloce nella Q2.
Nel giro di rientro, senza volerlo (in quel punto non c’è visuale e soprattutto non viene avvisato dal suo ingegnere di pista via radio!), ostacola Sainz, impegnato con la sua Renault (che comunque si era già qualificato per la Q3). Lo stesso pilota spagnolo spiegherà ai commissari (una volta convocati entrambi i piloti dai commissari) che si era reso conto che Vettel non l’aveva visto. Un’imperdonabile leggerezza forse più del Team Ferrari che del pilota. Nonostante tutte le oggettive attenuanti, puntuale e ineluttabile come la morte, scusate la battuta, è arrivata la sanzione per Vettel. Retrocesso dalla terza alla sesta posizione, 3 posti in griglia secondo regolamento. Gara che sembra compromessa decisamente.
Il pilota della Ferrari Sebastian Vettel durante le prove a Silverstone (Foto Ansa).La penalità a Vettel a norma di regolamento ci sta, ci mancherebbe. Con un paragone calcistico è il classico rigore che puoi dare o non dare, senza suscitare scandalo. Ma su Internet nulla si può nascondere e così molti appassionati sono andati a cercare ed a mostrare come su episodi similari, dal 2014 in poi, ci sia stato da parte della Federazione Internazionale un comportamento assai difforme. Il caso forse più eclatante quello di Hamilton a casa sua, Silverstone, lo scorso campionato, quando ostacolò in maniera similare Grosjean e non ebbe alcuna sanzione. I più smaliziati, e vi assicuro che nel paddock la voce gira insistentemente, affermano che poiché ci sono stato molte critiche per la penalizzazione di 5’’ a Vettel (nel Gran Premo di Francia al via dopo il contatto con Bottas), ritenuta (soprattutto dalla Mercedes) “morbida", i commissari di pista (uno era lo stesso del precedente Gran Premio) abbiano voluto mostrare una certa severità. Ovvio che una cosa del genere dovrebbe essere non solo assurda, ma che in ogni caso le varie penalità dovrebbero essere contestualizzate nel luogo e nella volontà del pilota.
Mario Andretti, il mitico Piedone, non proprio l’ultimo arrivato afferma su Twitter: “Dell’iperburocratizzazione di questa Formula Uno abbiamo già lungamente discusso. Di come il regolamento sia per certi versi bislacco o assurdo, decidete voi, idem. Al vostro cronista sono rimaste tre “suggestioni” che ha appuntato.
Prima suggestione. “Chi controlla i controllori?” Si legge in uno dei fotogrammi più evocativi del film distopico “Watchmen”, assai fedele alla Graphic Novel di Alan Moore per la DC che ha rivoluziocnato i fumetti nella seconda metà degli anni ’80, “Watchmen-sotto la maschera”. La Federazione sembra in certi momenti non avere ne capo ne coda. Regolamenti e punizioni spesso discutibili, interpretati diversamente, senza apparente criterio logico dai commissari di pista, che danno poi la stura a complottismi di ogni tipo. La difformità punitiva davanti a episodi similari, l’assenza della certezza del diritto, che è la base non solo di ogni società ma anche di uno sport, da parte della massima autorità o ente regolatore
Seconda suggestione. Si collega alla prima: i “Promessi Sposi”, in particolare quando Manzoni ci riporta con ironia le “grida” contro i “Bravi”. Troppe norme e pure minuziose, ma del tutto inefficaci contro il fenomeno di questi criminali protetti dai signori spagnoli nell’Italia seicentesca. Richiama Tacito: “Moltissime sono le leggi quando lo Stato è corrotto”. Per essere chiari: regolamenti e norme asfissianti che favoriscono interpretazioni contraddittorie e che si sommano allo strapotere tecnico (conquistato sul campo) e quello politico dello squadrone Mercedes con una FIA che balbetta come “nave sanza nocchiero”. Si torna alla politica ed ai rapporti di forza. Dove la Ferrari sembra irrimediabilmente indietro.
Terza suggestione. Una cosa più di altre ha colpito il vostro cronista. Un “meraviglioso” ossimoro: un silenzio assordante. Quello della Squadra e del suo Team Principal Maurizio Arrivabene, proprio sabato, in un momento in cui avrebbe dovuto difendere la squadra e al limite, nel segreto del box, fare un’epocale lavata di testa ai suoi. Se vuoi vincere un Mondiale devi evitare errori, perché poi saranno quelli (o la loro assenza) che faranno la differenza. Le dichiarazioni dopo la gara sembrano più che altro fuochi d’artificio bagnati. Non si accendono e dunque non servono.
Dopo le qualifiche Piergiorgio Donadoni di F1 Analisi tecnica ha spiegato così il deludente sabato di Maranello: “Entrambe le SF71H hanno mostrato nuovamente dei grossi limiti nel funzionamento a serbatoio scarico. Anche nella giornata odierna i maggiori problemi si sono evidenziati nel settore dove il carico aerodinamico conta maggiormente, segnale negativo in vista dell'appuntamento di Silverstone. Vettel ha infatti perso due decimi in soli 19 secondi di pista (terzo settore) mentre Raikkonen addirittura quattro e mezzo. Problemi di sottosterzo evidenti, già visti sia in Canada che in Francia, che non permettono il pieno sfruttamento degli pneumatici a serbatoio vuoto (leggersi simulazione di qualifica). Problemi che nascono dall'ancora non pieno sfruttamento degli aggiornamenti portata dalla Spagna fin qui, che non hanno portato in pista i benefici visti in fabbrica a Maranello”.
E allora, cosa è successo a Zeltweg?
Primo indizio. Temperature. 14 gradi in più rispetto alle prove in assetto da gara di venerdì. Una Mercedes che ha portato un corposo aggiornamento sia motoristico che nella veste aerodinamica, soprattutto nelle pance, che le ha effettivamente consentito di fare il bello e il cattivo tempo soprattutto nelle curve di medio-alta velocità come la 7 e la 9, dove sembravano missili. Ma proprio un set up che sembrava perfetto sul giro singolo (tanto che le Mercedes hanno monopolizzato la prima fila), complice la variazione di temperatura notevole, ha mostrato una monoposto eccessivamente aggressiva sulle gomme posteriori (impegnate in trazione, che devono scaricare sull’asfalto potenze vicine ai 1000 cavalli).
Secondo indizio. Forse proprio le nuove pance, deliberate per ribattere alla Ferrari, hanno causato problemi di surriscaldamento alle componenti interne della monoposto (non ce lo diranno mai ovviamente).
Terzo indizio. La competizione si è spostata ad un livello talmente elevato contro la Ferrari che la casa tedesca ha, forse, sacrificato qualcosa sul versante affidabilità. Ricordiamoci che in Canada è scattato il primo campanello d’allarme con la nuova Power Unit Mercedes, che ha debuttato in Francia e che non era stata portata in terra canadese (come inizialmente previsto) proprio per problemi di affidabilità al banco prova. Intanto neanche il tempo di rifiatare e domenica nuovo Gran Premio per questo inedito trittico mondiale. Pista di casa per la Mercedes, che è tedesca ma ha la sua base operativa proprio nella perfida Albione a Brackley, ad un tiro di schioppo proprio da Silverstone. Finita la gara in Austria, la Pirelli è stata bersagliata da non poche critiche, vuoi per il blistering che ha colpito molte monoposto, vuoi per i 3 Gran Premi (Silverstone è l’ultimo) in cui hanno fatto debuttare le gomme con un battistrada leggermente ridotto proprio per evitare l’eccessivo blistering (lo ricordiamo, si tratta del riscaldamento eccessivo della superficie della gomma con la creazione di veri e proprio buchi che porta ad un decadimento prestazionale). In sostanza, per quanto non si possa affermare che la Pirelli abbia portato questi pneumatici per favorire la sola Mercedes (come da tesi complottarde), i fatti inoppugnabili ci dicono che: nei due precedenti Gran Premi (Spagna e Francia) in cui sono state usate le 0.4, la Mercedes le ha gestite alla perfezione e per gli altri Team non c’è stata storia. Negli altri Gran Premi, dove c’erano le gomme “normali”, come il Gran Premio di Austria appunto, ecco che le Mercedes hanno avuto problemi di degrado.
La prova del nove sarà dunque a Silverstone, ultimo circuito, come dicevamo, con le “0.4”. Se anche lì la Mercedes vincerà in carrozza, qualche domanda la Pirelli se la dovrà porre. Carlo Vanzini, il cronista di Sky Sport che commenta tutti i Gran Premi, di solito abbastanza abbottonato, è stato chiarissimo: “E’ giusto che chi gestisce meglio le gomme non debba essere penalizzato, non si può per venire incontro a chi le gestisce peggio danneggiare chi ha fatto un lavoro migliore”. Una stoccata rivolta a Mario Isola, Direttore Motorsport Pirelli, che era visibilmente in difficoltà perché stupito da un degrado degli pneumatici che non si aspettava. Jacques Villenueve, che peli sulla lingua proprio non ne ha, ha chiosato:"Non si devono cambiare le gomme durante il Mondiale, se la Mercedes vincerà con tre punti di scarto il Mondiale sarà stato falsato”. Ma l’elenco di chi ha trovato le scelte della Pirelli discutibili, per quanto legittime, è lungo.
È davvero un mondiale interessante. Forse pure troppo per le coronarie dei ferraristi. Ed è uno sforzo titanico vincere contro la Mercedes. Ma si sa, la Ferrari (se si eccettua il regno di sua maestà Michael) non sa vincere facile. Vorrebbe, ma non può. Anche questo fa parte del suo fascino.
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5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.