16 Novembre
Di Maio dall'America a Ostia
Il viaggio negli Stati Uniti, le dichiarazioni da indietro tutta, i commenti dei renziani, l'incontro con il cardinale Parolin, l'uscita del report dell'Atlantic Council sulla Russia e i partiti italiani, la foto ricordo e il gran finale: si torna a Ostia.
Di Maio in America. Il viaggio a Washington del Luigino è una calamita d'ironia per i giornalisti, ma in realtà un paio di fatti meritano di essere annotati sul taccuino, veloci. Prima, foto ricordo (Ansa) con l'ambasciatore a Washington Armando Varricchio, imperdibile:
Clic. Bene, ora vediamo le note sul taccuino del titolare di List:
- Di Maio ha una ricetta rassicurante per i conti pubblici che, come si sa, sono già floridissimi: "Penso a una manovra shock per abbassare le imposte sulle imprese attingendo anche a risorse in deficit". Sono parole, come sempre in campagna elettorale, ma siamo alla costituzione della larghissima intesa del Fronte Comune del Partito della Spesa;
- Il candidato premier (che non esiste) secondo quanto riporta la Stampa avrebbe incontrato il segretario di Stato del Vaticano, il cardinale Pietro Parolin. Dopo San Gennaro, un altro appuntamento in Chiesa. E la Chiesa che dà appuntamento. Anche qui, sorridere si può, ma resta il fatto che la Chiesa ha la porta sempre più aperta ai grillini;
- Non siamo filorussi. Questo dice Di Maio in America: "Siamo interlocutori storici della Russia, non crediamo che le sanzioni siano uno strumento efficace, ma lo storytelling che ci dipinge come filorussi è falso";
- Mentre Di Maio era negli Stati Uniti, l'Atlantic Council ha presentato al Centro Studi Americani a Roma il secondo volume sulle azioni di spionaggio della Russia in Occidente intitolato "The Kremilin's Trojan Horses 2". Nel rapporto non c'è niente di sconvolgente, siamo alla raccolta di articoli di giornali, ma la coincidenza è curiosa, quando si dice che il destino gioca a dadi;
- Il viaggio di Dimaio negli Stati Uniti non è piaciuto ai renziani. Scrive Democratica:
È una gran buona notizia che Luigi Di Maio, candidato premier del Movimento Cinque Stelle, abbia annunciato di non avere alcuna intenzione di mettere in discussione l'alleanza con...
Di Maio in America. Il viaggio a Washington del Luigino è una calamita d'ironia per i giornalisti, ma in realtà un paio di fatti meritano di essere annotati sul taccuino, veloci. Prima, foto ricordo (Ansa) con l'ambasciatore a Washington Armando Varricchio, imperdibile:
Clic. Bene, ora vediamo le note sul taccuino del titolare di List:
- Di Maio ha una ricetta rassicurante per i conti pubblici che, come si sa, sono già floridissimi: "Penso a una manovra shock per abbassare le imposte sulle imprese attingendo anche a risorse in deficit". Sono parole, come sempre in campagna elettorale, ma siamo alla costituzione della larghissima intesa del Fronte Comune del Partito della Spesa;
- Il candidato premier (che non esiste) secondo quanto riporta la Stampa avrebbe incontrato il segretario di Stato del Vaticano, il cardinale Pietro Parolin. Dopo San Gennaro, un altro appuntamento in Chiesa. E la Chiesa che dà appuntamento. Anche qui, sorridere si può, ma resta il fatto che la Chiesa ha la porta sempre più aperta ai grillini;
- Non siamo filorussi. Questo dice Di Maio in America: "Siamo interlocutori storici della Russia, non crediamo che le sanzioni siano uno strumento efficace, ma lo storytelling che ci dipinge come filorussi è falso";
- Mentre Di Maio era negli Stati Uniti, l'Atlantic Council ha presentato al Centro Studi Americani a Roma il secondo volume sulle azioni di spionaggio della Russia in Occidente intitolato "The Kremilin's Trojan Horses 2". Nel rapporto non c'è niente di sconvolgente, siamo alla raccolta di articoli di giornali, ma la coincidenza è curiosa, quando si dice che il destino gioca a dadi;
- Il viaggio di Dimaio negli Stati Uniti non è piaciuto ai renziani. Scrive Democratica:
È una gran buona notizia che Luigi Di Maio, candidato premier del Movimento Cinque Stelle, abbia annunciato di non avere alcuna intenzione di mettere in discussione l'alleanza con gli Stati Uniti: nella redazione del sacro blog di Grillo lavorano già a sbianchettare post e commenti di sostegno alla Russia di Putin o al Venezuela chavista. Eppure ci colpisce il profilo dell'interlocutore scelto per annunciare una svolta di tale rilevanza. Le cronache infatti ci informano che "l'incontro più importante" avuto a Washington non si è svolto con il Segretario di Stato Rex Tillerson, colui che guida la politica estera USA. E non si è svolto neanche con Aaron Wess Mitchell, assistente del segretario di stato per gli affari europei (colui che segue le questioni europee). No: l'incontro piu' importante avuto da Di Maio a Washington è stato con l'assistente dell'assistente del segretario di stato. Ma c'è una buona ragione: l'addetto ai caffè era occupato in un'altra riunione.
Ok, è fase sarcasmo, ma tutto questo segnala un problema di strategia e di comunicazione del Pd, mai sovrastimare l'avversario;
- Il problema nervoso con Di Maio è confermato da questa dichiarazione di Alessia Morani, vice capogruppo dem alla Camera:
Ma Luigi Di Maio in che veste si è recato negli Stati Uniti? Pare essere in veste istituzionale, visto che è stato ricevuto dall'ambasciatore. Perché allora ha fatto prevalentemente un tour propagandistico per il suo partito e per la sua candidatura? Si è fatto un giretto elettorale a spese dei contribuenti italiani? A leggere le sue dichiarazioni sembra che si sia dedicato soprattutto ad illustrare lo sorti magnifiche e progressive del grillismo, peraltro con risultati pietosi viste anche le stroncature ricevute dal New York Times. Vorremmo proprio capire come mai si parte in veste di vicepresidente della Camera e poi ci si auto promuove come candidato dei 5 stelle.
Nel frattempo, lui, il Di Mao, tiene un diario di viaggio sul Blog di Beppe Grillo. Direttamente da Washington, chi l'avrebbe mai detto:
La sintesi è che il Movimento 5Stelle NON è isolazionista, NON è filorusso, NOn è per l'uscita dall'Europa, NON mette in discussione la NATO. Interessante, il titolo del primo post del diario dovrebbe essere questo: indietro tutta. Seguito del viaggio in America? È già finito:
Si torna alle cose terrestri, Ostia. Che facciamo? Noi prendiamo un aereo, andiamo in Russia, dove stanno succedondo cose molto interessanti.
01
Russia e media "agenti stranieri"
La guerra diplomatica tra Stati Uniti e Russia continua ad essere intensa e veloce. Ieri la Duma ha dato il via libera alla legge che qualifica i media come "agenti stranieri". È una risposta alle recenti azioni americane (il Dipartimento della Giustizia aveva ordinato al canale russo RT America di registrarsi come agente straniero entro il 13 novembre) e prevede la classificazione dei media come "agenti esteri". È quella che Serghei Lavrov aveva definito "la risposta rapida e simmetrica" della Russia. Non c'è una lista, decide caso per caso il ministro della Giustizia a Mosca. La legge deve ancora essere votata dalla camera alta, il Consiglio della Federazione, e firmata da Vladimir Putin, ma è un passaggio formale. Chi ci sarà nella lista? Secondo alcune dichiarazioni raccolte nella Duma, tra i colpiti ci saranno Radio Liberty, Cnn e Deutsche Welle.
02
L'altro mondo di Putin
di Daniela Coli
Putin vive in un altro mondo, disse Angela Merkel a Obama, dopo la rivoluzione arancione di Kiev. Difficile capire cosa volesse dire la cancelliera che viene dalla Germania est, l’unica a parlare russo col nuovo zar, come adesso lo definisce l’Economist. Forse la Merkel voleva soltanto invitare Obama a lasciar perdere. La signora coi tailleurini e il pantalone tutti uguali, colorati, spesso paragonata alla regina Elisabetta per il gusto, sbaglia raramente una mossa e con Putin, una specie di Napoleone russo, ci ha azzeccato.
Il 22 febbraio 2014, dopo la caduta di Viktor Yanukovich, Putin decise in una notte, durante una lunga riunione col Fsb (l’ex Kgb) e il Ministero della difesa, di riprendersi la Crimea. Come avrebbero fatto gli israeliani, i britannici e gli americani, i commandos che sarebbero intervenuti in Ucraina non avrebbero avuto insegne, sarebbero stati gruppi di autodifesa ucraina. Putin non agì in Crimea diversamente da come gli occidentali si erano comportati durante le arab spring: si pensi soltanto alla Libia, dove servizi segreti americani e foreign fighters organizzarono Bengasi la rivolta contro Gheddafi.
Continua a leggere l'articolo qui.
E poi sia chiaro, questo è un mondo dove tutti spiano tutti. È questione di un attimo, a volte un bacio e via.
03
La bionda spia israeliana
Stella Penn Pechanac è una bella ragazza bionda che in questi giorni cattura l'immaginario dei cronisti. Aspirante attrice, eccola in un video musicale, una storia d'amore, tradimento, con un finale splatter:
Il suo nome a un certo punto viene fuori come quello di una spia dell'agenzia israeliana Black Cube che vanta di avere al suo servizio ex agenti del servizio segreto israeliano. Black Cube lavora in tutto il mondo e Stella avrebbe svolto sotto copertura una serie di operazioni. Black Cube è comparsa nel caso Weinstein (articolo del New Yorker che racconta del lavoro di contro-inchiesta svolto per conto del produttore di Hollywood) e pare certo che Stella abbia avuto un ruolo in una storia che riguarda lo spionaggio nei confronti di una compagnia finanzaria canadese , la West Face Capital Inc. che ha fatto causa a un'azienda rivale che a sua volta aveva ingaggiato la Black Cube. Il nome della ragazza compare anche in un altro caso di spionaggio finanzario, stavolta la sigla è quella della AmTrust Financial Services Inc. E siamo a tre. Che intreccio. Sì, è una donna interessante. Forse troppo.
Troppa fantasia? Ok, entriamo in fase Gordon Gekko, anzi oggi lasciamo che la frase "è tutta una questione di soldi, il resto è conversazione" la pronunci il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Sorpresi?
04
Il realismo di Padoan
Nel governo c'è un ministro realista. Si chiama Pier Carlo Padoan (qui sopra, nella foto Ansa, con il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni), fa non a caso il ministro dell'Economia. È intervenuto all'assemblea degli industriali a Salerno e ha detto la verità: "La crescita c'è, è vero. Ma non illudiamoci". Padoan sa bene che le tensioni con i Paesi del Nord Europa sono destinate a crescere. Le dichiarazioni della Finlandia non sono un caso isolato. Ieri durante un'audizione alla Commissione esteri della Camera l'ambasciatore finlandese in Italia Janne Taalas commentando le frasi di Katainen ha detto: "Conosco Katainen e conosco ancora meglio Rehn. Vorrei fosse chiaro che la Finlandia ama l'Italia. Siamo appena 5,5 milioni di persone e ogni anno circa 200mila finlandesi vengono per un periodo in Italia. Il nostro pensiero è questo: quando la Bce cambierà la sua linea ultra accomodante, l'Italia e gli altri Paesi della Ue dovranno piazzare il loro debito sui mercati internazionali, che avranno quindi un ruolo molto più importante di oggi. Cosa succederà allora?". Bella domanda, nessuno lo sa. E per queste ragioni che Mario Draghi sta provando a fare il soft landing del quantitative easing, il programma di acquisto di titoli di Stato che da gennaio sarà dimezzato, da 60 miliardi a 30 miliardi di euro al mese. Mentre tutti osservano la sfera di cristallo, Angela Merkel a Berlino sta provando a mettere insieme i pezzi del governo Jamaica, quello in cui molto probabilmente il ministro delle Finanze sarà un liberale. Gente che non ama la contabilità creativa dei paesi del Club Med. Rimpiangeremo Schäuble, preparate i fazzoletti. Prospettive? Andiamo a vedere cosa scrivono gli analisti di S&P. Non è la Bibbia, ma dare un'occhiata a quello che pensano può essere utile per non cadere nella botola dell'ottimismo senza fondamento o, peggio, finire smarriti nella sbornia da campagna elettorale, l'offerta speciale Voto & Spendo.
05
S&P e la crescita dell'Italia
Padoan vede i conti e sa che la fragilità del sistema italiano è un fattore che può riemergere da un momento all'altro. Standard & Poor's in un report dedicato alle banche italiane, tira le somme: "Senza riforme aggiuntive per eliminare impedimenti strutturali nell'ambiente delle imprese, la crescita economica potenziale rimarrà limitata". Il problema è quello di sempre, lo scarso spazio di manovra a causa del debito pubblico. Secondo S&P il governo ha "possibilità limitate di usare politiche fiscali anticicliche per supportare l'economia". E poi, naturalmente, nel 2018 si vota e "le incertezze politiche "potrebbero pesare sulle performance economiche dell'Italia e sulle sue condizioni finanziarie". Banalità? Allora tenete d'occhio alle banche, la rumba non è finita. Andiamo a Genova.
06
Salta l'aumento di capitale di Carige
Tutto bene? No, questo è il comunicato di Banca Carige di stamattina: "Banca Carige comunica che nonostante l’ottenimento dell’autorizzazione da parte delle Autorità di Vigilanza e i positivi riscontri ricevuti per l'acquisizione formale di manifestazioni di interesse e di specifici obblighi di garanzia da parte di nuovi investitori istituzionali, non si sono pienamente realizzate le condizioni per la costituzione del consorzio di garanzia ai fini dell'avvio dell'annunciato aumento di capitale da Euro 560 milioni della Banca. A valle dell’informativa alle Autorità competenti, è stato convocato per le 9.30 un Consiglio di Amministrazione straordinario per informare Consiglieri e Sindaci della situazione e valutare i prossimi passi. L'Amministratore Delegato, facendo leva su quanto già realizzato del piano di rafforzamento patrimoniale presentato il 3 luglio scorso verificherà nelle prossime ore l’esistenza dei presupposti per il proseguimento del piano di risanamento della Banca e per una eventuale proroga dei termini dell’operazione di aumento di capitale". Cosa è successo? È saltato l'accordo tra le banche che devono garantire l'aumento di capitale, un dettaglio. Quali banche? Deutsche Bank, Credit Suisse e Barclays. Allacciate le cinture. E ricordatevi che a volte l'accanimento terapeutico non serve, anche nella finanza.
07
Il Papa e il tema del "fine vita"
Messaggio importante di Papa Francesco sul tema del fine vita. Fino a che punto possono e debbono spingersi le terapie sui malati terminali? Ecco un passaggio della lettera di Bergoglio ai partecipanti al Meeting Regionale Europeo della World Medical Association , organizzato in Vaticano con la Pontificia Accademia per la Vita:
Gli interventi sul corpo umano diventano sempre più efficaci, ma non sempre sono risolutivi: possono sostenere funzioni biologiche divenute insufficienti, o addirittura sostituirle, ma questo non equivale a promuovere la salute. Occorre quindi un supplemento di saggezza, perché oggi è più insidiosa la tentazione di insistere con trattamenti che producono potenti effetti sul corpo, ma talora non giovano al bene integrale della persona.
Ecco i riferimenti e i precedenti della dottrina:
Il Papa Pio XII, in un memorabile discorso rivolto 60 anni fa ad anestesisti e rianimatori, affermò che non c’è obbligo di impiegare sempre tutti i mezzi terapeutici potenzialmente disponibili e che, in casi ben determinati, è lecito astenersene (cfr Acta Apostolicae Sedis XLIX [1957],1027-1033). È dunque moralmente lecito rinunciare all’applicazione di mezzi terapeutici, o sospenderli, quando il loro impiego non corrisponde a quel criterio etico e umanistico che verrà in seguito definito “proporzionalità delle cure” (cfr Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione sull’eutanasia, 5 maggio 1980, IV: Acta Apostolicae Sedis LXXII [1980], 542-552). L’aspetto peculiare di tale criterio è che prende in considerazione «il risultato che ci si può aspettare, tenuto conto delle condizioni dell’ammalato e delle sue forze fisiche e morali» (ibid.). Consente quindi di giungere a una decisione che si qualifica moralmente come rinuncia all’“accanimento terapeutico”.
L'inizio e la fine della vita. Che dilemma.
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6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.